Re:
Scritto da: EffeCi61 27/08/2005 21.13
... Nello stesso album "Crisis", per esempio, c'è un "Taurus3" fantastico...
però non ha alcunchè di innovativo e, a mio parere, nemmeno di duraturo.
Resta un considerevole esercizio di stile ma la creatività è altrove.
Tornando a Hergest Ridge, lavoro davvero sorprendente e ammaliatore, ti suggerisco un ascolto in cuffia possibilmente con un ottimo impianto, ma sicuramente su vinile ( il cd, sonicamente, fa schifo come tutti i cd del resto ). Se avrai la costanza di ascoltarlo una volta al giorno almeno per una settimana ,perdendoti completamente nell'universo virtuale che genera quella musica, ovvero chiudendo gli occhi e lasciando libero sfogo alla generazione mentale d'immagini, scoprirai ad ogni ascolto sempre qualcosa di nuovo; qualche strumento precedentemente ovattato ora in posizione più definita, qualche passaggio in sordina ora bellamente in primo piano ... un tessuto sonoro che giuresti assente all'ascolto precedente adesso "audibile" e imponente e viceversa. Ogni e qualsiasi cambiamento recepito genera un cambiamento d'immagine ed una evoluzione della storia; l'intreccio sonoro dell'intera opera porta poi l'ascoltatore a diversi stati d'animo , sfiorando i due estremi: la tensione pura ( senza arrivare all'estremismo muisicale dei Goblin diciamo che Oldfield è Hitchcock e i Goblin sono Dario Argento )e la bucolica "agreste" serenità.
Ogni nuovo ascolto è, per me, un'onirica e affascinante riscoperta. Nessun altro disco di Oldfield, nè prima nè dopo HR, mi procura lo stesso effetto.
[Modificato da pholas 28/08/2005 12.19]