Relitto Romano del 36 A.C

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ti61no
00martedì 9 settembre 2008 09:08
RELITTO AL LARGO DI ACQUALADRONI ( MESSINA ), SI TRATTA DI UN RITROVAMENTO DI ECCEZIONALE IMPORTANZA, DEL 36 A.C


Recuperato il rostro, la parte armata della prua di una nave da battaglia romana che serviva per speronare le navi nemiche. Testimonianza della battaglia di Nauloco combattuta più di duemila anni fa nelle acque messinesi.

“Un ritrovamento di eccezionale importanza, unico nel suo genere”, così definisce il soprintendente del mare della Regione siciliana Sebastiano Tusa (nella foto a sinistra), il relitto rinvenuto oggi pomeriggio a 500 metri dalla spiaggia di Acqualadroni.

La segnalazione era arrivata solo ieri alla Capitaneria di porto da un ufficiale della stessa capitaneria che si trovava con la moglie al largo di Acqualadroni.

I due coniugi si erano immersi al largo della costa messinese, e solo per puro caso avevano notato il relitto. Dopo la segnalazione, immediati sono stati i sopralluoghi della soprintendenza che ha potuto verificare l’importanza del ritrovamento.

Si tratta, infatti, di un rostro, vale a dire una parte della prua delle navi da battaglia di epoca romana, nello specifico una vera e propria arma posizionata a filo d’acqua che permetteva di speronare le altre navi. Alle cinque di oggi pomeriggio quattro sommozzatori della Capitaneria di porto coadiuvati da un quinto sommozzatore della soprintendenza del mare siciliana hanno portato alla luce il relitto. Il rostro è stato trasportato dal pattugliatore della VI squadriglia della capitaneria di porto di Messina comandata dal capitano di vascello Antonio Samiani, che ha seguito sul posto l'operazione di recupero. Il relitto verrà, poi, trasferito a Palermo per le analisi e gli studi necessari.

Tusa

Ma il soprintendente si può già sbilanciare: “E’ unico nel suo genere senz’altro - spiega Tusa - gli altri ritrovamenti di rostro non avevano la parte in legno che questo presenta, che ci permetterà la datazione a radio carbonio, così come la dendrocronologia,e saremo in grado di risalire con esattezza alla data d'origine. Il relitto è pero’ di eccezionale importanza anche per un altro motivo: le notizie storiche ci riportano alla battaglia di Nauloco del 36 a.c. dopo la morte di Cesare i triumviri si fecero guerra tra di loro, la battaglia di Nauloco si svolse tra la flotta di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno, e quella di Marco Vipsanio Agrippa, ammiraglio di Ottaviano, nei pressi di capo Nauloco (Capo Tindari). Il ritrovamento risolve la querelle tra gli studiosi sul luogo della battaglia, alcuni studiosi sostenevano infatti che la battaglia fosse avvenuto al largo di Nauloco, altri che il luogo del combattimento fosse esattamente questo, dove oggi abbiamo rinvenuto il rostro. Così la scoperta di oggi è una vera e propria testimonianza del luogo dove si svolse la battaglia. Questo tipo di arma era tipica delle navi da battaglia romane. Finora sono stati recuperati solo altri sei rostri, di cui solo due in mare, questo è il settimo, gli altri due ritrovamenti in mare sono stati, uno in Israele, e l’altro al largo della Egadi, lo scorso giugno, ma nessuno dei precedenti rostri presentava anche la parte in legno che univa l’arma alla nave. Devo dire, poi, che gli altri non erano nelle stesse condizioni, questo si presenta quasi intatto”.

Una parte in legno più consumata, un’altra in metallo completamente intatta, un’incisione nel lato sinistro che raffigura una spada la cui punta diventa un tridente, accompagnando la forma del rostro: così si presentava appena riemerso dal mare di Acqualadroni l’imponente reperto archeologico.
E nel punto del ritrovamento si prentano altre aree di interesse, le indagini della soprintendenza col metal detector hanno, infatti, rivelato la presenza di masse di metallo: "Si tratta probabilmente di piombo, - spiega il soprintendente - materiale utilizzato per la costruzione delle navi, ulteriore testimonianza della battaglia. Continueremo le immersioni, è molto probabile che ci siano altri resti di interesse storico e archeologico".

La Capitaneria di porto messinese disporrà così il divieto di immersione nell'area che sarà presto sottoposta a vincolo.
ti61no
00martedì 9 settembre 2008 13:49
RELITTO ROMANO AD ACQUALADRONI. "SARA' IL PRIMO 'TESORO' DEL MUSEO DEL MARE"
L'assessore alle politiche del mare, Pippo Isgrò, impegnato nella realizzazione del Museo del Mare ha chiesto alle Autorità competenti la concessione del rostro del 36 a.C.

“Un ritrovamento di eccezionale importanza, unico nel suo genere”. Era stato definito così dl soprintendente del mare della Regione siciliana Sebastiano Tusa, il relitto rinvenuto ieri a 500 metri dalla spiaggia di Acqualadroni.

Tanto eccezionale da spingere l'assessore alle politiche del Mare, Pippo Isgrò, a chiederne la concessione alle Autorità competenti per il futuro Museo del Mare, missione non troppo segreta del neo-assessore della Giunta Buzzanca.

"Il ritrovamento dei resti di una nave di epoca romana, al largo di Acqualadroni, dotata di rostro di oltre 2 metri - afferma Isgrò - è notizia che conferma la potenzialità storico – artistica del territorio".

Nella mente dell'assessore il rostro sarà uno dei pezzi più pregiati del Museo.

Isgrò ha espresso anche l’auspicio che nella zona del ritrovamento possano essere incrementate le ricerche che potrebbero consentire di portare alla scoperta di altre importanti testimonianze del passato.
ti61no
00martedì 9 settembre 2008 14:02
Ritrovato il rostro della "Battaglia delle Egadi"



Si tratta di un rostro in bronzo precedentemente recuperato

Vedi qui l' articolo.....(clicca)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com