Le prostitute come i criminali?

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-Giona-
00venerdì 6 giugno 2008 15:00
www.corriere.it/politica/08_giugno_05/prostitute_sicurezza_decreto_74382df2-333f-11dd-83ed-00144f02aa...

LA Modifica al dl SICUREZZA. L'anm: «colpire gli sfruttatori»
Prostitute «pericolose», scontro Pdl-Pd
Emendamento al decreto sicurezza: le lucciole come i delinquenti.
Pisanu: «Aberrante, Berlusconi lo blocchi»


ROMA - Suscita aspre polemiche tra maggioranza e opposizione l'emendamento dei relatori al decreto sicurezza che punta a togliere dalle strade le prostitute, inserendole nell'elenco dei soggetti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità.

LA PROPOSTA - La proposta di modifica presentata dai relatori del decreto - i presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali del Senato, Filippo Berselli e Carlo Vizzini - prevede infatti che nella legge del 1956 (la n. 1423) sulle «misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità» venga inserita anche la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi, di chi pratica traffici illeciti, dei delinquenti abituali, degli sfruttatori di prostitute e minori, degli spacciatori.


SOGGETTI PERICOLOSI - Nell'emendamento insomma si legge che deve essere considerato soggetto pericoloso per sicurezza e moralità anche chi vive «del provento della propria prostituzione e venga colto nel palese esercizio di detta attività». I "soggetti pericolosi", secondo la legge in vigore, possono essere diffidati dal questore e, se trovati a delinquere fuori dei luoghi di residenza, possono essere allontanati con foglio di via obbligatorio e inibiti dal ritornare per un periodo massimo di tre anni. Per i disobbedienti scatta il carcere fino a sei mesi. Nella sentenza di condanna poi dovrà essere disposto che, una volta scontata la condanna, il «contravventore» dovrà essere rimpatriato. Se, nonostante la diffida del questore, il soggetto pericoloso non si ravvede cambiando vita, scatta la sorveglianza speciale che può essere accompagnata anche dalla misura del divieto di soggiorno in uno o più comuni o in una o più province. Fino all'obbligo di soggiorno in un determinato comune. La misura di prevenzione, che dovrà essere decisa dal giudice, non potrà essere inferiore a un anno e superiore a cinque.

ALFANO - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano difende l'emendamento, condividendo «pienamente» il «principio» che sta alla base dell'emendamento sulla prostituzione al pacchetto sicurezza. «Sul principio ci siamo, sulle modalità di applicazione le valuteremo», ha affermato.

PISANU - D'altra parte la critica più dura all'emendamento arriva dall'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu. «Lo scambio sesso-denaro - osserva Pisanu - comporta eguali responsabilità sia per la donna sia per l'uomo che partecipano. È perciò aberrante attribuire unilateralmente alle prostitute di strada il presunto reato contro la sicurezza e la moralità pubblica, assolvendo a priori i loro clienti». Pisanu chiede al premier Berlusconi di «bloccare questa iniziativa, con la stessa saggezza politica con cui ha bloccato l'insostenibile reato di immigrazione clandestina». Fa eco a Pisanu Marina Sereni, vicepresidente dei deputati del Pd. Per Sereni il governo affronta quella che è una piaga utuilizzando «solo slogan e propaganda».

ANM - Contraria all'emendamento anche l'Associazione nazionale magistrati. «Contro la prostituzione serve colpire gli sfruttatori» spiega il presidente dell'Anm Luca Palamara. «La piaga del nostro Paese - aggiunge - è lo sfruttamento, sono le prostitute che diventano vittime, il traffico di esseri umani».

SANTANCHÈ - Sottolinea invece la bontà dell'emendamento Daniela Santanchè. «È il primo effetto positivo - dice - del referendum che ho appena indetto per liberare le strade delle nostre città dall'ignobile mercato della prostituzione».



05 giugno 2008(ultima modifica: 06 giugno 2008)
______________

Che ne pensate? Io sono favorevole a questo emendamento: non è ammissibile che le prostitute si appostino per strada per cercare i clienti. In sovrappiù io riaprirei anche i bordelli.
Hareios
00venerdì 6 giugno 2008 15:15
Se è un primo passo per l'apertura di case chiuse (con tutto ciò che ne consegue) ben venga.

Più che per la sicurezza, il pericolo è per la pubblica moralità, questo è indubbio, ma bisogna affronatare il problema senza ipocrisie di sorta.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 6 giugno 2008 15:45
Era ora... un bel camioncino e si carica su tutti questi scarti della società "...la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi, di chi pratica traffici illeciti, dei delinquenti abituali, degli sfruttatori di prostitute e minori, degli spacciatori..." e via!
Granduca di Milano
00sabato 7 giugno 2008 08:26
Dopo aver ripristinato le case chiuse si può fare un bel ripulisti per le strade, farlo prima è un utopia.
DarkWalker
00sabato 7 giugno 2008 15:00
www.corriere.it/politica/08_giugno_07/sarzanini_
cf82f858-3458-11dd-befe-00144f02aabc.shtml


Maroni: sì a quartieri a luci rosse
La norma sugli irregolari resta
«Sgomberare le strade non serve a nulla»

ROMA — Al popolo leghista riunito a Pontida una settimana fa ha promesso «città sicure e libere dai clandestini ». E adesso il ministro dell'Interno Roberto Maroni avverte: «Accoglieremo le proposte che migliorano i provvedimenti, ma indietro non si torna».

I relatori del decreto legge sulla sicurezza chiedono di inserire le prostitute nella lista dei soggetti pericolosi per la sicurezza. Lei è d'accordo?
«Ne ho parlato con i miei collaboratori e con il sottosegretario Alfredo Mantovano: non ci pare una buona formulazione».

Quindi il governo chiederà il ritiro dell'emendamento?
«Stiamo lavorando per capire come fare. L'autorevolezza di chi l'ha presentato ci impedisce, da un punto di vista politico, di dire no».

Ma è la strada giusta?
«Personalmente io sono favorevole alla proposta formulata da Daniela Santanchè.
Credo che bisognerebbe creare quartieri a luci rosse. In questo modo si garantisce il controllo sanitario e si tutelano i cittadini. Sgomberare le strade non serve a nulla. Si tratta comunque di una questione complessa, la decisione di non trattare questa materia nel pacchetto non è casuale. C'è bisogno di una riflessione ampia e condivisa».

Solleciterà il Parlamento?
«Martedì incontrerò il presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini. Esamineremo gli emendamenti e affronteremo anche la questione che riguarda le prostitute. Chiederò che l'argomento venga trattato subito dopo l'approvazione dei provvedimenti sulla sicurezza in modo che siano le Camere ad esprimersi».

Secondo l'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu è aberrante colpire le prostitute e non i clienti.
«Ritengo che non ci sia nulla di aberrante nell'emendamento. Noto comunque che nello stesso partito ci sono linee diverse».



il resto prosegue sul reato di clandestinità.
=Mimmoxl=
00sabato 7 giugno 2008 15:05
Re:
Granduca di Milano, 07/06/2008 8.26:

Dopo aver ripristinato le case chiuse si può fare un bel ripulisti per le strade, farlo prima è un utopia.



Una volta tanto concordo totalmente con te e la lega nord...

Archita
00sabato 7 giugno 2008 22:22
però si deve anche fare un deciso giro di vite anche sui clienti che con i loro soldi e la loro domanda alimenta il traffico..

spesso i clienti sono persone "di buona società" che se vengono sgamate si faranno sputtanare per sempre, quindi sarebbe buona l'idea di mandare una lettera ( come si fa per le multe ) alle famiglie così con questa sanzione i clienti ci penseranno ben due volte a commettere reato di favoreggiamento.
DarkWalker
00domenica 8 giugno 2008 11:12
varie le opposizioni:

Quartieri a luci rosse,
frenano i cattolici del Pdl
Prestigiacomo e la proposta di Maroni: no a idee estemporanee. Favorevoli Mussolini e Beccalossi

ROMA — Toglierle dalla strada e assegnare un nuovo domicilio in quartieri a luci rosse avrebbe un duplice scopo. Mantenere il controllo sanitario e restituire ai cittadini zone ora impraticabili perché mal frequentate. Ma solleva diverse obiezioni la proposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni di ricreare, sia pur in chiave moderna, le case chiuse di un tempo. Nuovo contributo, quello dell'esponente leghista, sulla linea di un recente disegno di Daniela Santanchè, al già acceso dibattito spalancato dall'emendamento al decreto sicurezza, da martedì in votazione presso le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia.

I senatori Filippo Berselli e Carlo Vizzini hanno ipotizzato di allontanare le lucciole dal marciapiede col foglio di via «in quanto soggetti socialmente e moralmente pericolosi». I parchi dell'amore non convincono né cattolici del centrodestra né centristi. Dice no nel Pdl Maurizio Lupi: «In tutti i Paesi del mondo questi quartieri sono simbolo di degrado. Lo Stato non può avallare lo sfruttamento della prostituzione, significa non rispettare la persona ». Boccia il progetto Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente: «E' una questione troppo delicata e complessa per essere affrontata come effetto collaterale del decreto sicurezza con proposte estemporanee che non possono cogliere i molteplici aspetti del problema ». E si rivela al corrente del lavoro già avviato su questo tema dalla collega al governo Mara Carfagna. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, sottolinea che è necessario «mettere fine a questo sconcio, ma con una discussione ordinata e non estemporanea». Nettamente contrario Francesco Storace, segretario de La Destra, che paragona le case chiuse alle narcosale, luoghi protetti, esistenti ad esempio in Svizzera, dove i tossicodipendenti possono bucarsi sotto controllo medico.

Mentre Luca Volontè, ritiene si trovi nell'anticamera della pazzia «uno Stato che prepara voli speciali per allontanare le schiave del sesso o attrezza quartieri per schiavisti». Si allinea a Maroni invece Alessandra Mussolini e Viviana Beccalossi ricorda quanto è successo a Brescia nel '93: 10 mila firme raccolte per chiedere il ripristino di case chiuse. «Si potrebbero creare cooperative per allontanare le lucciole dalle strade», aggiunge la vicepresidente della Lombardia. Il no perentorio del Pd è nel commento di Vittoria Franco, ministro ombra delle Pari Opportunità: «E' necessario come primo atto ritirare l'emendamento sull'espulsione delle prostitute. Appare inaccettabile, punisce le vittime e non i carnefici». Secondo la senatrice Pd Maria Pia Garavaglia «anche all'estero stanno tornando indietro sull'esperienza di zone per prostitute».

Non sarebbe sbagliato se il mondo politico si confrontasse anche con i medici. Giampiero Carosi, presidente della società interdisciplinare per lo studio delle malattie sessualmente trasmesse (Simast), da tecnico non scarta il progetto Maroni: «Sono favorevole, purché le donne non vengano obbligate a sottoporsi a test periodici ma possano presentarsi spontaneamente negli ambulatori. Le visite offrirebbero la possibilità di fare prevenzione su aborto e trasmissione di infezioni. Sono una ventina quelle che si possono prendere per via sessuale. Le più diffuse clamidia, sifilide e Aids». Secondo Carosi però questo sistema non basterebbe per avere il controllo sanitario. Si è visto che una prostituta in media ha 15 rapporti al giorno e anche se effettuasse i test ogni mese non sarebbe al riparo dal contagio.

sempre dal sito del corsera.


Io sono favorevole, ovviamente.
Per me la linea da seguire sarebbe oltre quella dell'ordine pubblico,però, o del "male necessario",quella di considerare la prostituzione una normale professione. Lo stato dovrebbe rimuovere gli ostacoli in modo che sercitare questo mestiere possa dipendere solo da una effettiva scelta di (libera) volontà.
Tutto il disprezzo a chi vuole bocciarlo solo perchè "immorale" [SM=x751534] .Anche se probabilmente sarà la linea che vincerà.
Riccardo.cuordileone
00domenica 8 giugno 2008 11:43
Come ho spiegato altre volte legalizzare la prostituzione non sarebbe a mio avviso una buona idea, quindi repressione repressione e ancora repressione!
Non si eliminerà mai totalmente ma il fenomeno si ridurrebbe notevolemente e sopratutto sparirebbe da sotto i nostri occhi.
Archita
00domenica 8 giugno 2008 15:13
più che repressione sulle prostitute, ci vuole un intervento deciso sul costume sociale, insegnare che essere uomini non vuol dire essere dei cazzi con i piedi e che il sesso non deve essere un istinto irrefrenabile ( e spesso indicato come metro di valutazione sociale )

più che sulle prostitute che sono povere disgraziate, si deve fare un esame di autocoscienza ^^
=Mimmoxl=
00domenica 8 giugno 2008 15:40
Re:
Archita, 08/06/2008 15.13:

più che repressione sulle prostitute, ci vuole un intervento deciso sul costume sociale, insegnare che essere uomini non vuol dire essere dei cazzi con i piedi e che il sesso non deve essere un istinto irrefrenabile ( e spesso indicato come metro di valutazione sociale )

più che sulle prostitute che sono povere disgraziate, si deve fare un esame di autocoscienza ^^



Stiamo parlando di cambiare un costume sociale che dura da milioni di anni... E non sarà di certo la morale a cambiare tutto questo... Ne le leggi... Io personalmente disprezzo chi va dalle prostitute...

Ma capisco anche che l'uomo è essenzialmente una scimmia... E in quanto tale ha degli istinti... E la scimmia di sesso maschile è portata ad essere poligamo ovvero accoppiarsi con tutte le femmine che incontra sulla sua strada...

Basta sentire i discorsi di noi ragazzi... Diciamo che almeno il 30-40% sono essenzialmente cazzocentrici... E non c'è niente di cui vergognarsi... Siamo programmati da milioni di anni essenzialmente x fare questo... La specie deve riprodursi e quindi l'accoppiamento è necessario e deve essere effettuato più volte possibile per mantenere la specie vitale...

Il resto è una sovrastruttura morale a cui si può o meno aderire... Io personalmente concordo con la tua idea che non dobbiamo essere dei cazzi con i piedi, ma la prostituzione è una cosa che riterrei quasi normale, ma andrebbe regolata in maniera diversa... Effettuata così è SOLAMENTE deleteria, per la società e per la donna...

Quindi meglio quartieri a luci rosse gestiti da cooperative di prostitute ma sotto un inflessibile controllo dello stato. Così nn si umilia la donna (che lo farebbe xkè vuole farlo e nn perchè imposta a farlo) e non si vanno a foraggiare elementi lesivi dello stato...

Saluti

Hareios
00domenica 8 giugno 2008 17:13
Iniziare una persecuzione di chi va a mignotte sarebbe, a mio avviso, una stronzata di quelle belle grosse, che non vanno giù nemmeno al secondo tentativo di scarico.

Giacchè prostituirsi non costituisce reato (come è giusto che sia), al contrario dello sfruttamento della prostituzione che, invece, è reato (come è giusto che sia).

Se io donna voglio vendere il mio corpo e guadagnare in una nottata 2000 euro sono liberissima di farlo.
Se io voglio andare a mignotte devo essere libero di farlo, non è questo problema (il sesso mercenario credo sia la pratica più antica del mondo, vagheggiare la sua scomparsa è una utopia anche piuttosto stupida direi).

Qual è il problema, dunque?

-Che non possono occupare interi quartieri, praticando il loro mestiere in mezzo alla strada (peggio ancora quando ci sono i trans)

-che non possono e non devono esserci minorenni

-che deve essere una loro libera scelta

per fare ciò bisogna inevitabilmente aprire le cosidette case chiuse, esercitare un forte controllo, sia sanitario sia contro gli sfruttatori (vi è uno spaventoso giro di affari), far peraltro pagare le tasse, che non guadagnano mica poco.

Il disprezzo morale è una cosa personale (molto personale), che non c'entra assolutamente niente con la risoluzione di questo problema.
DarkWalker
00domenica 8 giugno 2008 17:25
Re:
Archita, 08/06/2008 15.13:

più che repressione sulle prostitute, ci vuole un intervento deciso sul costume sociale, insegnare che essere uomini non vuol dire essere dei cazzi con i piedi e che il sesso non deve essere un istinto irrefrenabile ( e spesso indicato come metro di valutazione sociale )



vai,paghi,torni. L'amore mercenario è sicuramente la via più spedita e razionale di sgravarsi da un bisogno fisico (ineliminabili,salvo che una legge possa farci diventare tutti asceti) e tornare alle "nobili" attività

Archita, 08/06/2008 15.13:


più che sulle prostitute che sono povere disgraziate, si deve fare un esame di autocoscienza ^^



Guarda che molti si prostituiscono già per scelta
Archita
00domenica 8 giugno 2008 19:49
si però la domanda di prostituzione sembra cresciuta negli ultimi anni visto che dalla caduta del muro di berlino c'è stata una vera e propria esplosione del "mercato" dovuta all'immissione massiccia di manodopera a basso costo ( per le mafie ) dall'est e tale esplosione sembra anche favorita dai messaggi neanche tanto impliciti che la ragazza dell'est sia più scopabile ( meglio addirittura se minorenne )

quindi si dovrebbe prima di tutto far capire che le ragazze dell'est sono esseri umani e che vanno trattate con rispetto dagli italiani che si nutrono del mito della "natashah" ( con h obbligatorio )

poi se si vuole la prostituzione, sia effettuata volontariamente da italiane maggiorenni e che tale "mestiere" sia regolato da enti gestite da donne con servizi sanitari garantiti e con la presenza delle forze dell'ordine per intervenire in caso di sfruttamento illecito.

certamente è DOVEROSO sottrarre il mercato alla criminalità organizzata ( e quindi giro di vite sugli sfruttatori più che sulle prostitute )
=Mimmoxl=
00lunedì 9 giugno 2008 10:12
Re:
Archita, 08/06/2008 19.49:

si però la domanda di prostituzione sembra cresciuta negli ultimi anni visto che dalla caduta del muro di berlino c'è stata una vera e propria esplosione del "mercato" dovuta all'immissione massiccia di manodopera a basso costo ( per le mafie ) dall'est e tale esplosione sembra anche favorita dai messaggi neanche tanto impliciti che la ragazza dell'est sia più scopabile ( meglio addirittura se minorenne )

quindi si dovrebbe prima di tutto far capire che le ragazze dell'est sono esseri umani e che vanno trattate con rispetto dagli italiani che si nutrono del mito della "natashah" ( con h obbligatorio )

poi se si vuole la prostituzione, sia effettuata volontariamente da italiane maggiorenni e che tale "mestiere" sia regolato da enti gestite da donne con servizi sanitari garantiti e con la presenza delle forze dell'ordine per intervenire in caso di sfruttamento illecito.

certamente è DOVEROSO sottrarre il mercato alla criminalità organizzata ( e quindi giro di vite sugli sfruttatori più che sulle prostitute )



Sulla domanda che è aumentata o meno nn saprei dirti, forse si, ma penso sia più dovuto al fatto che la donna si stà velocemente sdoganando da una visione remissiva della sessualità del tipo "Mio marito impone, io faccio" ad una visione paritaria della sessualità in cui la donna non si concede solo perchè moglie o fidanzata, ma perchè vuole effettivamente farlo e richiede che entrambi debbano godere dell'atto sessuale... E questo a taluni (anzi, per quelli che conosco io, molti) semplicemente non va giù in quanto siamo ancora intrisi del retaggio maschilista in cui l'uomo chiede e la donna li a soddisfarlo senza se e senza ma... E quindi quale ragazza più disponibile per determinati impulsi se non una che paghi e ti muovi in fretta? Inoltre, potrebbe anche essere dovuto ai ritmi sempre più frenetici della vita, con il lavoro che invade anche dieci, dodici ore al giorno e quindi gli uomini non hanno la voglia di esplorare l'altro sesso e di curare un rapporto per poi ottenere anche la sessualità... E quindi si va sempre a finire sui marciapiedi...

Per visione che le ragazze dell'est siano più scopabili, quello che dici è probabilmente vero, ma il tutto è indotto dal fatto che gran parte delle prostitute siano dell'est e quindi l'uomo, sempre secondo la teoria cazzocentrica dell'universo dice "Ah se gran parte delle prostitute sono dell'est -------------->Tutte le ragazze dell'est sono facili" mentre invece il motivo è che gran parte delle ragazze sono disperate e i magnaccia tengono in ostaggio le loro famiglie...

Per il resto concordo con chi vuole promuovere le case chiuse per i motivi che ho detto prima, si prostituirebbero solo le donne che lo vogliano in un ambiente senza violenze e con una maggiore sicurezza di tipo sanitario...

Saluti
Breznev
00sabato 9 agosto 2008 23:57
Tratta delle donne, la legge funziona. Ma manca un piano nazionale
"Altro che multe, là dove associazioni e forze dell'ordine lavorano in sinergia, si sono fatti miracoli. Gli strumenti per combattere la tratta ci sono". Non ha dubbi Marco Bufo, coordinatore generale del progetto "Osservatorio Tratta", un'iniziativa che nasce su impulso europeo - Progetto Equal - e che tramite la onlus On the road rende operativo sul territorio italiano L'Osservatorio e Centro Risorse sul Traffico di Esseri Umani.

Il nuovo decreto sicurezza firmato da Maroni dà ai sindaci ampi poteri in tema di sicurezza pubblica urbana. Ha cominciato Verona, seguita a ruota da Padova e Vicenza, con pesanti multe ai clienti delle prostitute. Strategia diversa quella adottata dal questore di Rimini che, richiamando due sentenze della Cassazione del 1996 - che estendevano alle prostitute la legge del 1956 sui "soggetti pericolosi" - le ha allontanate con il foglio di via. In questo modo, secondo le legge, una volta ricevuta la diffida dal questore, anche per le straniere regolari scatta il foglio di via obbligatorio, se prese a "disobbedire" fuori del comune di residenza. E il provvedimento del questore di Rimini è stato subito emulato da Firenze. In un'intervista al Foglio il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha confermato la "linea dura": "La mia idea è che vada multato non solo chi la pratica, ma anche chi se ne avvale".

Al di là dei proclami entusiasti dei sindaci, la domanda è semplice: multare clienti e prostitute funziona? Repubblica.it ha sondato le realtà operative che si confrontano - in collaborazione con le forze dell'ordine e le istituzioni - con la prostituzione. Una problematica resa complessa per la "fisiologica" sovrapposizione del fenomeno con la rete della criminalità organizzata.

Perché, è bene specificarlo, quando si parla di prostituzione non si parla di quella "d'elitè", di quella minoranza di donne che dispone di strumenti culturali, informatici e giuridici. Ma si parla dei grandi numeri di schiave "importate" dai paesi poveri. Sono loro a fare il mercato. Un mercato gestito dal racket, che si fonda in primo luogo sulla violenza di genere e incide sul Pil dei paesi "d'importazione", come mostra la ricerca di Esohe Agathise, giurista nigeriana esperta di Diritto internazionale e consulente delle Nazioni Unite sulla tratta.

Il problema è che la legge è poco conosciuta - spiega Bufo - sia la 223 del 2003 sia, sopratutto, la legge 40 del 1998 (Turco/Napolitano), nota come "l'art.18 del Testo Unico sull'immigrazione". L'articolo 18 prevede il rilascio del permesso di soggiorno e l'accesso a un "percorso sociale" per le vittime di tratta. "La legge è fatta molto bene - sottolinea un'altra esperta, la responsabile del progetto sulla prostituzione del Gruppo Abele, Mirta Da Pra - perché una volta sotto protezione dello Stato le vittime sono uno strumento indispensabile per la lotta al racket". Quindi farla funzionare è interesse reciproco, sia delle donne sfruttate che della polizia. "Purtroppo - prosegue Da Pra - le vittime di tratta hanno una paura profonda degli agenti, perché nei loro paesi d'origine la polizia rappresenta ben altra cosa che senso di protezione".

Il vero problema è che, al momento, la legge è applicata a macchia di leopardo. "L'Italia dispone di uno strumento legislativo per molti versi più avanzato di altri paesi europei - spiega Bufo - ma non disponiamo di un piano nazionale antitratta". Un quadro abbastanza paradossale, che crea situazioni molto diverse.

Perché è così importante, come sottolineano gli esperti, centrare l'attenzione sulla formazione delle forze dell'ordine? "Supponiamo che la polizia faccia una retata - spiega Da Pra - data la complessità del fenomeno, se gli agenti non sono stati formati come fanno a distinguere una vittima di tratta?". "Se seguita e protetta, la vittima in un secondo momento è uno strumento importante per ricostruire la complessa rete dei movimenti della criminalità organizzata".

In sintesi, la formazione della polizia è essenziale, ma se non diventa qualcosa di sistematico e l'articolo 18 non è applicato in modo uniforme i "risultati eccezionali" sono lasciati alla sensibilità dei singoli, siano essi operatori o dirigenti delle forze dell'ordine.

"Le multe, uno strumento inutile se non dannoso". "In primo luogo siamo contrari al fatto in sé - afferma Bufo in relazione alle multe - non solo si tratta di un'operazione illegittima, ma lascia il racket del tutto indisturbato, spingendo il fenomeno verso il "sommerso", il chiuso". "Questo spostamento, paradossalmlente, aumenta il senso di insicurezza delle persone". "Ma il vero danno - prosegue l'esperto - è che costringe le vittime della tratta in un isolamento ancora maggiore: in questo modo si taglia qualsiasi ponte con le unità di strada e si complica il lavoro stesso delle forze dell'ordine".

Sulla stessa lunghezza d'onda Mirta Da Pra: "Parlare di prostituzione, nei grandi numeri, significa parlare di tratta e se si continuano a spostare le persone da un posto all'altro il risultato sarà solo di spostare il problema. Di questo passo l'esito fatale sarà di spostare il problema al chiuso". E lì la situazione si complica. "Avremo interi condomini acquistati dai criminali e a quel punto sarà veramente difficile aiutare le vittime della tratta, anche per la polizia". Non solo. A essere colpite di più dal "chiuso" saranno le minorenni. Già oggi, spiega Da Pra, i clienti sono intercettati dai criminali che gli chiedono "La vuoi la bambolina? seguimi...". E i clienti vengono portati nelle abitazioni dove le "bamboline", cioè le minorenni, sono ridotte in schiavitù. In luoghi chiusi e inaccessibili, appunto.

Dello stesso avviso un altro "esperto", Claudio Donadel, che segue il progetto di governance sulla prostituzione a Venezia e parla in qualità di "tecnico": "Lo spostamento al chiuso sarà di grave ostacolo alle attività di investigazione della polizia. Le stesse forze dell'ordine, consapevoli della complessità della situazione, sanno bene di quanto gli si complicherebbe la vita."

"Manca una riflessione sul vero problema: i clienti" E' forse il vero tabù quello indicato da Mirta Da Pra, che lo affronta di petto. "Ci troviamo di fronte a persone fragili, insicure, spesso incapaci di relazionarsi al sesso". "Quando fu dei clienti rintracciati grazie alle foto delle targhe, due di loro si suicidarono per la vergogna". "Proprio per questo - prosegue la responsabile del Gruppo Abele - "i grandi numeri della "domanda" dovrebbero spingerci a interrogarci sulla fragilità sessuale e affettiva degli italiani". "Insomma, senza moralismi, sarebbe l'ora di cominciare a parlare di sessualità e affettività nelle scuole".

"Multa? Pazienza, cercherò altrove..." Già, non c'è multa che tenga, a sentire gli esperti: "Il mercato del sesso risponderà in modo pronto - afferma Donadel - non c'è dubbio che stiamo andando incontro a una trasformazione delle modalità di esercizio della prostituzione, specie con l'ausilio delle nuove tecnologie". Dipinge uno scenario ancora peggiore Marco Bufo: "Il cliente spingerà la ricerca altrove, in luoghi sempre più chiusi, sempre più fuori controllo, sempre più nella notte e nelle periferie e l'effetto sarà il solito: il senso di insicurezza aumenterà."

"Ma la prostituzione disturba i cittadini?" E' innegabile che là dove c'è un concentrato del fenomeno ci sia sofferenza da parte delle persone, anche su questo gli esperti convergono. Sono le situazioni più delicate e vanno considerate con attenzione: "L'errore più grave è lasciare sole le municipalità che soffrono il fenomeno, hanno bisogno di vicinanza e formazione - spiega Da Pra - inoltre, la criminalità organizzata alla lunga tende a evitare gli Stati dove le prostitute sono protette". Insomma, se facessimo nostro il problema della tratta in modo articolato, in buona parte si scioglierebbe da sé.

(9 agosto 2008)
Repubblica.it


(Upuaut)
00domenica 10 agosto 2008 18:04
Le prostitute come i criminali?
Ma nemmeno nelle peggiori dittature!

Chi vuole prostituirsi deve essere libero/a di prostituirsi, e allo stesso modo, chi vuole usufruire del servizio messo a disposizione da chi si prostituisce deve essere libero di usufruirne.

Il problema, naturalmente, non è la prostituzione in sè, ma è lo SFRUTTAMENTO della prostituzione.
Ergo, gli UNICI veri criminali sono i magnaccia che speculano sulla prostituzione forzando persone a prostituirsi anche contro la loro volontà.

Riaprire le case chiuse sarebbe certamente un segno di civiltà.

AUTODETERMINAZIONE SEMPRE, SFRUTTAMENTO MAI.



cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 18:11
Re:
Archita, 08/06/2008 15.13:

più che repressione sulle prostitute, ci vuole un intervento deciso sul costume sociale, insegnare che essere uomini non vuol dire essere dei cazzi con i piedi e che il sesso non deve essere un istinto irrefrenabile ( e spesso indicato come metro di valutazione sociale )

più che sulle prostitute che sono povere disgraziate, si deve fare un esame di autocoscienza ^^



fantastico, sei come i comunisti degli anni '50! W il sol dell'avvenire!


Riccardo.cuordileone, 08/06/2008 11.43:

Come ho spiegato altre volte legalizzare la prostituzione non sarebbe a mio avviso una buona idea, quindi repressione repressione e ancora repressione!
Non si eliminerà mai totalmente ma il fenomeno si ridurrebbe notevolemente e sopratutto sparirebbe da sotto i nostri occhi.



Si, inizierei sparando in testa ai puttanieri in flagranza di reato. Così nel giro di due anni la PDL perde il 50% dei votanti e di 10 anni gli italiani come popolo sono estinto.


(Upuaut)
00domenica 10 agosto 2008 18:14
Re: Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 18.11:



Si, inizierei sparando in testa ai puttanieri in flagranza di reato. Così nel giro di due anni la PDL perde il 50% dei votanti e in 10 anni gli italiani come popolo sono estinto.




Sei un grande.

Staib
00domenica 10 agosto 2008 20:45
Fabrizio De André:

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.



E chissa quanto parlamento si scalda a pagamento. Ma lasciamoli stare gli encomiabili onorevoli, sono degni rappresentanti di degni elettori.
La domanda per droga e sesso non si elimina, il proibizionismo serve solo a fornire un'offerta illecita. Chi vieta è complice.
Fatevi una legge e buttatevi in galera.

Riccardo.cuordileone, 06/06/2008 15.45:

Era ora... un bel camioncino e si carica su tutti questi scarti della società "...la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi, di chi pratica traffici illeciti, dei delinquenti abituali, degli sfruttatori di prostitute e minori, degli spacciatori..." e via!



Fabrizio De André:

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.

princepsoptimus
00domenica 10 agosto 2008 21:00
Re:
Staib, 10/08/2008 20.45:

Fabrizio De André:

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.



E chissa quanto parlamento si scalda a pagamento. Ma lasciamoli stare gli encomiabili onorevoli, sono degni rappresentanti di degni elettori.
La domanda per droga e sesso non si elimina, il proibizionismo serve solo a fornire un'offerta illecita. Chi vieta è complice.
Fatevi una legge e buttatevi in galera.



Fabrizio De André:

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai
da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.





Direi che non c'è più niente da discutere di fronte al grande Fabrizio, bene Staib.

P.S. Staib, visto che in questi giorni sei loggato mi potresti spiegare (sempre se c'è una spiegazione) della famigearata ed altrettanto abbandonata sezione C.A.G.O, mi pare un pò limitativo il solo ambito di pura derisione e svago, voglio vederci qualcosa di più "profondo" in una sezione così "anomala"...
Staib
00martedì 12 agosto 2008 15:34
Re: Re:
princepsoptimus, 10/08/2008 21.00:




Direi che non c'è più niente da discutere di fronte al grande Fabrizio, bene Staib.

P.S. Staib, visto che in questi giorni sei loggato mi potresti spiegare (sempre se c'è una spiegazione) della famigearata ed altrettanto abbandonata sezione C.A.G.O, mi pare un pò limitativo il solo ambito di pura derisione e svago, voglio vederci qualcosa di più "profondo" in una sezione così "anomala"...




Oddio magari ti rispondo tra una settimana, ora sono in partenza.

Intanto:

da repubblica

Prostituzione, dopo il blitz la rabbia:
"Quella foto è una vergogna"

L'immagine, scattata all'interno del comando della polizia municipale dopo l'ultima retata, scatena l'indignazione dei lettori e delle organizzazioni di volontariato. Carla Corso, leader storica delle prostitute, si scaglia contro i sindaci sceriffi
di Stefania Parmeggiani



Arrabbiata, spaventata e infine esausta. Rannicchiata a terra, mezza nuda, con il corpo sporco di polvere sul pavimento di una cella di sicurezza. La ragazza nigeriana fermata durante l'ultima retata anti-prostituzione e fotografata al comando della polizia municipale di Parma dopo che si era lasciata cadere a terra senza più forze, è diventata, suo malgrado, il simbolo di una nuova "caccia alle streghe", cominciata con la carta sulla sicurezza e proseguita con le ordinanze (applicate o solo annunciate) dei sindaci-sceriffo.

"Che cosa ha fatto di male quella donna per essere messa in una cella?", si chiede indignato un lettore. La risposta, provocatoria, arriva da Carla Corso, leader storica delle prostitute: "E' una indesiderata, un'emarginata, una donna che forse è vittima di una tratta e che cerca di vivere o sopravvivere con il proprio corpo. E questo, in una Italia sempre più intollerante, è diventata una colpa". La lista dei divieti si allunga di giorno in giorno: vietato chiedere l'elemosina, lavare i vetri, rovistare nei cassonetti… "Essere poveri sta diventando un crimine e in questa fascia di nuovi perseguitati i più deboli sono gli immigrati e le donne… Ci sono troppe lucciole che sono schiave e si vendono sui marciapiedi perché minacciate da chi le ha fatte arrivare in Italia". "Le retate anti-prostituzione – continua – servono solo a fare impazzire le lucciole che scappano da una città all'altra o da un quartiere all'altro in cerca di un clima più tollerante. La ragazza fotografata chiederà mai aiuto a chi l'ha trattenuta in quella cella? Si fiderà mai delle forze dell'ordine? Anche se è vittima della tratta non glielo dirà e se, insieme alle sue colleghe, sarà cacciata in un cono d'ombra ancora maggiore, ad esempio se sarà costretta a prostituirsi in un appartamento, non incontrerà neppure volontari in grado di spiegargli che può entrare in un percorso di protezione. I sindaci-sceriffo stanno cavalcando il tema della prostituzione ottenendo come unico effetto quello di criminalizzare chi avrebbe bisogno di protezione".


"Trovo vergognoso – continua Corso, riferendosi alla foto – quel corpo abbandonato a terra in un comando di polizia municipale. Trovo vergognoso che i nostri poliziotti, carabinieri e vigili urbani controllino gli immigrati senza informarli dei loro diritti e che si scambi la prostituzione per un problema di sicurezza". Informare chi è vittima senza criminalizzarlo, è questo quanto il sindacato delle prostitute e le organizzazioni che scendono quotidianamente in strada per strappare le lucciole ai marciapiedi vorrebbero. A Parma come a Verona, a Roma come a Milano.

Marco Bufo, coordinatore dell'associazione nazionale "On the road", che dal 1990 si sta occupando di prostituzione e tratta, si dice preoccupato del nuovo clima italiano: "Siamo scettici nei confronti delle ordinanze dei sindaci nati sulla scia della Carta di Parma e delle retate anti-prostituzione. Le forze dell'ordine dovrebbero essere inviate in strada non a fare multe, ma a capire i meccanismi che soggiacciono a certi fenomeni, dovrebbero essere preparati per leggere i segnali, capire se di fronte hanno donne vittime dello sfruttamento o meno. Sarebbe necessario guardare in faccia la realtà e trovare soluzioni pragmatiche, ad esempio zone in cui la prostituzione possa avvenire alla luce del sole, invece di alimentare o cavalcare politicamente la percezione d'insicurezza dei cittadini".

Un lettore che si firma con il nick Zavarollo ha una sua soluzione, ovviamente provocatoria (Nei commenti l'intervento integrale, ndr): "Almeno voi, clienti di Parma, siate onesti. Voi che siete sempre riusciti a eludere, chissà come mai, i controlli della municipale e dei carabinieri, unitevi per aiutare le donne che stuprate. Comprategli un appartamento collettivo. Così almeno il sindaco sarà contento. Sotto il tappeto della malavita la polvere del degrado non si muove. E Parma risplenderà più che mai".

L'assessore alla Sicurezza Costantino Monteverdi, dopo le polemiche, assicura che non c'è stata alcuna violenza: "Tutto si è svolto secondo le procedure". La donna sarebbe stata rinchiusa nella camera di sicurezza, che ha le pareti in gomma, per evitare che si facesse del male. Il mattino è stata rilasciata insieme alle altre donne controllate.
(11 agosto 2008)

-Kaname-chan
00martedì 12 agosto 2008 21:11
Il decreto sicurezza che dà potere ai sindaci non serve a niente anche perché i sindaci possono contare solo sui vigili urbani. A parte questo stanno emergendo tutta una serie di ordinanze assolutamente folli, che ovviamente nessuno si sognerà mai di applicare e che spesso ripetono ordinanze già esistenti e dimenticate come il divieto di spazzolarsi i capelli per strada [SM=x751545]
Sulla prostituzione è ovvio che è insopprimibile finché c'è la domanda. Tanto vale far uscire il cosiddetto mestiere più antico del mondo fuori dalla sua attuale zona grigia e tornare alla legislazione degli anni '50. Arrestare o multare le prostitute paradossalmente potenzia la criminalità poiché le vittime della prostituzione forzata non denunceranno gli sfruttatori a chi le arresta o picchia. Archita e Riccardo siete certi di essere così verginelli? La prostituzione dovrebbe avere 9.000.000 di clienti. L'Italia ha 60.000.000 di abitanti. Se escludiamo le donne, restano circa 30.000.000 di uomini. Escludiamo i bambini e ragazzi almeno fino a 14-15 anni e i vecchi che pur volendo non ce la fanno più [SM=x751545] rimarranno circa 20.000.000 di persone. Con nove milioni di clienti significa che circa 1 adulto su due è un cliente di prostitute. Secondo la matematica uno di voi due predica bene e razzola male, tipo un sindaco della riviera Romagnola che ha fatto approvare un'ordinanza contro la prostituzione e poi è stato uno dei primi a essere beccato! [SM=x751545] A parte gli scherzi, con una domanda simile utilizzare solo la repressione è follia
Armilio1
00martedì 12 agosto 2008 23:24
Re:
-Kaname-chan, 12/08/2008 21.11:

Il decreto sicurezza che dà potere ai sindaci non serve a niente anche perché i sindaci possono contare solo sui vigili urbani. A parte questo stanno emergendo tutta una serie di ordinanze assolutamente folli, che ovviamente nessuno si sognerà mai di applicare e che spesso ripetono ordinanze già esistenti e dimenticate come il divieto di spazzolarsi i capelli per strada [SM=x751545]
Sulla prostituzione è ovvio che è insopprimibile finché c'è la domanda. Tanto vale far uscire il cosiddetto mestiere più antico del mondo fuori dalla sua attuale zona grigia e tornare alla legislazione degli anni '50. Arrestare o multare le prostitute paradossalmente potenzia la criminalità poiché le vittime della prostituzione forzata non denunceranno gli sfruttatori a chi le arresta o picchia. Archita e Riccardo siete certi di essere così verginelli? La prostituzione dovrebbe avere 9.000.000 di clienti. L'Italia ha 60.000.000 di abitanti. Se escludiamo le donne, restano circa 30.000.000 di uomini. Escludiamo i bambini e ragazzi almeno fino a 14-15 anni e i vecchi che pur volendo non ce la fanno più [SM=x751545] rimarranno circa 20.000.000 di persone. Con nove milioni di clienti significa che circa 1 adulto su due è un cliente di prostitute. Secondo la matematica uno di voi due predica bene e razzola male, tipo un sindaco della riviera Romagnola che ha fatto approvare un'ordinanza contro la prostituzione e poi è stato uno dei primi a essere beccato! [SM=x751545] A parte gli scherzi, con una domanda simile utilizzare solo la repressione è follia



Sicura 9 milioni di clienti? oppure ci sono dei clienti che si danno più da fare e sfalsano? perchè 9 milioni è veramente troppo,ma proprio tanto,io direi massimo 3 milioni...ma proprio massimo...

DarkWalker
00mercoledì 13 agosto 2008 09:34
Re:
-Kaname-chan, 12/08/2008 21.11:

Archita e Riccardo siete certi di essere così verginelli? La prostituzione dovrebbe avere 9.000.000 di clienti. L'Italia ha 60.000.000 di abitanti. Se escludiamo le donne, restano circa 30.000.000 di uomini. Escludiamo i bambini e ragazzi almeno fino a 14-15 anni e i vecchi che pur volendo non ce la fanno più [SM=x751545] rimarranno circa 20.000.000 di persone. Con nove milioni di clienti significa che circa 1 adulto su due è un cliente di prostitute. Secondo la matematica uno di voi due predica bene e razzola male, tipo un sindaco della riviera Romagnola che ha fatto approvare un'ordinanza contro la prostituzione e poi è stato uno dei primi a essere beccato! [SM=x751545] A parte gli scherzi, con una domanda simile utilizzare solo la repressione è follia




9mln intesi come 9mln di rpestazioni o di persone che almeno una volta nella vita sono andati con prostitute?Credo sia più probabile la prima ipotesi, e credo anche che sia più probabile che in genere un soggeto tenda a bissare o triplicare l'esperienza...;)
cointreau il possente
00mercoledì 13 agosto 2008 09:40
3 prestazioni per 1 cliente=/3 clienti

9milioni di clienti=9 milioni di persone che vanno a puttane

Brutto paese l'Italia, nevvero? Conformista, ipocrita...
DarkWalker
00mercoledì 13 agosto 2008 12:03
Re:
cointreau il possente, 13/08/2008 9.40:

3 prestazioni per 1 cliente=/3 clienti

9milioni di clienti=9 milioni di persone che vanno a puttane

Brutto paese l'Italia, nevvero? Conformista, ipocrita...




mah, dipende, non capisco se nove milioni sono le volte in cui X persone hanno pagato oppure 9mln sono i "pizzicati" (il che mi sembra improbabile però) per aver pagato X volte.
Cioè, tre prostitute potrebbero avere un cliente per sera, averlo detto in perfetta buona fede al "sondaggista", senza sapere di aver contato tre volte la stessa persona.Cosa che può ben succedere nell'arco di quei dieci anni dove il talamo diventa una ghiacciaia più di quelli che ci dormono dentro. Non so, spero di essermi spiegato meglio (la questione cmq è di lana caprina, più che altor uan curiosità: in ogni caso la domanda è troppa per reprimere l'offerta;) ).
Armilio1
00mercoledì 13 agosto 2008 14:50
9 milioni sono veramente troppi: insomma, vuol dire che statisticamente, 2/3 dei miei 6 zii sono andati a puttane? non ci posso credere...
Arvedui
00mercoledì 13 agosto 2008 15:29
Re: Re:
DarkWalker, 13/08/2008 9.34:




9mln intesi come 9mln di rpestazioni o di persone che almeno una volta nella vita sono andati con prostitute?Credo sia più probabile la prima ipotesi, e credo anche che sia più probabile che in genere un soggeto tenda a bissare o triplicare l'esperienza...;)




Anch'io credo 9 milioni di prestazioni. Ma siamo davvero sicuri che siano 9 milioni? da dove avete preso questo dato?


cointreau il possente
00mercoledì 13 agosto 2008 17:58
credo che in quei nove milioni rientrino tutti quelli che sono andati a puttane ALMENO una volta nella loro vita o che non ci vanno esattamente abitualmente. E anche chi va ad escort (=prostitute di alto bordo, minimo 500 euro a notte, per intenderci).
Iniziate a guardarvi intorno con fare sospetto, tra i vostri amici e conoscenti :-)
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