IL BRANCO

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sibilla522
00sabato 6 ottobre 2007 05:38
QUALCUNO DI VOI HA MAI FATTO PARTE DI UN BRANCO? [SM=g27992]
parapunzipa
00sabato 6 ottobre 2007 09:59
Si io,era un pessimo "branco" di boy scout ,avevo 14 anni. [SM=g27987]
sibilla522
00sabato 6 ottobre 2007 16:53
MI SPIEGHI CHE SENSAZIONI DA FARNE PARTE? [SM=g27993]
parapunzipa
00sabato 6 ottobre 2007 19:26
Re:
sibilla522, 06/10/2007 16.53:

MI SPIEGHI CHE SENSAZIONI DA FARNE PARTE? [SM=g27993]


E come essere in un forum,dove ci sono i più variegati tipi di personalità con il quale ti confronti, e vi è un regime militaristico! [SM=g27988] [SM=g28002]


sibilla522
00domenica 7 ottobre 2007 05:54
Gia'.........
Ricordo quando ero in collegio......non mi schieravo mai con chi aveva ragione, al contrario con chi aveva sbagliato. E le davo la forza di non abbattersi. Ricodo come le mie compagne godevano nel vedere la piu' debole soffrire. Era il famoso branco.......si delle loro brame. Ho sempre pensato che il branco fosse un insieme di debosciati.......prei uno ad uno non valgono ch meno di niente. Ma forse sbagli......... [SM=g27992]
parapunzipa
00domenica 7 ottobre 2007 11:29
Re:
sibilla522, 07/10/2007 5.54:

Gia'.........
Ricordo quando ero in collegio......non mi schieravo mai con chi aveva ragione, al contrario con chi aveva sbagliato. E le davo la forza di non abbattersi. Ricodo come le mie compagne godevano nel vedere la piu' debole soffrire. Era il famoso branco.......si delle loro brame. Ho sempre pensato che il branco fosse un insieme di debosciati.......prei uno ad uno non valgono ch meno di niente. Ma forse sbagli......... [SM=g27992]


Anche tutti insieme valgono -272,8,e dalla loro parte hanno solo la forza fisica, ma una grande e distruttiva debolezza mentale! [SM=g27985]


)albert(
00domenica 7 ottobre 2007 15:31
Re:
sibilla522, 06/10/2007 5.38:

QUALCUNO DI VOI HA MAI FATTO PARTE DI UN BRANCO? [SM=g27992]



Ho sempre pensato che la parola branco si addica ad un che di animalesco e quindi me ne sono tenuto lontano. Fare parte di un branco è manifestazione di debolezza o addirittura di vigliaccheria, tant'è che si prendono ad esempio i lupi che, se isolati, non riuscirebbero a cacciare nemmeno un moscerino, se in branco sono temibibilissime bestie sanguinarie.

Da quando mi sono accostato al mondo dei disabili, cioè da circa 25 anni, ho notato che questi tendono raramente a fare branco nella vita privata. Generalmente i disabili, anche se si riuniscono in associazioni, vuoi per riservatezza, vuoi per timidezza od altri motivi sono più propensi ad isolarsi pur vivendo all'interno di un gruppo. Purtroppo però questo atteggiamento alla lunga può essere deleterio per l'equilibrio della loro psiche, in quanto l'isolamento accompagnato dalla impossibilità di fare ciò che si vorrebbe porta inevitabilmente a sentirsi dei frustrati, degli inetti, degli incapaci. A questo punto la depressione ha le porte spalancate. [SM=g27992]


sibilla522
00lunedì 8 ottobre 2007 12:58
sono daccordo con spott.........chissa' se presi uno ad uno e fatto presente questo.......ci darebbero ragione [SM=g27993]


Albert.......che triste questo quadro [SM=g27992] , che conosco tramite i tuoi racconti. Ma perche' e' cosi'? Perche non si cambiano le cose attuali? E' davvero cosi' difficile farsi rispettare singolarmente? [SM=g27994]
)albert(
00domenica 21 ottobre 2007 15:59
Re:
sibilla522, 08/10/2007 12.58:

sono daccordo con spott.........chissa' se presi uno ad uno e fatto presente questo.......ci darebbero ragione [SM=g27993]


Albert.......che triste questo quadro [SM=g27992] , che conosco tramite i tuoi racconti. Ma perche' e' cosi'? Perche non si cambiano le cose attuali? E' davvero cosi' difficile farsi rispettare singolarmente? [SM=g27994]



Se parli dei disabili la risposta è SI', è difficile imporsi o anche solo farsi rispettare. Non punto il dito contro la società dei normali ma penso ad una concomitanza di cause che spesso partono proprio dai disabili. Vedi, essere disabile significa essere bene o male in una condizione di inferiorità, di bisogno. Condizione che può essere sentita più o meno dal disabile ma che prima o poi affiora. Ora, quando il disabile prende coscienza di questo fatto le sue reazioni possono essere le più diverse, ma in genere la prima tendenza è verso l'isolamento sociale, favorito anche da obiettive difficoltà a condurre una vita di relazione normale. La persona tende a sentirsi emarginata, inferiore, perde l'autostima e può cadere in depressione. Chi riesce a reagire in genere lo fa uscendo dal guscio, cioè buttandosi come può nel mondo dei normali. Non senza fatiche o umiliazioni che non favoriscono di certo un perfetto equilibrio psichico.



sibilla522
00lunedì 22 ottobre 2007 14:24
Sicuramente hai ragione......e' triste pero'. Comunque rimango dell'idea che il disabile in prima persona dovrebbe fare qualcosa affinche' certe situazioni almeno in parte siano diverse. Ma ora che la disabilita' la vivo da vicino, mi rendo conto che sono solo parole e che tu abbia fatto una giusta considerazione. Ecco.......sono triste dentro......... [SM=g27994]
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