Mauro.vicolostretto
00lunedì 28 novembre 2011 17:11
Ad ottobre ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo questa a mio parere bravissima cantante a Milano, in occasione della presentazione del suo ultimo disco, che trae spunti dalla musica classica. Agli inizi degli anni '90 era conosciuta per il primo lavoro "Little Earthquakes" e per il successivo brano "Cornflake Girl". All'inizio faticavo ad ascoltarla (i suoi brani non sono propriamente commerciali e necessitano di più ascolti), ma in seguito me ne sono "innamorato". Qualcuno di voi la conosce e vuole esprimere un parere o fare un commento?
Tidus forever
00lunedì 28 novembre 2011 19:55
Little Earthquakes


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Tidus forever
00lunedì 28 novembre 2011 19:56
Cornflake Girl


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New Redarrow
00martedì 29 novembre 2011 15:50
[SM=x520500] No no, stavolta non ci siamo.
Non è proprio di mio gusto, né la prima né la seconda.

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Mauro.vicolostretto
00domenica 4 dicembre 2011 23:39
Non mi stupisco... Tori Amos è particolare, può piacere tantissimo o per nulla a seconda dei gusti... all’inizio mi sembrava una brutta copia di Kate Bush, ma poi ascoltandola e riascoltandola... diciamo che non è stato il classico “colpo di fulmine”, ma una passione maturata nel tempo.
C’è da dire che “Little Earthquakes” è un brano a mio parere piuttosto “difficile”, inoltre “Cornflake Girl” dal vivo forse è meno “accessibile” della versione da studio... e Tori Amos “live” si concede molte variazioni nell’esecuzione dei suoi brani, che magari li “appesantiscono” un po’. Dallo stesso album potrebbero piacere di più ad un primo ascolto “China” o “Winter”.
walloz
00venerdì 9 dicembre 2011 12:00
In genere le interpreti femminili mi lasciano indifferente; pochi sono i dischi che negli anni mi sono piaciuti ed ho finito per mettere in collezione .. mi vengono in mente alcuni titoli di Suzanne Vega, Rickie Lee Jones, Tanita Tikaram.. la stessa Kate Bush, mentre tra le italiane poco o niente .. tutto quello che possiedo, tipo Bertè, Martini, Mina o Zanicchi, solo per citarne alcune, mi è arrivato sempre e solo sotto forma di regali/donazioni da parte di amici o parenti; altri sono i generi che preferisco, ed in particolare di Tori Amos non credo di avere proprio nulla che la riguardi, nemmeno qualche brano recuperato casualmente via internet.

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Todo modo
00sabato 7 gennaio 2012 11:51
Anche a me piace molto e anch'io ho avuto il piacere di ascoltarla recentemente al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Generalmente si sostiene che, nel corso degli anni, sia andata incontro ad un vistoso declino artistico ma io, francamente, non sono molto d'accorso.
Certo, i suoi primi album (Little earthquakes, Under the pink e Boys for Pele) sono rimasti insuperati ma io ritengo che anche dopo sia sempre riuscita a mantenere un buon livello qualitativo.
Ho trovato gradevolissimi sia "American doll posse" che "Abnormally attracted to sin".
L'unico album che non ho ancora avuto ancora occasione di ascoltare é il natalizio "Midwinter graces".
Mauro.vicolostretto
00lunedì 23 gennaio 2012 14:31
Innanzitutto, piacere di conoscerti! (virtualmente, come dico sempre, speriamo personalmente in futuro!).
Ovviamente anch’io ero tra gli spettatori all’Arcimboldi e devo dire che è stato un gran bel concerto. Io e l’amico che era con me abbiamo eletto canzone-simbolo della serata “Fearlessness”, che già ci aveva colpiti durante il primo ascolto dell’ultimo album. A mio parere molto bella anche la versione di “Suede”, brano che nella versione live è stato molto valorizzato.
Anche secondo me gli album che hai citato sono stati ingiustamente criticati: canzoni come Almost Rosey, Digital Ghost, Curtain Call, Father’s Son, Ophelia penso facciano dimenticare canzoni meno riuscite o in fondo trascurabili.
A me piaceva anche The beekeeper, altrettanto “maltrattato”, soprattutto il brano omonimo, Original Sinsuality e Toast. A dire la verità non trovo così brutta nemmeno la vituperata Ireland: certamente una canzone più “facile”, di puro intrattenimento, un, come dicono in francese, “divertissement” che penso però Tori Amos possa concedersi senza per questo essere criticata troppo aspramente; del resto sullo stesso versante meno impegnato e sofisticato erano gradevoli anche Happy Phantom e Mr. Zebra dai primi album.
Per quanto riguarda Midwinter Graces devo dire che alla lunga mi annoia (forse l’unico album di Tori Amos che mi fa questo effetto), anche perché non amo molto le canzoni natalizie (per me resta insuperata in questo caso la classicissima Happy Xmas di Lennon). Manca, secondo me, un pezzo che emerge sugli altri e nel complesso lo trovo un album piuttosto “piatto” (con buona pace di quelli che considerano Scarlet’s Walk nello stesso modo, parere che non condivido affatto).
Todo modo
00giovedì 26 gennaio 2012 14:06
Sono pienamente d’accordo con te: “The beekeper” è un album molto gradevole ed interessante. Del quale ho apprezzato particolarmente la title-track, “Mothe revolution”, “General Joy” e “Martha’s foolish ginger”.
Molto bello, a mio avviso, è anceh “Scarlet’s walk” del 2002 che contiene gioielli come “A sorta fairytale”, “Strange” e “I can’t see New York”.

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