PAGANESIMO GRECO: Ecate

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Ithilla
00sabato 22 settembre 2007 18:44
tratto da wikipedia:

"Ecate era in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli Dei ed il regno dei Morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano, proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti (la Sibilla Cumana, a lei consacrata, da lei traeva la capacità di dare responsi provenienti appunto dagli spiriti o dagli Dei) È raffigurata come triplice (giovane, adulta/madre e vecchia), ed il numero Tre la rappresenta. Era la Dea degli incantesimi e degli spettri, e le sue statue venivano poste negli incroci, a protezione dei viandanti (Ecate Enodia o Ecate Trioditis).
Nell'iconografia Ecate viene spesso rappresentata con sembianze di cane o, accompagnata da cani ululanti in quanto veniva considerata protettrice dei cani. Un altro animale sacro a tale divinità era la colomba.
La natura di Ecate è bi-sessuata, in quanto possiede in sé entrambi i principi della generazione, il maschile e il femminile. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi."

un sito internet a lei dedicato: ecate

...è una dea poco decantata nei poemi che parlano dell'olimpo, ma è una figura estremamente affascinante, soprattutto in questo periodo dell'anno in cui ci accingiamo a salutare l'inizio dell'autunno...
nella mitologia greca era colei che accompagna persefone negli inferi e con la sua fiamma le fa da guida nell'oscurità...
Il suo nome si ricollega al nome di madre e insieme a demetra e persefone forma una triade: persefone rappresenta la fanciulla (kore), demetra la donna fertile ed ecate l'anziana che conduce alla morte e alla rinascita...
anche lei è lì sulla soglia, custode dei misteri della morte/rinascita...




Ithilla
00sabato 22 settembre 2007 18:46
I Inno Orfico
Ecate protettrice delle strade celebro, trivia, amabile,

celeste e terrestre e marina, dal manto color croco,

sepolcrale, baccheggiante, con le anime dei morti,

figlia di Perse, amante della solitudine, superba dei cervi,

notturna, protettrice dei cani, regina invincibile,

annunciata dal ruggito delle belve, senza cintura, d'aspetto imbattibile,

domatrice di tori, signora che custodisce tutto il cosmo,

guida, ninfa, nutrice dei giovani, frequentatrice dei monti,

supplicando la fanciulla di assistere alle pie celebrazioni

benevola verso il bovaro sempre con animo gioioso.


da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli



-Elbereth-
00mercoledì 26 settembre 2007 12:10
Ecate è sempre stata una delle dee a me più care! L'ho sempre sentita molto presente nella mia vita. Sono molto interessanti i brani che avete postato, l'inno orfico poi lo adoro! Volevo sottolineare il fatto che inizialmente Ecate era una fanciulla e così veniva rappresentata. Solo più tardi assunse una connotazione più oscura e infernale e venne rappresentata come anziana. E' una dea di grandissimo potere, il suo regno si estende su mare, cielo, terra e mondo dei morti. E' una dea severa ma dolce con i suoi devoti ed è una cosa che posso dire di aver sperimentato sulla mia pelle [SM=g27822] E' una madre che ci sprona a guardare sempre avanti, a superare le difficoltà con grande forza, senza piagnistei! Ci insegna la saggezza e la luce dell'oscurità, l'infinito della grotta degli eterni segreti. Uno dei suoi simboli era infatti una chiave. La chiave del regno dei morti e la chiave dei misteri.
fairygoldmoon
00venerdì 12 ottobre 2007 23:22
Ecate l'ho incontrata per la prima volta davvero nel canto omerico contenuto nei misteri eleusini, dove la Dea consola il pianto di Demetra per il rapimento della Kore, sua figlia Persefone e si offre di salvare la giovane dea dall'Ade, dove il dio infero che l'ha rapita con il consenso di Zeus, la tiene come sua sposa.
Ella si mostra sollecita con il dolore di una madre e questo aspetto mi ha colpito.
Dea notturna, dai molti nomi, dea lunare e signora della notte, che vigilava ai crocicchi delle strade e che poteggeva i viandanti, sembra indicarci la necessità di intraprendere un cammino irto di difficoltà ma pregevole spiritualmente, per trovare il volto della Madre.
stregaviolet )O(
00giovedì 25 settembre 2008 03:25

Sempre dal libro "Il Libro delle Streghe" di Serena Foglia, ecco qualche nota, breve ma molto bellina, su Ecate:

"(...) Ecate, divinità lunare e notturna, chiamata Kyon melaina, cagna nera, regina dell'Oltretomba, è stata associata alle streghe, ai loro riti occulti. Coronata da serpenti, da lingue fiammeggianti, munita di fruste, seguita da una muta di cani ululanti, rappresentata in tre sembianze (Ecate, Diana, Proserpina), essa è la tonante, la vagabonda delle notti, evocata dalle streghe, loro signora e maestra."

[SM=g27822]

BoudicaEnergy
00martedì 20 gennaio 2009 21:56
Tra i popoli celti, Ecate assume il nome di Icovellauna, una Dea lunare.

Inoltre quando Roma, arrivò tra i popoli celtici portando la loro cultura e mitologia religiosa, certi clan incominciarono a credere che Ecate rappresentasse il lato oscuro dell'anno, e Brigid il lato luminoso.
Interessante di questa credenza la somiglianza al ciclo del re Agrifoglio e il re Quercia. Infatti Ecate passerebbe la propria torcia a Brigid in occasione della festività di Imbolc il 31 Gennaio/1 Febbraio e Brigid la ripasserebbe a Ecate intorno il periodo dei primi raccolti e quindi tra Lughnasadh e Mabon (1 agosto e 21/22 settembre).
Inoltre si pensa che Ecate possa avere origini egiziane.
stregaviolet )O(
00mercoledì 21 gennaio 2009 15:54
Sì è interessante, ma dove hai trovato queste informazioni?
Se hai una fonte da cui le hai attinte potresti indicarcela, così chi vuole può approfondire.
Grazie!

Violet

BoudicaEnergy
00mercoledì 21 gennaio 2009 17:36
Scusa dimenticavo le fonti [SM=g27821]
Sulla Dea Icovellauna potete consultare il libro "Wicca: Manuale della strega buona" di Laura rangoni, ma dici ben poco. L'unica cosa utile è la seguente:

"Icovellauna: Dea celtica con tre teste corrispondente alla greca Ecate"

Invece per quanto riguarda il rapporto tra Brigid ed Ecate vi rimando ad un altro libro ovvero " Il calendario della wicca", ma anche li non dice molto [SM=g27834] .

Quindi se avete questi libri in casa bene, altrimenti se volete un parere evitate di comprarli perchè sembrano fatti giusto per guadagnare soldi e come la maggior parte dei libri neopagani alla fine si perde a descrivere incantesimi e pozioni (tra cui certe davvero ridicole come per esempio fare uno scambio di abiti all'ultima moda [SM=g27820] ).
stregaviolet )O(
00mercoledì 21 gennaio 2009 22:03
...capisco...
beh, non so quanto ci possa essere di vero in queste notizie allora, dato che i libri in questione sono totalmente inaffidabili...
Però è molto bello il simbolico "passaggio della torcia", e se avesse un minimo di verità di fondo sarebbe uno spunto molto bello.
Grazie comunque per le informazioni.

Violet

Tana81
00martedì 23 giugno 2009 09:36
Scusate, arrivo solo ora. Ecate per me è importantissima, rappresenta la forza femminile, la capacità di accendere fuochi nella notte più buia della vita, la saggezza pura in quanto infatti Ecate spesso è rappresentata con un libro in mano, segno che anche dalla notte e dall'oscurità c'è una grande lezione da imparare... è la mia dea per eccellenza in questo periodo.

L'associazione tra Ecate e Brigid e il re Quadrifoglio e il re Quercia è davvero interessante. L'idea che Ecate passi la fiaccola a Brigid è davvero toccante, Ecate infatti ha sempre in mano una torcia, proprio perchè lei rappresenta la luce nel mondo scuro, nella notte... Mi piace davvero tanto questo paragone, al di là delle fonti da cui è stato preso... direi che è un'intuizione secondo me davvero azzeccata.

Forse adesso dovrei concentrarmi un po' su Brigid...visto che è il suo tempo e questa discussione mi ha incuriosito... ma Ecate mi sta ipnotizzando... vedrò cosa fare.

[SM=g27822] [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27822]
.petra.
00mercoledì 21 ottobre 2009 18:18
Vorrei aggiungere anche io qualche altra informazione su questa Dea, detta anche Kyon Melaina, come già precisato da Violet: Signora dei crocevia, volto anziano della Triplice Dea, annunciata dal latrare dei cani nella notte, identificata anche in Lilith ed Artemide.

"Divinità infernale originaria dell'Asia Minore, venerata poi successivamente in Grecia in un culto trinitario con Artemide e con Demetra.
Secondo Esiodo (Teogonia 411-452), figlia di Perse e Asteria (nel resto della tradizione poetica la dea è considerata figlia di Zeus, o del Tartaro, o di Aristeo.), era signora del regno infero, delle evocazioni, degli incantesimi e dei fantasmi. I suoi simulacri venivano eretti nell'interno delle case, alle porte delle città, nei trivii e nei quadrivii da ciò le derivò anche l'appellativo di Trivia."

"Era detta triforme e come tale veniva spesso rappresentata (con tre teste e tre corpi), appunto per ricordare le sue tre attribuzioni: celeste, (Artemide), terrestre (Demetra) e ctonia (Ecate)."

Col nome di Protirea aiutava od opprimeva le donne nel parto.
Ecate viene descritta come dea che esplica la sua funzione in tutti e tre i regni (il cielo, la terra e il mare), recando la felicità ai suoi devoti in tutte le attività della vita quotidiana. Ma la sua identità divina acquistò presto una connotazione mistica e notturna testimoniata già nell'Inno omerico a Demetra e poi nei tragici , tanto da essere affiancata alla coppia Demetra-Persefone, e poi identificata con Artemide nella sua veste di dea lunare."

Nelle raffigurazioni artistiche, appare spesso con tre corpi o con tre teste e con serpenti attorcigliati al collo, sui trivii stavano i suoi simboli, tre maschere di legno su un palo o una statua triforme.
Nonostante le apparenze, Ecate era benigna ed assisteva e contentava chi la invocava;
"da Dia Cronide è sovra tutti onorata: le largì egli splendidi doni e la sorte della terra e dello sterile mare. Anche sul cielo stellato ella è stata fatta partecipe di onori, ed è stimata grandissimamente dagli dei immortali" (Esiodo, Teogonia, 411 e segg.).
Ithilla
00martedì 27 ottobre 2009 13:40
Ricomincio da Ecate, visto che dinanzi ad Ecate mi sono fermata lo scorso anno...

prima di tutto, vorrei segnalarvi un articolo che, secondo me, è ricco di spunti di riflessione:

ECATE


Ecate è una severa maestra, capace di realizare i nostri sogni e di condurci per le vie nascoste del nostro essere più intimo.
Ma siamo pronte ad affrontare noi stesse senza paure?
Siamo sicure che il mondo vuoto non ci abbia inquinate così tanto da scoprire che la nostra anima è grigia?
Ecate ci attende sulla soglia, pronta a mostrarci la via per ripulire la nostra anima, ma noi siamo così forti da rimanere salde nel nostro intento?
Questa rappresentazione della Dea racchiude in se il principio e la fine, è la luce che splende nell'oscurità e che ci guida verso la rinascita. Ci guida, ma non ci obbliga, ha il controllo del prima e del dopo e ci mostra le vie che possiamo intraprendere.
Rimane solo a noi e alla forza del nostro intento, non chiudere gli occhi e, con i nostri tempi, andare avanti...



gingermad
00giovedì 18 marzo 2010 14:45
Amo particolarmente questa Dea, ho una parte del mio altare dedicato a Lei.
Mi permetto di aggiungere la descrizione che Esiodo fa di Lei esaltandola come nessuna nella sua Teogonia.

" Costei (Asteria famosa)concepì e generò Ecate, che fra tutti
Zeus Cronide onorò, e a lei diede illustri doni,
che potere avesse sulla terra e sul mare infecondo;
anche nel cielo stellato ha una parte d'onore
e dagli dei immortali è sommamente onorata.
E infatti anche ora, quando qualcuno degli uomini che abitano la terra
fa sacrifici secondo le leggi e implora la grazia,
invoca Ecate e grande favore lo segue;
facilmente, a lui benevola, la dea accoglie le preghiere,
a lui la ricchezza concede, perchè di ciò pure ha potere.
Quanti infatti da Gaia e Urano nacquero
e ricevettero onore, partecipa dei privilegi di tutti costoro;
Lei nemmeno il Cronide d'alcuna cosa privò con violenza
di quelle che aveva ottenuto fra i Titani, i prini degli dei,
bensì la possiede, come dapprima all'inizio fu la spartizione;
nè, perchè unigenita, la dea ricevette onori minori,
e ha potere in terra e nel cielo e nel mare,
molto di più, perchè Zeus le fa onore.
A chi essa vuole largo favore e aiuto concede;
e nel tribunale essa siede presso i re rispettati
e nell'assemblea fra le genti fa brillare colui che Lei vuole;
o quando alla guerra assassina si armano
i guerrieri, la dea assiste colui che Lei vuole onorare,
benigna,della vittoria e offrirgli la fama;
benigna assiste anche i cavalieri, quelli che vuole;
benigna anche quando gli uomini lottano in gara:
là la dea li assiste e li soccorre;
e chi con forza e vigore consegue vittoria, bello il premio
coglie felice e i genitori orna di gloria.
E a coloro che l'azzurro tempestoso con fatica lavorano,
e pregano Ecate e il profondo tonante Ennisigeo,
facilmente una preda la nobile dea fornisce copiosa,
ma facilmente anche se la portavia, non appena essa appare, se così vuole il suo cuore.
E con Ermes benigna nelle stalle le greggi fa crescere,
le schiere dei buoi e i branchi grandi di capre
e i branchi di lanose pecore, se così vuole il suo cuore,
da piccoli li fa grandi e da molti riduce a pochi.
Così per quanto sia nata unigenita da sua madre,
fra tutti gli immortali è onorata di doni;
costei, fece il Cronide, nutrice di giovani, quanti a lei fedeli
videro con gli occhi la luce dell'aurora onniveggente.
Così fu, fin dall'inizio, nutrice di giovani e questi i suoi onori.

Così Esiodo la descrive, come la dea più amata e onorata dagli altri dei, come la Dea alla quale Zeus fece dono di ogni potere che avesse concesso agli altri dei, concedendole anche il dono di esaudire i desideri degli uomini.

scusate se ho scritto molto...
Nathair Mac Brighit
00martedì 23 marzo 2010 09:25
Vorrei chiarire bene riguardo ad Icovellauna, e al libro "Wicca: Manuale della strega buona"(che poi che significa buona...mah...)
Allora, che cosa ne possiamo sapere noii di Icovellauna tanto da poterla assimilare con Hecate...Abbiamo solo 5/6 iscrizioni mezze incomprensibili, e possiamo alla lontana ricondurre il nome Icovellauna ad una Dea LOCALE di qualche fonte di guarigione.
Ora faccio una citazione :

Icovellauna: era una divinità della Gallia orientale venerata a Metz e Treviri, dove furono rinvenute numerose dediche epigrafiche a suo nome. non vi sono immagini della Dea, ma il suo nome ed il contesto delle dediche ci forniscono delle indicazioni riguyardo alla sua natyura e alla sua funzione. "Ico" può significare "acqua", e tale interpretaziopne per si accorda alla presenza di Icovellauna a Metz, dove la Dea presiedeva alla sacra fonte curativa di Sablon, nella quale in epoca romano-celtica venne eretto un tempio ottagonale.
-C.I.L. XIII, 4924; Wightman 1970, 217; Toussaint 1948, 207-8.

da DIZIONARIO DI MITOLOGIA CELTICA Miranda J. Green

Queste divinità erano locali, legate alla morfologia ed alle linee di forza del luogo in cui esclusivamente erano venerate.

Figuriamoci, avete idea di quante divinità locali sono scomparse e quante ancora sono state inglobate in divinità più famose?
hanno ritrovato 9 Appollo diversi, 20 Marte, 8 Giove, ognuno legato ad un posto specifico, mi sembra ardito ricollegare Ecate a Icovellauna.

Sarà perchè sono Capricorno, ma la Rangoni mi fa venire l'orticaria, una cascata di supposizioni esposte come fossero grandi verità, che hanno ingannato e continuano ad ingannare il lettore poco attento, o magari emotivamente rapito.
Anche la Pina Andronico Tosonotti, è una di queste "assassine di Dei", spero voi non abbiate avuto la sventura di leggere il suo- La Magia dei Celti...o I Tarocchi...
E' veramente imbarazzante, dopo averlo letto ho trovato il suo numero di casa chiamando la Xenia e ho provato a chiamarla per chiederle chiarimenti su ogni singola pagina del libro, ma non ha risposto.
Stiamo attenti a ciò che leggiamo, spulciamo la Bibliografia, chiediamo a chi pensiamo ne sappia di più, ci sono dei ciarlatani che giocano sull'incertezza dei ritrovamenti archeologici e su questo costruiscono racconti fantasy a cui un pagano dovrebbe credere perchè tanto, tutto è possibile no?

Vi dico solo che la Tosonotti è riuscita a dire che le pietre di stonehenge erano tutte colorate di colori sgargianti...che le banshee, sono delle donne morte vergini assetate di ciò che non avevano potuto avere in vita...(vi giuro che ha scritto proprio così).
e vi risparmio il resto del libro.

Scusate lo sfogo,spero vi sia utile

Nathair
stregaviolet )O(
00martedì 23 marzo 2010 18:41

Caro Nathair, non capisco questo tono da "la so lunga solo io". Capita di sbagliare e si sa più che bene che certi autori (specialmente la Rangoni) fanno in fretta ad assemblare le cose senza un minimo di ricerca attenta (o se anche la fanno non la documentano, e quindi è come se non l'avessero fatta). Ma qui studiamo da anni e anni, e anche se certe cose possono ancora confondere - ma qui sta ad ognuno compiere le ricerche più accurate e fidarsi solo di fonti sicure - non siamo nati ieri. Mi sembra che il modo che hai avuto nell'esprimerti denoti non poca presunzione, e questo non è certo buono, visto anche che alla tua età di strada da fare ne hai ancora tantissima e che, anche proprio per la tua età, non è proprio il caso di fare gli esperti su qualsivoglia argomento.
Quindi, prendo per buona la tua ricerchina e posso essere d'accordo con alcune cose che hai scritto (per quanto le comparazioni esistano sempre e comunque anche fra divinità lontanissime geograficamente fra loro e magari molto diverse, eppure assimilabili per anche solo un minimo dettaglio) ma ti invito ad essere più umile con te stesso e soprattutto con noi.
Che poi avevo già risposto io stessa dicendo: "non so quanto ci possa essere di vero in queste notizie allora, dato che i libri in questione sono totalmente inaffidabili... ", quindi la cosa era già stata chiarita.
D'altro canto non credo che le autrici che hai citato abbiano scritto solo cose da "buttare via". Certamente (e non c'è proprio dubbio) ne hanno sparate tante, ma i loro lavori, anche se imprecisi, meritano comunque rispetto. Poi la Tosonotti sinceramente non la conosco, non ho letto nulla di suo e non so quali fonti abbia usato e se si sia ben attenuta ad esse.
E' vero che non si deve inventare nulla e che tutto deve essere documentato, ma quando si scrive qualcosa è più che normale inserire anche intuizioni e deduzioni personali, che possono essere verosimili oppure no, e con le quali si può concordare, se le proprie intuizioni e deduzioni coincidono, oppure si può dissentire. altrimenti non c'è alcun senso nello scrivere, ripetendo le cose tali e quali a quelle che hanno scritto tutti gli altri.
Bisogna valutare tante cose prima di esprimere un giudizio. Ma mai bisogna essere presuntuosi o assumere toni presuntuosi. Non abbiamo verità rivelate, dunque come non vi sono certezze nel fatto che, per citare questo argomento, vi siano connessioni fra Icovellauna e Hecate, al contempo non vi sono certezze che non ve ne siano.
Piedi di piombo e attenzione... e molta umiltà.

Stiamo attenti a ciò che leggiamo, spulciamo la Bibliografia


Beh... come dicevo non siamo nate ieri... e non solo "spulciare" la Bibliografia, ma studiarla attentamente, è una cosa che facciamo da parecchio. Sono contenta che lo faccia anche tu. Non è da tutti (vedi tutto il discoso qui sopra).

Mi raccomando, calma e serenità, e se c'è da sfatare qualcosa facciamolo documentando a nostra volta, se no non serve nè affermare un fatto nè negarlo... rimaniamo sempre nell'incertezza.

Un abbraccio,
Violet

Nathair Mac Brighit
00martedì 23 marzo 2010 19:39
Credo che tu parta prevenuta per qualche motivo Violet, è perchè sono un uomo?
Comunque sia, il mio tono non era didattico, nè denigratorio. Può suonare scocciato, si, ma verso le autrici che ho citato.
Per quanto riguarda me e la mia esperienza, io non vengo a giudicare la tua e gradirei tu facessi lo stesso.
Accetto di buon grado il fattodi aver sbagliato posto per la discussione, ma non che io abbia un tono da bacchettone poco umile.

Ma qui studiamo da anni e anni, e anche se certe cose possono ancora confondere - ma qui sta ad ognuno compiere le ricerche più accurate e fidarsi solo di fonti sicure - non siamo nati ieri.


Ma che significa, sono venuto a dire che tu o Voi non sapete nulla? Che non ricercate bene? Che non siete obiettive?
Non prendere mezze frasi per commentare ciò che scrivo:

Stiamo attenti a ciò che leggiamo, spulciamo la Bibliografia, chiediamo a chi pensiamo ne sappia di più, ci sono dei ciarlatani che giocano sull'incertezza dei ritrovamenti archeologici e su questo costruiscono racconti fantasy a cui un pagano dovrebbe credere perchè tanto, tutto è possibile no?


Non ha chiaramente un tono da consiglio denigratorio o bacchettone presuntuoso, era un'esortazione fatta anche verso me stesso, una parola comunitaria, non una massima da seguire e credo che sia chiaro...Non a caso ho inserito al termine della frase una piccola polemia contro gli scrittori tipo Tosonotti e Rangoni.

Dalla mia esperienza, che potrà essere lunga o breve, e questo tu non lo puoi sapere, credo che i libri della Tosonotti e della Rangoni non siano affidabili. Sempre per esperienza personale ho incontrato un sacco di wiccani convinti che le banshee fossero spiriti di ninfomani morte, o che i Celti avessero tutti i capelli rossi e i vestiti verdi, o altre cose sempre SUGGERITE dalle due scrittrici di cui sopra.
Questo è il mio parere, e penso che sia rispettabile, perchè posso citare fiabe, miti e libri di egregi autori contro le tesi della Tosonotti. Non esprimo questo parere per fare il figo, o per elevarmi sopra qualcuno, lo dico, (ed è lo spirito che di solito mi spinge a parlare) per amore dell'attendibilità delle fonti. Uno scrittore che mi venga a dire cose del genere senza fare citazioni di autori o qualsiasi altra cosa, reperto, epigrafe, pietre oghamiche, manoscritti, non è attendibile.
Potrà sicuramente essere un suo volo pindarico, o una sua esperienza emozionale, ma non può essere sparato come attendibile, (e il tono con cui la Tosonotti parla, idem Rangoni, è molto didattico).

La mia polemica nasce anche dal fatto che Icovellauna, per quello che ne sappiamo, non può essere chiamata al posto di Ecate in un rituale, perchè le sue energie non vibrano come quelle di Ecate.
Ogni Dea ha una sua vibrazione, lo sappiamo tutti, e in questa loro divisione unica vanno anche rispettate. Poi sono d'accordo sul fatto che siano un singolo principio universale.


Mi raccomando, calma e serenità, e se c'è da sfatare qualcosa facciamolo documentando a nostra volta, se no non serve nè affermare un fatto nè negarlo... rimaniamo sempre nell'incertezza.



Mi pare di aver documentato la mia affermazione, da quello che sappiamo, le due Dee non sono paragonabili, hanno proprio due ambiti di influenza diversi...


Quindi, prendo per buona la tua ricerchina e posso essere d'accordo con alcune cose che hai scritto (per quanto le comparazioni esistano sempre e comunque anche fra divinità lontanissime geograficamente fra loro e magari molto diverse, eppure assimilabili per anche solo un minimo dettaglio) ma ti invito ad essere più umile con te stesso e soprattutto con noi.



La comparazione in questo caso, ed è quello che cervao di dire, secondo me è impossibile, sottolineando che Icovellauna era una diviniutà di una dimensione locale e limitata, volevo marcare la differenza con Hecate, Dea potentissima, plurima e dalle centinaia di influenze in ogni ambito.

Il tono non era presuntuoso, e se lo hai percepito così, mi dispiace, è proprio una mal-comunicazione.
Ripeto, io non giudico la vostra esperienza, nè la vostra età o le vostre conoscenze. Non mi interessa farlo perchè credo non vi ergiate come Insegnanti o Modelli. O Almeno, io mi sono iscritto in questo forum per confrontarmi con altre persone imparando, non per "essere insegnato". Perciò prendiamo le mie parole per ciò che sono senza leggerci presunzione o orgoglio o derisione verso di voi.
Mi ritengo una persona educata e già solo per questo non mi permetterei mai di giudicarvi, non ci conosciamo, a parte che per 2 o 3 discussioni, ed è molto poco. Perciò io magari sbaglierò nello scrivere, e sicuramente ci mediterò, ma tu in particolare Violet, magari prova a chiedermi che concetto volevo esprimere, prima di attaccarmi affibiandomi un'intenzione.

Nathair
stregaviolet )O(
00mercoledì 24 marzo 2010 01:03

Nathair, se ti senti attaccato mi dispiace, forse è una tua reazione un po' orgogliosa, ma non ha nessuna importanza. Io non ho giudicato ciò che hai scritto, del resto ti ho anche detto che sono d'accordo con quanto affermi e che le suddette autrici (ma ripeto, la Tosonotti non la conosco) probabilmente sono poco, molto poco attendibili, come avevo anche già scritto in uno dei messaggi precedenti.
Io ho giudicato il tuo tono che mi è sembrato petulante e un po' saccente. Tutto qui. Se ritieni che non sia così perchè tu mentre scrivevi eri sereno e tranquillo, allora più che dire a me di chiederti meglio ciò che intendevi, chiedi a te stesso se non hai espresso ciò che volevi dire con un'intonazione un pochino presuntuosa. Questo è ciò che si intende leggendo il tuo messaggio, e dipende da te che l'hai scritto, non da chi lo legge.
Detto questo sorvolerò, perchè sono buona e ho imparato ad avere molta pazienza, sulla tua prima affermazione, ovvero "è perchè sono un uomo?".
Se tu fossi sull'Isola da più tempo sapresti che quando c'è da dire qualcosa la dico e basta, non me ne frega nulla di rivolgermi ad una donna o ad un uomo. Inoltre ci sono state discussioni assai accese fra donne, e certe "donne" sono state cacciate a calci nel sedere, quindi non credo sia il caso di accusarmi di fare o non fare favoritismi. Ma come ho detto, su questo sorvolo, è inutile rimproverarti per una cosa che non hai ancora avuto il tempo di conoscere.
Anche se vedo che è sempre più facile "rispondere a tono" piuttosto che ammettere tranquillamente, e senza problemi, di aver usato un'intonazione magari non troppo appropriata.
Quanto all'ultima mia frase, riguardante la documentazione, intendevo proprio "documentazione", ovvero dimostrare la propria tesi con fonti valide che affermano quanto si sta dicendo.

Ma sia chiaro, non sto discutendo e tantomeno litigando con te, sto solo rispondendo a ciò che hai detto in modo tranquillo e pacato.

Per quanto riguarda l'argomento in sè, come ti dicevo, concordo con quanto hai scritto. La connessione è azzardata e campata per aria, a meno che non si trovi una fonte valida e affidabile che spieghi le motivazioni di questa associazione fra divinità. Ma dubito sinceramente che ci sia.
Per chi inizia a studiare e a cercare è facile iniziare da testi inaffidabili, eppure "scenici", come può esserlo un libricino intitolato "Manuale della strega buona" (come se per essere strega bastasse leggere un manuale... qui siamo proprio alla follia), ma è giusto che ognuno compia tutti i suoi passi nel giusto ordine. L'importante, per chi ci è già passato e ha un minimo più di esperienza in questo ambito, è sfatare ciò che va sfatato e consigliare letture migliori, o almeno più affidabili e verosimili. Ma con modi sereni e tranquilli, perchè tutti abbiamo compiuto errori, e non è bello rivolgere toni che a noi, anni fa, avrebbero fatto rimanere male e di sicuro non avremmo avuto piacere a ricevere.
Tutto qui... [SM=g27817] Ma serenamente... così come serenamente si discute. Niente "sfoghi" (anche se giustificati).

Ora forse è meglio procedere a studiare Hecate senza uscire fuori tema [SM=g27817]

Un abbraccio,
Violet

Isara_Enid
00mercoledì 24 marzo 2010 02:26

vero che non si deve inventare nulla e che tutto deve essere documentato, ma quando si scrive qualcosa è più che normale inserire anche intuizioni e deduzioni personali, che possono essere verosimili oppure no, e con le quali si può concordare, se le proprie intuizioni e deduzioni coincidono, oppure si può dissentire. altrimenti non c'è alcun senso nello scrivere, ripetendo le cose tali e quali a quelle che hanno scritto tutti gli altri



Violet hai detto benissimo, tra l'altro le associazioni fra Dee e Dei fatte per esempio da Calasso (Le Nozze di Cadmo e Armonia) non hanno alcuna base storica fondata, ma vanno nell'intuizione più naturale dell'essere, sono associazioni simultanee come affermare che le energie di Apollo e Dioniso sono sorelle e non divergenti. E' una intuizione Nathair, potrai anche stracciarti le vesti, ma una intuizione è mia quanto tua, e come tale va rispettata perchè deriva da uno stato interiore e di conoscenza ogettiva. Cambierà nel corso del tempo con l'incontro di altri testi, può darsi, ma questo non sta a te giudicarlo. O facciamo il testo unico e lo ripetiamo a memoria come in chiesa.



La mia polemica nasce anche dal fatto che Icovellauna, per quello che ne sappiamo, non può essere chiamata al posto di Ecate in un rituale, perchè le sue energie non vibrano come quelle di Ecate.



Qui tu chiedi un atto di fede, così come lo chiede chiunque quando esprime una intuizione. Il rituale uno lo compone nella totale e massima libertà ci mancherebbe pure che vi fossero le codificazioni per inventare un altare, poi magari decidiamo dove sia meglio disporre il dipinto se sul tabernacolo o nel coro antecendente. Si invocano energie di cui non si conosce nulla? Siamo forse noi responsabili di chi gioca ad invocare potenze che nonsi conoscono o senza veri Maestri\e, che sopravvivono in luoghi isolatissimi del mondo (spesso in Africa) e che di apprendisti non ne vogliono sicuramente? Sono responsabilità individuali dettate dalla maturità di chi si apostrofa pagano.

Mi rattristano queste lotte intestine, come se dipendesse dall'identità di genere, dalla cultura, sembra che vi sia una volontà di ipercolti (con tutta la mia reverenza della mastodontica cultura che portano in senno) pagani di voler codificare un codice di interpretazione delle essenze simboliche uccidendo la spontanea azione creatice che si manifesta proprio nell'intuizione spontanea. E' triste, mi addolora, vuol dire che l'uomo (inteso come essere umano) non riesce a vivere una spiritualità libero da qualsiasi codice, o da qualsiasi certezza che lo trascenda. Tutti disposti ad atti di fede, ma sai quanto tempo ci si impiega a fare un altare? Quanto amore si impiega a creare una statuina? O quanta pazienza ci vuole per viaggiare dentro se stessi e cercare un collegamento con la natura, la sensualità, la morte e la vita?

Mi sembrano polemiche inutili. Non è un rimprovero ben inteso, il mio è uno sfogo personale dopo aver avuto contatti e scambi con pagani ipercolti che nonostante il bagaglio nozionistico non si erano mai fermati a pregare. Mi sembra tutto molto farisaico.

Questo è il mio modo di vedere, le Guardiane cancellino pure
stregaviolet )O(
00mercoledì 24 marzo 2010 04:14

No Isi, nessuna cancellerà un messaggio così bello. Ognuna ha il suo modo di studiare e cercare, ma è essenziale la libertà, e senza la libertà non vi è l'intuizione. L'intuizione si genera dalla libertà e dalla mancanza di schemi troppo rigidi e fini a loro stessi.
Poi ognuno è libero comunque, e certamente vi sono autrici che non intuiscono nulla ma che scrivono e associano a casaccio (mi spiace dirlo ma la Rangoni credo sia di questo ceppo), e infatti io mi riferivo ad un discorso generale di "intuizione" e "deduzione" verosimili, senza comprendere nel discorso tali autrici.
Certamente la storia è essenziale e senza questa non si va da nessuna parte, ma l'intuizione deve accompagnarla, e dove la storia non arriva forse è l'intuizione che ne prende il posto. Ma devono viaggiare insieme.

Quanto alle energie di una Dea piuttosto che di un'altra, si può parlare di energie diverse, certo, ma ricordiamo che tutte le energie convergono nella Grande Madre androgina e che le energie naturali, per quanto diverse, sono tutte generate dalla stessa Sorgente divina, pertanto non sono "isolabili" e "catalogabili"... così come non è troppo isolabile e catalogabile il Divino. Per questo, al di là di tutto, anche le Dee che appaiono più diverse sono associabili l'una all'altra e si perdono l'una nell'altra.
Ma questo è un discorso che va già un po' al di là dello studio teorico delle diverse Dee... è un discorso più spirituale che "storico".
Dal punto di vista del mero studio storico, si ritorna al discorso delle fonti e della documentazione, ovvero dell'inaffidabilità o dell'affidabilità di certi testi, scritti tanto per fare e a scopo commerciale, piuttosto che di altri ben fatti.


Nathair Mac Brighit
00mercoledì 24 marzo 2010 09:47
dopo un bel sonno rileggo questa discussione e credo non abbia proprio motivo di esserci, rovina il forum.
Perciò Shanti Violet, Shanti Isara, mediterò su come ho posto le mie riflessioni e sul perchè possano essere interpretate in determinati modi.
Accendiamo una candelina ad Icovellauna stasera^^

Nathair
stregaviolet )O(
00mercoledì 24 marzo 2010 15:59

...sei ironico o dici sul serio?! [SM=g27824]
Comunque sono stata un po' troppo puntigliosa anche io... purtroppo i messaggi scritti non danno la possibilità di intendere il vero tono di chi li sta scrivendo, e a volte sia chi scrive che chi legge intende cose non corrispondenti al vero.

Dai, sorvoliamo, poi magari cancello questi messaggi e continuiamo a studiare serenamente Hecate (però lascerei le discussioni sull'associazione con Icovellauna, perchè possono sempre tornare utili)

Un abbraccio [SM=g27822]
Violet


ps: Nathair, ti ho aggiunto agli amici su FB, avevi capito che ero io? [SM=g27828]

Nathair Mac Brighit
00mercoledì 24 marzo 2010 16:48
no no sono serio...
quando voglio saltare sopra una discussione "che appensantisce lo spirito" , SHANTI è la cosa migliore^^
E anche per la candela di Icovellauna non scherzavo... [SM=g27817]
Cancellali comunque questi messaggi, rovinano il forum,
lascia solo quelli utili...
Sissi ho visto l'add su FacciaLibro.

Slainte agus Tainte,
J
Coluichefa
00giovedì 1 aprile 2010 00:09
Il mio primo intervento! ^^ Mi fa piacere che Ecate, una divinità a me molto cara, sia l'oggetto della mia "iniziazione" al forum.
Non voglio spargere sale su una ferita aperta, e vi chiedo di "pestarmi" ufficialmente, qualora lo facessi [SM=g27819]
Però, devo ammettere che con il dovuto rispetto, quello che dice Nathair mi sembra sensato e vi spiego il perché.

Qui tu chiedi un atto di fede, così come lo chiede chiunque quando esprime una intuizione. Il rituale uno lo compone nella totale e massima libertà ci mancherebbe pure che vi fossero le codificazioni per inventare un altare, poi magari decidiamo dove sia meglio disporre il dipinto se sul tabernacolo o nel coro antecendente. Si invocano energie di cui non si conosce nulla? Siamo forse noi responsabili di chi gioca ad invocare potenze che nonsi conoscono o senza veri Maestri\e, che sopravvivono in luoghi isolatissimi del mondo (spesso in Africa) e che di apprendisti non ne vogliono sicuramente? Sono responsabilità individuali dettate dalla maturità di chi si apostrofa pagano.


Qui, secondo me, non viene chiesto un atto di fede. Quando si sente la necessità di dare un volto alla Dea è perché per "costituzione mentale" non ci si riesce a rapportare con una divinità dai caratteri così cosmici ed universali. Anche quando si dice "La Dea", tentando di limitare al minimo la connotazione del divino, in realtà si sta dando "una maschera"(vi chiedo scusa per tutte queste virgolette)alla pura esperienza che è il Divino. E' una pura questione di forma mentis umana, che nel momento in cui entra in contatto con un concetto, lo razionalizza per tradurlo in quella che è l'esperienza di tutti i giorni. Ovviamente, e ci tengo a sottolinearlo, dare un volto piuttosto che un altro, entrare in contatto con un'entità più personalizzata che con una più cosmica, è una questione personale e nessuna via è più o meno corretta rispetto ad un'altra. Quando componiamo un rito, però, dobbiamo tenere conto di questo. più un'energia viene personalizzata, maggiori sono gli "orpelli" -che poi orpelli non sono- che vanno aggiunti per vibrare in assonanza con quel tipo di energia. Probabilmente, se qualcuno per assurdo sgozzasse un bambino su un altare dedicato a Ecate, che ha tra i suoi attributi quello di "nutrice dei giovani", non otterrà molto giovamento...
Per il resto, Isara, sono d'accordo con te. Non è nostra responsabilità se qualcuno gioca con le forze del cosmo.
bliss72
00domenica 13 novembre 2011 18:43
viaggio alla ricerca di un archetipo
Vorrei condividere con voi questa cosa che ho scritto un po' di tempo fa, e che mi sembra degna di questa sezione.
Se però non lo è, mi scuso in anticipo, cancellatela pure.
Mi piacerebbe discutere la correlazione tra Ecate e la Temperanza e sull'archetipo che le lega, parto da queste mie riflessioni.




Ecate

Io sono la giustizia
Io sono la Temperanza
Io sono la custode delle chiavi del Tempo
Io sono la Stella
Io sono la Fiamma
Io sono la Viaggiatrice
Il mio nome è Ecate
Io sono la Guardiana delle Porte
Io sono la Connessione tra l'umano e il Divino.
Eccomi una Vergine con varie forme che vaga nei Cieli.
O questo è il mio ventre generatore di idee
+ questi sono gli elementi su cui ho potere vitale.
Io sono colei che tiene la Chiave.


Fonte: http://lachanweb.altervista.org/misteri/ecate/ecate.htm




La Temperanza


La Temperanza, il numero XIV, arriva dopo il cambiamento di stato operato dall’Arcano senza nome, l’Arcano XIII. Dopo essersi macerato nella profondità delle tenebre sotterranee, il seme libera il germoglio e cominciano ad apparire i colori della vita. È giunto il tempo della pace e della salute. Lo scheletro sinistro si è trasformato in una donna alata che travasa un liquido da un’anfora all’altra. Le ali indicano in che cosa si è trasformato lo scheletro dopo la completa decomposizione, indicano cioè che il corpo è purificato e pronto al volo, è divenuto egli stesso ala che porta in alto. Lo spirito vitale agisce, quindi, completamente rinnovato.
Molto cautamente e pazientemente travasa dell’acqua da una brocca all’altra al fine di non rovesciarla. Il significato della carta è positivo anche se il raggiungimento dello scopo richiede tempo e pazienza. Il suo messaggio sta nel cercare un equilibrio nella vita in continuo rinnovamento, nella moderazione e nell’adattamento, l’energia che guarisce con la pazienza e l’amore.


Che relazione esiste tra Ecate e La Temperanza?
Si può dire che Ecate nutre e guarisce, quando porta i defunti nel mondo infero e poi ne aiuta la rinascita.
Una sorta di Temperanza quindi..
La Temperanza è anche la visione della morte intesa come proseguimento e ringiovanimento di ciò che è stato e che sarà in eterno.
E' solo questo?
C'è un'altra cosa, Ecate era una divinità femminile dall’aspetto triforme che un antico oracolo caldaico definiva “fonte d’acqua del cosmo”, metafora di collegamento tra la terra e il cielo, tra la materia e lo spirito.
L'Acqua che ritorna. Il Vaso archetipo dell'utero materno.



La fontana di Piazza Maggiore a Perugia. Ecate e l'Acqua.



Sto cercando una correlazione, anche se so che perfettamente si adattano alla mia vita come l'acqua al suo recipiente.
Sono in cerca dell'Archetipo, ma sostanzialmente spero che sia lui a trovarmi....
-Acqua-
00lunedì 14 novembre 2011 01:38
Bliss ho spostato la tua ricerca nella discussione dedicata ad Ecate [SM=g27838] Grazie per averla condivisa è davvero molto interessante!
Era da un po' che pensavo di rileggere questa cartella.. ! Il tuo articolo capita proprio a fagiolo!
[SM=g27838]
bliss72
00lunedì 14 novembre 2011 09:39
Grazie per averlo spostato nella sezione giusta, starò più attenta la prossima volta!
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