Oggi il presidente Berlusconi ha minacciato che a settembre sarà ultimata la legge di riforma al processo penale (insieme a deliranti fandonie, come quella che il nostro paese economicamente se la cava meglio di tutti).
«A settembre, alla ripresa, porteremo a termine la riforma del processo penale». A sostenerlo, in una intervista al Gr Rai, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
il disegno di legge era già stato valutato sfavorevolmente dal csm, organo di tutela dell'indipendenza della magistratura.
Ma questo non è un "problema" in quanto, sempre Berlusconi,
«Se sarà necessaria una riforma costituzionale, la affronteremo», dice ancora il premier
provo a mettere giù alcuni punti indigesti della riforma
1)le sentenze definitive non potranno più essere usate come prove negli altri processi.
a)quindi bisognerà dimostrare da capo ogni precedente->allungamento tempo dei processi
b)guarda a caso, è una norma che avvantaggia Berlusconi, che non è quasi mai stato prosciolto con formula piena e che quindi ha un notevole carico di "precedenti". Da ultimo, la sentenza sul caso Mills, potrebbe non valere più nel caso il lodo alfano venga giudicato incostituzionale
2)i pm non potranno più ricorrere in appello (cioè, II grado) se l'imputato viene assolto al primo
a)già norma della legge Pecorella, dichiarata incostituzionale dalla Corte
b)lede la parità delle parti nel processo: perchè la difesa può ricorrere e l'accusa no?
3)obbligo per i pm di attendere l'iniziativa della polizia giudiziaria per quanto riguarda le indagini penali.
a)ossia, a promuovere un processo riguardante un reato, non ci sarà più un organo la cui imparzialità e sopratutto indipendenza è sicura, ma un organo, la polizia giudiziaria, gerarchicamente subordinata al governo: si apre un portone alla politica per immischiarsi nella giustizia
4)il giudice non potrà più ridurre le liste di testimoni e prove del processo
a)ulteriore ipergarantismo della riforma volto a privilegiare la difesa
b)allungherà i tempi del processo: se un mafioso si porta a testiomniare mezza Sicilia le vittime del pizzo non avranno mai giustizia. O per citare un caso meno paradossale, basta pensare ai casi Parmalat o bancopoli o vallettopoli, in casi così complessi non si arriverà mai a una sentenza.
c)favorisce, ovviamente, i big che possono permettersi di affrontare le parcelle dei difensori in lunghi processi, gli stessi big che ovviamente saranno coinvolti nei processi complessi di cui sopra
d)vale a dire, anche Berlusconi
5)la riforma promette di ridurre i formalismi ma invece li aumenta: aumentano infatti i reati che saranno sottoposti alla corte d'assise, tribunale presso cui i riti sono molto più formali, complessi e burocratici
6)maggiore ricorso alle investigazioni difensive. Cioè le perizie richieste dall'avvocato difensore.
a)anche in questo caso, si allungano i tempi del processo. Basti pensare al caso Cogne: ora una perizia sullo zoccolo, domani sul mestono, poi in garage e intanto gli anni passano
b)e qundi, favorisce chi può permettersi queste lunghe e costose attese. E la giustizia per le vittime non arriva.
Insomma il disegno di legge di questa riforma si snoda su due vie: allungamento dei tempi processuali e maggiore complessità dei processi da una parte, grandissima riduzione dei poteri dei pubblici ministeri dall'altra. Che tradotto significa togliere alla giustizia, e quindi alle vittime e allo stato, ogni velleità di riparazione, specie nei confronti di quei personaggi che per soldi o per potere da settembre potranno farla ancor più da padrone nelle aule di tribunale.