Il nome di Dio

Pagine: [1], 2
brian67
00domenica 7 giugno 2009 12:30
Spero di aver azzeccato la cartella!

Ho cercato fra le varie cartelle. . . ma aimè non ho trovato nulla.
Forse non sono stato bravo nella ricerca.

Mi chiedevo se avete trattato già questo argomento.

Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome.

A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova?

Per esempio, questa pubblicazione“ LA TUA PAROLA È VERITÀ” approva ciò che la società ha fatto?

Grazie anticipatamente.

Brian
csssstrinakria
00domenica 7 giugno 2009 14:28
Re:
brian67, 07/06/2009 12.30:

Spero di aver azzeccato la cartella!

Ho cercato fra le varie cartelle. . . ma aimè non ho trovato nulla.
Forse non sono stato bravo nella ricerca.

Mi chiedevo se avete trattato già questo argomento.

Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome.

A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova?

Per esempio, questa pubblicazione“ LA TUA PAROLA È VERITÀ” approva ciò che la società ha fatto?

Grazie anticipatamente.

Brian




Sul piano strettamente esegetico ho alcune perplessità su quello che affermi. Naturalmente per deontologia "professionale", sarebbe giusto che tu dimostrassi queste "correzioni".

L'argomento è stato già trattato in queste due discussioni:

tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=792...

tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Gepy84
00domenica 7 giugno 2009 23:35
Re:
brian67, 07/06/2009 12.30:

Spero di aver azzeccato la cartella!

Ho cercato fra le varie cartelle. . . ma aimè non ho trovato nulla.
Forse non sono stato bravo nella ricerca.

Mi chiedevo se avete trattato già questo argomento.

Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome.

A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova?

Per esempio, questa pubblicazione“ LA TUA PAROLA È VERITÀ” approva ciò che la società ha fatto?

Grazie anticipatamente.

Brian




Il capitolo 2 da pag. 77 a pag 98 tratta questo argomento: "Uso del nome divino nelle scritture cristiane" di Hal Flemings.

Io l'ho trovato equilibrato nell'analisi dottrinale e rispecchia una profonda conoscenza degli autori, dei testi biblici.

Gepy [SM=g8093]
brian67
00lunedì 8 giugno 2009 13:29
Nella Traduzione del Nuovo Mondo (quella grande) a partire dalla pag. 1563- 1568 vi è una lunga spiegazione del perché la WTS abbia ritenuto giusto inserire il nome divino. A pag. 1567 par.3 la stessa WTS scrive: Segue un elenco dei 237 luoghi dove il nome “Geova”ricorre nel testo principale della TNM .. .. ..
Logicamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino.
Penso che la mia domanda sia stata legittima. Se scrivi: "Sul piano strettamente esegetico ho alcune perplessità su quello che affermi. Naturalmente per deontologia "professionale", sarebbe giusto che tu dimostrassi queste "correzioni".
Cosa vuoi aprire un dibattito? Mi spiace io non sono la persona adatta. Non è il mio ramo.
Volevo solo sapere se altri traduttori approvino l’inserimento del nome di Dio nelle scritture ebraiche. Niente di più.
Grazie per i 2 link inseriti.

Brian
brian67
00lunedì 8 giugno 2009 13:29
Re: Re:
Gepy84, 07.06.2009 23:35:




Il capitolo 2 da pag. 77 a pag 98 tratta questo argomento: "Uso del nome divino nelle scritture cristiane" di Hal Flemings.

Io l'ho trovato equilibrato nell'analisi dottrinale e rispecchia una profonda conoscenza degli autori, dei testi biblici.

Gepy [SM=g8093]




X Gepy
Grazie per la risposta diretta.

Brian
Amministrazione Forum.
00lunedì 8 giugno 2009 14:07
Re:
brian67, 08/06/2009 13.29:

Nella Traduzione del Nuovo Mondo (quella grande) a partire dalla pag. 1563- 1568 vi è una lunga spiegazione del perché la WTS abbia ritenuto giusto inserire il nome divino. A pag. 1567 par.3 la stessa WTS scrive: Segue un elenco dei 237 luoghi dove il nome “Geova”ricorre nel testo principale della TNM .. .. ..
Logicamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino.
Penso che la mia domanda sia stata legittima. Se scrivi: "Sul piano strettamente esegetico ho alcune perplessità su quello che affermi. Naturalmente per deontologia "professionale", sarebbe giusto che tu dimostrassi queste "correzioni".
Cosa vuoi aprire un dibattito? Mi spiace io non sono la persona adatta. Non è il mio ramo.
Volevo solo sapere se altri traduttori approvino l’inserimento del nome di Dio nelle scritture ebraiche. Niente di più.
Grazie per i 2 link inseriti.

Brian




Se non sei la persona adatta, perché apri discussioni del genere? Non che sia vietato, assolutamente, ma se entri nel merito con sarcasmo, due sono le cose: o sei certo che la WT ha inserito arbitrariamente il nome divino o allora stai provocando.

Tu hai scritto: "Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome
."

Se dici di non essere adatto a questo tipo di discussione, perché affermi che il nome è inesistente nel nuovo testamento? E' così semplice fare affermazioni eclatanti e poi mostrarsi poco adatti.


Admin-Stefania
brian67
00lunedì 8 giugno 2009 16:28
Re: Re:
Amministrazione Forum., 08.06.2009 14:07:




Se non sei la persona adatta, perché apri discussioni del genere? Non che sia vietato, assolutamente, ma se entri nel merito con sarcasmo, due sono le cose: o sei certo che la WT ha inserito arbitrariamente il nome divino o allora stai provocando.

Admin-Stefania




Da parte mia non c´è né provocazione, né sarcasmo.

Scusate, ma se io voglio arricchire la mia conoscenza visitando anche questo forum, devo per forza essere un esperto dell’argomento per aprire una discussione?

Per 35 anni mi sono concentrato (studio) particolarmente sulle pubblicazioni della WTS. Trascurando alcuni settori, per me interessanti, dove la società ci incoraggiava a non approfondire. Perché se facevamo ciò tagliavamo tempo prezioso alle cose spirituali. Non è normale che chi non ha ascoltato il consiglio della WTS sia più preparato, avendo dedicato anni di studio in settori dove la società si esprimeva con il contagocce?

Ho l’impressione che siete prevenuti nei miei riguardi.

Brian
Amministrazione Forum.
00lunedì 8 giugno 2009 16:38
Re: Re: Re:
brian67, 08/06/2009 16.28:




Da parte mia non c´è né provocazione, né sarcasmo.

Scusate, ma se io voglio arricchire la mia conoscenza visitando anche questo forum, devo per forza essere un esperto dell’argomento per aprire una discussione?

Per 35 anni mi sono concentrato (studio) particolarmente sulle pubblicazioni della WTS. Trascurando alcuni settori, per me interessanti, dove la società ci incoraggiava a non approfondire. Perché se facevamo ciò tagliavamo tempo prezioso alle cose spirituali. Non è normale che chi non ha ascoltato il consiglio della WTS sia più preparato, avendo dedicato anni di studio in settori dove la società si esprimeva con il contagocce?

Ho l’impressione che siete prevenuti nei miei riguardi.

Brian




Ti posso dare un consiglio? Porgiti in modo diverso.
Noi non siamo suscettibili, ma amiamo che non si facciano affermazioni distorte.
Non siamo noi ad essere prevenuti...
F.Delemme
00lunedì 8 giugno 2009 16:49
Re: Re: Re:
brian67, 08/06/2009 16.28:




Da parte mia non c´è né provocazione, né sarcasmo.

Scusate, ma se io voglio arricchire la mia conoscenza visitando anche questo forum, devo per forza essere un esperto dell’argomento per aprire una discussione?

Per 35 anni mi sono concentrato (studio) particolarmente sulle pubblicazioni della WTS. Trascurando alcuni settori, per me interessanti, dove la società ci incoraggiava a non approfondire. Perché se facevamo ciò tagliavamo tempo prezioso alle cose spirituali. Non è normale che chi non ha ascoltato il consiglio della WTS sia più preparato, avendo dedicato anni di studio in settori dove la società si esprimeva con il contagocce?

Ho l’impressione che siete prevenuti nei miei riguardi.

Brian




Le nostre pubblicazioni si rivolgono ad un vasto pubblico. I consigli in esse riportate "generalmente" sono adatte al grande pubblico. Chi ha esigenze diverse, nessuno gli vieta di approfondirle. Ognuno è responsabile delle proprie scelte.
Non si possono scaricare responsabilità oggettive alla WT.

In questo caso, quando una persona scrive in un forum per avere informazioni o allargare le proprie conoscenze, deve avere la bontà di rispettare le regole.
E' difficile?
csssstrinakria
00domenica 14 giugno 2009 09:43
Re:
brian67, 08/06/2009 13.29:

Nella Traduzione del Nuovo Mondo (quella grande) a partire dalla pag. 1563- 1568 vi è una lunga spiegazione del perché la WTS abbia ritenuto giusto inserire il nome divino. A pag. 1567 par.3 la stessa WTS scrive: Segue un elenco dei 237 luoghi dove il nome “Geova”ricorre nel testo principale della TNM .. .. ..
Logicamente ognuno tira l’acqua al proprio mulino.
Penso che la mia domanda sia stata legittima. Se scrivi: "Sul piano strettamente esegetico ho alcune perplessità su quello che affermi. Naturalmente per deontologia "professionale", sarebbe giusto che tu dimostrassi queste "correzioni".
Cosa vuoi aprire un dibattito? Mi spiace io non sono la persona adatta. Non è il mio ramo.
Volevo solo sapere se altri traduttori approvino l’inserimento del nome di Dio nelle scritture ebraiche. Niente di più.
Grazie per i 2 link inseriti.

Brian




La mia perplessità nasce dalle tue affermazioni.
Tu scrivi:

Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome.


Se hai queste certezze, naturalmente stimolate dai tuoi studi, perché affermi:
"Cosa vuoi aprire un dibattito? Mi spiace io non sono la persona adatta. Non è il mio ramo."

Vedi la stranezza? Prima fai delle affermazioni, dopo te ne esci con un semplice [/G]"non sono la persona adatta". Che tipo di dialogo si può aprire?

A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova?

Il libro di cui parli "La Tua Parola è Verità" è d'accordo con l'operazione di "ristabilimeto" del nome divino nel Nuovo Testamento.
Pertanto non ci troviamo di fronte ad una correzione, nell'accezione del termine, ma di un ripristino.
brian67
00domenica 14 giugno 2009 12:15
Re: Re:
csssstrinakria, 14.06.2009 09:43:




La mia perplessità nasce dalle tue affermazioni.
Tu scrivi:

Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome.


Se hai queste certezze, naturalmente stimolate dai tuoi studi, perché affermi:
"Cosa vuoi aprire un dibattito? Mi spiace io non sono la persona adatta. Non è il mio ramo."

Vedi la stranezza? Prima fai delle affermazioni, dopo te ne esci con un semplice [/G]"non sono la persona adatta". Che tipo di dialogo si può aprire?

A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova?

Il libro di cui parli "La Tua Parola è Verità" è d'accordo con l'operazione di "ristabilimeto" del nome divino nel Nuovo Testamento.
Pertanto non ci troviamo di fronte ad una correzione, nell'accezione del termine, ma di un ripristino.


Pensavo che la discussione fosse già alla frutta.
Ma dove sta scritto che se apro un dialogo, devo per forza essere un esperto in materia per ricevere una risposta. In qualunque posto ti trovi se fai delle domande generalmente ricevi una risposta senza tanti giri di parole.
Se anche la wts ammette che il nome Geova non è la pronuncia esatta del nome di Dio, perché in assenza di vocali nel tetragramma "JHWH" la giusta pronuncia è andata perduta, di cosa vuoi discutere di una cosa che è alla luce del sole di tutti quanti?

“A parte la spiegazione che la società dà nell’opuscolo “Il nome divino” ci sono altre fonti extra WTS, che approvino la “correzione” che la società ha fatto. Inserendo in tutto il nuovo testamento ben 237 volte il nome Geova? ”.


La mia domanda richiedeva solo risposte dirette: Si o No. Se sì, dovevate menzionare quale traduzione sostengono ciò che la wts ha fatto. Niente di più.
Ti sembra normale che se per ogni domanda, uno si deve leggere un romanzo prima di ricevere la risposta.

Brian
Amministrazione Forum.
00domenica 14 giugno 2009 15:28
Se la tua fosse stata una semplice domanda, avresti ricevuto una semplice risposta.

Siccome ti sei allargato, hai autorizzato gli altri a fare la stessa cosa.

Se ti infastidisce questo nostro modo di fare, attieniti alle semplici domande accademiche.

Admin-Stefania


[SM=g7422]
dom@
00domenica 14 giugno 2009 17:05
Brain67

Tu hai scritto: "Nei testi più antichi del nuovo testamento il nome Geova è praticamente inesistente.
Nemmeno Gesù, (in 3 anni e 0/5 ) face uso di questo nome."

Dom@ risponde
Se Gesu'Per la prima preoccupazione Non era il nome di Dio! Non lo facevano vivere 3,1/2, Se si avasse preoccupato del "NOME") Gesu' aveva troppa legna al fuoco, e non aveva bisogno, aggiungere, pure il "NOME"!!!

Pero si VEDE che, in privato hanno trattato il NOME" con i suoi discepoli.....

Giovanni 17;6,Io ho manifestato il tuo "NOME" agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.

Giovanni17;26,E io ho fatto loro conoscere il tuo "NOME" e lo farò conoscere ancora, affinché l'amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro e io in loro».

[SM=g7256]
brian67
00lunedì 15 giugno 2009 15:44
Re:

14.06.2009 17:05]Brain67

Dom@ risponde
Se Gesu'Per la prima preoccupazione Non era il nome di Dio! Non lo facevano vivere 3,1/2, Se si avasse preoccupato del "NOME") Gesu' aveva troppa legna al fuoco, e non aveva bisogno, aggiungere, pure il "NOME"!!!


Questa é un’ipotesi di tutto rispetto. . .
Infatti, Gesù varie volte corse il pericolo di essere ucciso. A quel tempo, visto la tirannia dei romani, ogni pretesto era buono per far scoppiare un tumulto nella nazione. Può darsi che per la sua incolumità Gesù abbia deciso di non pronunciare il nome di Dio pubblicamente!? Ma!!?
Teniamo presente che Gesù era conosciuto anche per il suo coraggio. Una volta nel tempio caccio i cambiamonete e tutti i commercianti con una sferza. Pubblicamente denunciava l’ipocrisia dei farisei. Cosa non facile a quel tempo.
Quindi tenendo in considerazione questa personalità di Gesù, mi viene difficile credere che non abbia volontariamente usato il nome Geova per evitare inutili affronti.


Secondo il mio modesto parere la frase di Giovanni 17;6,26 non si riferisce letteralmente al nome di Dio, ma alla Sua personalità. Infatti, nella bibbia quando viene detto di farsi un buon nome presso Dio, sappiamo bene a cosa si riferisce.


Pero si VEDE che, in privato hanno trattato il NOME" con i suoi discepoli.....

Giovanni 17;6,Io ho manifestato il tuo "NOME" agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.

Giovanni17;26,E io ho fatto loro conoscere il tuo "NOME" e lo farò conoscere ancora, affinché l'amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro e io in loro».


[SM=g7256]



I 4 vangeli furono scritti molto tempo dopo la morte di Gesù. Se Gesù nelle conversazioni private con i suoi apostoli usava (usò) il nome di Dio, gli evangelisti non avrebbero avuto alcun motivo per tralasciare questo importante dettaglio.
Amministrazione Forum.
00lunedì 15 giugno 2009 15:55
Re: Re:
brian67, 15/06/2009 15.44:


14.06.2009 17:05]Brain67

Dom@ risponde
Se Gesu'Per la prima preoccupazione Non era il nome di Dio! Non lo facevano vivere 3,1/2, Se si avasse preoccupato del "NOME") Gesu' aveva troppa legna al fuoco, e non aveva bisogno, aggiungere, pure il "NOME"!!!


Questa é un’ipotesi di tutto rispetto. . .
Infatti, Gesù varie volte corse il pericolo di essere ucciso. A quel tempo, visto la tirannia dei romani, ogni pretesto era buono per far scoppiare un tumulto nella nazione. Può darsi che per la sua incolumità Gesù abbia deciso di non pronunciare il nome di Dio pubblicamente!? Ma!!?
Teniamo presente che Gesù era conosciuto anche per il suo coraggio. Una volta nel tempio caccio i cambiamonete e tutti i commercianti con una sferza. Pubblicamente denunciava l’ipocrisia dei farisei. Cosa non facile a quel tempo.
Quindi tenendo in considerazione questa personalità di Gesù, mi viene difficile credere che non abbia volontariamente usato il nome Geova per evitare inutili affronti.


Secondo il mio modesto parere la frase di Giovanni 17;6,26 non si riferisce letteralmente al nome di Dio, ma alla Sua personalità. Infatti, nella bibbia quando viene detto di farsi un buon nome presso Dio, sappiamo bene a cosa si riferisce.


Pero si VEDE che, in privato hanno trattato il NOME" con i suoi discepoli.....

Giovanni 17;6,Io ho manifestato il tuo "NOME" agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.

Giovanni17;26,E io ho fatto loro conoscere il tuo "NOME" e lo farò conoscere ancora, affinché l'amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro e io in loro».


[SM=g7256]



I 4 vangeli furono scritti molto tempo dopo la morte di Gesù. Se Gesù nelle conversazioni private con i suoi apostoli usava (usò) il nome di Dio, gli evangelisti non avrebbero avuto alcun motivo per tralasciare questo importante dettaglio.




Solo a titolo di informazione, ai giorni di Gesù e dei discepoli, il Tetragramma compariva in copie del testo ebraico dell' Antico Testamento, così come vi compare oggi. Tuttavia, per secoli gli studiosi hanno ritenuto che il Tetragramma non comparisse nei manoscritti della Settanta, traduzione greca dell’Antico Testamento, e neppure nei manoscritti del Nuovo Testamento. Ma verso la metà del XX secolo fu fatta una scoperta che richiamò l’attenzione dei biblisti: furono rinvenuti alcuni frammenti molto antichi della versione greca dei Settanta esistente ai giorni di Gesù. Quei frammenti contengono il nome proprio di Dio scritto in caratteri ebraici.
brian67
00lunedì 15 giugno 2009 17:30
Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 15.06.2009 15:55:




Solo a titolo di informazione, ai giorni di Gesù e dei discepoli, il Tetragramma compariva in copie del testo ebraico dell' Antico Testamento, così come vi compare oggi. Tuttavia, per secoli gli studiosi hanno ritenuto che il Tetragramma non comparisse nei manoscritti della Settanta, traduzione greca dell’Antico Testamento, e neppure nei manoscritti del Nuovo Testamento.

Ma verso la metà del XX secolo fu fatta una scoperta che richiamò l’attenzione dei biblisti: furono rinvenuti alcuni frammenti molto antichi della versione greca dei Settanta esistente ai giorni di Gesù. Quei frammenti contengono il nome proprio di Dio scritto in caratteri ebraici.




Interessante!
Potresti inserire il link dove hai trovato queste informazioni?
Non mi fraintendere. È solo per correttezza nei riguardi dell’argomento.
Non metto in dubbio nulla, né nessuno.
Grazie

Brian
Amministrazione Forum.
00lunedì 15 giugno 2009 19:12
Re: Re: Re: Re:
brian67, 15/06/2009 17.30:



Interessante!
Potresti inserire il link dove hai trovato queste informazioni?
Non mi fraintendere. È solo per correttezza nei riguardi dell’argomento.
Non metto in dubbio nulla, né nessuno.
Grazie

Brian




Il materiale non è estrapolato da nessun link. Chi studia la materia è a conoscenza di ciò.
Purtuttavia, nel sito: digilander.libero.it/Hard_Rain/LXX.htm
al sottotitolo:
"Alcune caratteristiche papirologiche" puoi trovare le informazioni.

Se non sbaglio, alcuni di questi frammenti sono presenti nel forum.

Amministrazione Forum.
00lunedì 15 giugno 2009 19:24

Proprio in questa discussione sono riportati i riferimenti e i frammenti dei papiri.

Forse non li hai letti.

Questa è la discussione:
tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=792...
dal secondo post in poi trovi i files.
brian67
00lunedì 15 giugno 2009 21:03
Grazie Stefania
Mi prenderò un po’ di tempo per visionare il materiale confrontandoli con altri.

Ciao Brian

brian67
00mercoledì 24 giugno 2009 17:51
Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 15.06.2009 15:55:




Solo a titolo di informazione, ai giorni di Gesù e dei discepoli, il Tetragramma compariva in copie del testo ebraico dell' Antico Testamento, così come vi compare oggi. Tuttavia, per secoli gli studiosi hanno ritenuto che il Tetragramma non comparisse nei manoscritti della Settanta, traduzione greca dell’Antico Testamento, e neppure nei manoscritti del Nuovo Testamento. Ma verso la metà del XX secolo fu fatta una scoperta che richiamò l’attenzione dei biblisti: furono rinvenuti alcuni frammenti molto antichi della versione greca dei Settanta esistente ai giorni di Gesù. Quei frammenti contengono il nome proprio di Dio scritto in caratteri ebraici.



Cara Stefania
In effetti, sappiamo dell'esistenza di revisioni "giudaizzanti" della LXX, ma il punto è che i frammenti che contengono il tetragramma, non essendo gran che estesi, non ci permettono di sapere se appartengano ad una versione giudaizzante o meno. C'è poi un problema molto più di base: è possibile che quella che noi chiamiamo "LXX" sia un idolo mitologico. Molte teorie sostengono che la stabilizzazione del testo della LXX sia in realtà tardo (non dunque una traduzione unitaria dall'ebraico fatto nel III sec. a.C.), e che dunque nell'era prima di Cristo non abbia senso parlare di una traduzione dei Settanta bensì di molteplici versioni greche più o meno simili che circolavano. Comunque, anche nei frammenti col tetragramma, esso è riportato in una varietà di modi sconvolgente, a volte reso con formule senza senso come PIPI, proprio a segnalarne comunque l'impronunciabilità. In questo sito curato da Enrico Rivera possiamo trovare una sintetica e ben fatta rassegna di tutte le teorie sul tetragramma nella LXX originaria (sempre che questa LXX originaria sia esistita): digilander.libero.it/domingo7/TETRAGRAMMA%20E%20SETTANTA.htm

Il problema con la Settanta è che questa, in effetti, non si sa nemmeno se questa sia mai esistita prima dell'Hexapla di Origene (tarda ed assolutamente leggendaria è, infatti, la storia che la vorrebbe composta nel III secolo a.C. da settanta eruditi che, lavorando l'uno indipendentemente dall'altro, avrebbero prodotto un identico testo). Quello che è certo (ci sono alcuni frammenti di papiro a testimoniarlo) è che in alcune copie (giudaizzanti) della medesima, risalenti ai primi secoli d.C., appariva il Tetragramma in caratteri ebraici o bizzarramente reso con i caratteri greci PiPi (per la somiglianza puramente visiva che questi hanno con il Tetragramma ebraico). Quello che importa chiarire è che si tratta di edizioni “tarde” dell'Antico Testamento in greco, realizzate molto probabilmente in funzione anti-cristiana, e che la loro esistenza non ci dice nulla rispetto all'eventuale presenza del Tetragramma nelle primissime copie del Nuovo Testamento, che, a prescindere dalle considerazioni di carattere filologico e teologico è assolutamente improbabile anche da un punto di vista papirologico.

Per maggiori informazioni, digilander.libero.it/domingo7/YHWH%20in%20the%20New%20Testa...


Leggendo il link da te indicato, tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=792...

non voglio creare una discussione uguale a quella, sarebbe inutile. Rispetto le vostre spiegazioni perché alcuni versetti hanno più senso inserendo il nome Geova(nella lingua italiana). Anche se il vostro ragionamento ha un filo logico, la stessa logica si nota anche nel discorso opposto.
Davanti alla certezza che nessuno è in grado di provare niente, ma solo congetture o punti di vista personali, non serve a nulla ripetere quanto è stato scritto. Se gli studiosi in primis (in questo settore) fanno “supposizioni”. . . “molto probabilmente”. . . ecc. come se il tema in questione non ci sia una soluzione, ma solo diverse scuole di pensiero, come facciamo noi ad avere l’assoluta certezza per affermare una spiegazione o l'altra?


Indipendentemente se nel primo secolo alcune traduzioni riportavano il nome di Dio o no, questo in sè non è molto rilevante. Quello che conta è che gli scrittori del Nuovo Testamento (lingua creca) rispettarono la tradizione di quel tempo (giusta o sbagliate che sia) a non pronunciare né scrivere il nome di Dio.

Se gli apostoli privatamente usarono il nome Geova, non ci è dato saperlo. Ma abbiamo la certezza che Dio conservò il suo nome nel VT per oltre 6800 volte. Come mai non ci riuscì nel NT per un numero di volte molto inferiori (237)? In assenza di spiegazione divina mi limito a seguire l’esempio di Cristo Gesù.
Perché in nessuno dei suoi racconti fa accenno al nome di suo Padre. E a nessuno dei suoi tanti ammiratori, in 3 anni e 1/5 gli venne la felice idea di chiedere a Gesù quale fosse la pronuncia esatta del tetragramma, visto che era stata perduta. Le persone che si avvicinarono a Gesù non ebbero mai paura di farle domande. Come mai la cosa più “importante” se la scordarono?

Davanti a questa evidenza, tutte le altre cose, sono e rimarranno
solo supposizioni.

Brian

csssstrinakria
00mercoledì 24 giugno 2009 20:26
Spesso, caro Brian, le nostre scelte, volenti o nolenti, si scontrano con le idee più strane ed i concetti più o meno concreti.

Molte persone, e fra queste alcuni studiosi hanno fatto studi esegetici e ricerche antropologiche. Ognuno ha espresso il proprio parere e uno ha contraddetto l'altro.

Chi è contro la nostra scelta, e i link di collegamento lo dimostrano, presenta le proprie ricerche e i propri studi. Il ricercatore attento esamina e scruta tutte le varie supposizioni e su queste si crea il suo "pensiero".

Molte cose non le condivido per il semplice fatto che sono basate su supposizioni e non su studi seri. Pertanto le considero semplicemente delle "argomentazioni" fine a se stesse.

Tu hai scritto:
Se gli apostoli privatamente usarono il nome Geova, non ci è dato saperlo.

Certe cose non si dicono, è necessario percepirle. E' necessario sapere che gli scrittori del NT erano tutti israeliti e che Gesù Cristo spesso parlò di "rendere manifesto" il nome del Padre fino al punto di pregare finché esso fosse "santificato". Una cosa è certa circa il riconoscimento e l'uso del nome di Dio. Perché allora dovremmo pensare che i più stretti seguaci di Gesù Cristo dovessero considerare diversamente il nome di Dio e non piuttosto come qualcosa da "rendere manifesto" e "santificato"?
Alla fine però non è fondamentale stabilire se Gesù e i suoi discepoli usassero il nome divino.


Ma abbiamo la certezza che Dio conservò il suo nome nel VT per oltre 6800 volte. Come mai non ci riuscì nel NT per un numero di volte molto inferiori (237)?

Se tutto è basato sulle supposizioni, non puoi avere certezza di questo.

In assenza di spiegazione divina mi limito a seguire l’esempio di Cristo Gesù.

Certo, ma ricordati che Gesù ha lasciato molti esempi che sarebbero da seguire.

Perché in nessuno dei suoi racconti fa accenno al nome di suo Padre.

Hai scritto precedentemente che il nome divino è presente nel VT. Io aggiungo che le citazioni del NT che contengono espressioni dell'AT col nome divino o Tetragramma, dimostrano che Geova preservò il suo nome e la sua Parola. Se altri l'hanno sostituito, ci sono stati altri ancora che l'hanno ristabilito.

E a nessuno dei suoi tanti ammiratori, in 3 anni e 1/5 gli venne la felice idea di chiedere a Gesù quale fosse la pronuncia esatta del tetragramma, visto che era stata perduta. Le persone che si avvicinarono a Gesù non ebbero mai paura di farle domande. Come mai la cosa più “importante” se la scordarono?

Ho risposto sopra. "Rendere manifesto" e "santificare" indicano l'effettiva conoscenza del nome.

Davanti a questa evidenza, tutte le altre cose, sono e rimarranno
solo supposizioni.

Appunto. Noi abbiamo seguito una strada diversa che riteniamo la più percorribile.
brian67
00domenica 28 giugno 2009 18:43
X csssstrinakria . . . e non

Quando si interviene in questo modo (tono) le conversazioni assumono un aspetto interessante. [SM=g7307]

Brian
(Gladio)
00mercoledì 1 luglio 2009 01:23
Re:
csssstrinakria, 24/06/2009 20.26:


Spesso, caro Brian, le nostre scelte, volenti o nolenti, si scontrano con le idee più strane ed i concetti più o meno concreti.

Molte persone, e fra queste alcuni studiosi hanno fatto studi esegetici e ricerche antropologiche. Ognuno ha espresso il proprio parere e uno ha contraddetto l'altro.

Chi è contro la nostra scelta, e i link di collegamento lo dimostrano, presenta le proprie ricerche e i propri studi. Il ricercatore attento esamina e scruta tutte le varie supposizioni e su queste si crea il suo "pensiero".

Molte cose non le condivido per il semplice fatto che sono basati su supposizioni e non su studi seri. Pertanto le considero semplicemente delle "argomentazioni" fine a se stesse.

Tu hai scritto:
Se gli apostoli privatamente usarono il nome Geova, non ci è dato saperlo.

Certe cose non si dicono, è necessario percepirle. E' necessario sapere che gli scrittori del NT erano tutti israeliti e che Gesù Cristo spesso parlò di "rendere manifesto" il nome del Padre fino al punto di pregare finché esso fosse "santificato". Una cosa è certa circa il riconoscimento e l'uso del nome di Dio. Perché allora dovremmo pensare che i più stretti seguaci di Gesù Cristo dovessero considerare diversamente il nome di Dio e non piuttosto come qualcosa da "rendere manifesto" e "santificato"?
Alla fine però non è fondamentale stabilire se Gesù e i suoi discepoli usassero il nome divino.


Ma abbiamo la certezza che Dio conservò il suo nome nel VT per oltre 6800 volte. Come mai non ci riuscì nel NT per un numero di volte molto inferiori (237)?

Se tutto è basato sulle supposizioni, non puoi avere certezza di questo.

In assenza di spiegazione divina mi limito a seguire l’esempio di Cristo Gesù.

Certo, ma ricordati che Gesù ha lasciato molti esempi che sarebbero da seguire.

Perché in nessuno dei suoi racconti fa accenno al nome di suo Padre.

Hai scritto precedentemente che il nome divino è presente nel VT. Io aggiungo che le citazioni del NT che contengono espressioni dell'AT col nome divino o Tetragramma, dimostrano che Geova preservò il suo nome e la sua Parola. Se altri l'hanno sostituito, ci sono stati altri ancora che l'hanno ristabilito.

E a nessuno dei suoi tanti ammiratori, in 3 anni e 1/5 gli venne la felice idea di chiedere a Gesù quale fosse la pronuncia esatta del tetragramma, visto che era stata perduta. Le persone che si avvicinarono a Gesù non ebbero mai paura di farle domande. Come mai la cosa più “importante” se la scordarono?

Ho risposto sopra. "Rendere manifesto" e "santificare" indicano l'effettiva conoscenza del nome.

Davanti a questa evidenza, tutte le altre cose, sono e rimarranno
solo supposizioni.

Appunto. Noi abbiamo seguito una strada diversa che riteniamo la più percorribile.




Aggiungo all'ottimo TRINACRIA.........

quale nome usò Gesù quando parafrasò DEUTERONOMIO 8:3??

Adesso che qualcuno non dica signore o eterno o onnipotente .(visto che cita il vecchio testamento)

GRAZIE. [SM=g7302]
brian67
00mercoledì 1 luglio 2009 17:18
Re: Re:
(Gladio), 01.07.2009 01:23:




Aggiungo all'ottimo TRINACRIA.........

quale nome usò Gesù quando parafrasò DEUTERONOMIO 8:3??

Adesso che qualcuno non dica signore o eterno o onnipotente .(visto che cita il vecchio testamento)

GRAZIE. [SM=g7302]




In questo caso (Mat. 4:4) Gesù può darsi abbia usato il nome "JHWH" con la giusta pronuncia, nel rimproverare a Satana.

Può darsi !!? Visto che erano solo loro due.

Dal momento che si stava rivolgendo a una persona spirituale, ed entrambi si conoscevano bene (Gesù e Satana), noi che ne sappiamo se nel reame celeste nel rivolgersi a Dio tutte le creature spirituali non usino un altro nome, che abbia un significato più reverenziale?

Dio prima di fornire all’uomo il nome "JHWH" fece passare diversi secoli.

Infatti, quando Mose gli chiese chiarimenti in merito al suo nome, Dio non gli rivelò subito . . . il suo nome "JHWH".

Esodo 3:13-14 13
Tuttavia, Mosè disse al [vero] Dio: “Supponiamo che ora io sia andato dai figli d’Israele e realmente dica loro: ‘L’Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi’, ed essi realmente mi dicano: ‘Qual è il suo nome?’ Che dirò loro?”

14 A ciò Dio disse a Mosè: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”.

E aggiunse: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘IO MOSTRERÒ D’ESSERE mi ha mandato a voi’
”.


Se Dio desiderava così tanto che l’uomo pronunciasse il suo nome, come mai alla prima occasione non disse:

“IO "JHWH" MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”.

Invece di dire solo: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”?

Solo in un secondo momento Dio introdusse "JHWH" per gli esseri uomini.

Questo mi fa pensare che Dio ci medito sopra, e poi decise che gli esseri umani potevano chiamarlo "JHWH".

Il fatto che nel "JHWH" non ci siano le vocali, può darsi che Dio l’abbia fatto di proposito.

Allo scopo di far perdere la pronuncia corretta nel corso del tempo, e di conseguenza anche il nome.
(Facendo affidamento all'imperfezione umana).

Su due piedi . . . questa sembra un’ipotesi azzardata.

Ma chiediamoci: “Chi di noi in un paese straniero fornisce solo le consonanti del proprio nome?”.

Chi lo fa’ . . . perché lo fa’?

Brian
(Gladio)
00mercoledì 1 luglio 2009 23:28
Re: Re: Re:
brian67, 01/07/2009 17.18:




In questo caso (Mat. 4:4) Gesù può darsi abbia usato il nome "JHWH" con la giusta pronuncia, nel rimproverare a Satana.

Può darsi !!? Visto che erano solo loro due.

Dal momento che si stava rivolgendo a una persona spirituale, ed entrambi si conoscevano bene (Gesù e Satana), noi che ne sappiamo se nel reame celeste nel rivolgersi a Dio tutte le creature spirituali non usino un altro nome, che abbia un significato più reverenziale?

Dio prima di fornire all’uomo il nome "JHWH" fece passare diversi secoli.

Infatti, quando Mose gli chiese chiarimenti in merito al suo nome, Dio non gli rivelò subito . . . il suo nome "JHWH".

Esodo 3:13-14 13
Tuttavia, Mosè disse al [vero] Dio: “Supponiamo che ora io sia andato dai figli d’Israele e realmente dica loro: ‘L’Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi’, ed essi realmente mi dicano: ‘Qual è il suo nome?’ Che dirò loro?”

14 A ciò Dio disse a Mosè: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”.

E aggiunse: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘IO MOSTRERÒ D’ESSERE mi ha mandato a voi’
”.


Se Dio desiderava così tanto che l’uomo pronunciasse il suo nome, come mai alla prima occasione non disse:

“IO "JHWH" MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”.

Invece di dire solo: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”?

Solo in un secondo momento Dio introdusse "JHWH" per gli esseri uomini.

Questo mi fa pensare che Dio ci medito sopra, e poi decise che gli esseri umani potevano chiamarlo "JHWH".

Il fatto che nel "JHWH" non ci siano le vocali, può darsi che Dio l’abbia fatto di proposito.

Allo scopo di far perdere la pronuncia corretta nel corso del tempo, e di conseguenza anche il nome.
(Facendo affidamento all'imperfezione umana).

Su due piedi . . . questa sembra un’ipotesi azzardata.

Ma chiediamoci: “Chi di noi in un paese straniero fornisce solo le consonanti del proprio nome?”.

Chi lo fa’ . . . perché lo fa’?

Brian




Eppure da ex tdg avresti dovuto conoscere ciò che dice il perspicacia Vol 1 spiegando esattamente ciò che tu chiedi.
Ti risparmio la fatica e te lo riporto io:

Antico uso del nome e suo significato. I versetti di Esodo 3:13-16 e 6:3 sono spesso stati erroneamente citati per dimostrare che il nome di Geova fu rivelato per la prima volta a Mosè qualche tempo prima dell’esodo dall’Egitto. È vero che Mosè aveva chiesto: “Supponiamo che ora io sia andato dai figli d’Israele e realmente dica loro: ‘L’Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi’, ed essi realmente mi dicano: ‘Qual è il suo nome?’ Che dirò loro?” Ma questo non significa che lui o gli israeliti non conoscessero il nome di Geova. Il nome stesso di Iochebed madre di Mosè forse significa “Geova è gloria”. (Eso 6:20) La domanda di Mosè probabilmente era dovuta alle circostanze in cui si trovavano i figli d’Israele. Da diversi decenni erano in dura schiavitù e non c’era segno che la situazione sarebbe migliorata. Dubbio, scoraggiamento e poca fede nel proposito e nel potere di Dio di liberarli si erano molto probabilmente insinuati fra loro. (Vedi anche Ez 20:7, 8). Se Mosè avesse detto semplicemente di essere venuto nel nome di “Dio” (’Elohìm) o del “Sovrano Signore” (’Adhonài) questo non avrebbe avuto molto significato per gli israeliti sofferenti. Essi sapevano che gli egiziani avevano i loro dèi e signori e senza dubbio avevano subìto gli scherni degli egiziani, i quali sostenevano che i loro dèi fossero superiori al Dio degli israeliti.

Inoltre si deve ricordare che allora i nomi avevano molta importanza e non erano semplici “etichette” che identificavano l’individuo come avviene oggi. Mosè sapeva che il nome di Abramo (che significa “padre è alto [esaltato]”) era stato cambiato in Abraamo (che significa “padre di una folla [moltitudine]”), cambiamento dovuto al proposito di Dio per Abraamo.
Anche il nome di Sarai era stato cambiato in Sara e quello di Giacobbe in Israele, e in ogni caso il cambiamento aveva rivelato qualcosa di fondamentale e profetico circa il proposito di Dio per loro.
Mosè poteva ben chiedersi se ora Geova si sarebbe rivelato sotto un nome nuovo per far luce sul suo proposito di liberare Israele. Presentarsi agli israeliti nel “nome” di Colui che lo mandava avrebbe indicato che Mosè era il Suo rappresentante, e la misura dell’autorità con cui avrebbe parlato sarebbe stata determinata da quel nome o proporzionata a quello che esso rappresentava. (Cfr. Eso 23:20, 21; 1Sa 17:45).
Perciò la domanda di Mosè non era senza senso.
In ebraico la risposta di Dio fu: ’Ehyèh ’Ashèr ’Ehyèh. Alcune traduzioni la rendono “Io sono colui che sono”. Va però notato che il verbo ebraico hayàh, da cui deriva il termine ’Ehyèh, non significa semplicemente “essere”, bensì “divenire” o “mostrare d’essere”.
L’espressione ebraica non fa riferimento all’autoesistenza di Dio, ma a ciò che egli ha in mente di divenire nei confronti di altri. Perciò la Traduzione del Nuovo Mondo la rende correttamente: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”. Quindi Geova aggiunse: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘IO MOSTRERÒ D’ESSERE mi ha mandato a voi’”. — Eso 3:14, nt.
Che il nome di Dio non fosse cambiato, ma che questa dichiarazione aiutava solo a comprendere meglio la sua personalità, è dimostrato dalle sue successive parole: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘Geova l’Iddio dei vostri antenati, l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi’.

Questo è il mio nome a tempo indefinito, e questo è il memoriale di me di generazione in generazione”. (Eso 3:15; cfr. Sl 135:13; Os 12:5). Il nome Geova deriva dal verbo hawàh, “divenire”, e in effetti significa “Egli fa divenire”. Geova si rivela come Colui che, in maniera progressiva, diviene il Realizzatore delle sue promesse. Quindi porta sempre a compimento il suo proposito. Solo il vero Dio poteva legittimamente e autenticamente avere tale nome.
Questo aiuta a capire il senso delle successive parole che Geova rivolse a Mosè: “Io sono Geova. E apparivo ad Abraamo, Isacco e Giacobbe come Dio Onnipotente, ma rispetto al mio nome Geova non mi feci conoscere da loro”. (Eso 6:2, 3)
Dato che il nome Geova era stato usato molte volte dai patriarchi antenati di Mosè, evidentemente Dio intendeva dire che come Geova si era manifestato loro solo in modo limitato. Per esempio: chi aveva conosciuto Abramo non poteva dire di averlo realmente conosciuto come Abraamo (“padre di una folla [moltitudine]”) finché aveva un solo figlio, Ismaele. Quando nacquero Isacco e altri figli e questi cominciarono ad avere una discendenza, il nome Abraamo assunse maggiore significato o importanza. Così anche il nome Geova avrebbe ora potuto assumere un significato più ampio per gli israeliti.
Quindi “conoscere” non significa necessariamente essere solo al corrente o informato in merito a qualcosa o qualcuno. Lo stolto Nabal conosceva il nome di Davide, eppure chiese: “Chi è Davide?”, volendo intendere: “Che importanza ha Davide?” (1Sa 25:9-11; cfr. 2Sa 8:13). Anche Faraone aveva detto a Mosè: “Chi è Geova, perché io debba ubbidire alla sua voce e mandare via Israele? Non conosco affatto Geova e, per di più, non manderò via Israele”. (Eso 5:1, 2)

Con questo Faraone voleva evidentemente dire che non riconosceva Geova come il vero Dio, avente autorità sul re d’Egitto e su ciò che lo riguardava o avente il potere di far rispettare la Sua volontà com’era stato annunciato da Mosè e Aaronne. Ma ora Faraone e tutto l’Egitto, insieme agli israeliti, avrebbero imparato a conoscere il vero significato di quel nome, la persona che esso rappresentava. Come Geova spiegò a Mosè, questo sarebbe stato il risultato del fatto che Dio avrebbe adempiuto il suo proposito liberando gli israeliti e dando loro la Terra Promessa, e adempiendo così il patto stipulato con i loro antenati. In questo senso Dio disse: “Certamente conoscerete che io sono Geova vostro Dio”. — Eso 6:4-8; vedi ONNIPOTENTE.

L’ebraicista D. H. Weir giustamente dice che quanti sostengono che il nome Geova fu rivelato per la prima volta in Esodo 6:2, 3 “non hanno studiato [questi versetti] alla luce di altri passi biblici; altrimenti si sarebbero accorti che qui per nome si deve intendere non le due sillabe che compongono il nome Geova, ma l’idea che questo nome esprime. Quando leggiamo in Isaia, cap. lii. 6, ‘Perciò il mio popolo conoscerà il mio nome’; o in Geremia, cap. xvi. 21, ‘Conosceranno che il mio nome è Geova’; o nei Salmi, Sl. ix. [10, 16], ‘Quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te’; capiamo immediatamente che conoscere il nome di Geova è una cosa ben diversa dal conoscere le quattro lettere di cui è composto. Significa conoscere per esperienza che Geova è veramente quello che il suo nome afferma che sia. (Cfr. anche Is. xix. 20, 21; Ez. xx. 5, 9; xxxix. 6, 7; Sl. lxxxiii. [18]; lxxxix. [16]; 2Cr. vi. 33)”. — The Imperial Bible-Dictionary, cit., vol. I, pp. 856, 857.


è un pò lungo ma ti risponde in maniera esauriente......abbi un pò di pazienta e leggilo(mi sà che non l'hai mai letto).

Saluti.
brian67
00giovedì 2 luglio 2009 16:18
Re: Re: Re: Re:
(Gladio), 01.07.2009 23:28:




Eppure da ex tdg avresti dovuto conoscere ciò che dice il perspicacia Vol 1 spiegando esattamente ciò che tu chiedi.
Ti risparmio la fatica e te lo riporto io:

Antico uso del nome e suo significato. I versetti di Esodo 3:13-16 e 6:3 sono spesso stati erroneamente citati per dimostrare che il nome di Geova fu rivelato per la prima volta a Mosè qualche tempo prima dell’esodo dall’Egitto. È vero che Mosè aveva chiesto: “Supponiamo che ora io sia andato dai figli d’Israele e realmente dica loro: ‘L’Iddio dei vostri antenati mi ha mandato a voi’, ed essi realmente mi dicano: ‘Qual è il suo nome?’ Che dirò loro?” Ma questo non significa che lui o gli israeliti non conoscessero il nome di Geova. Il nome stesso di Iochebed madre di Mosè forse significa “Geova è gloria”. (Eso 6:20) La domanda di Mosè probabilmente era dovuta alle circostanze in cui si trovavano i figli d’Israele. Da diversi decenni erano in dura schiavitù e non c’era segno che la situazione sarebbe migliorata. Dubbio, scoraggiamento e poca fede nel proposito e nel potere di Dio di liberarli si erano molto probabilmente insinuati fra loro. (Vedi anche Ez 20:7, 8). Se Mosè avesse detto semplicemente di essere venuto nel nome di “Dio” (’Elohìm) o del “Sovrano Signore” (’Adhonài) questo non avrebbe avuto molto significato per gli israeliti sofferenti. Essi sapevano che gli egiziani avevano i loro dèi e signori e senza dubbio avevano subìto gli scherni degli egiziani, i quali sostenevano che i loro dèi fossero superiori al Dio degli israeliti.

Inoltre si deve ricordare che allora i nomi avevano molta importanza e non erano semplici “etichette” che identificavano l’individuo come avviene oggi. Mosè sapeva che il nome di Abramo (che significa “padre è alto [esaltato]”) era stato cambiato in Abraamo (che significa “padre di una folla [moltitudine]”), cambiamento dovuto al proposito di Dio per Abraamo.
Anche il nome di Sarai era stato cambiato in Sara e quello di Giacobbe in Israele, e in ogni caso il cambiamento aveva rivelato qualcosa di fondamentale e profetico circa il proposito di Dio per loro.
Mosè poteva ben chiedersi se ora Geova si sarebbe rivelato sotto un nome nuovo per far luce sul suo proposito di liberare Israele. Presentarsi agli israeliti nel “nome” di Colui che lo mandava avrebbe indicato che Mosè era il Suo rappresentante, e la misura dell’autorità con cui avrebbe parlato sarebbe stata determinata da quel nome o proporzionata a quello che esso rappresentava. (Cfr. Eso 23:20, 21; 1Sa 17:45).
Perciò la domanda di Mosè non era senza senso.
In ebraico la risposta di Dio fu: ’Ehyèh ’Ashèr ’Ehyèh. Alcune traduzioni la rendono “Io sono colui che sono”. Va però notato che il verbo ebraico hayàh, da cui deriva il termine ’Ehyèh, non significa semplicemente “essere”, bensì “divenire” o “mostrare d’essere”.
L’espressione ebraica non fa riferimento all’autoesistenza di Dio, ma a ciò che egli ha in mente di divenire nei confronti di altri. Perciò la Traduzione del Nuovo Mondo la rende correttamente: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”. Quindi Geova aggiunse: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘IO MOSTRERÒ D’ESSERE mi ha mandato a voi’”. — Eso 3:14, nt.
Che il nome di Dio non fosse cambiato, ma che questa dichiarazione aiutava solo a comprendere meglio la sua personalità, è dimostrato dalle sue successive parole: “Devi dire questo ai figli d’Israele: ‘Geova l’Iddio dei vostri antenati, l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe, mi ha mandato a voi’.

Questo è il mio nome a tempo indefinito, e questo è il memoriale di me di generazione in generazione”. (Eso 3:15; cfr. Sl 135:13; Os 12:5). Il nome Geova deriva dal verbo hawàh, “divenire”, e in effetti significa “Egli fa divenire”. Geova si rivela come Colui che, in maniera progressiva, diviene il Realizzatore delle sue promesse. Quindi porta sempre a compimento il suo proposito. Solo il vero Dio poteva legittimamente e autenticamente avere tale nome.
Questo aiuta a capire il senso delle successive parole che Geova rivolse a Mosè: “Io sono Geova. E apparivo ad Abraamo, Isacco e Giacobbe come Dio Onnipotente, ma rispetto al mio nome Geova non mi feci conoscere da loro”. (Eso 6:2, 3)
Dato che il nome Geova era stato usato molte volte dai patriarchi antenati di Mosè, evidentemente Dio intendeva dire che come Geova si era manifestato loro solo in modo limitato. Per esempio: chi aveva conosciuto Abramo non poteva dire di averlo realmente conosciuto come Abraamo (“padre di una folla [moltitudine]”) finché aveva un solo figlio, Ismaele. Quando nacquero Isacco e altri figli e questi cominciarono ad avere una discendenza, il nome Abraamo assunse maggiore significato o importanza. Così anche il nome Geova avrebbe ora potuto assumere un significato più ampio per gli israeliti.
Quindi “conoscere” non significa necessariamente essere solo al corrente o informato in merito a qualcosa o qualcuno. Lo stolto Nabal conosceva il nome di Davide, eppure chiese: “Chi è Davide?”, volendo intendere: “Che importanza ha Davide?” (1Sa 25:9-11; cfr. 2Sa 8:13). Anche Faraone aveva detto a Mosè: “Chi è Geova, perché io debba ubbidire alla sua voce e mandare via Israele? Non conosco affatto Geova e, per di più, non manderò via Israele”. (Eso 5:1, 2)

Con questo Faraone voleva evidentemente dire che non riconosceva Geova come il vero Dio, avente autorità sul re d’Egitto e su ciò che lo riguardava o avente il potere di far rispettare la Sua volontà com’era stato annunciato da Mosè e Aaronne. Ma ora Faraone e tutto l’Egitto, insieme agli israeliti, avrebbero imparato a conoscere il vero significato di quel nome, la persona che esso rappresentava. Come Geova spiegò a Mosè, questo sarebbe stato il risultato del fatto che Dio avrebbe adempiuto il suo proposito liberando gli israeliti e dando loro la Terra Promessa, e adempiendo così il patto stipulato con i loro antenati. In questo senso Dio disse: “Certamente conoscerete che io sono Geova vostro Dio”. — Eso 6:4-8; vedi ONNIPOTENTE.


L’ebraicista D. H. Weir giustamente dice che quanti sostengono che il nome Geova fu rivelato per la prima volta in Esodo 6:2, 3 “non hanno studiato [questi versetti] alla luce di altri passi biblici; altrimenti si sarebbero accorti che qui per nome si deve intendere non le due sillabe che compongono il nome Geova, ma l’idea che questo nome esprime. Quando leggiamo in Isaia, cap. lii. 6, ‘Perciò il mio popolo conoscerà il mio nome’; o in Geremia, cap. xvi. 21, ‘Conosceranno che il mio nome è Geova’; o nei Salmi, Sl. ix. [10, 16], ‘Quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te’; capiamo immediatamente che conoscere il nome di Geova è una cosa ben diversa dal conoscere le quattro lettere di cui è composto. Significa conoscere per esperienza che Geova è veramente quello che il suo nome afferma che sia. (Cfr. anche Is. xix. 20, 21; Ez. xx. 5, 9; xxxix. 6, 7; Sl. lxxxiii. [18]; lxxxix. [16]; 2Cr. vi. 33)”. — The Imperial Bible-Dictionary, cit., vol. I, pp. 856, 857.



è un pò lungo ma ti risponde in maniera esauriente......abbi un pò di pazienta e leggilo(mi sà che non l'hai mai letto).

Saluti.




Eppure da ex tdg avresti dovuto conoscere ciò che dice il perspicacia Vol 1 spiegando esattamente ciò che tu chiedi.

Sono ancora un tdg. Se l’hai fatto apposta a scrivere ex. . . ti suggerisco di non provarci più.

Tutto per intero non l’avevo letto direttamente dal libro perspicacia.
Ma non ho trovato nulla di nuovo rispetto alle pubblicazioni della wts.

I volumi perspicacia sono la raccolta di tutte le dottrine e insegnamenti della wts già esposte nelle pubblicazioni.

Quello che si legge in questi due volumi (enciclopedia) non è affatto diverso da quello che si legge nelle pubblicazioni.
Non mi hai rivelato nulla di nuovo.
La spiegazione che da lo SFD sembra logica e ragionevole. Ma come si è detto, tutto si basa sulle supposizioni.

Giuste o sbagliate che siano, sono sempre supposizioni.

Su questa supposizione anche lo SFD fa la sua comparsa. (dal grassetto in poi)

La parte finale quotata mi trovi pienamente d’accordo con lo SFD.

Ciao Brian
Amministrazione Forum.
00giovedì 2 luglio 2009 17:07
Se avessimo avuto "certezze assolute" non saremmo quì a discutere.

Anche all'Universita i docenti ci informano che tutto è relativo e suscettibile di "cambiamenti".

Lo schiavo fedele e discreto non ha nessun interesse a fornire "cibo a suo tempo" campato in aria. Quando la Bibbia presenta certezze, lo schiavo fornisce certezze. Quando la Bibbia è "oscura" o presenta più ombre che luci, allora lo schiavo è obbligato a fare supposizioni basate su:
Luoghi; Date; Fatti e avvenimenti; Personaggi; Principi; Tradizioni; Studi esegetici e teologici di altri studiosi e via discorrendo.
Alla fine, se dopo una attenta analisi ed indagine comparativa la cosa si presenta in modo più chiaro, allora si arriva ad una decisione che non esclude, alla luce di nuove ricerche e studi, sia suscettibile a nuove revisioni.

Stefania
viceadmintdg1
00sabato 4 luglio 2009 14:07
Re: Re: Re: Re:
brian67, 24/06/2009 17.51:



E a nessuno dei suoi tanti ammiratori, in 3 anni e 1/5 gli venne la felice idea di chiedere a Gesù quale fosse la pronuncia esatta del tetragramma, visto che era stata perduta. Le persone che si avvicinarono a Gesù non ebbero mai paura di farle domande. Come mai la cosa più “importante” se la scordarono?



e perchè mai dovevano in quei 3 anni e 1/2 (non 1/5) chiedere qualche cosa che conoscevano? Chi ti ha detto che ai tempi di Gesù era sconosciuta la pronuncia del nome divino?


brian67
00sabato 4 luglio 2009 21:22
Re: Re: Re: Re: Re:
viceadmintdg1, 04.07.2009 14:07:



e perchè mai dovevano in quei 3 anni e 1/2 (non 1/5) chiedere qualche cosa che conoscevano? Chi ti ha detto che ai tempi di Gesù era sconosciuta la pronuncia del nome divino?





Grazie per la correzione. (1/5)
Volevo correggere questo dettaglio, ma ancora non mi è permesso in questo forum fare modifiche una volta inviato il messaggio.


sh cap. 9 pp. 225-232 Ebraismo: Ricerca di Dio attraverso le Scritture e la tradizione

L’ebraismo e il nome di Dio

40 Riguardo all’antica proibizione rabbinica (non biblica) di pronunciare il nome divino, il rabbino A. Marmorstein scrisse: “C’era un tempo in cui questa proibizione [di usare il nome divino] era del tutto sconosciuta agli ebrei . . . Né in Egitto, né in Babilonia, gli ebrei conoscevano od osservavano una legge che proibisse l’uso del nome di Dio, il Tetragramma, nella comune conversazione o nei saluti. Ma dal III secolo a.E.V. fino al III secolo E.V. tale proibizione vigeva ed era in parte osservata”. (The Old Rabbinic Doctrine of God) Non solo l’uso del nome era permesso in epoca anteriore, ma, come dice il dott. Cohen, “ci fu un tempo in cui si sostenne che anche i laici potessero usare liberamente e apertamente il Nome divino. . . . Si è supposto che questa raccomandazione fosse ispirata dal desiderio di distinguere l’ebreo dal [non ebreo]”. — Op. cit., pagina 52.

41 Cosa portò allora alla proibizione dell’uso del nome divino? Il dott. Marmorstein risponde: “L’opposizione ellenistica [di influsso greco] alla religione degli ebrei e l’apostasia dei sacerdoti e dei nobili introdussero e stabilirono la regola di non pronunciare il Tetragramma nel Santuario [tempio di Gerusalemme]”. Nel loro zelo eccessivo di evitare di nominare il nome di Dio invano, ne soppressero completamente l’uso nella conversazione e resero difficile, se non impossibile, identificare il vero Dio. Sotto la doppia pressione dell’opposizione religiosa e dell’apostasia, il nome divino cadde in disuso fra gli ebrei.

42 Comunque, spiega il dott. Cohen, “sembra che nel periodo biblico non si avesse alcuno scrupolo ad usarlo nel linguaggio corrente”. (Op. cit., pagina 51) Il patriarca Abraamo ‘invocò il nome del Signore’. (Genesi 12:8) Quasi tutti gli scrittori della Bibbia ebraica usarono liberamente ma con rispetto il nome divino fino alla stesura di Malachia, nel V secolo a.E.V. — Rut 1:8, 9, 17, NM.

43 È più che evidente che gli antichi ebrei usavano e pronunciavano il nome divino. Marmorstein ammette per quanto riguarda il cambiamento avvenuto in seguito: “In questo tempo, infatti, nella prima metà del III secolo [a.E.V.], si registra un grande cambiamento nell’uso del nome di Dio, che diede luogo a molti cambiamenti nella cultura teologica e filosofica ebraica, dei quali si risentono ancor oggi gli effetti”. Una delle conseguenze della sparizione del nome divino è che il concetto di un Dio anonimo contribuì a creare un vuoto teologico nel quale si sviluppò più facilmente la dottrina trinitaria della cristianità. — Esodo 15:1-3.

44 Il rifiuto di usare il nome divino sminuisce l’adorazione del vero Dio. Un commentatore disse: “Purtroppo, quando si parla di Dio come del ‘Signore’, la frase, benché accurata, è fredda e insignificante . . . Bisogna ricordare che traducendo YHWH o Adonai ‘il Signore’, si introduce in molti brani del Vecchio Testamento una nota di astrazione, di formalità e di distacco che è completamente estranea al testo originale”. (The Knowledge of God in Ancient Israel) Com’è triste vedere che il sublime e significativo nome Yahweh, o Geova, manca in molte traduzioni bibliche quando invece compare chiaramente migliaia di volte nel testo originale ebraico! — Isaia 43:10-12.


w88 1/8 p. 30 Il nome di Dio e i traduttori della Bibbia

È degno di nota che, quando i primi cristiani citarono dalla Settanta, è estremamente improbabile che omettessero il nome dalla citazione. Pertanto, i manoscritti originali delle Scritture Greche Cristiane, (il “Nuovo Testamento”) contenevano con tutta probabilità il nome di Dio

(il grassetto é mio)


Ne abbiamo già parlato . . .
Quanto possono essere affidabili i ragionamenti basati sulla probabilità.

Brian
(Gladio)
00domenica 5 luglio 2009 10:08
Re: Re: Re: Re: Re:
brian67, 02/07/2009 16.18:




Eppure da ex tdg avresti dovuto conoscere ciò che dice il perspicacia Vol 1 spiegando esattamente ciò che tu chiedi.

Sono ancora un tdg. Se l’hai fatto apposta a scrivere ex. . . ti suggerisco di non provarci più.




Nominalmente sono ancora cattolico non avendo chiesto alla mia parrocchia di cancellarmi.......giusto?

Il fatto che io dico che secondo mè tu sei un ex tdg non lo trovo per nulla offensivo ,non stò facendo una disamina morale della tua persona,sto semplicemente dicendo e riaffermando che le tue posizioni in seno ai tdg sono antitetiche.......per tè è rimasta solo l'etichetta,come per mè che sono ancora inscritto nel registro di santa romana chiesa.

Dai sù....salta il fosso ...liberati [SM=g7302]

Ovviamente se la cosa ti dà molto fastidio ti accontento.

Chissà nel bunker se ti vedono come un TDG.....RIFLETTICI Sù BRIAN...RIFLETTICI Sù
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com