Caso Eluana

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princepsoptimus
00martedì 15 luglio 2008 15:53
Mi sembrava doveroso ed indispensabile iniziare un dibattito serio su una questione delicata

MILANO - "Qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto". Con queste parole, Beppino Englaro, padre di Eluana, risponde alle critiche del cardinal Bagnasco.

"Io non voglio insegnare niente a Bagnasco - ha precisato papà Beppino - perché come tutte le persone ha il diritto di esprimere la propria posizione che, in questo caso, ricalca il magistero della Chiesa". Il padre ha sottolineato che "nella situazione venutasi a creare la cosa più naturale è quella di lasciarla morire, e quindi di sospendere i sostegni vitali perchè lei si era espressa in questo senso". Beppino Englaro ha replicato anche a coloro che hanno stigmatizzato la decisione dei giudici di Milano: " Chi critica prima legga le due sentenze della Cassazione e della Corte d' Appello di Milano e poi parli. Volete che i magistrati di una Suprema Corte e d'Appello scendano a questo livello e autorizzino una persona a far morire un'altra di fame e di sete?" Il padre di Eluana ha anche sottolineato che il giudizio della Corte d'Appello " è avanzato, perfettamente in linea con la Costituzione".

Da Sydney, dove si trova per la giornata mondiale della gioventù, il cardinal Bagnasco aveva espresso tutta la sua preoccupazione sulla vicenda: "Togliere idratazione e nutrimento è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno". Il presidente della Cei aveva anche aggiunto che "non possiamo tacere, questo è un momento molto delicato, persino drammatico se si dovesse arrivare a consumare una vita per una sentenza".

Intanto sulla vicenda comincia a muoversi anche il Parlamento. Gaetano Quagliariello (Pdl) e Francesco Cossiga hanno presentato una mozione per promuovere un conflitto di attribuzione tra poteri dello stato in relazione alla sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di idratazione e alimentazione nei confronti di Eluana. I due senatori hanno sottolineato che "il tema dell'eutanasia e del cosiddetto testamento biologico è da tempo al centro dell'attenzione del parlamento, nel cui ambito si sono manifestate sensibilità e visioni politiche assai articolate, in modo anche trasversale". "Inoltre - hanno aggiunto - sino ad oggi non è stato possibile, proprio in relazione alla vivacità della dialettica politica, giungere all'approvazione di una legge che affronti in modo organico al materia".

fonte: Repubblica.it
Riccardo.cuordileone
00martedì 15 luglio 2008 19:04
Personalmente ritengo che ognuno dovrebbe aver la possibilità di decidere le sorti della propria figlia, mantenerla in vita artificialmente nella speranza di un miracolo o lasciarla morire naturalmente per evitargli sofferenze inutili.
=Gradius=
00mercoledì 16 luglio 2008 22:26
Scusta la mia domanda,forse sarà stupida,ma aiutemi a ragionare... Facciamo un esempio : una persona è rilegata da 10 anni a un letto senza parlare ne niente a causa di distrofia muscolare e decide di morire staccando la spina,in pratica un po' come se si suicidasse... invece un'altra persona che sta bene decide di farla finita buttandosi giu da un palazzo... ma le due cose non vi sembrano simili ?? in tutti e due i casi,le persone decidono di loro coscenza di "farla finita".Quindi non vedo perchè di debba essere così tanto scolpare se decide di morire per eutanasia (anche se nel caso di Eluna è il padre ha decidere).
princepsoptimus
00mercoledì 16 luglio 2008 22:35
Re:
=Gradius=, 16/07/2008 22.26:

Scusta la mia domanda,forse sarà stupida,ma aiutemi a ragionare... Facciamo un esempio : una persona è rilegata da 10 anni a un letto senza parlare ne niente a causa di distrofia muscolare e decide di morire staccando la spina,in pratica un po' come se si suicidasse... invece un'altra persona che sta bene decide di farla finita buttandosi giu da un palazzo... ma le due cose non vi sembrano simili ?? in tutti e due i casi,le persone decidono di loro coscenza di "farla finita".Quindi non vedo perchè di debba essere così tanto scolpare se decide di morire per eutanasia (anche se nel caso di Eluna è il padre ha decidere).




Bhè, sinceramente a me la questione appare molto più più delicata...
=Gradius=
00mercoledì 16 luglio 2008 22:36
Re: Re:
princepsoptimus, 16/07/2008 22.35:




Bhè, sinceramente a me la questione appare molto più più delicata...




infatti ho chiesto anticipatamente scusa per la mia domanda che poteva sembrare stupida... [SM=x751526]
princepsoptimus
00mercoledì 16 luglio 2008 22:41
Re: Re: Re:
=Gradius=, 16/07/2008 22.36:




infatti ho chiesto anticipatamente scusa per la mia domanda che poteva sembrare stupida... [SM=x751526]




OK [SM=x751526]

Innanzitutto in questo frangente si è prima di tutto cercato di ricostruirte la volantà della ragazza prima che avvenisse l'incidente, poi bisogna anche discutere sul fatto se sia giusto o meno staccare la spina ad una persona che si trova in uno stato vegetativo perenne ma che di fatto ancora vive...
Lpoz
00mercoledì 16 luglio 2008 23:14
Intanto in italia il suicidio, anzi, le azioni anticonservative, non si possono fare....


poi, il tema dell'eutanasia, è una cosa che spunta fuori un giorno si e l'altro pure...

Ritengo che ogni uomo o donna sia libero di comportarsi come meglio crede...
senza dover rendere conto a politici, o peggio alla chiesa...
Lux-86
00giovedì 17 luglio 2008 12:31
ma il suicida agisce di propria iniziativa, e comunque non può essere perseguito dopo morto. Staccare la spina invece è un'azione fatta al posto di qualcun'altro, e chi la fa poi potrebbe essere perseguito.
L'ideale sarebbe valutare sempre caso per caso, cioè lasciare la possibilità e non vietare.
CA$ARANO
00giovedì 17 luglio 2008 13:15
Sono favorevole all'eutanasia,specialmente in questo caso.

Per quanto riguarda il NO della Chiesa sugli eventuali funerali cattolici,la mia firma parla sola...
-Giona-
00giovedì 17 luglio 2008 15:15
Secondo me, se passa l'idea che l'eutanasia possono deciderla i famigliari e non invece solo il malato con una dichiarazione di suo pugno, c'è il rischio di abusi come nel caso in cui i parenti decidano di staccare la spina per ottenere l'eredità. Questo probabilmente non è il caso del signor Englaro, ma in fondo che Eluana volesse morire ce lo dice solo la sua parola.
princepsoptimus
00giovedì 17 luglio 2008 15:34
Tutto si risolverebbe a mio parere con il testamento biologico:

www.fondazioneveronesi.it/testamento_biologico.html

Nessuno dovrebbe scegliere al posto nostro!
Lux-86
00giovedì 17 luglio 2008 18:41
Re:
-Giona-, 17/07/2008 15.15:

Secondo me, se passa l'idea che l'eutanasia possono deciderla i famigliari e non invece solo il malato con una dichiarazione di suo pugno, c'è il rischio di abusi come nel caso in cui i parenti decidano di staccare la spina per ottenere l'eredità. Questo probabilmente non è il caso del signor Englaro, ma in fondo che Eluana volesse morire ce lo dice solo la sua parola.



è quello che ho sempre pensato anch'io. però c'è ancora un pericolo più grande: quelli che dicono che le persone in coma non sono "vive". Ecco, questi sarebbero capaci di fare una legge per togliere obbligatoriamente la spina a tutti.



Per quanto riguarda il NO della Chiesa sugli eventuali funerali cattolici,la mia firma parla sola...



tu prenderesti di entrare in un club di vegetariani con in mano un hamburger?
(Upuaut)
00giovedì 17 luglio 2008 20:19
Eluana Englaro può morire. La sentenza di Milano apre le porte all'eutanasia.

Finalmente una bella notizia. I giudici hanno giustamente dato priorità all'autodeterminazione delle persone.

Ridicolo mons. Fisichella, che parla del coma come "forma di vita". Sì vabbè, anche una pianta di rosmarino è una forma di vita, embè?
Come al solito, gli esponenti dell'ideologia cattolica non perdono occasione per mettere in mostra tutta la loro ignoranza e la palese assurdità dei loro "ragionamenti".


-Giona-, 17/07/2008 15.15:

Secondo me, se passa l'idea che l'eutanasia possono deciderla i famigliari e non invece solo il malato con una dichiarazione di suo pugno, c'è il rischio di abusi come nel caso in cui i parenti decidano di staccare la spina per ottenere l'eredità. Questo probabilmente non è il caso del signor Englaro, ma in fondo che Eluana volesse morire ce lo dice solo la sua parola.


E se Eluana avesse fatto il "testamento biologico", saresti favorevole a staccare la spina, o saresti comunque contrario?

-Giona-
00venerdì 18 luglio 2008 09:04
Re:
(Upuaut), 17/07/2008 20.19:


E se Eluana avesse fatto il "testamento biologico", saresti favorevole a staccare la spina, o saresti comunque contrario?



Ci vorrebbe una legge chiara in merito. Nel caso di Eluana si parla di interrompere l'alimentazione, non di fermare la respirazione artificiale. Se riesce a respirare con le sue forze mi sembra che non si possa parlare di accanimento terapeutico per l'alimentazione forzata: sospenderla significherebbe lasciarla morire di fame e di sete, come nel caso di Terry Schiavo negli USA.
princepsoptimus
00venerdì 18 luglio 2008 14:29
Re: Re:
-Giona-, 18/07/2008 9.04:


Ci vorrebbe una legge chiara in merito. Nel caso di Eluana si parla di interrompere l'alimentazione, non di fermare la respirazione artificiale. Se riesce a respirare con le sue forze mi sembra che non si possa parlare di accanimento terapeutico per l'alimentazione forzata: sospenderla significherebbe lasciarla morire di fame e di sete, come nel caso di Terry Schiavo negli USA.




Ma dai... è in stato vegetativo... che vita è questa?
-Giona-
00venerdì 18 luglio 2008 14:30
Re: Re: Re:
princepsoptimus, 18/07/2008 14.29:




Ma dai... è in stato vegetativo... che vita è questa?



E che morte è quella per fame e per sete?
princepsoptimus
00venerdì 18 luglio 2008 14:34
Re: Re: Re: Re:
-Giona-, 18/07/2008 14.30:



E che morte è quella per fame e per sete?




Soffrirebbe in entrambi i modi... seondo me l'unica cosa da fare è "aiutarla" a morire nel modo più indolore possibile...

in fondo l'uomo è proprio questo che cerca: la cessazione del dolore e delle sofferenze...
Lux-86
00venerdì 18 luglio 2008 14:48
Re: Re: Re: Re: Re:
princepsoptimus, 18/07/2008 14.34:




Soffrirebbe in entrambi i modi... seondo me l'unica cosa da fare è "aiutarla" a morire nel modo più indolore possibile...

in fondo l'uomo è proprio questo che cerca: la cessazione del dolore e delle sofferenze...



...

io cerco ben altro, se permetti.
princepsoptimus
00venerdì 18 luglio 2008 16:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Lux-86, 18/07/2008 14.48:



...

io cerco ben altro, se permetti.




???????????????????????????? [SM=x751552]
CA$ARANO
00sabato 19 luglio 2008 13:42
Re: Re:
Lux-86, 17/07/2008 18.41:






Per quanto riguarda il NO della Chiesa sugli eventuali funerali cattolici,la mia firma parla sola...



tu prenderesti di entrare in un club di vegetariani con in mano un hamburger?




Scusa ma non capisco cosa intendi dire
Lux-86
00domenica 20 luglio 2008 12:30
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
princepsoptimus, 18/07/2008 16.13:




???????????????????????????? [SM=x751552]



se la vita fosse ricerca della fine delle sofferenze dovremmo suicidarci in massa, io cerco anche altro (tipo conquistare il mondo o la mia vicina di casa)




Scusa ma non capisco cosa intendi dire



la chiesa è un'associazione con delle regole, perché dovresti costringerla ad accettare anche chi viola queste regole?
princepsoptimus
00domenica 20 luglio 2008 17:52
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Lux-86, 20/07/2008 12.30:



se la vita fosse ricerca della fine delle sofferenze dovremmo suicidarci in massa, io cerco anche altro (tipo conquistare il mondo o la mia vicina di casa)





Meglio tagliarla qui... il discorso pseudo-filosofico si dilungherebbe troppo... [SM=x751601]


=Mimmoxl=
00domenica 20 luglio 2008 20:52
Personalmente credo che l'unica via praticabile sia quella del testamento biologico...

Non vedo perchè lo Stato debba impormi di continuare nella mia non vita per anni e anni e anni ancora senza che vi sia la seppur minima possibilità di risvegliarmi se non per un miracolo o qualcosa di molto vicino...

Il testamento biologico consentirebbe di effettuare in maniera intelligente le disposizioni del diretto interessato, così come il soggetto è in grado di disporre del proprio patrimonio con il testamento, perchè non può essere in grado di disporre del proprio corpo dopo il coma? L'eutanasia, per me, potrebbe essere una buona idea solo in determinati casi in cui il soggetto, per le proprie caratteristiche non sarebbe assolutamente in grado di effettuare, ad esempio un testamento biologico, da sempre....

Inoltre che la chiesa mi dica che bisogna preservare una vita mi sembra veramente una cosa incredibile... Se non fosse per la scienza quella ragazza sarebbe morta 16 anni fa... E, se proprio vogliamo dirla tutta, la vita che dovrebbero professare i preti dovrebbe essere quella "naturale" in cui un uomo (inteso come essere umano) sia in grado da solo,o con un piccolo aiuto, in modo cosciente... Insomma, l'accezione cattolica di vita dovrebbe essere MOOOOOLTO più ristretta di quella che loro intendono difendere in quanto la vita di una persona dipendente da un macchinario che respira per lei e da un altro cha la nutre non ha proprio niente di umano...

Poi, tralaltro, parlano loro che dicono che il corpo, dopotutto, non è niente di importante e ciò che importa è solo lo spirito, se è così, perchè costringere il corpo ad essere ancora qui? Che senso ha se questo corpo non è in grado in qualche modo di nobilitare il proprio spirito? E se davvero c'è spirito nel corpo della persona, che senso ha far soffrire lo spirito intrappolato nel corpo? Non è meglio che lo spirito si unisca a signore Iddio in modo da essere giudicato e poter godere della infinità luce?
Insomma, la chiesa, da qualsiasi angolo si guardi, ha sempre torto marcio... E con lei il suo vassallatico stato italiano...
-Kaname-chan
00domenica 20 luglio 2008 21:14
Senza testamento biologico è impossibile sapere cosa avrebbe fatto la ragazza se avesse potuto scegliere. Nel caso di Welby era lui a dirlo chiaro e tondo ma qui no. Quindi nel dubbio l'avrei lasciata così. Se il padre non se la sente più di starle accanto può sempre dimenticarla, le suore se ne sarebbero prese cura certamente
Breznev
00domenica 20 luglio 2008 22:55
Re:
=Mimmoxl=, 20/07/2008 20.52:

Personalmente credo che l'unica via praticabile sia quella del testamento biologico...

Non vedo perchè lo Stato debba impormi di continuare nella mia non vita per anni e anni e anni ancora senza che vi sia la seppur minima possibilità di risvegliarmi se non per un miracolo o qualcosa di molto vicino...

Il testamento biologico consentirebbe di effettuare in maniera intelligente le disposizioni del diretto interessato, così come il soggetto è in grado di disporre del proprio patrimonio con il testamento, perchè non può essere in grado di disporre del proprio corpo dopo il coma? L'eutanasia, per me, potrebbe essere una buona idea solo in determinati casi in cui il soggetto, per le proprie caratteristiche non sarebbe assolutamente in grado di effettuare, ad esempio un testamento biologico, da sempre....

Inoltre che la chiesa mi dica che bisogna preservare una vita mi sembra veramente una cosa incredibile... Se non fosse per la scienza quella ragazza sarebbe morta 16 anni fa... E, se proprio vogliamo dirla tutta, la vita che dovrebbero professare i preti dovrebbe essere quella "naturale" in cui un uomo (inteso come essere umano) sia in grado da solo,o con un piccolo aiuto, in modo cosciente... Insomma, l'accezione cattolica di vita dovrebbe essere MOOOOOLTO più ristretta di quella che loro intendono difendere in quanto la vita di una persona dipendente da un macchinario che respira per lei e da un altro cha la nutre non ha proprio niente di umano...

Poi, tralaltro, parlano loro che dicono che il corpo, dopotutto, non è niente di importante e ciò che importa è solo lo spirito, se è così, perchè costringere il corpo ad essere ancora qui? Che senso ha se questo corpo non è in grado in qualche modo di nobilitare il proprio spirito? E se davvero c'è spirito nel corpo della persona, che senso ha far soffrire lo spirito intrappolato nel corpo? Non è meglio che lo spirito si unisca a signore Iddio in modo da essere giudicato e poter godere della infinità luce?
Insomma, la chiesa, da qualsiasi angolo si guardi, ha sempre torto marcio... E con lei il suo vassallatico stato italiano...



Condivido appieno...il testamento biologico è l'unica via.
Quanto all'ipocrisia della chiesa e dei suoi italioti schiavetti potremmo scriverci delle enciclopedie.

Pilbur
00lunedì 21 luglio 2008 06:56

se la vita fosse ricerca della fine delle sofferenze dovremmo suicidarci in massa, io cerco anche altro (tipo conquistare il mondo o la mia vicina di casa)



Lol [SM=x751532] [SM=x751592]


Comunque, credo che l'argomento sia ben delicato e mi permetto di distinguere tra accanimento terapuetico o semplice alimentazione forzata...anche se talvolta il confine e' labile

nel primo caso sono favorevole e far si che la natura faccia il suo corso, nel secondo sono contrario ha uccidere la persona malata [SM=x751574]
Arvedui
00lunedì 21 luglio 2008 16:20
Caso Englaro, parla Crisafulli: "Io, risvegliato dal coma, rifiuto la sentenza di morte per Eluana"

Salvatore Crisafulli, per due anni giudicato dai medici in stato vegetativo permanente: “Capivo e sentivo tutto: non esistono dei parametri e dei criteri validi per accertare l’irreversibilità di quella condizione. La sentenza di morte emessa è agghiacciante e cancella le nostre speranze condannando duramente tutti i disabili gravissimi”


ROMA - "La definizione di stato vegetativo permanente si riferisce a una prognosi sottoposta a gravi margini di errore: la sentenza di morte emessa nei confronti di Eluana Englaro è veramente agghiacciante, fa venire i brividi cancellando definitivamente le nostre speranze e condannando duramente tutti i disabili gravissimi". A parlare è Salvatore Crisafulli, l'uomo che nel 2005, dopo due anni di coma e numerose diagnosi di stato vegetativo permanente, si risvegliò raccontando di aver trascorso quei due anni comprendendo e capendo tutto ciò che gli accadeva intorno. Oggi chiede al presidente della Repubblica un intervento per "evitare ulteriori richieste di eutanasia", affermando che altrimenti si dovrebbero chiudere "tutti i reparti di rianimazione".

"Non esistono dei parametri e dei criteri validi per accertare l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente", afferma Crisafulli dal suo letto, dove vive paralizzato ma comunicando attraverso un computer. "Dal mio letto di quasi resuscitato alla vita, voglio gridare a tutto il mondo il mio straziante e silenzioso urlo: questa sentenza di morte emessa nei confronti di Eluana Englaro è veramente una sentenza agghiacciante, se applicata, si inizia la nuova era dell'eutanasia con l'eliminazione di tutti i disabili gravissimi che aspettano e sperano anche nella scienza". "Il mio - continua Crisafulli - è il pensiero semplice di chi ha sperimentato indicibili sofferenze fisiche e psicologiche, di chi è arrivato a sfiorare il baratro oltre la vita ma era ancora vivo, di chi è stato lungamente giudicato dalla scienza di mezza Europa un vegetale senza possibile ritorno tra gli uomini e invece sentiva irresistibile il desiderio di comunicare a tutti la propria voglia di vivere".

Crisafulli si dice "scioccato dal duello" tra il signor Englaro e la Chiesa che "esclude noi protagonisti direttamente coinvolti": "staccare il sondino che porta l'alimentazione sarà una morte veramente atroce, la definirei alquanto orribile". L'uomo ringrazia oggi "chi anche durante la mia vita vegetale, mi parlava come uomo, mi confortava come amico, mi amava come figlio, come fratello, come padre: dove sarebbe finita - è la sua domanda - l'umana solidarietà se coloro che mi stavano attorno durante la mia sofferenza avessero tenuto d'occhio solo la spina da sfilare del respiratore meccanico, pronti a cedermi come trofeo di morte, col pretesto che alla mia vita non restava più dignità?".

"Durante il mio stato vegetativo io avvertivo e sentivo di avere fame e sete, non avvertivo solamente il sapore del cibo: finalmente oggi riesco a sentire il sapore del cibo perché riesco ad essere nutrito dalla bocca. Io sentivo - continua - ma nessuno mi capiva: capivo cosa mi succedeva intorno, ma non potevo parlare, non riuscivo a muovere le gambe, le braccia e qualsiasi cosa volevo fare, ero imprigionato nel mio stesso corpo proprio come lo sono oggi. Sentivo i medici dire che la mia morte era solo questione di tempo, che ero un vegetale, che i miei movimenti oculari erano solo casuali, che non ero cosciente: la vita - conclude - è degna d'essere vissuta sempre, anche da paralizzato, anche da intubato, anche da febbricitante e piagato".

17 luglio 2008
Arvedui
00lunedì 21 luglio 2008 16:52
Re:
=Mimmoxl=, 20/07/2008 20.52:

Personalmente credo che l'unica via praticabile sia quella del testamento biologico...

Non vedo perchè lo Stato debba impormi di continuare nella mia non vita per anni e anni e anni ancora senza che vi sia la seppur minima possibilità di risvegliarmi se non per un miracolo o qualcosa di molto vicino...

Il testamento biologico consentirebbe di effettuare in maniera intelligente le disposizioni del diretto interessato, così come il soggetto è in grado di disporre del proprio patrimonio con il testamento, perchè non può essere in grado di disporre del proprio corpo dopo il coma? L'eutanasia, per me, potrebbe essere una buona idea solo in determinati casi in cui il soggetto, per le proprie caratteristiche non sarebbe assolutamente in grado di effettuare, ad esempio un testamento biologico, da sempre....



Condivido il testamento biologico, ma non del tutto. Anche i medici possono fare errori: vedi il caso Crisafulli o di altre persone che si sono risvegliate dopo vent'anni nonostante la diagnosi dei medici che dicevano non si sarebbero mai più svegliate. La possibilità di sbagliare non va presa alla leggera Mimmo, stiamo parlando della vita di altre persone.



Inoltre che la chiesa mi dica che bisogna preservare una vita mi sembra veramente una cosa incredibile... Se non fosse per la scienza quella ragazza sarebbe morta 16 anni fa... E, se proprio vogliamo dirla tutta, la vita che dovrebbero professare i preti dovrebbe essere quella "naturale" in cui un uomo (inteso come essere umano) sia in grado da solo,o con un piccolo aiuto, in modo cosciente... Insomma, l'accezione cattolica di vita dovrebbe essere MOOOOOLTO più ristretta di quella che loro intendono difendere in quanto la vita di una persona dipendente da un macchinario che respira per lei e da un altro cha la nutre non ha proprio niente di umano...



Questo è davvero terribile... per parecchio tempo ho assistito persone attaccate a respiratori e che venivano nutrite da altri, e sentir dire che la loro vita non vale nulla è una vera offesa nei loro confronti. Anzi, la forza di volontà che mettevano nel combattere la malattia era mille più onorevole di tantissime persone sane che se ne stanno in giro ad ubriacarsi.
Vediamo di comprenderci a vicenda: si può discutere all'infinito sul lasciar morire una persona in stato vegetativo che si presume -spesso sbagliando- sia irreversibile (e in casi di morte celebrale accertata la sospensione delle cure potrebbe essere pienamente accettabile) ma dire che la sua vita non vale nulla è veramente terribile ed inumano.



Poi, tralaltro, parlano loro che dicono che il corpo, dopotutto, non è niente di importante e ciò che importa è solo lo spirito, se è così, perchè costringere il corpo ad essere ancora qui? Che senso ha se questo corpo non è in grado in qualche modo di nobilitare il proprio spirito? E se davvero c'è spirito nel corpo della persona, che senso ha far soffrire lo spirito intrappolato nel corpo? Non è meglio che lo spirito si unisca a signore Iddio in modo da essere giudicato e poter godere della infinità luce?



Secondo la chiesa il corpo è il mezzo attraverso cui lo spirito (se esiste veramente) può nobilitarsi tramite le opere buone, per questo la chiesa è contraria a lasciar morire le persone in coma e che possono risvegliarsi. Capisco che si può essere ostili alla chiesa a priori (lo sono stato anch'io) ma perchè dire queste cose? La chiesa fa tanti errori, quindi perchè inventarsi accuse false come quella del corpo che non vale nulla? in questo modo rischi di far passare per false anche le accuse fondate.



Insomma, la chiesa, da qualsiasi angolo si guardi, ha sempre torto marcio... E con lei il suo vassallatico stato italiano...



Fino a qualche tempo fa questo era un mio "must", poi ho conosciuto gli anticlericali... [SM=x751529]
(Upuaut)
00martedì 22 luglio 2008 19:27
Non dimentichiamo che un individuo in coma da 16 anni ha comunque un cervello atrofizzato, a tal punto che certamente non potrà MAI PIU' garantire la vita di quella che io definirei una "persona", ma al massimo una forma di vita più simile a quella di una pianta. E non sto esagerando quando dico queste cose: sono semplici dati di fatto.

Per quanto mi riguarda, Eluana è già morta, come Persona. Qui si tratta solo di decidere sul mantenere o no in vita il suo corpo, che (piaccia o non piaccia) non ha davvero più nessuna utilità, nè per Eluana nè per nessun altro.
Eticamente parlando, io considero ripugnante la scelta di mantenere in vita a tutti i costi una massa biologica senza coscienza di sè, trattandolo come se fosse ancora una persona. Ne va della dignità di Eluana oltre che del concetto stesso di "persona".
Lux-86
00martedì 22 luglio 2008 20:53
quindi, una persona può pure crepare se non rispetta i criteri da te definiti di "persona". vedo in ciò lo stesso assolutismo tanto rimproverato alla chiesa, è del tutto inumano dire che si può pure lasciar morire una persona perché il suo corpo è ormai inutile, forse solo hitler avrebbe avuto il coraggio di esprimere così freddamente un concetto del genere. ieri era la purezza genetica, oggi la "dignità" ma la solfa non cambia.
e smettiamola di giocare con le parole: non c'è nessuna dignità nella morte.
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