Studio, Creazione e Sperimentazione
- Fase 1/3: Lo Studio -
ALEXANDRA {{ Biblioteca }} § [[ E’ giorno, forse. Il maltempo sembra star per abbattersi sulla landa con la crudeltà di più colpi ripetuti di frusta ma lì, in quel luogo a dir poco sacro per lei e per gli altri membri della gilda, s’ode ben poco. I lunghi capelli ramati, leggermente inumiditi a cagion d’un bagno recente, son stati raccolti dietro il capo, alla base della nuca, da un semplice nastro nero. Indossa un caldo abito d’una sfumatura violacea nominata indaco di persia, piuttosto coprente, con uno scollo quasi inesistente su cui spicca il pentacolo d’oro bianco e giallo con al centro incastonato un rubino, emblema del suo grado in seno alla congregazione. Non ci sono banali gioielli ad adornarle la sua figura, a parte quelli celati nella cintola e tasche nascoste dell’abito. Non superfui monili o gemme, bensì pozioni e veleni, ben scelti e selezionati fra quelli in suo possesso. E v’è anche un pugnale, chiaramente di fattura pregiata, estremamente affilato, che riposa sul suo fianco sinistro. E’ china, l’eletta, sui numerosi tomi che occupano gran parte del suo solito scrittoio, alcuni sono schiusi e appoggiati a destra e manca, altri sono semplicemente impilati e pronti per effer afferrati e consultati. Davanti a sé, sul fondo, un candelabro illumina il suo volto e tutta l’area attorno a sé, mentre davanti alla sua figura vi sono pergamene, calamaio e pennino, pezzuole di lino macchiate strategicamente del nero dell’inchiostro, ed anche un taccuino, su cui solitamente annota i appunti sulla sua ennesima ricerca. Terminato il progetto del suo tomo ha preferito dedicarsi interamente al laboratorio alchemico, poiché le idee accumulate di giorno in giorno son davvero molte, e adesso ha finalmente l’opportunità d’affrontarle e approfondirle senza doversi dividere fra due progetti contemporaneamente. Certo, sarebbe stata capacissima, ma finché può prendersela comoda e scegliere a cosa dedicarsi allora tanto meglio. Quello che l’ha condotta lì, stanotte, è un progetto piuttosto annoso, venutole alla mente durante una giornata trascorsa alla baia, mentre passeggiava sulla battigia diretta a chissà quale incontro. La Fortuna, può essere resa d’astratta e casuale a liquida, contenibile in un oggetto piccolo come una fiala da pozioni? ]]
ALEXANDRA {{ Biblioteca }} § [[ Osserva i fogli dinnanzi a sé, con quella domanda che percuote la sua mente e ritorna, ancora e ancora, a tormentarla fin nel profondo dell’animo. E’ ben conscia che molte pietre ed erbe sono state ripetutamente definite “erbe fortunate”, ma quali di queste lo sono realmente? Quali fra queste possono essere usate, in unione ad altri ingredienti, per forgiare la pozione che brama di creare e rendere solida da idea qual è ancora adesso? Ha già deciso d’utilizzare la pietra di luna e la fluorite, come base pietrosa. La prima, detta anche Selenite, la pietra della greca della luna, legata all’elemento acqua ed ha come proprietà l’aumento notevole dell’intuizione, oltre che sentimenti positivi fra i quali la compassione, la speranza e a parte anche la fertilità. Pietra antica, che s’è sempre pensato avesse dei poteri sovrannaturali capaci di spezzare le maledizioni più terribili, o per implementare la magia degli stregoni durante le notti di luna piena dato che, si pensa, tragga il potere proprio da essa, per non parlar del fatto che secondo alcuni tomi, gli antichi alchimisti pensavano che mettendola in bocca contribuisse a prendere le decisioni appropriate. Ed è una verità, di fondo, v’è in effetti. Ed è il motivo principale per cui l’ha scelta, pur essendo piuttosto preziosa e costosa, infatti la sua durezza, apparenza bianca e translucida, la rendono una gemma molto ricercata dai membri della nobiltà e non solo. Mentre la Fluorite, nominata anche spatofluore e fluorina, deve il suo nome sia dal fatto che fluere significa fondere, e si usa come fondente, sia perché i minatori la chiamano fiore di minerale per la bellezza dei suoi colori, non da meno per il suo effetto fluorescente. Pietra del fuoco, utilizzata già dall’antica grecia e dai romani per costruire vasi multicolori, anche in grazia della sua non eccessiva durezza e facilità di lavorazione. Essa è nota, in ambito alchemico, per il suo riuscire ad amplificare l’energia mentale e facilitare il contatto del proprio conscio col lato inconscio. ]]
ALEXANDRA {{ Biblioteca }} § [[ Prenderebbe in mano il tomo di erbologia applicata all’alchimia ancestrale, perciò, dopo un lungo e attento esame, conscia di tutte le variabili e reazioni collaterali, andrebbe a riafferrare il pennino e, dopo averlo intinto leggermente nel nero inchiostro, andrà a trascrivere il nome d’un nuovo ingrediente nella lista posta sul suo taccuino. Iperico, detto anche scacciadiavoli o erba fatata. E’ un’erba legata al fuoco e anche all’elemento aria, alta poco più d’un ginocchio ed ha fiori d’un giallo dorato che pare esser stato rubato dall’astro del giorno, i suoi petali sono disposti a stella e riuniti in spighe alla fine dei rami. E’ una pianta comune che cresce durante la tarda primavera, quando il clima si fa più temperato. La mette in lista poiché possiede delle proprietà protettive e divinatorie, utili nell’insieme della pozione magica, ma per concentrare a queste due qualità accanto al nome del componente vegetale aggiunge ‘cenere’. Andrebbe nuovamente ad afferrar il tomo d’erbologia applicata, quindi starebbe per diversi minuti a leggere dell’uno o dell’altro ingrediente, a tenere in considerazione altri componenti vegetali e poi scartarli per inadeguata interazione, e gira ancora e ancora le pagine, attraverso numerose capitoli, annotazioni, lettere. Non ha alcuna fretta, preferisce far ogni cosa con comodo. E infine, giunta a quasi la fine del tomo, sceglie, e lo scrive senz’indugio sul taccuino: Vischio. Pianta parassitica, ma ritenuta emblema della discesa di una divinità in terra e dunque d’immortalità e rigenerazione. Si dice anche che sia la pianta sacra dei druidi per eccellenza, ma non ha mai approfondito l’argomento, sa solo che Plinio il vecchio così cita nei suoi tomi, ma invero non ha mai avuto modo di far chiacchiere con membri della congrega, mai davvero. Ma sa anche che è una pianta maledetta per i norreni, infatti fu proprio il vischio a trafiggere il corpo di Baldr, a causa delle meschinità di Loki e di una divinità cieca che venne da questi manipolato affinché lo lanciasse con violenza contro la divinità della luce. Pianta che dovrebbe portar fortuna, oltre ch’essere emblema della rigenerazione e continuità, ma è anche uno stabilizzatore, seppur con durata breve, ma non vuole usare elementi troppo impegnativi poiché potrebbero ledere l’aura o il fisico, anzi, a dirla tutta, non può, poiché non reagirebbero agli altri ingredienti in modo positivo. ]]
ALEXANDRA {{ Biblioteca }} § [[ Ecco, la struttura base della pozione è fatta, più o meno. Ma manca il fulcro, ciò che la renderà quel che è. E le erbe le aveva ponderate fin dal principio, insieme alla fase solida e pietrosa della pozione alchemica. Per sicurezza tornerà a scrutare il libro d’erbologia applicata, senza timore di perdervi minuti, ore, persino fosse mezza giornata o un giorno per intero. Leggerebbe ancora e ancora per rassicurarsi che il nucleo della pozione sia adatto e in armonia con tutto il resto. E quando riafferrerà il pennino nella mano destra non avrà che certezze. Artemisia, erba legata alla dea Artemide e Diana. Dona forza, protezione, poteri psichici ma specialmente è nota per dare sogni profetici e previsioni astrali, ed è questo su cui si basa indirettamente la pozione poiché, nella totale inconsapevolezza del soggetto che la berrà, sarà capace di prendere una decisione migliore, o di ottenere al banco di gioco, se è la casualità assoluta a dominare e quindi senza interferenza d’esseri viventi, più probabilità di ottenere un punteggio vincente. Ma per il resto la fortuna è sempre nelle mani del fato, ma questa pozione vuol essere una spinta in più verso la conquista ed affermazione. Ortica scriverebbe successivamente nel taccuino. Pianta sacra a Lugh e Thor, cara all’elemento Fuoco e come tale utilizzata per scopi per lo più protettivi e curativi, si dice anche che venga usata per espellere entità negative che si sono radicate nei corpi di deboli vittime, oltre a ciò par stimolare le pulsioni sessuali, ma non è questo che le interessa, non quanto l’effetto protettivo, poiché assorbe ogni negatività. Ed è questo il punto cruciale. Se il destino tanto agguanta e tanto tributa, mentre l’artemisia dona positività e aumenta la fortuna del soggetto, l’ortica assorbe il lato negativo sottraendolo sulla valuta totale, creando due effetti uguali, seppur lavorino in senso inverso. In questo modo la fortuna che se ne trarrà dalla pozione sarà raddoppiata e percettibile. ]]
ALEXANDRA {{ Biblioteca }} § [[ Eccoci giunti, al punto finale. Tutto quanto è stato trascritto, o quasi. Passerebbe perciò a rassegna di tutti gli ingredienti trascritti, per valutare e decidere se si può passare alla fase successiva di calcolo o se serve altro. Ma qualcosa non la convince, qualcosa per cui avrà bisogno di molto tempo per riflettere. Afferra un libro d’alchimia avanzata e prenderebbe a leggere, frase per frase, il capitolo concernente le interazioni fra le varie erbe, includendovi anche la fase pietrosa della pozione ch’intende creare. Non è ma facile armonizzare i vari ingredienti, e si renderebbe conto che oltre lo stabilizzante serve anche qualcosa che armonizzi tutto nell’insieme totale, e non è un qualcosa di facile da scegliere. Scorre il tempo, ma non c’è nulla che lo scandisca, che le faccia rendere conto di quanto manchi, di quanto tempo sia passato dall’ultima volta che ha mangiato o bevuto qualcosa che non fosse raffreddato da ore. Mugugna fra sé, poiché di fatto è ancor priva di voce, e riprenderebbe il pennino in mano, per scrivere un semplice nome: Bacca di Ginepro. E’ un purificante, armonizzante. Viene usato molto spesso, seppur in altri ambiti. Di fatto non l’ha mai usato ancora nella creazione di pozioni magiche, ma tant’è ed è meglio che sia così, essendo un componente molto potente. Dovrebbe donare alla pozione tutto ciò di cui ha bisogno, ed il fatto che non sia un componente venefico, m’altresì purificante, potrebbe essere una contrapposizione per eventuali effetti negativi d’alcuni ingredienti. Non dovrebbero crear problemi, glielo dice il suo intuito e meglio ancora le sue conoscenze in ambito dell’erbologia, ed è meglio che sia così, altrimenti si sarebbe trovata a un punto morto, senza possibilità di uscirne. §Con.Naturali lvl.3§. Conclusa la parte relativa agli elementi, riprenderebbe in mano il volume d’alchimia applicata e, aprendolo sui capitoli dove aiutano nei calcoli delle quantità, inizierebbe a fare, con molta calma e ripetendoli almeno quattro volte, i conti delle quantità degli ingredienti, e quindi, infine, stilerebbe una pergamena riassuntiva di tutti gli strumenti e di tutte le fasi attraverso cui creerà la pozione magica della fortuna. Un gran bel progetto, pensa fra sé, speriamo che sia valso il tempo speso a progettarla. ]]