La conquista della Kraijna per mappe e fotografie.

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Naghornokarabah
00sabato 22 maggio 2004 03:22
4 Agosto '95.

La Zona Gialla e' la Croazia, la Rossa i territori dei Serbi di Kraijna , Verde e' la Bosnia.Le frecce BLU indicano l'avanzata Croata.


Ariglieri Croati bombardano postazioni dei Ribelli Serbi


Immagini dell'avanzata trasmesse dalla TV Croata, Plaski, Chiesa Ortodossa.



5 Agosto




6 Agosto







7 Agosto



I Serbi firmano la resa incondizionata.

Prede belliche Serbe catturate.





Naghornokarabah
00sabato 22 maggio 2004 03:34
Carri Serbi distrutti.



T.84 Croati in avanzata




.... e fanti



Carri Serbi arresisi.



Mezzi Serbi abbandonati


Naghornokarabah
00sabato 22 maggio 2004 03:53
L'ideatore e l'attuatore dei piano di attacco , il Generale Ante Gotovina , a fianco al Presidente Tudjman.
Gotovina e' per i Croati un eroe nazionale, per il Tribunale Internazionale dell'Aja un "Criminale di Guerra"...
Naghornokarabah
00sabato 22 maggio 2004 04:02
Chi e' Gotovina:
In Croazia, la sua vita è una leggenda. Molto vedono in lui un crociato della la sovranità nazionale, così cara acquistata contro i serbi.
La sua sorte ha anche una valenza politica: la Gran Bretagna ed i Paesi Bassi hanno fatto del suo arresto una condizione preliminare all'entrata della Croazia nell'UE. Ma, in un altro paese, la sua vita è iscritta oltre che negli schedari dei servizi di informazione e gli archivi giudiziali anche nella memoria collettiva. Questo paese, è la Francia.

La sua seconda patria. La vita francese del fuggitivo è una storia di viaggi e di incontri, di missioni speciali e di colpi storti.
Di amicizia vera anche. Ante Gotovina è nato sull'isola di Pasman, vicino a Zadar, il 12, ottobre 1955. Nella sua autobiografia, pubblicata in Croazia nel 2001, racconta come, essendo bambino, sognava grande, sulle tracce di Cristoforo Colombo. A 16 anni, prova a fuggire con un amico a bordo di una barca a remi, in direzione dell'Italia. la Loro spedizione fallisce, ma la considerano solo rimandata. Alcuni mesi più tardi, a Bordeaux, imbarcato come marinaio a bordo di una nave che effettua dei collegamenti tra l'Europa e gli Stati Uniti. Dopo un anno in mare, in occasione di uno scalo in Italia, decide di soddisfare un altro sogno: la Legione Straniera. Sempre minorenne, raggiunge Marsiglia, luogo di reclutamento della Legione. Il 1 gennaio 1973, si impegna per cinque anni e raggiunge i ranghi del 2 reggimento straniero di paracadutisti, con base a Calvi, (Alta-Corsica). Il "2 REP" è un corpo di élite, spesso impegnato in operazioni commando in territorio ostile. Il giovane croato sarà sommozzatore di ricognizione, prima di effettuare un stage a Pau per diventare paracadutista operativo.

Fa allora la conoscenza di Dominique Erulin, legionario e futuro compagno di operazioni speciali. Suo fratello, il colonnello Philippe, Erulin, dirigi il 2 REP. Il suo grande fatto d’armi è di essere stato a Kolwezi (Zaire), nel 1978, per rimpatriare gli europei minacciati dai ribelli. Ante Gotovina serve come autista e guardia del corpo al colonnello.

Senza avere partecipato ad un'attività operativa, lascia la Legione col grado di caporale-capo, nel 1978. Il suo passaggio al 2 REP egli permette di richiedere la nazionalità francese, che ottiene nell'aprile 1979. Ufficialmente, a questa epoca, si è installato vicino a Calvi.
Secondo Dominique Erulin, entra allora come uomo rana alla Comex, società specializzata nei cantieri sottomarini di cui certi a carattere militare. In realtà, egli usa il suo passaporto percorrendo il mondo.

Il suo ambiente, impiantato intorno ad Aix-in-Provenza e a Nizza, è composto da ex-legionari, da agenti segreti e da militanti di estrema destra. Gotovina partecipa alla creazione di KO International, filiale, del società VHP Security, disponendo di un indirizzo a Parigi ed a Nizza.
Secondo le informazioni generali, KO serve di copertura al Servizio di azione civica (Borsa), organizzazione segreta creato nel 1959, in margine, del movimento gollista. Ufficialmente, KO assicura la protezione di personalità, come Jean-Marie Le Pen. Ma le sue competenze si estendono alle missioni speciali, dovunque dei mercenari possono rivelarsi utili. "Si, era una squadra di cacciatori di tesori, si ricorda Dominique Erulin. Ante era un compagno di armi".

I contratti conducono i due uomini in Argentina, in Paraguay, in Turchia ed in Grecia. In Francia, anche: nel maggio 1981, ad Seyne-su-mer, la tipografia dell'editore Jean-Pierre Mouchard, vicino, a M. Le Pen, è bloccata dal CGT. Erulin e Gotovina conducono una operazione di "pulizia" dei luoghi, dando calci, pugni e manganellate in 50, organizzati in modo militare per fare piegare i sindacalisti, più numerosi.
Alcuni mesi dopo Ante Gotovina va in Guatemala e in Colombia, dove incontra la sua futura compagna, Ximena che gli darà una figlia. Di ritorno in Francia sotto una falsa identità, egli, è fermato per un furto di gioielli commesso nel 1981, a Parigi, presso un fabbricante di casseforti, in compagnia di Dominique Erulin.
Condannato nel 1986 dalla corte di Parigi a cinque anni di reclusione, egli, è liberato nel settembre 1987.

Alla sua uscita di prigione, riprende le sue avventure, come da contratto. Va spesso in Sudamerica, particolarmente in Argentina, dove incontra spesso Erulin che ha scelto l'esilio. I due uomini conducono degli "stage di formazione" paramilitare.
"In Francia, eravamo cacciati ma all'estero eravamo sostenuti da persone dei servizi di informazione per condurre delle missioni pericolose", assicura M. Erulin.

I loro impegni non sono sempre gloriosi: aiutano per esempio una francese a ricuperare i suoi due bambini rapiti dal loro padre, come raccontano Erulin nel suo libro "Selvaggina di stato" (Albin) Michel, 2002. Mancanza di denaro, avventure fiacche. Ma la storia va a fornire a Gotovina l'opportunità di cambiare vita.

Ritorna in Croazia nel 1990, ad alcuni mesi della proclamazione di l'indipendenza e dell'inizio della guerra. La sua esperienza è benvenuta di fronte ai serbi. Ma non cessa comunque le sue attività annesse.
Fine 1990-inizio 1991, il suo passaporto porta i visti di entrata al Paraguay ed in Argentina. I servizi di informazione francese sospettano traffico di cocaina, senza potere avvalorare i loro sospetti.

Gotovina scala velocemente i gradi in seno all'esercito croato. Nell'ottobre 1992, è nominato comandante del distretto militare di Split, postazione che occuperà fino nel marzo 1996. Nello stesso tempo, è segnalato in Francia come dipendente della società Assistenza Protezione Sicurezza, installata in regione parigina che ricicla numerosi vecchi della Legione. Il militare croato rimane malgrado tutto inafferrabile. Nell'aprile 1992, poi in dicembre 1995, il tribunale, correzionale di Parigi lo condanna in contumacia a due anni, poi due anni e mezzo di prigione per "estorsione". Secondo la direzione di sorveglianza del territorio (DST), si dedicherebbe ad un traffico di armi, particolarmente via la Spagna, l'Italia e la Corsica.

Il 4 agosto 1995, la Croazia lancia un'offensiva conosciuta sotto il nome di "Oluja" (Tempesta) il cui l'obiettivo è di riprendere la regione del Krajina, caduta alle mani dei serbi. Questa operazione che prosegue fino al 15 novembre, è diretta da Gotovina. Durante questi tre mesi, secondo l'atto di accusa del TPIY in data del 21 maggio 2001, le forze, croate si sono dedicate a numerose estorsioni contro i serbi vivendo nel Krajina, uccidendo 150 di essi e causando la scomparsa di centinaia di altri. "Questi crimini di cui l'omicidio dei serbi di Krajina che non erano fuggiti, l'incendio, la distruzione ed il saccheggio di villaggi o di beni serbi, particolarmente di case, dipendenze, fienili e del bestiame, hanno continuato ad essere commessi su grande scala durante almeno tre mesi dopo che le autorità ha ripreso il controllo della regione.

L'accumulo di questi atti delle forze croate ha contribuito allo spostamento su vasta scala da circa 150 000 a 200 000 serbi di Krajina verso la Bosnia-Erzegovina e la Serbia" come è scritto nell'atto di accusa. In Croazia, non si fa, evidentemente, questa lettura della storia. Zagabria ha tentato di portare a termine l'imputazione di Gotovina - tuttavia espulso dai ranghi dell'esercito nel settembre 2000 - facendo valere che questa operazione aveva il solo obiettivo di riprendere i territori conquistati dai serbi nel 1991. Armata contro armata, una guerra classica tutto sommato nella quale i croati avrebbero beneficiato, secondo il settimanale americano Newsweek, del sostegno logistico della CIA.

Dopo l'imputazione di Gotovina a L'Aia, il TPIY manda, a fine agosto 2001, una commissione per rogatoria internazionale in Francia per eseguire il mandato di arresto. La sezione di ricerca dei gendarmi di Parigi è incaricata dell'inchiesta. Il 14 novembre, il capo dell'ufficio dell’aiuto penale internazionale alla direzione degli affari criminali e delle grazie del ministero della giustizia trasmette una nota sul fuggitivo alla direzione centrale della polizia giudiziale (DCPJ). "Le investigazioni effettuate queste ultime settimane -... - hanno permesso di stabilire che aveva la sua
residenza abituale nel sud della Francia", si spiega.

Nel suo rapporto di sintesi trasmesso il 19 novembre 2001 a Philippe Coirre, decano dei giudici istruttori, la sezione della gendarmeria spiega che ha proceduto alle verifiche in un hotel marsigliese, dove il Croato è sceso frequentemente "per i moventi professionali" e che aveva indicato anche nella sua scheda di naturalizzazione nel 1979.
All'epoca della sua ultima visita, l'interessato "faceva parte di un gruppo di cittadini residenti all'estero croati, professionisti del mare", secondo i, gendarmi.
Stranamente, quando il TPIY riceve il rapporto di questi ultimi, egli ci è precisato che "nessun passaporto francese gli è conosciuto."
Nessuno? Il primo data del 1979, il secondo, del 1988. In quanto al terzo, lo ha rilasciato l'ambasciata dalla Francia a Zagabria, il 11 aprile 2001, cioè meno di due mesi prima alla sua imputazione!

Nel dicembre 2001, il DST è al suo giro allertato. Apprende, tramite informatori che Gotovina potrebbe trovarsi vicino a Nizza. Secondo il ministero dell'interno, si tratta dell'unica volta dove la sua presenza su il suolo francese è stato considerato seriamente. Alcune verifiche sono effettuate tra i vecchi mercenari in ex-Iugoslavia.
Invano. Nel giugno 2002, il DST iscrive Gotovina nello schedario delle persone ricercate per traffico di armi.
Nel febbraio 2003, delle nuove eco giungono al DST, di sorgente, croato questa volta. Il fuggitivo si sarebbe installato in un piccolo villaggio di montagna dei dintorni di Calvi, grazie alle sue amicizie tra i, vecchi legionari. Le investigazioni non sono spinte oltre.

Durante questo tempo, in campo diplomatico, la tensione sale. ALL'Aia, Carla Del Ponte fustiga la mancanza di cooperazione delle autorità croate.
Preoccupati di mostrare che i militari serbi non sono il bersaglio unico della giustizia internazionale, gli Stati Uniti offrono 5 milioni di dollari per l'arresto del generale.

In Francia, lo scenario ricompare. In un telegramma diplomatico datato del 18 aprile 2003 per la sua ambasciata a Zagabria, con copia a tutte le direzioni della polizia, il ministero degli affari esteri sottolineano l'errore dei gendarmi concernente il passaporto di Gotovina, commesso "con evidente buona fede" e "senza dubbio dovuto al fatto -... - che non esiste in Francia schedario centrale dei passaporti." Il telegramma precisa che, "alla conoscenza delle autorità francesi, Gotovina non risiede in Francia." Tuttavia, il 8 ottobre, in una nota di sintesi, il DST afferma che il generale avrebbe scelto di installarsi nel sud-est del Francia a causa della rete relazionale che aveva tessuto mentre era legionario negli ambienti di estrema destra e del banditismo impiantati in questa regione. (...) Beneficerebbe localmente di sufficienti protezioni mafiose, addirittura di personalità locali, per vivere senza doversi nascondere e sarebbe in procinto di spostarsi all'estero senza difficoltà particolari". Dall'esecuzione della commissione rogatoria della polizia nessuno servizio di polizia francese è stato incaricato ufficialmente di ricercare il fuggitivo.

Piotr Smolar
Granduca di Milano
00sabato 22 maggio 2004 12:17
Ogni combattente per la propria Nazione è un eroe, il fatto che altri stati lo giudichino un criminale di guerra è uno sporco gioco politico.
Come mai quei grandi democratici falliti degli USA non riconoscono il Tribunale Internazionale per giudicare i loro militari e uomini politici, troppo comodo con tutti i casini che combinano nel mondo per imporre il loro potere, questo è criminale.
Comunque sei forte, molto interessanti cartine e foto, bravo.
Naghornokarabah
00sabato 22 maggio 2004 12:22
Sono perfettamente daccordo con te, questo tuo e' anche il mio pensiero... che nn ho detto perche' , essendo un po di parte, avrebbe perso un po di significato. Detto da te pero' ha tutto un altro "sapore".... grazie!
Von Urslingen
00sabato 22 maggio 2004 13:51
Bisogna vedere cosa hanno fatto. Se si sono limitati a combattere non credo che vadano processati per qualcosa, se hanno fatto altro (stragi insensate o volontarie di civili, ecc) allora direi di si, questo comprende tutti, anche quelli americani.
Bleiz Du
00sabato 22 maggio 2004 14:57
io la penso comme von urslingen.....e' per quello che il tribuanale per i crimini di guerra e' internazionale....se no nessuna nazione condannerebbe i propri eroi....bisogna stare attenti a non seguire il macchiavelliano "fine che giustifica i mezzi".....i mezzi non li giustifica nessuno.....
Granduca di Milano
00sabato 22 maggio 2004 18:25
Si ma la legge deve essere uguale per tutti, non può valere solo per gli stati piccoli e non per le superpotenze che guarda caso hanno inventato il Tribunale Internazionale, giusto!
Bleiz Du
00domenica 23 maggio 2004 15:59
e su questo sono d'accordo con te....come mai i "top gun" americani che tranciarono i cavi del Cermis sono ancora in servizio e uno di questi ha ricevuto addirittura una promozione???
Naghornokarabah
00lunedì 24 maggio 2004 00:32
Quale "crimine di guerra" volete che possa aver fatto un Generale Comandante in Capo? Una fucilazione sommaria? Un Comandante in Capo???? .... se invece e' colpevole della deportazione di 150mila civili allora lui, essendo un militare, sottostava comunque ad ordini "politici" provenienti da Zagabria..... e poi veramente.... accettero' una cosa del genere (Processo a Gotovina) solo quando vedro' UNO (e sarebbe il primo) dei centinaia (migliaia?) di "criminali" Statunitensi sul banco degli imputati, ma nn in America... all'Aja!.... me ne basta UNO... nn di piu'...


Gotovina dirige le operazioni in Kraijna


Riccardo.cuordileone
00lunedì 24 maggio 2004 14:01
Ma poi sinceramente basta con questi crimini di guerra, con l'Aja, l'ONU ecc. non servono a niente, tanto a pagare sono solo gli sconfitti e i piccoli stati![SM=g27812]

PS:Un pò come nell'EU, le grandi nazioni vogliono comandare e basta; guardate la Germania e la Francia!
Von Urslingen
00lunedì 24 maggio 2004 14:13
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 24/05/2004 14.01
Ma poi sinceramente basta con questi crimini di guerra, con l'Aja, l'ONU ecc. non servono a niente, tanto a pagare sono solo gli sconfitti e i piccoli stati![SM=g27812]
PS:Un pò come nell'EU, le grandi nazioni vogliono comandare e basta; guardate la Germania e la Francia!


Se la legge fosse davvero uguale per tutti, allora sarebbe certamente giusto avere quel tribunale, che comunque io spero resti e prenda più potere.
Per quanto riguarda l'ultima cosa che hai detto il post scriptum, sappi che non dare retta a Francia e Germania un annetto fa è stato il più grosso errore dell'Europa dal dopoguerra ad oggi (e non dico solo per la guerra in se, ma da ciò che ha causato il lecchinaggio esagerato di Berlusconi e Aznar, che hanno buttato al vento un'occasione buona per unire di più l'Europa ed affrancarla dal ruolo di scendiletto degli USA)
Riccardo.cuordileone
00lunedì 24 maggio 2004 14:43
Re:

Scritto da: Von Urslingen 24/05/2004 14.13

Per quanto riguarda l'ultima cosa che hai detto il post scriptum, sappi che non dare retta a Francia e Germania un annetto fa è stato il più grosso errore dell'Europa dal dopoguerra ad oggi (e non dico solo per la guerra in se, ma da ciò che ha causato il lecchinaggio esagerato di Berlusconi e Aznar, che hanno buttato al vento un'occasione buona per unire di più l'Europa ed affrancarla dal ruolo di scendiletto degli USA)


Su questo non c'è dubbio, difatti se fosse per me troncherei all'istante le relazioni con gli USA.
Il mio discorso si basava sui numeri di parlamentari assegnati alle varie nazioni, alle leggi che hanno determinate inclinazioni ecc.
Von Urslingen
00lunedì 24 maggio 2004 15:28
Non avevano tutti i torti. La Germania, avendo circa 80 milioni di abitanti, dovrebbe avere voti in più rispetto, x esempio, all'italia che ne 60.
Riccardo.cuordileone
00lunedì 24 maggio 2004 15:56
Re:

Scritto da: Von Urslingen 24/05/2004 15.28
Non avevano tutti i torti. La Germania, avendo circa 80 milioni di abitanti, dovrebbe avere voti in più rispetto, x esempio, all'italia che ne 60.


Si lo sò, però, secondo me, dovrebbero essere dati in base all'importanza della nazione e secondo l'ordine di ingresso nell'EU, dai la Polonia ha più parlamentari della Spagna![SM=g27825]

A parte che io non volevo ne far parte dell'EU, ne tanto meno fare entrare i nuovi stati![SM=g27812] Ma in Italia non gli hanno mica fatti i referendum, altrimenti si finiva come la Norvegia e l'Inghilterra, altro che Argentina come dicono in tanti...
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