di Swain Wolfe
Buonasera splendori! Oggi in ufficio, mentre stavo quasi per addormentarmi, mi è improvvisamente tornato in mente un libro che lessi 2 o 3 anni fa e che mi piacque molto. Siccome non ricordavo con precisione nè il titolo nè l'autore ho passato due ore su google ma senza risultati... ho dovuto aspettare fino alle SETTE per tornare a casa e controllare! è stato snervante!
Non svelerò niente di che, in modo che se qualcuno volesse leggerlo non si vedrà svelare tutto... riporto semplicemente quello che c'è scritto sulla copertina, e nel caso in cui qualcuno l'avesse già letto e volesse parlarne o esprimere la sua impressione al riguardo ne sarei felice!
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L'epoca è indeterminata, il paesaggio smagliante, ma insidiato, corroso dalla siccità; la gente semplice e naturalmente aliena ad ogni malvagità; eppure, può essere trascinata dalla paura, dal pregiudizio e dal sospetto, e di ci qui fino alla crudeltà.
La protagonista, Sarah, è una ragazza (in realtà quasi bambina) che possiede qualcosa che altri non hanno: la capacità di guardare e ascoltare la natura, proprio perchè non minata dalla paura o dai pregiudizi.
Gli alberi, il ruscello, gli uccelli, la magica volpe di nome Marishan sono i suoi interloqutor, coloro che le consentono di penetrare il segreto delle cose.
Sarah rappresenta in questo romanzo, che ha la magia della fiaba, la comunione tra il mondo vegetale e il mondo animale, e proprio per questo verrà fraintesa dalla sua gente, scambiata per uno spirito maligno, pericoloso, da distruggere.
Il dono di una pioggia inattesa, insperata, verrà forse, sulla mesa inaridita, su rocce e pianure che rammentano i colori e il calore del South-West amiricano, solo da lei.
(mi pare una conclusione graziosa questa fatina!)
Un abbraccio!