F.Delemme
00domenica 3 aprile 2011 18:13
Dagli Atti sappiamo che Saulo era cittadino romano per nascita. Questo significa che qualcuno dei suoi antenati aveva già acquisito questo privilegio, ma non sappiamo come.
Nei primi tempi dell'impero, la cittadinanza romana era un privilegio ereditario non comune, soprattutto per gli abitanti delle province non italiche e comportava notevoli vantaggi economici, politici, fiscali e giuridici.
Paolo si definisce prima di tutto ebreo, poi israelita, e, in terzo luogo, appartenente al seme di Abraamo. (2Co 11:22) Il termine ‘ebreo’ vuole indicare in questo caso la sua origine (cfr. Flp 3:4, 5), ‘israelita’ la sua appartenenza alla nazione che Dio aveva scelto in origine come popolo per il Suo nome (cfr. Ro 9:3-5), e ‘seme di Abraamo’ il fatto che era uno degli eredi delle benedizioni promesse dal patto abraamico.
Pertanto, l’ambiente in cui Paolo (Saulo) era cresciuto e la sua istruzione gli permisero di avere familiarità con tre culture diverse: ebraica, greca e latina.
Non è chiara l'origine di questo status paolino e su quest'argomento sono state elaborate diverse ipotesi:
1. Gli avi di Paolo, risiedendo a Tarso, beneficiarono del privilegio concesso ad alcuni Ebrei della Cilicia durante la campagna di Cesare contro Farnace, nel 47 a.C. circa;
2. Gli avi di Paolo, risiedendo a Tarso, ottennero la cittadinanza in occasione di diversi privilegi concessi ai cittadini di Tarso da Marco Antonio dopo la vittoria a Filippi del 42 a.C.;
3. Il padre (o il nonno) di Paolo, fabbricatore di tende, si distinse per l'aiuto militare fornito all'esercito romano durante una campagna militare di Cesare, Antonio o Pompeo e ottenne in riconoscimento la cittadinanza;
4. I genitori di Paolo furono condotti come prigionieri di guerra dalla città giudea di Giscala a Tarso, divennero schiavi di un romano e furono affrancati, ricevendo automaticamente la cittadinanza.