Il sottotitolo di questa sezione del forum mi spinge ad aprire questo topic sui Radiohead, gruppo assolutamente atipico nel panorama musicale di questi ultimi anni.
Mi dichiaro subito: i Radiohead sono uno di quei gruppi che riaccendono la speranza dei vecchi appassionati di musica come me. Non lo dico perché sono bravi e i loro pezzi sono originali: lo dico soprattutto perché i cinque di Oxford hanno un approccio verso la musica completamente asincrono rispetto alle regole dello show business di questi anni.
Regola numero uno: il look prima di tutto. Bene: i Radiohead si vestono da persone assolutamente NORMALI, e sono anche un po' bruttarelli (tranne uno, dicono le ragazze). Potreste incontrare uno di loro al supermercato e non riconoscerlo.
Regola numero due: cerca il singolo di successo, e quando l'hai trovato sfrutta il filone. I Radiohead hanno avuto un buon successo con il loro primo singolo ("Creep", del 1993), e poi hanno fatto di tutto per scordarselo: hanno continuato a cercare strade nuove, che avessero un senso sotto il profilo artistico e musicale. Ogni album è diverso dal precedente, e la ricerca sonora e compositiva è sempre più profonda.
Regola numero tre: vai in televisione e fatti vedere più che puoi. I Radiohead fanno una cosa diversa: vanno a suonare dal vivo, in tutto il mondo. Capita anche lo show in TV, certo, ma nella loro agenda è meno importante del contatto con il pubblico.
Eppure, nonostante tutte queste regole ignorate, i Radiohead continuano ad avere successo, e tanto. Dopo "Pablo Honey", album di esordio forse un po' ingenuo, e "The Bends", ottimo disco pieno di belle canzoni, è stato il terzo "OK Computer" a consacrarli, mettendo d'accordo pubblico e critica: sono ormai il gruppo di riferimento degli ultimi dieci anni. E possono permettersi anche album molto "sperimentali", come "Kid A" e "Amnesiac", e tornare alle canzoni con l'ultimo "Hail To The Thief": il pubblico è sempre dalla loro parte.
Io ritrovo nei Radiohead, e nel loro atteggiamento verso la musica, molte delle cose che mi facevano amare i gruppi degli anni 70, come gli Yes e i Genesis: creatività, grande attenzione negli arrangiamenti e nella ricerca sonora, rispetto per sè stessi e per il pubblico, nessuna spacconeria nel rapporto con i media. Secondo me, è così che dovrebbero essere gli artisti: e mi fa piacere che i Radiohead vengano premiati dal pubblico.
Cosa ne pensate?
[Modificato da Nick the Toll 15/08/2004 19.31]