Davvero bella, i miei complimenti Shell e grazie (L)
Canto di speranza per L’ Augusto Signor Conte
Postumo omaggio alla Memoria del Conte
Udite udite Popolo Intero,
E’ defunto ’l Cocchier del Ducato invèro.
Egli, l’ Augusto, lascio’ vita e Promessa Sposa,
La Somma allor mesta, depose sulla spoglia turchese Rosa.
La Feral novella nella teca giunse lesta,
nel volgo si’, piombo’ tempesta.
Leggemmo invocar Vostra prospera Stella,
in un nefasto vespro, s’era spenta la fiammella.
Lutto in cor,
E mestizia in viso,
che le pallide gote del Ducato avea ’ntriso.
Ella dunque vi ghermi’ troppo presto,
nei sentier ad ascoltar singhiozzi resto,
che lo stolto s'avveda di tal balordo gesto.
Avea dovuto pervenir l’ ameno annuncio
Con la Somma l’ eterno pegno d’amor dichiarato,
eppur in un palpito fu tutto sventato.
Blasfemo il demone attentatore,
si redima egli o bruci nell’ardore,
ch’ ebbe straziato del Conte lo Splendore.
Eppur la spème nel volgo resta viva,
chè l'eco delle vostre gesta,
v’ arride e vi desta,
lontano dall’ Averno mortal riva.
Patì allor La Sacra Madre,
dal volto ora nefasto,
deturpato dal male infausto.
Percio’ invoco Voi,
Oh Conte Augusto
Saggio e Uomo Giusto,
Riprendete le redini della Carrozza,
Guidatela di novo con la passion Vostra.
Tornate ancòra nel mondo dei vivi,
Gioite e donate un sogno
A Tutti Noi ch’ora ne siam privi.