Quando lo dice il Nobel...

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-Giona-
00mercoledì 17 ottobre 2007 11:40
www.corriere.it/cronache/07_ottobre_17/watson_intelligenza_africa...

Le politiche sociali per l'africa si basano su assunti sbagliati
Watson: «Neri meno intelligenti dei bianchi»
Il premio Nobel della medicina: l'aspirazione ad attribuire eguali capacità razionali a tutti è irrealistica

LONDRA - Una serie di affermazioni decisamente controverse. E che da molte parti gli valgono l'esplicita accusa di razzismo. Per lo scopritore della struttura del Dna, lo scienziato e premio Nobel nel 1950 per la Medicina, James Watson, 79 anni, i neri africani sono meno intelligenti dei bianchi occidentali. Affermazione che ha suscitato polemiche e condanne nel Regno Unito alla vigilia del suo arrivo a Londra per la presentazione del suo libro «Avoid boring people. Lessons from a life in science». Lo riporta il quotidiano britannico The Independent.

NERI MENO INTELLIGENTI - Watson si dice pessimista «Per le prospettive del continente africano, dal momento che tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia pari alla nostra, mentre tutti i test lo smentiscono». Lo scienziato ha quindi previsto che entro i prossimi dieci anni verranno scoperti i geni responsabili di tale diversità. Il Premio Nobel riconosce come naturale l’aspirazione umana all’uguaglianza degli uomini, ma «le persone che hanno avuto a che fare con dipendenti neri sostengono che non è vero». Riflessioni contenute anche nel libro dello scienziato, in uscita nel Regno unito la prossima settimana: «Non c’è un valido motivo per prevedere che le capacità intellettive delle persone divise geograficamente al momento della loro evoluzione si siano esplicate in maniera identica. Il nostro desiderio di attribuire uguali capacità razionali come una sorta di patrimonio universale dell’umanità non è sufficiente per renderlo reale».

EUGENETICA - Watson non è nuovo a controversie nate da alcune sue dichiarazioni su politica, sessualità e razza. Nel 1997 affermò che una donna avrebbe dovuto avere il diritto di abortire se dalle analisi fosse emersa l’omosessualità del suo bambino. In seguito suggerì un nesso tra colore della pelle e tendenze sessuali, sostenendo che le persone di colore avrebbero una libido più accentuata rispetto ai bianchi. Quindi affermò che la bellezza umana potrebbe essere geneticamente manipolata: «la gente pensa che sarebbe orribile se facessimo tutte le ragazze belle, io credo invece che sarebbe meraviglioso».


17 ottobre 2007
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Parliamone, parliamone senza pregiudizi e senza offendere a destra e a manca, come se questo fosse un tabú.
Io non ho nessun problema a credere che l'intelligenza media di una categoria di persone sia maggiore o minore di quella di un'altra categoria. Ad esempio, un recente studio suggeriva che l'intelligenza media degli Ebrei fosse superiore per via delle persecuzioni a cui sono stati ripetutamente sottoposti, che hanno agito da selezione naturale: solo i piú intelligenti ed ingegnosi riuscivano a salvarsi.
Bisogna però affermare con altrettanta veemenza che questi valori dei grandi numeri non si possono applicare ai singoli casi: ad esempio, credo che nemmeno Watson voglia negare che ci sono tanti neri piú intelligenti di molti bianchi. Del resto la crescita dell'intelligenza non è dovuta solo a fattori genetici, ma anche al fatto di vivere in un ambiente che la stimoli, e l'ambiente miserevole in cui vivono tanti africani potrebbe essere un fattore limitante le loro potenzialità.
Quanto al fatto che le politiche a sostegno dell'Africa falliscano perché gli africani siano meno intelligenti, questo mi sembra bizzarro. Per me falliscono piuttosto per la corruzione dei vertici statali, che costituiscono solo una piccolissima parte della popolazione dei loro stati e quindi, per le leggi dei grandi numeri, non saranno in media meno intelligenti delle élite occidentali. È proprio la corruzione e la smania di potere (da cui, purtroppo, nessuna popolazione è esclusa) che impedisce a quei paesi di fare passi significativi sulla strada dello sviluppo.
Lux-86
00mercoledì 17 ottobre 2007 14:39
certo che fra lui e venter sono una coppia incredibile, due fior di scienziati [SM=x751578]

Io non credo nemmeno nel concetto di intelligenza, figuriamoci [SM=x751573]
Pius Augustus
00mercoledì 17 ottobre 2007 18:00
Comunque un fatto rimane:è assolutamente innegabile che gli uomini non si siano sviluppati in posti diversi,provengono tutti dalla stessa zona dell'etiopia meridionale,è stata rintracciata tutta la scala evolutiva ed addirittura il percorso fatto da quel gruppo che si è disperso e frammentato e diffuso per il mondo.La domanda è:come è possibile che un solo ceppo si sia differenziato tanto da dare origine ad intelligenze diverse (cosa che dovrebbe richiedere milioni di anni)?
Riccardo.cuordileone
00mercoledì 17 ottobre 2007 18:32
Io d'altronde continuo a sostenerlo. [SM=x751525]

Si può dire che tutti dobbiamo avere gli stessi diritti, che tutti siamo alla pari ecc, ma non venitemi a dire che siamo tutti uguali, siamo simili, ogni cultura mondiale ha i suoi pregi e i suoi difetti.
DarkWalker
00mercoledì 17 ottobre 2007 19:13
ogni essere umano ha, o cmqunque deve avere, stessa dignità. Questa ricerca potrebbe anche essere valida, ma è inutile.
Red Night Seer
00mercoledì 17 ottobre 2007 21:37
Re:
DarkWalker, 17/10/2007 19.13:

ogni essere umano ha, o cmqunque deve avere, stessa dignità. Questa ricerca potrebbe anche essere valida, ma è inutile.



Non credo sia inutile. Finalmente qualcuno si è preso la briga di dimostrare scientificamente una cosa che comunque era già ovvia.

Anche culturialmente la superiorità di certi popoli è evidente rispetto ad altri. Ma, ripeto, tutto ciò è ovvio e innegabile.

-Kaname-chan
00mercoledì 17 ottobre 2007 21:50
Re: Re:
Red Night Seer, 17/10/2007 21.37:



Non credo sia inutile. Finalmente qualcuno si è preso la briga di dimostrare scientificamente una cosa che comunque era già ovvia.

Anche culturialmente la superiorità di certi popoli è evidente rispetto ad altri. Ma, ripeto, tutto ciò è ovvio e innegabile.




Stai dicendo che gli europei sono inferiori agli asiatici per caso? [SM=x751545] La genetica è una scienza nuovissima, il DNA è stato scoperto 50 anni fa e la mappatura del genoma è avvenuta pochi anni or sono. Figurarsi se possiamo dare ascolto a ste minchiate. Ripetono gli stessi errori degli scienziati ottocenteschi, scopritori della biologia. Chissà se 50 anni fa avesse detto una cosa del genere nei riguardi dei cinesi... [SM=x751545] [SM=x751545]


Red Night Seer
00mercoledì 17 ottobre 2007 21:54
Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 17/10/2007 21.50:



Stai dicendo che gli europei sono inferiori agli asiatici per caso? [SM=x751545] La genetica è una scienza nuovissima, il DNA è stato scoperto 50 anni fa e la mappatura del genoma è avvenuta pochi anni or sono. Figurarsi se possiamo dare ascolto a ste minchiate. Ripetono gli stessi errori degli scienziati ottocenteschi, scopritori della biologia. Chissà se 50 anni fa avesse detto una cosa del genere nei riguardi dei cinesi... [SM=x751545] [SM=x751545]






è comunque innegabile che culturalmente gli occidentali sono assai più avanzati di africani e asiatici.
-Kaname-chan
00mercoledì 17 ottobre 2007 22:40
Re: Re: Re: Re:
Red Night Seer, 17/10/2007 21.54:




è comunque innegabile che culturalmente gli occidentali sono assai più avanzati di africani e asiatici.



Dire "culturalmente più avanzati" è una bestemmia, al massimo puoi dire "tecnologicamente", ma anche li avrei da ridire, visto che giapponesi e coreani sono più avanzati di noi: penso anche a Taiwan e Singapore. E che dire della Cina, il cui sviluppo dirompente rischia di annichilirci completamente a metà di questo secolo? Hanno già sorpassato Italia, Francia e UK, a breve toccherà alla Germania e a metà secolo agli USA e avremo una nuova superpotenza globale

-Giona-
00giovedì 18 ottobre 2007 09:02
Re:
Pius Augustus, 17/10/2007 18.00:

Comunque un fatto rimane:è assolutamente innegabile che gli uomini non si siano sviluppati in posti diversi,provengono tutti dalla stessa zona dell'etiopia meridionale,è stata rintracciata tutta la scala evolutiva ed addirittura il percorso fatto da quel gruppo che si è disperso e frammentato e diffuso per il mondo.La domanda è:come è possibile che un solo ceppo si sia differenziato tanto da dare origine ad intelligenze diverse (cosa che dovrebbe richiedere milioni di anni)?


Beh, per quanto riguarda le intelligenze, non si tratta tanto di "diverse qualità" (sebbene in effetti si possa parlare di diversi tipi d'intelligenza anche tra singoli individui delle stesse popolazioni) quanto di "diverse quantità", piú o meno come le varie popolazioni hanno diverse incidenze di malattie genetiche, di caratteristiche somatiche (queste sí di "diverse qualità") ecc.

Pius Augustus
00giovedì 18 ottobre 2007 13:28
Re: Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 17/10/2007 22.40:



Dire "culturalmente più avanzati" è una bestemmia, al massimo puoi dire "tecnologicamente", ma anche li avrei da ridire, visto che giapponesi e coreani sono più avanzati di noi: penso anche a Taiwan e Singapore. E che dire della Cina, il cui sviluppo dirompente rischia di annichilirci completamente a metà di questo secolo? Hanno già sorpassato Italia, Francia e UK, a breve toccherà alla Germania e a metà secolo agli USA e avremo una nuova superpotenza globale





però ricordiamoci che loro difficilmente possono essere definiti orientali nel vero senso del termine.Le loro istituzioni sono di stampo occidentale,addirittura hanno rinunciato per ordine degli USA a definire il loro imperatore divino e ad accettare una struttura di monarchia costituzionale ideata in inghilterra secoli fa,il loro sistema economico è occidentale,il loro diritto pure,la lingua franca è sempre l'inglese,la loro cultura è fortissimamente permeata da quella dell'occidente,la tecnologia è completamente di origine occidentale...
ipercritico
00sabato 20 ottobre 2007 17:23
mah francamente credo che sia un problema di ambiente ...

non credo che se Heintein fosse nato in un paesino in turchia , per quanto avrebbe potuto accedere ad un istruzione superiore si sarebbe distinto , e credo che se Bin Laden fosse rimasto nel suo paesino coccolato da mammà non avrebbe avuto la cultura necessaria a diventare ciò che è stato .
perciò credo che un confronto seriamente scientifico andrebbe fatto tra due "cervelli" sviluppati nelle medesime condizioni.. il che è quasi impossibile

Ps : qualcuno diceva tempo fa che i neri non erano adatti agli sport di velocità .... Hamilton ha smentito chiaramente
-Kaname-chan
00domenica 21 ottobre 2007 11:58
Re:
ipercritico, 20/10/2007 17.23:

mah francamente credo che sia un problema di ambiente ...

non credo che se Heintein fosse nato in un paesino in turchia , per quanto avrebbe potuto accedere ad un istruzione superiore si sarebbe distinto , e credo che se Bin Laden fosse rimasto nel suo paesino coccolato da mammà non avrebbe avuto la cultura necessaria a diventare ciò che è stato .
perciò credo che un confronto seriamente scientifico andrebbe fatto tra due "cervelli" sviluppati nelle medesime condizioni.. il che è quasi impossibile

Ps : qualcuno diceva tempo fa che i neri non erano adatti agli sport di velocità .... Hamilton ha smentito chiaramente



Io aggiungo che in fatto di scoperte scientifiche la matematica deve moltissimo agli arabi, a partire dalla numerazione elementare per arrivare all'algebra. Dire che un popolo è più intelligente di un altro a seconda di cosa abbia scoperto in campo scientifico ha poco senso, i fattori ambientali, sociali, culturali e politici sono fondamentali. E cmq gli orientali anche se non hannoa avviato loro la rivoluzione industriale hanno saputo usare molto bene le scoperte altrui, quindi se ci sorpassano sono più intelligenti? [SM=x751545]

daetil
00mercoledì 24 ottobre 2007 10:30
Che ci possa essere una differenzazione quantitativa a livello di materia cerebrale (ma più che altro è probabile funzionale) è possibile ma risibile confronto all'allenamento del cervello. Lo dimostra che in epoche diverse culture diverse hanno rappresentato l'acme scentifico mondiale. A partire dal 6000 a.c.
Sul discorso che veniamo tutti dall'etiopia in realtà è una teoria che viene sempre più messa in discussione.
Ma in ogni caso del cervello pare che non riusciamo a sfruttare più del 30% quindi avere 50 grammi in più o in meno conta poco.
-Giona-
00giovedì 15 novembre 2007 12:28
www.corriere.it/cronache/07_novembre_15/farkas_dna_rischio_razzis...

Dibattito nella blogosfera. «Ci saranno nuove ondate di discriminazione»
«Studio del genoma aumenta il razzismo»
Polemiche sulle mini-diversità tra gruppi etnici emerse dagli studi sul dna. «Fermate gli scienziati»

NEW YORK — Fino a ieri la tecnologia del Dna era considerata come una miracolosa panacea che ha fatto scarcerare centinaia di detenuti innocenti dal braccio della morte, e aiutando milioni di persone a ricomporre il proprio puzzle familiare. Una tecnologia che presto permetterà all'umanità di prevenire in tempo utile malattie oggi letali. Ma nelle ultime settimane la mappatura del genoma umano completata nel 2003 ha iniziato a sollevare un terribile spettro: il suo uso strumentale da parte di politici, accademici e imprenditori senza scrupoli per caldeggiare leggi discriminatorie e razziste nelle scuole e nei posti di lavoro.

A dare impulso a questo inquietante scenario è stato il premio Nobel James Watson, con la sua famigerata intervista al quotidiano inglese The Independent, il mese scorso, nel quale affermava che «I neri sono meno intelligenti dei bianchi». Anche se più tardi Watson ha ritrattato, il danno ormai era fatto.

Da allora, soprattutto su Internet, il tam-tam di articoli, blog e commenti che sfruttano le ultimissime ricerche genetiche per rilanciare la controversa tesi di un legame razza-intelligenza è diventato assordante. «Il genoma di europei e asiatici contiene più frammenti di Dna rispetto a quello degli afro-americani », proclama il blog pseudo- scientifico HalfSigma. «La teoria ugualitaria secondo cui tutte le razze sono uguali è un falso clamoroso». Anche se dalla mappatura è emerso che il 99% del Dna di due persone è identico, questi «revisionisti» sono decisi ad enfatizzare le differenze, anche se minime.

Gli scienziati di recente hanno identificato piccoli mutamenti nel Dna per spiegare la pelle chiara degli europei, la tendenza degli asiatici a sudare di meno, e la resistenza a certe malattie degli africani. Ma gli esperti mettono in guardia dal fare di ogni erba un fascio. «Esistono chiare differenze tra popolazioni di diverso ceppo etnico», afferma Marcus Feldman, docente di scienze biologiche alla Stanford University. «Nessuno ha ancora dimostrato il rapporto tra razza e quoziente intellettivo, ma è solo questione di tempo. E quando accadrà - avverte - assisteremo ad una nuova era di discriminazione e razzismo».

L'agghiacciante scenario da "Mondo Nuovo" di Aldous Huxley è emerso su HalfSigma aprendo un lacerante dibattito nella blogosfera. «Lei propone di discriminare contro i neri perché meno intelligenti dei bianchi e di non assumerli per far posto ad un bianco più intelligente?», domanda un lettore, esortando indignato il blogger dietro AlfaSigma a «smetterla di cercare di provare che un gruppo di gente è geneticamente inferiore ad un altro».

Per fortuna il consenso tra gli addetti ai lavori continua a privilegiare la supremazia dei fattori esterni nel determinare lo sviluppo dell'individuo. «Le differenze socio-economiche tra individui contano molto più dei geni - afferma il Dott. David Altshuler, autorevole direttore del Program in Medical and Population Genetics del Broad Institute di Cambridge, in Massachusetts -. La gente continua a fissarsi sulla genetica, anche se la sua influenza è minima».

Alessandra Farkas
15 novembre 2007
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Mi sembra che si faccia un gran polverone su nulla. Però invito a riflettere su un fatto: le quote per la tutela delle minoranze negli USA fanno sí che, se grosso modo il 12% della popolazione di colore, il 12% di certi posti di lavoro sia riservato a neri americani. Ma se ci sono bianchi o asiatici o altri piú meritevoli di gente assunta solo in base al meccanismo delle quote, non è razzismo anche questo? Perché il meccanismo scatta quando si trattano le persone come gruppi indistinti anziché come singoli. Quindi, nell'ipotesi che si dimostri effettivamente che in certi gruppi etnici la frequenza di persone con un certo grado d'intelligenza è diversa che in altre, non bisognerà certo "assumere di preferenza uno di quelli perché in media sono piú intelligenti", ma far sí che non ci sia piú gente assunta solo ed esclusivamente per rispettare la proporzione tra i vari gruppi etnici sull'assunto che tutti siano equivalenti.
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