Truffe

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ti61no
00lunedì 11 gennaio 2010 14:10
ANZIANI TRUFFATI IN MANETTE TRE MESSINESI

I tre uomini, Antonino Licciardello, Mariano Pinizzotto e Carmelo Squillaci, arrestati a Pavia, agivano in molte province del Nord Italia. Avvicinavano ignare vittime fingendosi garanti di inesistenti donazioni.

Agivano in trasferta dalla loro città d'orogine, ma questo non ha impedito che la polizia li incastrasse.

Grazie ad un'accurata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Pavia in collaborazione con la squadra locale, in manette sono finiti Antonino Licciardello, 58 anni, residente a Cumia, Mariano Pinizzotto, 68 anni di Monforte San Giorgio e Carmelo Squillaci, 49 anni, di Messina.

I tre, vecchie conoscenze delle Forze dell'Ordine, avevano messo a segno diverse truffe a danno di ignari anziani per consegnare loro .

La tecnica utilizzata era quella di fingere delle donazioni. Dopo essersi fatti consegnare delle somme di denaro, come cauzione, sparivano nel nulla.

ti61no
00venerdì 15 gennaio 2010 12:32
Troppi farmaci, ora paga il medico
Troppi medicinali prescritti con la spesa sanitaria che decolla ogni anno. Così la Corte dei Conti ha voluto vederci chiaro a Milano, dove secondo i giudici, si annidava il sospetto delle cosiddette "ricette facili". A finire sotto incheista 564 medici di famiglia, sospettati di sprechi e d iaver ricevuto in cambio "regali" dalle case farmaceutiche. Un medico dovrà pagare una sanzione di 2.500 euro, per aver prescritto medicinali inutili.



Il meccanismo è semplice, come racconta il "Corriere della Sera". Il medico di famiglia ha la manica larga e prescrive più medicinali di quanti ne occorrano al paziente. Il sospetto è che dietro questo dilatarsi delle cure non vi sia la zelante attenzione al paziente, ma lo zampino delle case farmaceutiche. Nell'inchiesta si scopre infatti che alcuni dei medici coinvolti avrebbero ricevuto varie regalie, come viaggi in località esotiche con la scusa di fantomatici convegni, computer e telefonini.

L'inchiesta prese il via dalla Guardia di Finanza nel 2005 e si concentrò subito su 277 medici, per poi allargare il raggio, sempre nella zona di Milano. Gli investigatori capirono subito che la cosa era grossa ed il danno stimato per le casse dello Stato si aggirava attorno ai 12,3 milioni di euro. Almeno 56 dottori hanno subito ammesso le colpe, rimborsando 121mila euro, per altri si sta ancora indagando, altri ancora hanno vivacemente protestato, incatenandosi sotto gli uffici della Corte.

Ma la Corte, con la prima definitiva sentenza ha definito una linea che almeno in Lombardia sarà difficile da evitare. Il medico, nella sua pratica professionale, ha il dovere di somministrare i farmaci idonei alla cura del paziente seguendo "scienza e cosienza". E nella voce "coscienza" sta l'attenzione a non danneggiare i conti dell'erario.

ti61no
00venerdì 14 maggio 2010 23:13
Messina: scoperta evasione fiscale per 28 milioni di euro, 5 arresti
Cinque persone sono state arrestate a Messina dalla Guardia di Finanza con l’accusa di evasione fiscale. Avrebbero truffato il fisco per 28 milioni di euro. Al centro delle indagini c’è un un gruppo commerciale messinese del settore trasporto merci per conto terzi, composto da 13 società. La truffa sarebbe stata realizzata tra Sicilia e Veneto; il gruppo ha filiali anche a Padova e Venezia. Le Fiamme Gialle hanno rilevato anche 95 posizioni lavorative irregolari.

Tempo Stretto scrive che per i cinque arrestati sono stati disposti gli arresti domiciliari. E sempre oggi a Manduria (Taranto) la GdF ha scoperto un’evasione fiscale pari a circa due milioni di euro. Un impreditore del settore impiantistica industriale è stato denunciato. Anche in questo caso sono stati accertati rapporti di lavoro fittizi. A quanto ammonta l’evasione fiscale in Italia e quali sono i settori più interessati dal fenomeno? Se ne parla in questo articolo di Repubblica del febbraio 2009…

L’evasione fiscale è un “fenomeno di massa” che ammonta a 200 miliardi. Non è la valutazione di una fonte qualsiasi ma ieri è stata il ministero dell’Economia, attraverso il direttore del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, a fornire l’ultima valutazione aggiornata dell’Istat relativa al 2006, in una audizione parlamentare di fronte alla Commissione bicamerale per l’anagrafe tributaria. (…) I settori nei quali si evade di più, ha spiegato Fabrizia Lapecorella, sono i servizi personali, il commercio, la ristorazione e le costruzioni. Risulta invece in lieve diminuzione, tra il 2001 e il 2006, la quota complessiva dell’economia sommersa che viene valutata al 16,1 per cento del Pil pari a circa 230-250 miliardi.

Secondo un recente studio commissionato da Contribuenti.it il Belpaese è al primo posto in Europa per evasione fiscale. Da Uniconsum:

Cresce l’evasione fiscale in Italia che si conferma primatista europeo con il 51,1% del reddito imponibile non dichiarato. Nel 2009, l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 11,4% rispetto al 2008 ed ha raggiunto l’ammontare di 366 miliardi di euro l’anno. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 143 miliardi di euro l’anno. E’ quanto emerge da un’indagine , diffusa oggi a Capri, effettuata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, l’Associazione Contribuenti Italiani condotta su dati divulgati dalle Polizie tributarie degli Stati europei. Nella speciale classifica degli evasori, l’Italia è seguita da Romania (42,4% del reddito imponibile non dichiarato), da Bulgaria (39,5%), Estonia (37,1%), Slovacchia (34,5%).

In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%). A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,1% del totale nazionale), seguito dal Sud (27,9%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (20,8%).Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate da KRLS Network of Business Ethics: l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.

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