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*alza timidamente ditino*

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    sakurazuka-subaru
    Post: 394
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 10:33
    L'avviso di Trust porta a Reeling ç____ç *piang*




    Tu... dopo aver ucciso mia sorella... sei svanito nel nulla e io... ho deciso che ti avrei ucciso. Lo volevo dal profondo del cuore. Pensavo di poter cancellare dalla mia mente la tua esistenza e di andare avanti come se niente fosse. Invece... non ci sono riuscito. Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino... nonostante per te fossi meno interessante di una foglia morta... nonostante questo... o forse proprio per questo... desideravo essere ucciso da te. E anche se poi tu ti fossi dimenticato di avermi ucciso... e io fossi diventato solo uno delle vittime sacrificate ai ciliegi... anche così... almeno mi avresti... (Subaru Sumeragi - X #16)





    «Oh!», disse il prete, «fanciulla, abbi pietà di me! Tu ti credi sventurata, ahimè! ahimè! tu non sai cosa sia la sventura. Oh! amare una donna! essere prete! essere odiato! amarla con tutti i furori dell'anima, sentire che per il suo più piccolo sorriso si potrebbe dare il proprio sangue, le proprie viscere, la reputazione, la salvezza, l'immortalità e l'eternità, questa vita e l'altra; rimpiangere di non essere re, genio, imperatore, arcangelo, dio, per metterle sotto i piedi un più grande schiavo; stringerla giorno e notte con i propri sogni ed i propri pensieri; e vederla innamorata di un'uniforme da soldato! e avere da offrirle solo una sporca tonaca da prete di cui ella proverà paura e disgusto! Essere presente, con la propria gelosia e la propria rabbia, mentre prodiga tesori d'amore e di bellezza ad un miserabile fanfarone imbecille! Vedere quel corpo la cui forma vi brucia, quel seno che ha tanta dolcezza, quella carne palpitare e arrossire sotto i baci di un altro! O cielo! amare il suo piede, il suo braccio, la sua spalla, sognare le sue vene azzurre, la sua pelle bruna, fino a contorcersene per intere notti sul pavimento della propria cella, e vedere che tutte le carezze sognate per lei finivano nella tortura! Non esser riuscito a coricarla se non su un letto di cuoio! Oh! sono queste le vere tenaglie arroventate al fuoco dell'inferno! Oh! beato colui che viene segato fra due assi, e che viene squartato da quattro cavalli! Sai cosa significa quel supplizio che fanno subire, per notti intere, le arterie che ribollono, il cuore che scoppia, la testa che si spezza, i denti che mordono le mani; torturatori accaniti che vi rivoltano senza posa, come su una griglia ardente, su un pensiero d'amore, di gelosia e di disperazione? Fanciulla, di grazia! un momento di tregua! un po' di cenere su questa brace! Asciuga, te ne scongiuro, il sudore che scorre a grosse gocce dalla mia fronte! Bambina! torturami con una mano, ma accarezzami con l'altra! Abbi pietà, fanciulla! abbi pietà di me!».

    (Victor Hugo, Nôtre-Dame de Paris)
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    JeanGenie
    Post: 3.055
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 12:42
    "Aggiust Trust". ;-)

    Edit:
    Fatt!
    [Modificato da JeanGenie 27/03/2009 12:45]
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    sakurazuka-subaru
    Post: 394
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 12:47
    *abbracc abbracc*
    quella fic è palesemente un mezzo stupro
    Come stai?




    Tu... dopo aver ucciso mia sorella... sei svanito nel nulla e io... ho deciso che ti avrei ucciso. Lo volevo dal profondo del cuore. Pensavo di poter cancellare dalla mia mente la tua esistenza e di andare avanti come se niente fosse. Invece... non ci sono riuscito. Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino... nonostante per te fossi meno interessante di una foglia morta... nonostante questo... o forse proprio per questo... desideravo essere ucciso da te. E anche se poi tu ti fossi dimenticato di avermi ucciso... e io fossi diventato solo uno delle vittime sacrificate ai ciliegi... anche così... almeno mi avresti... (Subaru Sumeragi - X #16)





    «Oh!», disse il prete, «fanciulla, abbi pietà di me! Tu ti credi sventurata, ahimè! ahimè! tu non sai cosa sia la sventura. Oh! amare una donna! essere prete! essere odiato! amarla con tutti i furori dell'anima, sentire che per il suo più piccolo sorriso si potrebbe dare il proprio sangue, le proprie viscere, la reputazione, la salvezza, l'immortalità e l'eternità, questa vita e l'altra; rimpiangere di non essere re, genio, imperatore, arcangelo, dio, per metterle sotto i piedi un più grande schiavo; stringerla giorno e notte con i propri sogni ed i propri pensieri; e vederla innamorata di un'uniforme da soldato! e avere da offrirle solo una sporca tonaca da prete di cui ella proverà paura e disgusto! Essere presente, con la propria gelosia e la propria rabbia, mentre prodiga tesori d'amore e di bellezza ad un miserabile fanfarone imbecille! Vedere quel corpo la cui forma vi brucia, quel seno che ha tanta dolcezza, quella carne palpitare e arrossire sotto i baci di un altro! O cielo! amare il suo piede, il suo braccio, la sua spalla, sognare le sue vene azzurre, la sua pelle bruna, fino a contorcersene per intere notti sul pavimento della propria cella, e vedere che tutte le carezze sognate per lei finivano nella tortura! Non esser riuscito a coricarla se non su un letto di cuoio! Oh! sono queste le vere tenaglie arroventate al fuoco dell'inferno! Oh! beato colui che viene segato fra due assi, e che viene squartato da quattro cavalli! Sai cosa significa quel supplizio che fanno subire, per notti intere, le arterie che ribollono, il cuore che scoppia, la testa che si spezza, i denti che mordono le mani; torturatori accaniti che vi rivoltano senza posa, come su una griglia ardente, su un pensiero d'amore, di gelosia e di disperazione? Fanciulla, di grazia! un momento di tregua! un po' di cenere su questa brace! Asciuga, te ne scongiuro, il sudore che scorre a grosse gocce dalla mia fronte! Bambina! torturami con una mano, ma accarezzami con l'altra! Abbi pietà, fanciulla! abbi pietà di me!».

    (Victor Hugo, Nôtre-Dame de Paris)
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    ReaderNotViewer
    Post: 3.765
    Città: ACCIANO
    Età: 27
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 13:16
    Il "vostr linguagg criptic" mi ha incuriosito al punto da farmi leggere la storia, sebbene non sappia niente del fandom. Adesso che ho letto, mi dite chi sono quei due? Sento un forte desiderio di antefatti...
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    sakurazuka-subaru
    Post: 394
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 14:09
    ReaderNotViewer, 27/03/2009 13.16:

    Il "vostr linguagg criptic" mi ha incuriosito al punto da farmi leggere la storia, sebbene non sappia niente del fandom. Adesso che ho letto, mi dite chi sono quei due? Sento un forte desiderio di antefatti...




    *retorico colpetto di tosse*

    E qui subentro io *___*. La fic è tratta da Final Fantasy XII, il videogioco che è gioiosamente diventato il mio fandom di punta <3!
    Ashelia B'nargin Dalmasca - altrimenti semplicemente detta Ashe - è la principessa del regno di Dalmasca, un piccolo regno sperduto in mezzo al deserto, nel continente di Ivalice, che è preso fra due fuochi in una guerra fra due imperi, Archadia e Rozaria, che non aspettano altro che saltarsi addosso per azzannarsi.
    Due anni primas dell'inizio della vicenda, Lady Ashe ha sposato Rasler, il principe di Nabradia, un regno confinante, per cercare di far fronte all'avanzata di Archadia. Purtroppo per lei, il principe - di cui lei era profondamente innamorata - viene ucciso in battaglia, e il re di Dalmasca viene costretto a firmare la resa dopo un'ultima strenua resistenza dei suoi cavalieri. Sfortna vuole che il re venga ucciso da una cospirazione archadiana, il che costringe Lady Ashe (già vedova a diciassette anni) a fingere il proprio suicidio e scappare per organizzare la Resistenza.
    Ora, senza andare troppo per il sottile, Vossler è il capitano che le starà a fianco durante questi due anni di cui non si sa nulla di lei. È un uomo fedelissimo al proprio Paese, che per due anni segue Lady Ashe sperando di restaurare il trono di Dalmasca, e Ashe gli si affida ciecamente: addirittura, quando si troverà davanti il presunto regicida (che in realtà era innocente), la principessa decaduta deciderà di credergli solo in virtù della fiducia che Vossler accorda a costui.
    Purtroppo, in un eccesso di zelo, dopo aver aiutato la principessa a recuperare una èpotente pietra mgica che dimostri il sangue reale della principessa, Vossler le rivela di essere stanco di tutta questa battaglia inutile, e si allea con gli imperiali, a patto che rimettano Ashe sul trono, nonostante questo significhi allearsi con l'impero.
    Ashe è ovviamente schifata, delusa e irritatissima, quando Vossler le suggerisce di chiedere l'intercessione di uno dei principi di Archadia di cui "possono avere fiducia".
    L'orgogliosa principessa ammanettata gli risponde semplicemente "E chi sei tu, Vossler, per parlare di fiducia a me?"
    Si allontana senza udire la sua risposta: "Un figlio di Dalmasca".
    Successivamente, si scatena òlì'inferno, dato che Ashe e i prigionieri scappano e combattono contro Vossler intenzionato a fermarli. A fine battaglia, la nave esplode, e prima di morire, Vossler, pentito, affida Ashe nelle mani del presunto traditore.
    E questa è una piccola parte della storia originale.
    Ora.
    Io adoro questi due.
    Ho ipotizzato che Ashe possa essere stata messa in cella d'isolamento e che, litigando con Vossler per il tradimento che ha subito, da parte di un uomo che era la sua unica ancora, sia messa faccia a faccia con quello che io ho sempre ritenuto palese tensione sessuale irrisolta di un soldato, un tipo rude e poco comunicativo che è fedelissimo alla sua signora di vent'anni più giovane di lui, da lui considerata una ragazza troppo giovane e troppo idealista. Da qui è nata l'ìdea pe qusta scena di sesso molto incazzata e poco romantica ç_ç.

    (Dio reader, mi dispiace... la sintesi e la chiarezza non sono il mio forte. ç___ç)




    Tu... dopo aver ucciso mia sorella... sei svanito nel nulla e io... ho deciso che ti avrei ucciso. Lo volevo dal profondo del cuore. Pensavo di poter cancellare dalla mia mente la tua esistenza e di andare avanti come se niente fosse. Invece... non ci sono riuscito. Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino... nonostante per te fossi meno interessante di una foglia morta... nonostante questo... o forse proprio per questo... desideravo essere ucciso da te. E anche se poi tu ti fossi dimenticato di avermi ucciso... e io fossi diventato solo uno delle vittime sacrificate ai ciliegi... anche così... almeno mi avresti... (Subaru Sumeragi - X #16)





    «Oh!», disse il prete, «fanciulla, abbi pietà di me! Tu ti credi sventurata, ahimè! ahimè! tu non sai cosa sia la sventura. Oh! amare una donna! essere prete! essere odiato! amarla con tutti i furori dell'anima, sentire che per il suo più piccolo sorriso si potrebbe dare il proprio sangue, le proprie viscere, la reputazione, la salvezza, l'immortalità e l'eternità, questa vita e l'altra; rimpiangere di non essere re, genio, imperatore, arcangelo, dio, per metterle sotto i piedi un più grande schiavo; stringerla giorno e notte con i propri sogni ed i propri pensieri; e vederla innamorata di un'uniforme da soldato! e avere da offrirle solo una sporca tonaca da prete di cui ella proverà paura e disgusto! Essere presente, con la propria gelosia e la propria rabbia, mentre prodiga tesori d'amore e di bellezza ad un miserabile fanfarone imbecille! Vedere quel corpo la cui forma vi brucia, quel seno che ha tanta dolcezza, quella carne palpitare e arrossire sotto i baci di un altro! O cielo! amare il suo piede, il suo braccio, la sua spalla, sognare le sue vene azzurre, la sua pelle bruna, fino a contorcersene per intere notti sul pavimento della propria cella, e vedere che tutte le carezze sognate per lei finivano nella tortura! Non esser riuscito a coricarla se non su un letto di cuoio! Oh! sono queste le vere tenaglie arroventate al fuoco dell'inferno! Oh! beato colui che viene segato fra due assi, e che viene squartato da quattro cavalli! Sai cosa significa quel supplizio che fanno subire, per notti intere, le arterie che ribollono, il cuore che scoppia, la testa che si spezza, i denti che mordono le mani; torturatori accaniti che vi rivoltano senza posa, come su una griglia ardente, su un pensiero d'amore, di gelosia e di disperazione? Fanciulla, di grazia! un momento di tregua! un po' di cenere su questa brace! Asciuga, te ne scongiuro, il sudore che scorre a grosse gocce dalla mia fronte! Bambina! torturami con una mano, ma accarezzami con l'altra! Abbi pietà, fanciulla! abbi pietà di me!».

    (Victor Hugo, Nôtre-Dame de Paris)
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    ReaderNotViewer
    Post: 3.765
    Città: ACCIANO
    Età: 27
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 14:23
    Interessante. Non preoccuparti della lunghezza del tuo post, io stessa sono tutt'altro che concisa (e forse per compensare gli dei mi hanno dotata di grande velocità nella lettura...). Diciamo che gli antefatti rendono in effetti la scena meno sgradevole (sgradevole in senso buono, non perché sia scritta male, anzi!) oltre che più comprensibile.
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    sakurazuka-subaru
    Post: 394
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 14:27
    Re:
    ReaderNotViewer, 27/03/2009 14.23:

    Interessante. Non preoccuparti della lunghezza del tuo post, io stessa sono tutt'altro che concisa (e forse per compensare gli dei mi hanno dotata di grande velocità nella lettura...). Diciamo che gli antefatti rendono in effetti la scena meno sgradevole (sgradevole in senso buono, non perché sia scritta male, anzi!) oltre che più comprensibile.




    *occhio lubrico da donna molto felice*

    <33333




    Tu... dopo aver ucciso mia sorella... sei svanito nel nulla e io... ho deciso che ti avrei ucciso. Lo volevo dal profondo del cuore. Pensavo di poter cancellare dalla mia mente la tua esistenza e di andare avanti come se niente fosse. Invece... non ci sono riuscito. Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino... nonostante per te fossi meno interessante di una foglia morta... nonostante questo... o forse proprio per questo... desideravo essere ucciso da te. E anche se poi tu ti fossi dimenticato di avermi ucciso... e io fossi diventato solo uno delle vittime sacrificate ai ciliegi... anche così... almeno mi avresti... (Subaru Sumeragi - X #16)





    «Oh!», disse il prete, «fanciulla, abbi pietà di me! Tu ti credi sventurata, ahimè! ahimè! tu non sai cosa sia la sventura. Oh! amare una donna! essere prete! essere odiato! amarla con tutti i furori dell'anima, sentire che per il suo più piccolo sorriso si potrebbe dare il proprio sangue, le proprie viscere, la reputazione, la salvezza, l'immortalità e l'eternità, questa vita e l'altra; rimpiangere di non essere re, genio, imperatore, arcangelo, dio, per metterle sotto i piedi un più grande schiavo; stringerla giorno e notte con i propri sogni ed i propri pensieri; e vederla innamorata di un'uniforme da soldato! e avere da offrirle solo una sporca tonaca da prete di cui ella proverà paura e disgusto! Essere presente, con la propria gelosia e la propria rabbia, mentre prodiga tesori d'amore e di bellezza ad un miserabile fanfarone imbecille! Vedere quel corpo la cui forma vi brucia, quel seno che ha tanta dolcezza, quella carne palpitare e arrossire sotto i baci di un altro! O cielo! amare il suo piede, il suo braccio, la sua spalla, sognare le sue vene azzurre, la sua pelle bruna, fino a contorcersene per intere notti sul pavimento della propria cella, e vedere che tutte le carezze sognate per lei finivano nella tortura! Non esser riuscito a coricarla se non su un letto di cuoio! Oh! sono queste le vere tenaglie arroventate al fuoco dell'inferno! Oh! beato colui che viene segato fra due assi, e che viene squartato da quattro cavalli! Sai cosa significa quel supplizio che fanno subire, per notti intere, le arterie che ribollono, il cuore che scoppia, la testa che si spezza, i denti che mordono le mani; torturatori accaniti che vi rivoltano senza posa, come su una griglia ardente, su un pensiero d'amore, di gelosia e di disperazione? Fanciulla, di grazia! un momento di tregua! un po' di cenere su questa brace! Asciuga, te ne scongiuro, il sudore che scorre a grosse gocce dalla mia fronte! Bambina! torturami con una mano, ma accarezzami con l'altra! Abbi pietà, fanciulla! abbi pietà di me!».

    (Victor Hugo, Nôtre-Dame de Paris)
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    JeanGenie
    Post: 3.055
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 16:24
    Ju, domani ti pubblico Referenze, che è in coda da un mese (sorry ^_^). Poi con te dovremmo essere in pari, giusto?
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    sakurazuka-subaru
    Post: 394
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 16:27
    Re:
    JeanGenie, 27/03/2009 16.24:

    Ju, domani ti pubblico Referenze, che è in coda da un mese (sorry ^_^). Poi con te dovremmo essere in pari, giusto?



    Mi pare di sì. Comunque fai cin calma, tanto le fic non scappano mica *cuori*






    Tu... dopo aver ucciso mia sorella... sei svanito nel nulla e io... ho deciso che ti avrei ucciso. Lo volevo dal profondo del cuore. Pensavo di poter cancellare dalla mia mente la tua esistenza e di andare avanti come se niente fosse. Invece... non ci sono riuscito. Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino... nonostante per te fossi meno interessante di una foglia morta... nonostante questo... o forse proprio per questo... desideravo essere ucciso da te. E anche se poi tu ti fossi dimenticato di avermi ucciso... e io fossi diventato solo uno delle vittime sacrificate ai ciliegi... anche così... almeno mi avresti... (Subaru Sumeragi - X #16)





    «Oh!», disse il prete, «fanciulla, abbi pietà di me! Tu ti credi sventurata, ahimè! ahimè! tu non sai cosa sia la sventura. Oh! amare una donna! essere prete! essere odiato! amarla con tutti i furori dell'anima, sentire che per il suo più piccolo sorriso si potrebbe dare il proprio sangue, le proprie viscere, la reputazione, la salvezza, l'immortalità e l'eternità, questa vita e l'altra; rimpiangere di non essere re, genio, imperatore, arcangelo, dio, per metterle sotto i piedi un più grande schiavo; stringerla giorno e notte con i propri sogni ed i propri pensieri; e vederla innamorata di un'uniforme da soldato! e avere da offrirle solo una sporca tonaca da prete di cui ella proverà paura e disgusto! Essere presente, con la propria gelosia e la propria rabbia, mentre prodiga tesori d'amore e di bellezza ad un miserabile fanfarone imbecille! Vedere quel corpo la cui forma vi brucia, quel seno che ha tanta dolcezza, quella carne palpitare e arrossire sotto i baci di un altro! O cielo! amare il suo piede, il suo braccio, la sua spalla, sognare le sue vene azzurre, la sua pelle bruna, fino a contorcersene per intere notti sul pavimento della propria cella, e vedere che tutte le carezze sognate per lei finivano nella tortura! Non esser riuscito a coricarla se non su un letto di cuoio! Oh! sono queste le vere tenaglie arroventate al fuoco dell'inferno! Oh! beato colui che viene segato fra due assi, e che viene squartato da quattro cavalli! Sai cosa significa quel supplizio che fanno subire, per notti intere, le arterie che ribollono, il cuore che scoppia, la testa che si spezza, i denti che mordono le mani; torturatori accaniti che vi rivoltano senza posa, come su una griglia ardente, su un pensiero d'amore, di gelosia e di disperazione? Fanciulla, di grazia! un momento di tregua! un po' di cenere su questa brace! Asciuga, te ne scongiuro, il sudore che scorre a grosse gocce dalla mia fronte! Bambina! torturami con una mano, ma accarezzami con l'altra! Abbi pietà, fanciulla! abbi pietà di me!».

    (Victor Hugo, Nôtre-Dame de Paris)