Sob, sigh,vergogna su di me, ho miseramente fallito. oggi dopo alcuni giorni di intenso allenamento psicologico, mi ero finalmente deciso ad affrontare la terribile sfida n. 4 ovverosia, cito:
Entra nell'ufficio di qualcuno che non conosci e, mentre ti guardano con crescente irritazione,accendi e spegni la luce per 10 volte. . proprio oggi avrei dovuto recarmi al palazzo della prefettura di Okinawa ( centinaia di uffici dove avrei potuto colpire usufruendo del piu' completo anonimato). dopo aver svolto il lavoro per cui mi ero ivi recato e dopo aver cambiato anche prudentemente piano, mi accingo a compiere la stimolante sfida. Scelgo una porta in prossimita' dell'ascensore e della tromba delle scale onde potermi prontamente dileguare una volta terminato il bliz.
Entro, mentre con la mano sinistra tengo la maniglia della porta, la destra cerca (non trovandolo) con apperente non curanza l'interruttore della luce,tutto cio' avendo stampato sul viso un sorriso che vorrebbe essere rassicurante ma agli occhi dei 4 0 5 impiegati presenti deve apparire beota. Nel mezzo di tale vergognosa situazione dalle scrivanie parte al mio indirizzo la seguente frase:" marco sensei hisashiburi" (trad. Prof Marco da quanto tempo non ci si vede).
Una mia ex studentessa di italiano.Panico. Panico che toccherebbe il culmine di fronte alla domanda come mai qui? se non fosse che dimostrando una prontezza di riflessi non indifferente rispondo: "cercavo l'ufficio acquedotti".
"E' QUESTO". Avrei voluto morire, altro che prontezza di riflessi la mia mente doveva aver incosciamente registrato la targhetta di lato all'ingresso. morale della favola, farfugliando qualcosa sono riuscito ad inventare una qualche scusa per uscire con la consapevolezza di aver fatto una figura ...barbina.
Perche' vi scrivo cio'? perche' se per caso vi doveste annoiare in ufficio fate qualsiasi cosa ma guardatevi bene dall'accettare le sfide di Coccolino. Al limite provate a lavorare, non si sa mai