Milano, barbone al gelo la notte di Natale Coppia chiede aiuto ma nessuno fa niente

MILANO (27 dicembre) - «Fa molto freddo, non vorrei che quell'uomo morisse assiderato, potete fare qualcosa?». Un grido d'aiuto nella notte di Natale. Una telefonata al 113 poco dopo la mezzanotte per cercare di aiutare un senzatetto disteso a terra, coperto di stracci mentre il termometro segna appena un grado. Lei è un medico. E' appena tornata insieme al marito, un professionista, dalla cena della vigilia. Scambi di regali, abbracci e poi vicino al loro portone, a Milano, in via Sardegna, angolo via Cavalcabò, sotto una tettoia antistante il ristorante Re Salomone, quella scena che non li lascia indifferenti. E allora inizia il giro di telefonate per dare a quell'uomo almeno una notte migliore, quella di Natale.

La prima chiamata al 113 non lascia speranze: «Non è compito nostro. Chiami il 112 che ha macchine di pattuglia in zona e sicuramente verranno a vedere». La signora sempre più preoccupata perché sa che le previsioni promettono gelo, non si arrende e chiama il 112: «Il 113 mi ha detto di chiamare voi...» spiega. Ma ancora un buco nell'acqua: «No, telefoni al 118, sono loro che contattano le strutture di accoglienza, la Caritas». Al 118 la signora dà le coordinate del luogo dove giace il barbone. «Un'ambulanza per un barbone che dorme non la possiamo mandare - spiegano - Se mi dice che sta male, la mandiamo». E poi quella fotografia di disperazione:«Milano è piena di gente in quelle condizioni. Lo sanno che, se vogliono, possono andare nelle strutture della Caritas. Se invece vogliono dormire fuori...».

Ma forse quell'uomo non sa delle strutture, o forse non sta bene. La signora insiste: «Sono preoccupata, fa molto freddo». Ma l'appello non serve a niente. La coppia si arrende. Torna a casa.

E il giorno dopo ancora uno sguardo a quel marciepiede: sotto la tettoia del ristorante non c'è più nessuno. Il barbone se ne è andato.

viviamo in un mondo marcio...