I Testimoni di Geova e le droghe

F.Delemme
00mercoledì 17 ottobre 2007 00:06
I testimoni di Geova come considerano le persone che usano “droghe”, compresi narcotici, LSD, ecc.?

Questa non è una cosa a cui si possa rispondere con una dichiarazione ampia e assoluta, poiché in diverse parti della terra la gente usa molte cose per stimolarsi e svegliarsi o rilassarsi e calmarsi. La Bibbia non menziona tutte le cose usate oggi a questo scopo; quindi, la cosa da farsi è di considerare l’effetto che produce una certa sostanza e quindi vedere come questo effetto dev’essere considerato dai cristiani alla luce dei princìpi e dei comandi biblici. Possiamo avere intendimento della veduta scritturale esaminando ciò che dice la Bibbia delle bevande alcoliche. Le Scritture non condannano l’uso delle bevande alcoliche, né per stimolare né per rilassare. Leggiamo riguardo al vino che “fa rallegrare il cuore dell’uomo mortale”. (Sal. 104:15; Prov. 31:6; Eccl. 9:7) Comunque, bisogna esercitare cautela se si usano bevande alcoliche, poiché vi sono certi pericoli. La Parola di Dio condanna gli “eccessi col vino, gozzoviglie, sbevazzamenti”, e mostra i dolori che si procurano coloro che si ubriacano e perdono la padronanza di sé. (1 Piet. 4:3; Prov. 23:29-35; 20:1; Efes. 5:18) Infatti, essa dice che gli ubriaconi, cioè quelli che si ubriacano regolarmente, dovrebbero essere espulsi dalla congregazione cristiana; essi “non erediteranno il regno di Dio”. — 1 Cor. 5:11; 6:9, 10. Per produrre un certo effetto sul corpo, in alcune località le persone fanno bevande analcoliche con erbe, foglie o legumi. Altri masticano speciali semi, foglie o ramoscelli. Qual è l’effetto sull’individuo? Perde il controllo del corpo e della mente quando è sotto l’effetto di una di queste cose? O, anche se è stimolato o rilassato, è consapevole e rimane padrone di sé? Se rimane padrone di sé, deve decidere personalmente se fare uso ogni tanto di tale prodotto con moderazione. Anche con molti dei più comuni e accettati stimolanti, si può cominciare a dipendere notevolmente dal loro uso. Anche se prendere con moderazione tali blandi stimolanti non è in se stessa una cosa sbagliata, alcuni si sono talmente abituati a usarli che diventano nervosi e irritabili se ne vengono privati. Spetta a ciascuna persona decidere ciò che farà riguardo a tali abitudini, ma è bene tenere presente che i cristiani devono manifestare il “frutto dello spirito”, compreso amore, benignità e padronanza di sé, in ogni tempo. (Gal. 5:22, 23) Riscontrando che un’usanza o abitudine rende difficile far questo a volte, è bene rivalutare la cosa. Un’altra cosa da considerare è che a volte il modo in cui si usa uno stimolante lo rende indesiderabile. Masticare certi stimolanti è una cosa molto sgradevole, e colui che mastica presenta una vista sgradevole, oltre al fatto che macchia le cose intorno a sé. Ciascuno può chiedersi: ‘Le persone della mia comunità come considerano questa pratica?’ ‘Incoraggia a rispettare la persona come ministro di Dio?’ Man mano che si progredisce verso la maturità spirituale, tali domande hanno sempre più importanza per la persona, giacché, come cristiani, desideriamo “che non si trovi da ridire sul nostro ministero”. (2 Cor. 6:3, 4) La Bibbia pone dinanzi ai cristiani come esempio da imitare la norma che i sorveglianti e i servitori di ministero della congregazione cristiana devono soddisfare. Essi devono essere ‘irreprensibili’ e “liberi da accusa”. — 1 Tim. 3:2, 10. Oggi le persone ricorrono con crescente frequenza a narcotici, sostanze chimiche come LSD, e altre cose per avere allucinazioni o “emozioni”, per sottrarsi alle realtà della vita quotidiana o soddisfare la bramosia di piacere sensuale. Benché la reazione della persona a tali cose sia imprevedibile, spesse volte, usandole, si perde la padronanza di sé. Sotto il loro effetto si può diventare violenti, irrazionali e perfino pazzi. Giacché tale persona non è spesso in grado di usare buon senso e non è in grado di discernere la differenza fra il bene e il male, può facilmente abbandonarsi a una condotta oscena, immorale o illegale che normalmente eviterebbe. Che differenza c’è fra la persona ubriaca d’alcool che si abbandona a una condotta sfrenata e incontrollata, e che vergognosamente diventa un’inetta, e quella che fa le stesse cose sotto l’influenza di qualche moderna droga o prodotto chimico? Dal punto di vista scritturale non c’è nessuna differenza! (Rom. 13:13) Se la persona segue deliberatamente una condotta che le fa perdere la padronanza di sé, causando aberrazioni mentali così che non si rende conto di quello che fa o del perché, è biasimevole come l’ubriacone. Si è lasciata andare fino al punto d’agire come un ubriaco e quindi dovrebbe essere trattata come un ubriacone e come una che ha perduto la padronanza di sé. Se la persona che prima conduceva tale vita sfrenata volesse sinceramente mettere la sua vita in armonia con la Bibbia, divenendo cristiana, i testimoni di Geova sarebbero disposti ad aiutarla, additando le meravigliose benedizioni in serbo ora e in futuro per quelli che vivono secondo le esigenze di Dio. Gesù predicò a peccatori d’ogni specie e li aiutò. (Luca 7:34-47) Ma non seguì tale condotta antiscritturale. Che dire se nella congregazione cristiana qualcuno perdesse stoltamente il controllo di sé a causa dell’alcool o di qualche altro stimolante? Sarebbe una cosa rara. Ma se accadesse effettivamente, forse tale persona potrebbe essere amorevolmente aiutata a rimettersi sulla strada giusta, la strada che avrebbe l’approvazione di Dio. (Gal. 6:1) Se, però, la persona lo facesse d’abitudine, recando biasimo su di sé, sulla sua famiglia e sulla congregazione, sarebbe disassociata dalla congregazione cristiana per mantenere la purezza morale del popolo di Dio. — 1 Cor. 5:11-13. Che dire se a chi riceve un trattamento medico è consigliato di accettare un narcotico per favorire il sonno o lenire il dolore? Colui che si trovasse in questa situazione dovrebbe decidere. Non è come se lo prendesse per soddisfare i sensi o per “eccitarsi”. È vero, può essere reso inconsapevole, ma non nella maniera di un ubriacone che perde i sensi per mancanza di padronanza di sé. Questo avverrebbe sotto la debita sorveglianza e a motivo di un grave problema fisico che sembrerebbe giustificare tale estrema misura. Sarebbe bene, però, tenere a mente i pericoli comportati dalle droghe che danno assuefazione. Certo non sarebbe saggio accettare inutilmente per un periodo di tempo qualche cosa a cui ci si potrebbe assuefare. Anche se tale trattamento è raccomandato dal medico, la persona è preparata ad affrontare le difficili conseguenze che avrà se si abitua a un narcotico? Risolto il problema fisico, che farà? Molti che facevano uso di narcotici hanno abbandonato la famiglia e ogni senso morale, rubando e persino assassinando per procurarsi denaro con cui comprare droghe illegali. A parte la depravazione a cui il vizio potrebbe portare, c’è da considerare l’illegalità della cosa, poiché i cristiani devono essere sottoposti alle superiori autorità governative. (1 Piet. 2:13, 14; Rom. 13:1) Come farebbe il drogato a rendere a Cesare quello che è di Cesare? Queste domande dovrebbero mettere in risalto l’importanza di conservare il controllo della propria mente e del proprio corpo per poter rendere a Dio ‘sacro servizio con la propria facoltà di ragionare’. — Rom. 12:1.
Amalia 52
00domenica 30 maggio 2010 20:05
Per qualcuno,anche il caffè puo' diventare una droga..A volte si sentono persone dire:"Se io non berrei 4 macchinette di espresso al giorno,non mi terrei neanche in piedi...Quando si parla di droga,bisogna ricordare che qualsiasi cosa a cui una persona non riesce a farne a meno,puo' essere considerata per lei/lui,una droga..Ci sono alcuni medicamenti che se presi a lungo termine,possono causare assuefazione,fino al punto da non poterne fare a meno neanche se non ne avessero piu' bisogno...Ogni persona conosce la reazione del proprio corpo a certe sostanze,e dovrebbe subito reagire,prendendo rimedi drastici al riguardo.. [SM=g28002]
MatriXRevolution
00domenica 30 maggio 2010 20:17
Re:
Amalia 52, 30/05/2010 20.05:

Per qualcuno,anche il caffè puo' diventare una droga..A volte si sentono persone dire:"Se io non berrei 4 macchinette di espresso al giorno,non mi terrei neanche in piedi...Quando si parla di droga,bisogna ricordare che qualsiasi cosa a cui una persona non riesce a farne a meno,puo' essere considerata per lei/lui,una droga..Ci sono alcuni medicamenti che se presi a lungo termine,possono causare assuefazione,fino al punto da non poterne fare a meno neanche se non ne avessero piu' bisogno...Ogni persona conosce la reazione del proprio corpo a certe sostanze,e dovrebbe subito reagire,prendendo rimedi drastici al riguardo.. [SM=g28002]



Dubito che il senso di queste parole sia che la persona ha sviluppato un dipendenza...
Io ad esempio amo moltissimo il caffè e il suo "effetto stimolante", ma ogni volta che è stato necessario smettere anche per lunghissimo tempo non ho mai avuto problemi...
Quanta gente ad esempio dopo aver avuto una brutta patologia cardiaca gli viene assolutamente vietato l'uso di caffeina e alcool? Non ho mai sentito di qualcuno che abbia mai avuto il minimo problema a smettere l'uso del caffè...

No. Decisamente non credo che il caffè vada paragonato all'alcool o a sostanze che sviluppano dipendenza..
MatriXRevolution
00domenica 30 maggio 2010 20:22
curiosità sulle droghe e posizione tdg

a proposito di droghe. Due curiosità:

1) Come si comporta un Tdg nel caso debba ricevere una terapia a base di morfina a causa di una malattia che causa forti dolori?

2) In perù si usa masticare foglie di coca per sopportare il senso di stanchezza causato dalla carenza di ossigeno quando debbono salire a quote molto alte. Un peruviano Tdg come si comporterebbe? Continuerebbe la pratica?
Amalia 52
00martedì 1 giugno 2010 21:22
Re: Re:
MatriXRevolution, 30.05.2010 20:17:



Dubito che il senso di queste parole sia che la persona ha sviluppato un dipendenza...
Io ad esempio amo moltissimo il caffè e il suo "effetto stimolante", ma ogni volta che è stato necessario smettere anche per lunghissimo tempo non ho mai avuto problemi...
Quanta gente ad esempio dopo aver avuto una brutta patologia cardiaca gli viene assolutamente vietato l'uso di caffeina e alcool? Non ho mai sentito di qualcuno che abbia mai avuto il minimo problema a smettere l'uso del caffè...

No. Decisamente non credo che il caffè vada paragonato all'alcool o a sostanze che sviluppano dipendenza..




Assuefazione

Quando bere il caffè è diventata un'abitudine, è presente l'assuefazione e la dipendenza, come avviene per qualsiasi tipo di droga.

Molti sanno che per mettersi in marcia al mattino devono prima prendere il caffè, altrimenti si sentono uno straccio.

Se non bevono il caffè non riescono ad andar di corpo, se non lo bevono dopo il pranzo non riescono a riprendere il lavoro senza essere appesantiti e assonnati.

Molti anziani non potrebbero farne a meno per non passare la giornata intontiti. Il guaio è che il loro corpo diventa sempre più intossicato e i processi di disintossicazione sempre più lenti e insufficienti, rendendo la vita un tirare avanti invece che un appagamento.

La digestione nelle persone onnivore è un serio problema. L'enorme quantità di cibi inadatti all'alimentazione umana impedisce al corpo di digerire senza dover sacrificare molta energia sottraendola alle normali attività della vita, come il lavoro, lo studio o il divertimento.

www.medicinenon.it/caffe.htm


credo personalmente che l’equilibrio sia la chiave del tutto.
MatriXRevolution
00martedì 1 giugno 2010 23:14
Messaggio in attesa della convalida dei moderatori
F.Delemme
00martedì 15 giugno 2010 20:17

Sono state date delle risposte esaurienti.

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