00 14/01/2010 12:16
Io boh, vago da giorni in un "che schifo" nebuloso e boh. Mi era stato sommariamente riferito per sms quand'ero a Madrid e sul momento l'ho buttata sul ridere: a pensare alle rispettive presenze online, mi sembravo più un fake io di lui. Salvo poi scoprire che era vero, sempre a Madrid, grazie a un fast food che dava un quarto d'ora di internet libero a consumazione. ._.


Secondo me, semplicemente, i rapporti online devono avere un peso sempre ponderato, a meno di non andare a conoscere davvero la persona che sta dietro il nick. Se no, la volta che si becca davvero lo psicopatico e si sono abbassate le difese, si rimane traumatizzati. E' brutto, ma è così.


Questo è indubbio. Ma quando i rapporti non sono di amicizia, bensì di amministrazione-utenza, com'è stato per molti, me inclusa, in questo caso, è più difficile guardarsi le spalle.


Se viceversa si tratta di un fake, come molti sospettano


Però è un fake che scrive un casino. Più di 60.000 parole all'anno fra fanfic e originali? Chi ha il tempo di gestire la propria 'personalità principale' e un fake così prolifico? E proprio l'ultima iniziativa di Criticoni ha mostrato quanto sia difficile falsificare il proprio stile.
Che crei altri fake, cambi nick, tutto il resto delle possibilità insomma, è possibilissimo. A questa credo poco.
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Have you heard of the city, the deep city, the ancient uru, where there was power to write worlds?