La morte, l'etica e la vigliaccheria
Mi ha scritto il sig. Francesco Gallo chiedendomi un commento su quello che è accaduto in Gran Bretagna.
Probabilmente fa riferimento a quel ragazzo 15enne morto a causa di un incidente d'auto.
L'impianto mediatico costruito da giornalisti poco onesti, crea una base discriminatoria perché accentua un'argomentazione falsa: il ragazzo muore perché testimone di Geova e rifiuta una trasfusione di sangue.
Abbiamo scritto diverse volte che nessun medico onesto affermerà mai una cosa del genere. Non è affatto vero che senza la trasfusione di sangue si muore, semmai è dimostrato il contrario in molte occasioni.
Nel caso specifico non abbiamo nessuna dichiarazione ufficiale e nessuna cartella clinica per affermare ciò. Chi approfitta di questo tragico fatto per dire peste e corna della nostra confessione, è soltanto un illiberale.
Chi afferma che si muore senza trasfusione di sangue non tiene conto che c'è chi afferma il contrario: "Le trasfusioni di sangue sono un veicolo di morte!".
La maggioranza di queste persone fa finta di non sapere che la trasfusione è un trattamento sanitario e come tale, al paziente deve essere riconosciuto l’inviolabile diritto di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi.
In questa sede non voglio fare un trattato sulle trasfusioni; desidero solo porre l’accento che la vera medicina deve salvaguardare l’interesse del soggetto nel suo complesso anche rispettando il suo modo di vivere e di pensare.
Tutto il rumore serve agli intolleranti per manifestare una ipocrisia mai paga. Non credo affatto siano dispiaciuti per la morte del nostro fratello.