Phango
00lunedì 6 luglio 2009 17:53
mrxas
00martedì 7 luglio 2009 11:02
Interessante.
Serio e non serioso, come piace a me.
Si potrebbe commentare molto, a partire da quanto ho letto.
Una cosa sola, visto che dopo diversi decenni di fotografia ne ho visto passare di mode e modi ...
"Niente di nuovo!"
Proprio niente... sembra di no a chi li legge adesso, ma se li raffronto mentalmente a quello che leggevo a metà dei '70 (ok non si chiamava "blog" e nemmeno "magazine" ... ersno "riviste") trovo gli stessi identici concetti.
Sostituite "professionista della color correction digitale" con "stampatore" : tutto uguale, ogni considerazione.
"RAW" con "negativo", idem
OPPURE:
"Venerdì scorso c’è stata Nan Goldin a Roma. Lei diceva come avesse perso totalmente la fiducia verso la fotografia, un discorso che si inserisce nel dibattito attuale sulla perdita della supposta aderenza al realtà del medium fotografico e sul fatto che la veridicità della fotografia sia ormai inesistente"
Ma perchè??? ma chi ha mai pensato che in passato la fotografia fosse la realtà? anche questo è un dibattito che va avanti da sempre.... ci sono SEMPRE state manipolazioni, al limite adesso è più rapido il processo di alterazione, ed un pò più articolato.... ma il concetto rimane sempre stabile e fisso.
INOLTRE ...
Ma come posso non condividere questo al 100000 %?
Forse ho scelto una materia troppo noiosa: nella vita avrei potuto interessarmi di musica, cinema, che so… di fantascienza… Il fatto è che la fotografia dovrebbe ironizzare sulle cose, invece quando vado ai vernissage e alle mostre è sempre per immergersi in argomenti drammatici o di altissime considerazione artistiche ed esistenziali. Ma io preferisco le cose che hanno un lato ironico.
Se ad esempio prendiamo la fotografia di advertising in Italia, vediamo che ha spesso uno stile serioso, colori desaturati, donne fatali e uomini mono-espressione.
Quant'è vero....
.... anche e soprattutto nel ridicolo mondo fotoamatoriale.