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Scontro in Commissione giustizia sulla nuova legge
Senato: divisioni sul cognome da dare ai figli
Cesare Salvi: «Lasciare libera scelta tra quello del padre o della madre». Bindi: «Sempre quello di entrambi i genitori»
ROMA - Sul disegno di legge sul cognome da dare ai figli c'è divisione al Senato, in commissione Giustizia, tra la maggioranza e il governo. Una divisione che è emersa al termine della riunione del comitato ristretto della commissione, quando il presidente Cesare Salvi ha dichiarato che «l'orientamento della commissione è che questo cognome sia scelto dai coniugi e sia o quello del padre o quello della madre o ambedue i cognomi. Diversa la posizione del ministro della Famiglia, Rosy Bindi, che ha preso le distanze: «O c'è il doppio cognome o il governo prende le distanze da questa decisione. Perché altrimenti in questo modo ci sarà ancora una discriminazione contro le donne».
LA BINDI: «ENTRAMBI COGNOMI» - Per Rosy Bindi, infatti, una cosa deve essere certa: il figlio avrà il cognome di entrambi i genitori. D'altra parte, aggiunge, «in Italia la legislazione è più avanti del costume. In questo caso però abbiamo una legislazione ancora arretrata e per adeguarla al resto dell'Europa ci dobbiamo fare una cura un pò scioccante. Perchè se la normativa obbliga all'uso di due cognomi, lasciando solo la scelta di quale è il primo e quale il secondo, forse riusciamo a creare le condizioni di parità per le donne. Ma se lasciamo la scelta tra cognome del padre, quello della madre o entrambi, allora la scelta preferenziale resterà quella del cognome del padre. È la montagna che partorisce un topolino».
11 gennaio 2007
Va be' che ci sono molti ammiratori della Spagna, ma qui si esagera. Per me il doppio cognome è una cosa di cui non si sente il bisogno e che provocherà a lungo andare enormi sprechi di tempo. Già gli uffici anagrafici vedevano di mal occhio i doppi nomi.
[Modificato da -Giona- 11/01/2007 10.13]