Cosa è realmente accaduto il giorno di pasqua?

flabot
00mercoledì 2 giugno 2010 16:07
Paolo ha scritto: -Ma se cristo non è riscuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la nostra fede. Noi poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perchè contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono- (Prima Lettera ai Corinzi 15:14-15).

Gradirei che qualcuno tra chi crede la Bibbia un libro valido dal punto di vista storico, mi aiutasse a capire come si sono svolti i fatti il giorno della resurrezione, visto che quando le testimonianze non convergono vuol dire che siamo di fronte a narrazioni diverse di medesimi episodi, e che tutto quanto viene riportato in merito è accaduto, anche se i testimoni ne sono influenzati in maniera diversa.



Tenendo conto di:

Matteo 28

Marco 16

Luca 24

Giovanni 20-21

Atti degli Apostoli 1:3-12

Prima Lettera ai Corinzi 15: 3-8



Chi mi può riassumere quanto è accaduto in un breve resoconto che includa tutto quanto si dice nei passaggi da me sopra riportati?

Grazie infinite anticipatamente a chi mi aiuterà a comprendere.
Amministrazione Forum.
00venerdì 4 giugno 2010 13:01
Re:
flabot, 02/06/2010 16.07:

Paolo ha scritto: -Ma se cristo non è riscuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la nostra fede. Noi poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perchè contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono- (Prima Lettera ai Corinzi 15:14-15).

Gradirei che qualcuno tra chi crede la Bibbia un libro valido dal punto di vista storico, mi aiutasse a capire come si sono svolti i fatti il giorno della resurrezione, visto che quando le testimonianze non convergono vuol dire che siamo di fronte a narrazioni diverse di medesimi episodi, e che tutto quanto viene riportato in merito è accaduto, anche se i testimoni ne sono influenzati in maniera diversa.


Tenendo conto di:

Matteo 28

Marco 16

Luca 24

Giovanni 20-21

Atti degli Apostoli 1:3-12

Prima Lettera ai Corinzi 15: 3-8



Chi mi può riassumere quanto è accaduto in un breve resoconto che includa tutto quanto si dice nei passaggi da me sopra riportati?

Grazie infinite anticipatamente a chi mi aiuterà a comprendere.





La risurrezione fa parte della dottrina primaria del cristianesimo. Eppure questa dottrina venne contestata a Corinto.
Come scrive Paolo, nella congregazione alcuni, influenzati sembra dalla filosofia greca, dicevano: “Non c’è risurrezione dei morti”. (1 Corinti 15:12) Quando l’apostolo Paolo venne a saperlo, intervenne in difesa della speranza della risurrezione.

I libri a cui fai riferimento dimostrano che la rissurrezione di Cristo aveva avuto dei testimoni oculari.
Uno era Cefa; Gesù apparve anche ai "dodici"; “a più di cinquecento fratelli”; a Giacomo ecc.


Stefania
flabot
00sabato 5 giugno 2010 20:08
Nessuno che tiene cinque minuti per postare una sintesi cronologicamente coerente che contenga tutti gli avvenimenti del giorno della resurrezzione del Cristo riportati nei passaggi biblici da segnalati ad inizio discussione???


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Geova ve ne sarà riconoscente [SM=g7341] [SM=g7341] [SM=g7341]
F.Delemme
00sabato 5 giugno 2010 21:36
Re:
flabot, 05/06/2010 20.08:

Nessuno che tiene cinque minuti per postare una sintesi cronologicamente coerente che contenga tutti gli avvenimenti del giorno della resurrezzione del Cristo riportati nei passaggi biblici da segnalati ad inizio discussione???


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Geova ve ne sarà riconoscente [SM=g7341] [SM=g7341] [SM=g7341]





Non hai citato solo dei versetti ma interi capitoli.
Abbi pazienza e fede, vedrai che qualcuno, credente, ti aiuterà.
Amalia 52
00domenica 6 giugno 2010 19:25
Una spiegazione parziale di Matteo 28

Dopo la sua risurrezione Gesù apparve prima a Maria Maddalena e ad un’altra sua seguace, che la Bibbia chiama “l’altra Maria”. Gesù sarebbe potuto apparire prima a Pietro, a Giovanni o a qualche altro discepolo di sesso maschile. Invece onorò quelle donne dando loro la possibilità di essere le prime testimoni oculari della sua risurrezione. Un angelo ordinò loro di annunciare quell’avvenimento straordinario ai discepoli di sesso maschile. Gesù disse alle donne: “Andate, portate la notizia ai miei fratelli”. (Matteo 28:1, 5-10) Gesù non si lasciò affatto influenzare dai pregiudizi comuni fra gli ebrei del tempo, per i quali le donne non potevano testimoniare in tribunale.
Così, invece di essere prevenuto o di condonare in qualche modo atteggiamenti maschilisti nei confronti delle donne, Gesù mostrò di rispettarle e apprezzarle. La violenza contro le donne era diametralmente opposta all’insegnamento di Gesù, e possiamo essere sicuri che il suo modo di pensare rifletteva alla perfezione il modo in cui il Padre suo, Geova, vede le cose.
Fonte:g 1/08

I discepoli sapevano di dover predicare la buona notizia e ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’. (Matteo 28:19, 20) Ma non sapevano in che misura sarebbe stata data testimonianza, né quando sarebbe venuta la fine. Nemmeno noi lo sappiamo. Queste sono cose che spetta solo a Geova decidere. (Matteo 24:36) Quando sarà soddisfatto della misura in cui sarà stata data testimonianza, Geova porrà fine a questo sistema di cose malvagio. Solo allora i cristiani capiranno che l’opera di predicazione sarà stata compiuta nella misura voluta da Geova. I primi discepoli non potevano certo immaginare le dimensioni che l’opera di testimonianza avrebbe raggiunto in questo tempo della fine.
Fonte w 06/1/2
Amalia 52
00lunedì 7 giugno 2010 20:52
MARCO 16

Le donne che il terzo giorno si recarono alla tomba di Gesù per spalmare il suo corpo di aromi potrebbero averlo fatto a motivo della fretta con cui Gesù era stato sepolto e quindi allo scopo di fare un lavoro più completo per preservare il corpo più a lungo. — Mr 16:1;


Dove la salma veniva collocata su un ripiano, era necessario sigillare l’entrata per impedire che fosse preda di animali selvatici. Quindi l’ingresso principale della camera veniva chiuso con una grossa pietra, che a volte girava su cardini come una porta, oppure con una pietra circolare inserita in un solco laterale che veniva fatta rotolare davanti all’entrata. Queste pietre circolari potevano pesare anche una tonnellata. — Mt 27:60; Mr 16:3, 4.


La stolè, menzionata nelle Scritture Greche Cristiane, era una veste sontuosa, lunga fino ai piedi. Gesù criticò gli scribi perché amavano indossare abiti di questo tipo nei luoghi pubblici per attirare l’attenzione e far notare la loro importanza. (Lu 20:46) L’angelo presso la tomba di Gesù aveva un abito simile. (Mr 16:5) Questa veste, “la migliore”, fu fatta indossare al figlio prodigo al suo ritorno. (Lu 15:22) Anche i servitori di Dio martirizzati visti in visione da Giovanni indossano la stolè (Ri 6:11), come pure coloro che fanno parte della “grande folla”. — Ri 7:9, 13, 14.

Dopo la morte e la risurrezione di Gesù, l’angelo disse alle donne che erano andate alla tomba di portare un messaggio “ai suoi discepoli e a Pietro”. (Mr 16:1-7; Mt 28:1-10) Maria Maddalena portò il messaggio a Pietro e a Giovanni, che si avviarono di corsa alla tomba. Pietro fu superato da Giovanni. Mentre però Giovanni si fermò davanti alla tomba e si limitò a guardare dentro, Pietro vi entrò subito, seguito poi da Giovanni. (Gv 20:1-8) Prima di apparire ai discepoli in gruppo, Gesù apparve a Pietro. Questo, oltre al fatto che l’angelo lo aveva specificamente menzionato per nome, avrebbe dovuto rassicurare il pentito Pietro che il Signore, benché da lui rinnegato tre volte, non l’aveva respinto per sempre. — 

I seguaci di gruppi che maneggiano serpenti affermano che le loro pratiche sono comandate dalla Parola di Dio, e come prova citano Marco 16:17, 18, dove si legge: “Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualcosa di mortifero, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno”. — VR82.
Prima si deve notare che quasi tutti gli eruditi biblici sono d’accordo sul fatto che in origine questi versetti non facevano parte del Vangelo di Marco. “La dubbia autenticità dei versetti da 9 a 20 rende imprudente edificare una dottrina o basare un’esperienza su di essi (specie i vv. 16-18)”, osserva il noto commentatore Charles Ryrie.
Tuttavia, ciò che gli eruditi biblici pensano dell’autenticità di Marco 16:9-20 spesso non ha una grande importanza per quelli che maneggiano serpenti nell’adorazione. Questi versetti si trovano nella “Bibbia del re Giacomo” (inglese), che è l’unica Bibbia in cui la maggioranza di essi ha fiducia, e questo per loro è tutto.
Ma anche se questi versetti fossero autentici, non comandano di maneggiare serpenti o di bere veleno, e non menzionano affatto il fuoco. Quindi non si possono interpretare come un’esigenza da osservare nell’adorazione. È vero che Paolo venne a contatto con un serpente sull’isola di Malta, ma solo per caso, perché il rettile era in un fascio di rami che l’apostolo stava mettendo sul fuoco. Sebbene Paolo fosse morso e fosse divinamente protetto così che non gli successe nulla, non passò in giro la vipera perché altri la prendessero in mano. Piuttosto, “scossa la bestia nel fuoco, non ne patì alcun male”, a riprova che non sentì il bruciore che sente oggi chi maneggia serpenti. — 


Marco 16:17, 18 non indica forse che la facoltà di guarire i malati sarebbe stata un segno caratteristico dei credenti?
Mar. 16:17, 18, VR: “Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demonî; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; e se pur bevessero alcunché di mortifero, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agl’infermi ed essi guariranno”.
Questi versetti compaiono in alcuni manoscritti e versioni della Bibbia del V e VI secolo E.V. Ma non compaiono nei manoscritti greci più antichi, il Sinaitico e il Vaticano 1209, del IV secolo. Il dott. B. F. Westcott, un’autorità in materia di manoscritti biblici, scrisse che “i versetti . . . non fanno parte della narrazione originale ma sono un’aggiunta”. (An Introduction to the Study of the Gospels, Londra, 1881, p. 338) Nel V secolo il traduttore biblico Girolamo disse che ‘quasi tutti i codici greci non avevano questo passo’. (The Last Twelve Verses of the Gospel According to S. Mark, di J. W. Burgon, Londra, 1871, p. 53) La New Catholic Encyclopedia (1967) afferma: “Il suo vocabolario e il suo stile differiscono così radicalmente dal resto del Vangelo che sembra quasi impossibile che Marco stesso l’abbia composta [con riferimento alla conclusione riportata nei versetti 9-20]”. (Vol. IX, p. 240) Non esistono testimonianze indicanti che i primi cristiani bevessero veleni o maneggiassero serpenti per dimostrare che erano credenti.
Amministrazione Forum.
00lunedì 7 giugno 2010 21:44


La discussione chiede cosa è successo il giorno di Pasqua e poi Flabot ci segnala dei versetti che parlano della risurrezione di Gesù.

Non c'è più la Pasqua di una volta.

Stefania

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