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[fanfiction e originali] Tarocchi Narranti

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2020 17:47
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11/05/2020 19:09
 
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Re: Re: Storia pubblicata!
_Vintage_, 11/05/2020 19:03:



Ciao Pain!
Sono stata avvisata dall'amministrazione che la tua storia presenta un problema con il regolamento del sito e che hai 48h di tempo per sistemare la storia, pena - ahimé - la squalifica.
Fammi sapere una volta che modifichi la storia ^^.




Cielo, non ne so niente! Quale regolamento avrei violato? 😅
P.s.: ok, ho letto adesso che si tratta dell'immagine. Provvedo subito a rimuoverla!
[Modificato da Pain au chocolat 11/05/2020 19:18]

Su EFP sono _camus_!

"Gli altri sono troppi, per me.
Ho cuore eremita.
Sono impastata di vento e silenzio.
Sono antica."
[M. G.]
11/05/2020 19:26
 
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Re: Re: Storia pubblicata!
_Vintage_, 11/05/2020 19:03:



Ciao Pain!
Sono stata avvisata dall'amministrazione che la tua storia presenta un problema con il regolamento del sito e che hai 48h di tempo per sistemare la storia, pena - ahimé - la squalifica.
Fammi sapere una volta che modifichi la storia ^^.

EDIT: Si tratta dell'immagine che hai inserito all'interno del capitolo, supera il peso complessivo consentito dal regolamento.




Immagine rimossa! Scusa per il disguido 🙈

Su EFP sono _camus_!

"Gli altri sono troppi, per me.
Ho cuore eremita.
Sono impastata di vento e silenzio.
Sono antica."
[M. G.]
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Post: 858
Giudice*****
11/05/2020 21:19
 
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Re: Re: Re: Storia pubblicata!
Pain au chocolat, 11/05/2020 19:26:




Immagine rimossa! Scusa per il disguido 🙈



Tranquilla! 😄
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Post: 1.890
Giudice****
11/05/2020 23:51
 
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Ciao! Ho pubblicato la storia, ecco il link: Truth be told.

Nome (EFP e Forum): adamantina
Titolo: Truth be told
Pacchetto scelto: L’angelo
Genere: Drammatico, Romantico
Rating: Giallo
Fandom: Supernatural
Note: Slash, incest
OFFLINE
Post: 858
Giudice*****
13/05/2020 17:18
 
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Risultati domani! <3
Ragazzeeeeeee! 💗
Qui è la vostra iper-stressata-incazzatacolmondo-stanca-nevrotica Vintage che vi parla! ^^
Vi scrivo un appunto veloce per dirvi che domani, al 99,9% delle probabilità, vi posterò i risultati.
Ho finito di valutare tutte le storie, ma mi prenderò il tempo che mi rimane per rifarmi una lettura generale delle storie - sono umana, quindi capitano le sviste 🙈.
La natura di questo messaggio, in realtà, è ben altra: volevo ringraziarvi.
Sono certa che per nessuna di noi sia un periodo felice. E' un momento della vita in cui l'ispirazione, ch'è nostra compagna di avventura nella stesura di una storia nuova, viene drasticamente a mancare, per cui sono rimasta davvero felicissima del fatto che comunque abbiate voluto cimentarvi in questi assurdi, folli tarocchi.

Vi ringrazio soprattutto perché grazie alle vostre storie sono riuscita a trovare un po' di grinta perduta e non sarebbe stato possibile senza la vostra volontà, per cui davvero grazie mille!

Ci vediamo domani per i risultati, spero vi piacciano nonostante la mia costante parlantina e la mia insopportabile puntigliosità! 💖
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Post: 1.334
Giudice*****
13/05/2020 17:31
 
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Ciao Vintage! Sei stata davvero velocissima, che meraviglia!! Grazie per il lavoro che hai fatto! ❤️
Sono contenta di sapere che le storie ti abbiano aiutato e fatto 'staccare' un attimo, spero che l'ispirazione torni presto.
A domani, un abbraccio! ❤️
OFFLINE
Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 14:57
 
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Il "solito" discorsetto pre-valutazioni!
Direi che è doveroso cominciare con un piccolo discorso, in quanto voi tutte ve lo meritate ed io tengo a chiarire le mie posizioni su questo contest, che spero veda prima o poi una seconda edizione.
In questi giorni sono stata piacevolmente in compagnia delle vostre storie, leggendole, rileggendole, soffermandomi su ogni aspetto del vostro stile.
Si dice sempre che le storie che scriviamo parlino di noi, per cui mi perdonerete se mi sono dilungata su certi aspetti, piuttosto che su altri.
Ebbene, io le ho trovate tutte splendide, maledicendomi per stilare la classifica! 😓
Purtroppo ciò che penso rimane sempre nel parametro del gradimento personale - anche perché conoscendomi vi metterei tutte sul podio.
Detto ciò, oltre ai miei noiosissimi complimenti per i vostri lavori, spero davvero che questi giudizi vi piacciano, perché dire che ho passato le ore con i naso immerso in queste storie è un eufemismo 😆.

Ecco a voi i risultati, per qualsiasi dubbio, commento o chiarimento sono a vostra completa disposizione!

Vintage
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Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 15:11
 
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13° CLASSIFICATO - L'ALBERO IN CORRIDOIO di AcquaSaponePaperella


Titolo: 4/5
All’inizio non avevo compreso di che cosa si stesse parlando, ma leggendo la storia ho compreso a pieno il significato di questo titolo e l’ho apprezzato moltissimo, davvero azzeccatissimo per la os che vai a raccontare. Brava.

Grammatica, stile e sintassi: 9/10
Ti segnalo solamente qualche errorino dovuto alla distrazione più qualche altra svista, niente che abbia compromesso in maniera irreversibile la storia.
“[…] eraano i quadratini in bianco […]” Erano. Errore di battitura.
“[…] indicò l'albero fuori in in giardino […]” C’è una ripetizione di in, ma è chiaramente un errore di distrazione.
“[…] era ormai sciupata dal tempo, e ormai resa quasi illeggibile.” Ormai risulta ridondante nelle due coordinate, ti consiglierei di togliere uno dei due, nella fattispecie il primo.
“[…] in modo che chiunque avesse potuto leggerli.” Avesse potuto è usato impropriamente, sarebbe più corretto in questo caso utilizzare il condizionale: avrebbe potuto leggerli, in modo da esprimere al meglio l’eventualità della situazione.
Per quanto riguarda lo stile mi è piaciuto molto, è semplice e le sequenze dialogate sono ben distinte dall’aspetto narrativo. La fluidità della narrazione mista ad un buon utilizzo dei dialoghi rende la storia scorrevole e fluida, priva di brusche interruzioni, il che la rende davvero piacevole alla lettura. Ottimo lavoro.

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10
Non ho riscontrato una vera e propria analisi dei personaggi, credo che in parte sia dovuto al fatto che la storia si concentri soprattutto sulla vicenda dell’albero genealogico. In qualche caso è possibile intuire alcune caratteristiche dei personaggi, in particolar modo della bambina – s’intuisce una personalità forte, molto vispa e attenta ai dettagli. In generale, la storia non presenta particolare introspezione psicologica e si concentra, per la stragrande maggioranza dell’aspetto narrativo, sulle azioni delle due protagoniste.
Anche sulla nonna non si sa poi molto, però si lascia molto all’immaginazione del lettore, che può facilmente comprendere l’alone malinconico e a tratti nostalgico dell’anziana donna, che mostra ripetutamente il suo affetto nei confronti della nipote. V’è un netto contrasto generazionale che mi piace sempre all’interno di una storia: la saggezza e la pacatezza dei gesti d’una persona che s’appresta al tramonto della propria vita con le azioni più puerili e vigorose dei giovani, che hanno dalla loro il fascino della giovinezza.
Tuttavia, l’idea della nipote di coinvolgere la nonna nel suo ambizioso progetto mi pare giusta e molto evocativa: la scena che appare agli occhi del lettore rasenta un quadro ben delineato e d’effetto, ricordandoci l’amore dei nonni e la loro immensa gioia nell’averci accanto.
Mi è dispiaciuto non poterti dare di più, sicuramente se la storia fosse stata un po’ più lunga avresti avuto sicuramente la possibilità di analizzare un po’ di più queste due figure molto iconiche, però nel complesso la storia non perde di valore, proprio perché s’incentra grossomodo su quella che è la vicenda principale della ricostruzione dell’albero genealogico.

Originalità: 10/10
Beh, onestamente non ho mai letto una storia del genere, per cui non ho potuto che darti punteggio pieno. La storia è incentrata tutta sull’albero genealogico e sulla “scoperta” fatta dalla bambina, che si ritrova un albero in casa senza capirne il motivo, salvo poi imparare a leggere e comprendere finalmente il suo significato. Evocativa l’immagine delle radici, dove vi sono i nomi dei nonni e dei suoi parenti più anziani, che sono appunto le fondamenta di ogni famiglia.
Bellissima e originale anche l’idea della bambina di riscrivere i nomi che sono stati ormai usurati dal tempo, in modo da poterli preservare dall’oblio della dimenticanza. In quella richiesta un po’ gioiosa e infantile, la nonna rivede una possibilità di ripartenza, che appare proprio quando pensava d’esser giunta alla fine. È un’idea che dà molta speranza e riscalda il cuore, pensare di non dover mai dimenticare le proprie radici.
"Qualcuno che riporta in vita qualcosa che si pensava fosse vecchio..." disse la nonna. La nipotina ebbe l'impressione che non si riferisse solamente all'albero genealogico.” Questa frase è stata forse la coronazione di ciò che hai voluto raccontare nella tua storia: ciò ch’è vecchio rappresenta in massima parte ciò che siamo stati e che non saremmo mai potuti essere senza chi ci ha preceduto. L’ho trovata una soluzione molto commovente e d’effetto, che va ben oltre la tua storia e diviene un vero e proprio modo di vedere la vita. Davvero un gran bel lavoro.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 2/5 + Frase 0/5
Le dolenti note, come si suol dire. Dunque, non ho riscontrato all’interno della tua storia né il prompt né tantomeno la citazione. Tuttavia, il prompt seppur non impiegato per la costruzione della storia sono comunque riuscita ad intuirlo in qualche frase, dal cambio di comportamento della bambina, associandolo in parte al suo entusiasmo per l’opera di restaurazione dell’albero. Sebbene non utilizzato, comunque non me la sono sentita di darti in toto un punteggio nullo.
Per la citazione mi dispiace, ma non sono riuscita a valutarla. La citazione era, nella fattispecie, “Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale.” La frase non è stata impiegata all’interno della storia, tuttavia non sono neanche stata in grado di “intuirla” all’interno della trama.
L’idea che dovrebbe esprimere questa frase è una sorta di risentimento per qualcosa di passato, un rimorso se vogliamo, oppure un rimpianto. La seconda parte, al contrario, fa riferimento all’andare comunque avanti, dando l’idea di riscatto dovuto ad una condizione iniziale di “svantaggio” – non so se rendo l’idea. Avrei potuto intuire l’utilizzo della citazione se mi fosse stato più chiaro il perché di quella sottaciuta nostalgia della nonna, cosa che però non si evince affatto nel testo, indi per cui, ad esserti onesta, mi è risultato comunque impossibile valutarla. Mi dispiace, perché la storia meritava davvero e con questo punteggio chiaramente ha perso un po’.

Gradimento personale: 3.5/5
Se non fosse per il fattore pacchetto, sicuramente la storia avrebbe reso molto di più, tuttavia mi è piaciuta anche così. È una storia dove chiunque riuscirebbe facilmente ad immedesimarsi, che reca in sé la fattezza d’un racconto dai tratti favolistici e contemporaneamente possiede la presenza di tematiche come il gap generazionale che mi è tanto caro, per cui sono contenta di aver avuto la possibilità di leggerla. È un racconto di grande bellezza, che si perde nei dialoghi ingenui della piccola bambina e in quelli più nostalgici dell’anziana signora. Ho apprezzato moltissimo anche l’idea di non aver conferito un nome ai personaggi, di modo che il lettore possa immedesimarsi pienamente nelle due figure protagoniste.
Per cui, nonostante tutto, è davvero una bella storia.

Totale: 35.5/50
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Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 15:14
 
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12° CLASSIFICATO - L'ARTE DELLA MAGIA di JordanHemingway


Titolo: 3/5
Il titolo di per sé lo considero nella norma. “Annuncia” facilmente quello che si andrà a leggere, favorendone la comprensione. Una buona scelta, sicuramente giusta per la storia e per le tematiche trattate. Lo considererei a tratti banale, tuttavia leggendo si intuisce come sia azzeccato per la vicenda, indi per cui sono soddisfatta.

Grammatica, stile e sintassi: 9/10
Dal punto di vista grammaticale sei stata davvero molto brava, non ho riscontrato errori particolarmente evidenti. L’unico, se proprio vogliamo concederci la pignoleria, sarebbe questo:
“[…] vostra madre per un anno intero ha provato quell’incantesimo in tutti i modi possibili, sbagliando fino a quando non riuscì a capire dove stava l’errore.” Dunque, avendo cominciato una proposizione principale con il passato prossimo, la sua subordinata dovrebbe sempre rispettare la consecutio dell’antecedente, per cui sarebbe “fino a quando non è riuscita”.
A parte questo, a livello grammaticale non ho davvero da sottolinearti nulla di particolare.
Dal punto di vista stilistico non sono riuscita a valutarti con punteggio pieno, poiché la storia s’affida in toto alla componente dialogata, a scapito di quella narrativa che risulta tutt’al più abbozzata, ma senza un vero e proprio set stilistico. Tuttavia, per quello che ho letto, anche qui posso ritenermi soddisfatta nonostante il gap narrativo.

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10
Essendo uno spezzone di sequenza dialogata, non è veramente possibile osservare e apprezzare un’analisi dei personaggi in questione: ciò che si scorge sono solamente alcune frasi che possono lasciare spazio all’intuizione dei tipi di carattere presenti. Esempio: s’intuisce facilmente che la Sultanina sia una ragazzina viziata e anche un po’ pigra, ma con una forte personalità mista ad un palese complesso d’inferiorità nei confronti della madre, mentre la sua istitutrice è una donna matura, consapevole e paziente. Tuttavia, questa è un’analisi che si può dedurre dalla conversazione tra le due, ma non è un aspetto particolarmente approfondito all’interno della vicenda a cui si fa riferimento.
La caratterizzazione dei personaggi rimane superficiale, senza indagare a fondo sulle ragioni di questi ultimi. Mi sarebbe piaciuto osservare qualche considerazione in più della Sultanina una volta che ha visto gli immensi sforzi di sua madre, e magari apprezzare un cambiamento all’interno del suo modo di pensare. Oppure sarebbe stato sicuramente interessante osservare qualcosa in più della Sultana, dei suoi sforzi, del suo modo di rapportarsi alla magia, o ancora la prospettiva esclusiva dell’istitutrice e dei suoi pensieri, che all’interno della storia sono appena accennati.
Di per sé la storia è intrigante e piena di potenzialità, perché questi tre personaggi racchiudono in loro stessi un che di esotico e misterioso, che se analizzato a fondo risulterebbe sicuramente un lavoro molto raffinato e godibile dal punto di vista del lettore.

Originalità: 9/10
Il tema un po’ arabeggiante e mistico è ampiamente trattato in molte storie ormai, tuttavia per la resa che vi hai dato sei riuscita comunque a rimanere molto originale. Viene facile pensare spesso a ciò che sappiamo dai racconti: magia, lampade che contengono geni, desideri. In questa tua storia ricalchi un po’ quei concetti che al lettore sono già noti, se non perché li ha letti quantomeno perché nella cultura popolare viene spontaneo pensare a queste cose.
La magia, altresì, rappresenta un modo di concepire tale realtà. In questa breve storia ci viene raccontato della Sultanina, che appare tutto fuorché un personaggio “positivo”: è sostanzialmente una bambina viziata, che cela in sé una frustrazione profonda per non essere nata talentuosa. Vi è un continuo battibeccare con l’istitutrice che, nonostante i pensieri infausti, decide comunque di non perdere la calma ma di mostrare praticamente ciò che alla bambina sfugge: sua madre non è affatto un talento, ma semplicemente una persona con un’incrollabile dedizione per il suo Paese, cosa che la fa reagire nel momento della necessità.
Per quanto il contesto ambientale sia rischioso per una banale storiella, in questo caso ritengo tu sia stata più che in grado di ovviare a ciò, suscitando comunque la curiosità del lettore e invogliandolo nella continuazione della lettura. Sarebbe stata molto interessante una prosecuzione, per comprendere come andrà davvero a finire, tuttavia anche così posso dire di ritenermi davvero soddisfatta.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 3/5 + Frase 5/5
Mi sarebbe piaciuto che impiegassi un po’ più spesso il prompt, tuttavia anche se accennato si ripresenta latente in molte parti della storia, anzi diventa quasi il monito principale che l’istitutrice tenta d’insegnare alla piccola allieva. Sicuramente sarebbe stato interessante se ti fossi soffermata di più su questo punto, ma in linea di massima credo che per la storia che vai a raccontare sia più che sufficiente, per cui mi è andata bene anche così, non posso dire di non essere soddisfatta.
La citazione, invece, l’ho trovata davvero perfetta: è forse il caposaldo di tutta la vicenda, e rappresenta ciò che in realtà è l’essenza stessa della Sultana. Addirittura vi è un che di maestoso in quelle parole, come se fosse la legge che da sempre ha regolato la sua vita, spingendola a dare il massimo anche su cose che non credeva alla sua portata. Credo che tu sia stata in gamba anche nel tempismo della frase, che s’incastra perfettamente con l’arco narrativo, conferendo alla vicenda una solennità fuori dal comune. Su questo punto sei stata davvero bravissima.

Gradimento personale: 4/5
La storia mi è piaciuta. Mi sarebbe sicuramente piaciuto leggere di più sulla Sultanina e sulla madre, e perché no, anche di questa profetica istitutrice. Ripeto, sono figure interessanti, originali, che si scopre avere un trascorso molto importante, ognuna particolare a modo proprio. Ritengo che se la continuassi sarebbe davvero affascinante poter scoprire gli aspetti delle loro personalità, che ci rimangono un po’ nascosti, e che tuttavia emergono in parte sottoforma di sequenze dialogate.
Nonostante questo, credo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro. Brava.

Totale: 40/50
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Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 15:17
 
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11° CLASSIFICATO - GUARDARE AL FUTURO... INSIEME di Laila_Dahl


Titolo: 3/5
Il titolo esprime ciò che poi si andrà a scoprire nel corso della storia, facendo un po’ da “spoiler” alla vicenda e spiegando anche il significato della citazione usata. Nella media, è un buon titolo.

Grammatica, stile e sintassi: 8.5/10
La storia è scritta bene, tuttavia vi sono alcune cose che ritengo vadano sottolineate. Vi sono, a mio avviso, alcuni periodi che utilizzi che avrebbero bisogno dell’utilizzo di una virgola, esempio:
“[…] non aspettò che lui le spiegasse poiché allacciò le braccia attorno al suo collo e gli rubò le labbra.” Tra spiegasse e poiché è come se ci fosse una sorta di spezzatura, perché sorge spontanea la domanda spiegasse cosa?, che tuttavia viene interrotta dall’utilizzo della temporale. Per rendere meno evidente la rottura, ti consiglierei di mettere una virgola tra le due parole.
Ho riscontrato qualche errore, come ad esempio:
“Poi, a un certo punto […]”. In questo caso sono due avverbi temporali, puoi omettere uno dei due perché si tratta di una ridondanza.
“[…] le sua mani che […]”. È un errore di concordanza, ma è chiaramente un errore di distrazione.
“Sì, l’amava. L’amava davvero tanto, più di quanto abbia mai amato qualcuno.” Qui c’è un errore nella resa verbale, poiché utilizzi il passato nella proposizione principale, il congiuntivo deve esser reso allo stesso modo, quindi bisognerebbe utilizzare avesse, e non abbia.
“[…] il suo capitano teneva stretta l’amore della sua vita mentre lui era lì […]”. Non è un errore in sé e per sé, ma amore è un sostantivo maschile, per cui stretta, che si riferisce ad esso, andrebbe sostituito con stretto. Tuttavia, recentemente è accettata anche la tua forma, sebbene sia meno corretta.
Questi sono gli errori più evidenti che ho riscontrato, ma non ti hanno penalizzato granché perché la storia è scritta comunque molto bene.
Una nota sui dialoghi: avendo tu scelto di utilizzare i trattini, quando non si tratta di un inciso o di una prosecuzione del periodo, puoi omettere la chiusura del secondo trattino. Mi spiego meglio:
“– Ban – sospirò, Elaine, prendendogli il viso tra le mani e avvicinandolo al suo fino a respirare il suo profumo – Ti amo –“. Nel primo dialogo va benissimo l’utilizzo che hai fatto dei trattini, nel secondo invece va omesso l’ultimo trattino, sostituendolo con un semplice “– Ti amo.” Stessa cosa vale per tutti i dialoghi singoli, non seguiti da frasi o da incisi.
Per quanto riguarda lo stile, l’ho trovato molto semplice e leggibile, ma a volte ho trovato il tuo utilizzo del punto a capo un po’ superfluo – ma questo è una mia preferenza di stile, non vuole assolutamente essere motivo di penalità.
Nel complesso, la storia si fa leggere ed è molto apprezzabile.

Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
È una storia dove si evince gran parte dell’introspezione di Ban, che risulta essere il personaggio principale, anche se non mancano considerazioni di Elaine. Ban, nell’opera, si presenta come un personaggio misterioso e inafferrabile, come se non si riuscisse mai a comprendere ciò che gli frulla in quella testa. Nonostante ciò, rimane comunque uno dei miei prediletti, proprio per questa sua profondità introspettiva.
Dunque, sei riuscita a rendere evidenti e reali i suoi sentimenti, addirittura anche l’angoscia sottaciuta e un po’ frustrante del nostro non-morto, che accenna addirittura un po’ d’invidia nei confronti del suo amato capitano che, al contrario suo, può tenere stretta a sé la donna che ama.
Sensazioni, emozioni. Ban è un personaggio che, seppur con molta fatica, non volta mai le spalle a ciò che prova, e in questa storia lo rendi ben chiaro attraverso semplici frasi, che recano in loro l’immagine perfetta di questo personaggio. “E Ban si risvegliò in una piccola stanza, su un letto che non era di fiori, con il viso dolce e gentile di Elaine a riempirgli la mente e senza poter abbracciare il suo corpo morbido e magro.” Questa frase mi è piaciuta particolarmente perché esprime perfettamente l’ideale di mancanza che permea tutta la storia, la sofferenza per la perdita di una persona che si ama e la terrificante verità di non poterla più vedere, abbracciare. Se si pensa a questo, Elaine per Ban è molto più che la semplice donna amata: è, appunto, colei ch’è riuscita a guardarlo, a capirlo. Rappresenta per il non-morto l’ideale di rinascita ch’era convinto di non riuscire più a trovare, e tu hai reso questo concetto decisamente bene. Con Ban hai fatto un gran bel lavoro.
Elaine, di cui tratti per sommi capi, dato che il protagonista è Ban, viene delineata abbastanza IC, con quel suo fare un po’ fanciullesco e un po’ imbarazzato ch’è tipico della sua natura. Non mi sarebbe dispiaciuto leggere qualcosina in più su di lei, dato che la stragrande maggioranza delle storie che leggo su loro due sono incentrate in gran parte dal punto di vista della volpe dell’avarizia.
Nonostante questo, hai fatto una buona caratterizzazione dei personaggi, brava.

Originalità: 8/10
Ammettiamolo, Ban ed Elaine sono la coppia più quotata di tutto Nanatsu no Taizai, di conseguenza le storie che si leggono su di loro sono talmente tante ch’è diventato quasi impossibile scrivere qualcosa di davvero originale. Ad esserti onesta, sebbene la parte introspettiva mi sia piaciuta tantissimo, non ho trovato una ventata di novità all’interno della storia, se non fosse per il paragrafo finale in cui compare il figlio dei due protagonisti – sarebbe stato bello se avessi scelto di approfondire quella parte, che ho trovato più coinvolgente rispetto alle altre.
Questa non è colpa tua, sia ben chiaro: ho letto troppe, troppe storie su questi due. La storia di per sé è corta, per cui sicuramente hai dovuto scegliere di soffermarti su certe scene piuttosto che su altre, e devo ammettere che ogni paragrafo racconta una storia a sé stante, cosa che non mi è affatto dispiaciuta.
Avrei trovato forse un po’ più insolito – e quindi intrigante – osservare la storia più dal’ottica della nostra fatina, ma si sa che Ban da questo punto di vista, ha più cose da raccontare!
Nel complesso, tuttavia, l’ho trovata una storia ben scritta e apprezzabile, sia dal punto di vista stilistico che narrativo.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 3.5/5 + Frase 5/5
Il prompt era attrazione. Lo utilizzi una volta all’interno della storia, impiegandolo più come spiegazione di ciò che succede a entrambi. Mi sta bene così, ma nonostante questo non ho visto una sua piena realizzazione, non v’è una ripresa di questo concetto e finisce lì dov’è cominciato. In base a ciò, non ho potuto darti comunque il punteggio pieno.
La frase, al contrario, ha superato le mie aspettative: ho sempre amato la citazione di Antoine de Saint-Exupery, e tu l’hai sviscerata – letteralmente. Ho trovato calzante l’idea che a dirla a Ban sia stato Zhivago, proprio colui che il nostro protagonista ha sempre considerato il proprio padre, nonché mentore e unica persona di cui lui si sia mai fidato. In questo senso non ho potuto che darti pieno punteggio, specie alla fine, quando Ban comprende finalmente il significato delle suddette parole, come fosse giunto finalmente a quell’epifania, così scontata da essere difficile da intuire. Bravissima!

Gradimento personale: 4/5
Questa storia ha un grandissimo potenziale, sia per le tematiche che tratti sia per il carattere introspettivo che hai voluto conferirle. Analizzando alcuni aspetti piuttosto che altri, questa storia su Ban ed Elain possiede un quid in più rispetto alle altre, però per riuscire davvero ad apprezzarla bisognerebbe aggiungere altre parti che ne delineerebbero meglio il contenuto. Nel complesso, tuttavia, l’ho trovata una bella storia, gradevole e ben scritta.

TOTALE: 40.5/50
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Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 15:20
 
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10° CLASSIFICATO - THE DEAD DON’T TALK, THEY LISTEN di DakotaDeveraux


Titolo: 3.5/5
All’inizio non capivo per quale motivo la storia si chiamasse così, e mi è piaciuto particolarmente proprio perché si deve arrivare alla fine della storia per capirlo appieno. Credo sia anche un chiaro riferimento a ciò che avviene nell’ultimo paragrafo, quasi un monito che si ripropone dopo tanti anni e che non riguarda più semplicemente la madre, ma proprio lo stesso Dean. Mi è piaciuto, preciso per questa storia.

Grammatica, stile e sintassi: 8.5/10
Vi sono dei piccoli errori di distrazione e di battitura, niente che renda la lettura sgradevole, ma ritengo comunque opportuno segnarteli.
“[…] la mancanza che gli riempe lo stomaco.” Gli riempie, errore di battitura che i ripete anche in: “[…] gli riempe la cassa toracica all’idea di alzarsi […]”.
“[…] in quel momento nel volto di suo fratello.” Sul volto, sarebbe più appropriato, ma credo sia stato un errore di distrazione perché in altri casi l’hai usato correttamente. Lo ripeti anche in: “[…] scherno né gioco nel suo volto.”
“[…] rischi di di diventare come quello stupido gatto […]” Il di è ripetuto due volte, errore di distrazione.
“[…] mentre stanno cercando papà […]” Di norma la parola papà è di carattere colloquiale, e viene impiegata generalmente solo in contesti dialogativi. Per cui sarebbe più adatto dire padre, ma ho notato che nel resto della storia utilizzi proprio quest’ultimo vocabolo, tranne quando scrivi: “[…] mattina quando litigava con papà […]”.
“[…] glie lo racconta […]” Glielo è tutto attaccato.
“[…] se l’era prese di santa ragione da suo fratello […]” Premetto, è una forma corretta e non ha costituito alcuna penalità, ma ci tenevo a darti il mio consiglio. Se l’era prese va bene, ma all’orecchio sarebbe più fluido scrivere la aveva prese, perché risulta poi spontaneo domandarsi “da chi?”, introducendo quello che poi costituisce il complemento d’agente. Ripeto, non ha costituito sottrazione di punteggio.
“[…] impattando con l’asfalto […]” Impattare può essere utilizzato con le preposizioni su e contro. Per cui, impattando contro l’asfalto, oppure – sarebbe meglio – impattando sull’asfalto.
“[…] riflette sulla lieve imposizione nascosta, sulla lieve punta di egoismo […]” Sulla lieve viene ripetuto due volte, senza che vi sia un inciso per il quale si possa giustificare una effettiva ridondanza. Per esempio, nel caso di: “[…] si siedono ad uno squallido tavolino di uno squallido locale dell’Arkansas […]” la ridondanza non viene penalizzata perché viene impiegata come figura retorica, quindi per rafforzare il significato che il locale fosse particolarmente squallido.
Un altro piccolo appunto riguarda i dialoghi. Sono trattati benissimo, tuttavia in alcuni dialoghi a fine periodo mancano i punti fermi. Esempio: “Però seriamente, Sammy: questa storia deve finire. Sta diventando estenuante prendere a pugni ogni persona che dice che sei strano” In questo caso ci vuole sempre il punto fermo a fine frase, anche se è costituita da una sequenza dialogata.
Per quanto riguarda lo stile mi è piaciuto molto, tranne qualche volta in cui ho fatto fatica a leggere dei periodi intervallati da incisi troppo lunghi, che a volte rendono faticoso riprendere il filo del discorso principale. In alcuni punti ho dovuto rileggere più di una volta per comprendere il significato, ma nel complesso la storia si fa leggere ed è piacevole, specie negli ultimi due paragrafi. Brava.

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Nel suo complesso vi è un’ottima caratterizzazione dei personaggi, sebbene il punto di vista meglio analizzato sia quello di Dean: Sam all’inizio è il “mocciosetto”, che lo stesso Dean non riesce a fare a meno di viziare, sebbene questa parola non sia del tutto corretta, perché in realtà non fa altro che metterlo al primo posto nell’ottica di ciò che considera una necessità. Si preoccupa costantemente per lui, lo difende in situazioni scomode, salvo poi fargli la paternale sull’essere più sicuro di sé. Se la si guarda in quest’ottica d’idee, Dean è stato – oltre che un fratello maggiore – una vera e propria figura di stampo paterno, sostituendosi in toto al genitore sempre assente a causa della caccia.
I punti di vista di Sam sono ben precisi, intervallati dalle parentesi nelle quali il più piccolo ripensa a quanto accaduto col fratello, e hai sottolineato perfettamente il rapporto tra i due come un qualcosa che va ben oltre la semplice fratellanza. Dean non riesce neanche a pensare ad una vita senza Sam, lo si lascia intendere soprattutto quando continua a ripetergli che non se ne andrà. Questo rapporto, che di base appare sempre positivo e vede Dean come una sorta di sempiterno protettore, diviene quasi morboso e ossessivo, lasciando intuire che, nonostante l’amore che li leghi, vi sia anche un conflitto in corso, che probabilmente c’è sempre stato.
Sam, se dapprima l’osserviamo come un bambino ingenuo e incapace di contestualizzare le scelte del fratello – esempio lampante quando gli chiede se ha mangiato e si beve la bugia del fratello –, con la crescita questa sua personalità diviene più vispa e attenta, tanto quasi da contrastare la figura di Dean, invece che assecondarla.
“Sam non può fare a meno di trattenere il sorriso che gli affiora sulle labbra questa volta, perché certe cose non cambiano proprio mai e, dannazione, ovviamente prende nota di ricordargli quell’episodio, la prossima volta che si vanta di essere bravo con i bambini.” Questa frase mi è piaciuta particolarmente, sia per il momento in cui l’hai introdotta, sia perché sintetizza molto bene il legame affettuoso e tuttavia votato spesso agli screzi e alle prese in giro. Si assiste ad un capovolgimento delle due figure, con Sam che sembra “crescere” molto più del fratello dal punto di vista emotivo, divenendo in grado d’essere lui quello che fa la paternale.
Dean, al contrario, appare quasi che non cresca mai all’interno della storia. Ci si chiede perché, salvo poi rendersene conto alla fine: Dean non ha bisogno di crescere, perché era già grande fin da piccolo. Ha dovuto sopperire alle mancanze di una madre morta e di un padre sempre assente, ha badato lui a Sam, indi per cui fin da piccolo ha mostrato d’esser già un adulto – sebbene la sua personalità sia canzonatoria e decisamente immatura. La riprova della sua crescita si cela proprio nel senso di colpa di Sam, ch’è consapevole del fatto che il fratello si sia sempre sacrificato, fino alla fine, solamente per lui.
Davvero un buon lavoro, brava.

Originalità: 8/10
Dean e Sam sono le prime persone a cui si pensa quando si parla di Supernatural, il fandom pullula di storie su loro due e spesso si ha davvero molta difficoltà ad inquadrare una storia che sia davvero super originale. Questo racconto sicuramente da questo punto di vista presenta qualche elemento già visto, ma a dirla tutta credo che non sia poi un grande problema: sono contraria a chi dice che una storia che magari presenta delle cose già viste, allora non è una buona storia. Questa ne è la prova lampante, perché è davvero una fanfiction ben scritta e pensata in un certo modo, lo si denota in ogni singolo paragrafo: l’infanzia dei protagonisti, la loro adolescenza, il loro passaggio all’età adulta, i cambiamenti che lo scorrere del tempo porta, le riflessioni dei due sull’altro. Sì, sono cose che sono già state scritte, ma questo non significa che perdano di valore solamente perché le si analizza in un’ottica differente.
A maggior ragione se si pensa che hai scelto dei momenti molto particolari per narrare tutto questo, perché ognuno esprime e analizza in maniera certosina e puntigliosa quello che è un rapporto che ormai si dà quasi per scontato, per cui anche qui ritengo che tu sia stata particolarmente brava.
Sono rimasta molto colpita – su tutto il resto – dalla scena finale. ““Le tombe servono a chi resta, Sammy” aveva affermato il maggiore, scetticismo misto a dolore a impregnargli la voce. “I morti non parlano. E se parlano, fratellino, è solo un problema da risolvere” è una frase che lascia davvero l’amaro in bocca, così come la risposta di Sam che appare quasi come un monito al lettore, più che al fratello maggiore, il quale ha la stessa reazione che avrebbe chiunque.
Far finire la storia con Dean che si ammutolisce l’ho trovata davvero una bella idea, che si ricollega in maniera perfetta anche al titolo: è come se Sam avesse detto al fratello di prendere esempio dai morti e di smetterla di aggiungere cose che non vale la pena dire.
Quindi, nonostante la trama non spicchi per originalità, io l’ho trovata comunque una storia molto degna di nota.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 4/5
Mi è piaciuto sia l’utilizzo del prompt che della citazione. Ritengo che la parola sacrificio sia alla base di tutta la storia, poiché è proprio sulla base dei sacrifici che Dean fa per Sam che s’incentra la trama. Mi sarebbe piaciuto che tu lo impiegassi anche per spiegare cosa ne pensi effettivamente Dean di questo suo continuo sacrificarsi – se la veda anche lui in quest’ottica d’idee o meno –, tuttavia sono davvero soddisfatta del suo utilizzo.
L’uso della citazione mi è piaciuto, ma l’ho trovato un po’ approssimativo: la frase viene detta in un contesto molto ben delineato e mostra anche il suo effetto, perché descrive il paradosso di ciò che si cela spietato nella mente di Sam, che guarda ciò che possiede e si chiede se davvero sia quello il ricavato di tutti quegli anni di rinunce, sforzi e fatica. Di per sé è un buon utilizzo della frase, tuttavia mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più analizzato il suo significato, perché appare più come un breve attimo di logicità nella testa di Sam, e passa quasi inosservata se non si pone abbastanza l’attenzione. Nonostante questo, tuttavia, anche di questo utilizzo non sono affatto dispiaciuta.

Gradimento personale: 4/5
È una bella storia, che analizza con precisione il rapporto affettuoso e a tratti conflittuale dei fratelli Winchester. La parte che ho adorato di più – neanche a dirlo – è la scena finale, quando Sam pensa alla reazione che potrebbe avere Dean se osasse rovinare la sua preziosissima Impala. Mi piacciono molto i finali misti, quelli scritti con un po’ di nostalgica malinconia e che ti fanno pensare alle sensazioni e alle emozioni celate nei personaggi – sì, sono una melodrammatica nata. Per cui la tua storia, seppure non originalissima, mi è comunque piaciuta molto proprio per questa tua squisita capacità di poter delineare con accuratezza e delicatezza i tratti dei due protagonisti, nei quali è facile identificarsi e per cui è facile provare una forte empatia.
Brava davvero.

Totale: 42.5/50
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14/05/2020 15:24
 
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9° CLASSIFICATO - ODORE DI BRUCIATO, VERNICE E... di Nina Ninetta


Titolo: 4.5/5
Ammetto che all’inizio ero un po’ scettica sulla scelta di questo titolo, ma ad un occhio attento si comprende subito che è un’ottima opzione per questa storia. Ho trovato molto originale l’idea di “suddividerlo” a seconda del capitolo. In quest’ottica d’idee la connotazione che hai voluto dargli viene avvalorata dall’importanza che quei vocaboli assumono in ciascun capitolo, per cui trovo, oltre al fatto che la scelta sia stata molto originale, che sia stata ponderata in base alla suddivisione in capitoli della storia. Brava.

Grammatica, stile e sintassi: 8.3/10
A livello grammaticale ci sono delle precisazioni da fare, soprattutto errori di distrazione/battitura. Non compromettono la buona riuscita della storia, che risulta piacevolmente gradevole e ben strutturata.
“[…] se far entrare nella zucca di Ron le motivazioni che lo avevano spinto a scegliere Hermione fra i tanti Auror, farlo con l’ex studente di Serpeverde sarebbe stata un’impresa più che ardua.” La frase è irrisolta, poiché la preposizione ipotetica non è sostenuta da un verbo principale. Avresti dovuto scrivere qualcosa come: “Se far entrare nella zucca di Ron le motivazioni che lo avevano spinto a scegliere Hermione fra i tanti Auror era stato difficile/complicato”. In questo modo è possibile utilizzare la comparativa seguente.
“[…] i segni evidenti dell’incendio dal quale erano scampati.” Il verbo scampare è sorretto dalla preposizione a, per cui al quale erano scampati. Se invece si utilizzare il verbo scappare – corretto nel contesto di cui scrivi – allora si può lasciare dal.
“[…] aveva accompagnato papà a comprare la vernice per la staccionata.” Papà è un termine di carattere colloquiale, che viene impiegato durante una parte dialogata. In questo senso, sarebbe sempre meglio utilizzare il padre.
“[…] che ne avesse estratto una bacchetta – molto probabilmente aveva intenzione di usare il camino come ingresso per i Mangiamorte – balzò in avanti per premerle contro la punta della bacchetta.” Bacchetta, escludendo l’inciso, viene ripetuto due volte, nella seconda può essere sostituito con la punta della propria, dato che si fa sempre riferimento allo stesso sostantivo.
“[…] trattenere una ristata scomposta […]” Risata, errore di battitura.
“[…] «”Chi vuole nascondere la verità non ha che da esprimerla apertamente […]” I primi apici sono storti, vanno rivolti verso la parola.
“[…] un primo mento di soddisfazione personale […]” Momento, errore di distrazione.
“[…] che filtrava dalla attraverso le tende schiuse […]” O dalle tende schiuse, oppure attraverso le tende schiuse.
“[…] ma se non fossero giunti i soccorsi erano spacciati […]” V’è un errore nella consecutio temporum, la concordanza sarebbe sarebbero stati spacciati.
“[…] già tentato più volte di Smaterializzarsi […]” In questo caso la S maiuscola è superflua.
“Sorreggendo Hermione si lasciarono […]” In questo caso, essendo che il soggetto sottinteso è Draco perché sorregge Hermione, la principale dovrebbe essere si lasciò.
“[…] la lotta che si stava consumano dentro di lei […]” Consumando, errore di battitura/distrazione.
Per quanto riguarda lo stile, hai utilizzato perfettamente la punteggiatura e l’utilizzo di coordinate, che rendono i capitoli semplici da leggere e non appesantiscono la lettura. Non è uno stile particolarmente ricercato, utilizzi vocaboli di facile comprensione e tuttavia s’evidenzia una più che ponderata scelta tra concept narrativo e sequenze dialogate che ho trovato davvero molto ben fatta. Brava. L’unica accortezza, se proprio si vuole essere pignoli, sarebbe l’ideale che i pensieri di Hermione li “sottolineassi” narrativamente, per esempio usando un carattere corsivo, in modo da renderli ben evidenti e staccati dal resto dell’arco narrativo.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Draco, personalmente, l’ho davvero adorato. Credo che, nonostante il suo repentino cambio di pensiero sui Babbani, sia in realtà molto IC: se una cosa del genere fosse accaduta sul serio, probabilmente lui avrebbe reagito in questo. Draco è un personaggio dal passato ricolmo di rimorsi e rimpianti, tuttavia mi è piaciuto il fatto che tu l’abbia delineato con ancora tutte le sue caratteristiche emotive e psicologiche più convenzionali: un giovane uomo che, nonostante quello che ha passato, risulta ancora permeato da un alone di presunzione e arroganza che lo rendono un fiero Malfoy, salvo poi “smussare” quel lato di sé grazie alla presenza di Hermione, comprendendo finalmente che aprirsi a nuovi orizzonti, nuovi mondi per così dire, non è poi tanto male. “Hagrid come tutore di mio figlio? E cosa dovrebbe insegnargli? A tagliare legna? Oh, andiamo Potter, è ridicolo!” Questa è – per dirne una – una delle frasi più calzanti che ho trovato: Draco sembra proprio di avercelo davanti, con quella sua smorfia di disgusto mista a contrarietà ch’è tipica della sua natura sbeffeggiatrice e sarcastica, per non parlare della scena in cui fa esplodere la tv, l’ho trovata davvero geniale. In pratica, nella stragrande maggioranza delle scene con Draco, ho riso come una scema per mezz’ora.
Draco, tuttavia, mostra anche un aspetto più mite e apprezzabile, come quando aiuta il padre di Hermione con la staccionata. Di per sé è una scena semplice e poco d’effetto, tuttavia cela in sé una straordinaria efficienza narrativa, oltre che introspettiva: Draco sta mutando, sta cambiando, ma non lo fa per qualcuno, come banalmente si potrebbe pensare. Lo fa perché, nella sua mente ostacolata dai pensieri del padre Lucius, non ha mai pensato che il mondo dei Babbani potesse essere così affascinante, così assurdo nella sua semplicità, per cui appare come un bambino sorpreso di trovarsi di fronte ad un aeroplano o ad una televisione. Per non parlare di quando siede sulla poltrona con Hermione, poi con suo padre, bevendo dell’alcol che non è assolutamente in grado di reggere. Inutile dire che l’ho trovato tenerissimo. Mi sarebbe sicuramente piaciuto che trattassi la storia più dal suo punto di vista, soprattutto per lo sviluppo dei suoi sentimenti per Hermione, ma ciononostante sono contentissima anche così.
Parliamo di Hermione: mi è piaciuta, ma meno rispetto a Draco. Reca sempre la corretta immagine di sé e della perfetta studiosa, che sa sempre cosa fare e quando farlo. Tuttavia, da un certo punto di vista, l’ho trovata un filino OOC, ma passo subito a spiegarti perché. È una protagonista di tutti i libri, è una maga eccezionale e ama alla follia Ron ed Harry a prescindere da tutto. È una mia percezione della cosa, sia ben chiaro, ma ritengo che, qualora lei e Ron davvero finissero per separarsi, lei non avrebbe comunque quell’atteggiamento così altamente stizzito. Insomma, stiamo parlando, prima che di suo marito, di una persona che gli è stata accanto per tutta la vita, dalla quale ha avuto due figli, per cui mi sembra un po’ fuori luogo l’idea che possa manifestare un disprezzo simile, e credo che anche con Draco sarebbe più discreta. Tuttavia, non posso dire di non aver apprezzato anche lei, che sembra quasi di consistenza plastica: me la immagino mentre alza in continuazione gli occhi al cielo per colpa di Draco, la sua preoccupazione nei confronti degli adorati genitori, la lucidità che manifesta fino all’ultimo, quando poi vede finalmente Harry arrivare in loro soccorso. Fredda, dotata d’un eccezionale raziocinio e consapevole di ogni cosa che fa, questa parte l’ho decisamente trovata IC.
Che altro dire? Sei stata davvero brava.

Originalità: 9/10
Le Draco x Hermione sono un rischio enorme. Non saprei dire come mai, ma probabilmente l’idea di due personaggi che nella realtà si odiano a morte sembra attirare la stragrande maggioranza di fan e scrittori. Sono contenta di aver letto una storia comunque diversa dalle altre, sia per le tematiche trattate sia per il rapporto tra questi due. Il fatto che il finale rimanga piuttosto aperto mi ha lasciata piacevolmente sorpresa – ad esserti onesta odio i finali aperti, ma in questa storia l’ho trovato particolarmente d’effetto.
Hermione e Draco non mettono affatto in luce i propri sentimenti, perché non ne hanno bisogno. Si lasciano condurre dal qui ed ora, senza farsi più tanti problemi, ognuno consapevole della propria crescita e del proprio cambiamento: Draco ha imparato dal mondo dei Babbani cose nuove, è riuscito di nuovo a sorprendersi per qualcosa, ha imparato forse anche il fascino e il calore di una normale famiglia, comprendendo che si può vivere anche senza magia; Hermione, invece, ha imparato da Draco ad essere meno tesa, a godersi gli attimi, a comprendere che nella vita la teoria non può essere sempre tutto e più di questo ha imparato che cogliere l’attimo non è qualcosa di sbagliato e da demonizzare, ma solo una delle tante opportunità che la vita concede.
Le loro vite, per quanto insanabilmente diverse, si sono scontrate, facendo capire ad entrambi le varie sfumature che la vita può offrire quando decide d’unire due destini – perdonami la considerazione un po’ troppo poetica.
Mi è piaciuta moltissimo, brava anche qui.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 2/5 + Frase 5/5
Mannaggia al prompt, mannaggia! Allora, il prompt non l’ho evidenziato particolarmente all’interno della storia, ma sono tuttavia riuscita ad evincere il suo ruolo all’interno soprattutto del dialogo di Hermione: “Ho pensato che accettando di darti protezione ti avrei inferto una lezione di vita, insegnandoti la correttezza, l’onestà e l’integrità morale che mi contraddistingue dai Purosangue come te”, credo che in questa frase ci sia una massiccia presenza che la lega al prompt, il quale tuttavia non si evince in tutto il racconto.
La citazione, al contrario, l’ho adorata davvero. Non solo perché è inserita perfettamente all’interno della vicenda, ma perché a dirla è proprio l’ultima persona che ti aspetteresti, il nostro amatissimo Draco. Ammetto di essere stata sorpresissima della cosa, perché non me lo sarei aspettato neanche fra mille anni che fosse proprio lui il citazionista. Mi aspettavo che fosse decisamente la saccente Hermione ad esprimerla, ed invece colpo di scena. Davvero un incanto, poi, il contesto in cui è inserita: esprime radicalmente il paradosso della situazione, Hermione e Draco seduti sulle poltrone davanti ad un fuoco, una scena che si fa fatica ad immaginare, così paradossale che anche se dicessero la verità non verrebbero creduti. Scena perfetta, citazione perfetta, bravissima.

Gradimento personale: 5/5
Io questa storia l’ho adorata. Sono una grande amante della coppia Draco x Hermione, tuttavia a lungo andare mi sono ritrovata ad annoiarmi, perché veramente le fanfiction su di loro le ho sempre trovate tutte uguali. Tu hai scritto davvero qualcosa di diverso, di potente e originale, pur non discostandoti di molto da altre storie, che tuttavia ritengo più banali e non degne di nota.
Questa storia possiede un quid in più, un fascino che parte proprio dalla figura di Draco, dal suo drastico mutare, rendendocelo davvero perfetto: ansia, rimorso, paura, sarcasmo, ironia pungente, dolcezza, tenerezza e incapacità di resistere al whiskey. Cioè, come non si può non amare il tuo Draco?
Storia stupenda, l’ho amata un sacco. Bravissima.

Totale: 42.8/50
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14/05/2020 15:27
 
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8° CLASSIFICATO - SO TAKE ME, TAKE ME FAR di Kim WinterNight


Titolo: 4/5
L’ho trovato un ottimo titolo per questa storia. All’inizio non mi aveva molto convinto, poi chiaramente con lo scorrere della storia ho compreso come mai hai scelto proprio quella frase e ho pensato che fosse adatta al contesto. Davvero ben fatto.

Grammatica, stile e sintassi: 9.9/10
A livello grammaticale non ho assolutamente nulla da segnalarti, direi che sei stata superba. L’unica accortezza è che nella frase: “il suo corpo robusto emanava energia, la sua voce era pura energia, ogni singola fibra della sua personalità era in grado di infuocare il Troubadour” la parola energia viene ripetuta due volte – ma sono convinta sia una ridondanza dovuta alla distrazione. Fosse stato un inciso, non ne avrei neppure tenuto conto.
Hai uno stile davvero eccezionale. Fai spesso affidamento su frasi semplici e periodi non troppo complessi, che rendono subito chiara sia la sequenza descrittiva che quella narrativa, rendendo la lettura piacevole e mai pesante. L’unica cosa che ti consiglio è di sottolineare in qualche modo la presenza dei pensieri della protagonista, per esempio con il corsivo oppure con l’utilizzo di apici, in modo da evidenziare la differenza temporale tra il flusso dei pensieri e il tempo della narrazione.
A parte veramente queste quisquiglie, davvero un lavoro eccellente, è meraviglioso poter leggere una storia così ben scritta, complimenti.

Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
In questa OS è evidente la presenza di una sorta di spin-off, poiché si viene subito immersi in una conversazione che lascia intuire il proseguo di qualcosa che c’è già stato – come ci rendi noto anche tu. In questo contesto, la figura principale è costituita da Meredith e la co-protagonista è Brianna, mentre gli altri personaggi si limitano a fare da sfondo alla vicenda.
Chiaramente, essendo una OS che vuole avere il compito di approfondire il rapporto tra queste due protagoniste, la caratterizzazione dei due personaggi c’è, ma appare in parte incompleta: Meredith è timida e riservata, mentre Brianna in poche semplici righe sembra una figura possente, direi a tratti mastodontica, così come prorompente e forte sembra il suo carattere. Sicuramente sono due figure per le quali il lettore tende a simpatizzare, ma la storia pecca un po’ dal punto di vista introspettivo, poiché non vi è una vera e propria analisi dei personaggi, ma solo una risoluzione di ciò che è la loro essenza e il loro rapporto. Essendo la storia sviluppata dal punto di vista di Meredith, la cosa non fa assolutamente storcere il naso, al contrario: la OS non è molto lunga, ma comunque dà prova di un’ottima capacità di sintetizzare al meglio quelli che sono i pensieri della protagonista. La parte di Meredith che ho preferito è sicuramente la sua risoluzione nel comprendere di doversi amare per ciò che è.
Capiva che amare se stessa era davvero la cosa più importante, perché solo così sarebbe riuscita a lasciarsi davvero andare con qualcuno. Questa catarsi emotiva l’ho apprezzata molto, forse perché fin dall’inizio della lettura la tua protagonista m’è apparsa molto insicura, costretta dai dubbi a seguire delle scelte che forse non voleva fare davvero. Ho finito per simpatizzare con questo personaggio, sperando nel suo lieto fine, non necessariamente accanto a qualcuno, ma almeno capace di smuoverla da quel suo impasse.
Per cui, nonostante mi sarebbe piaciuto assistere ad un maggior approfondimento della personalità di entrambe le protagoniste, hai fatto davvero un ottimo lavoro.

Originalità: 9/10
Essendo uno spin-off di una tua precedente opera, avevo il timore che potesse essere difficile da comprendere per qualcuno che non avesse letto la tua storia, eppure mi sono dovuta subito ricredere: questa storia è come un punto e a capo, e la trovo davvero molto coinvolgente – sicuramente anche merito del tuo stile. Il problema, se proprio vogliamo trovarne uno, è la rapidità della vicenda, che scorre veloce, soprattutto dal punto di vista narrativo: si viene catapultati subito all’interno della storia, e altrettanto velocemente essa finisce. Ripeto anche qui, la cosa è dovuta certamente al fatto che questa storia è una sorta di proseguo di un tuo precedente lavoro, e credo che serva più che altro ad approfondire un rapporto di cui avevi già ampiamente scritto. Tuttavia, la reputo una storia davvero molto ben fatta anche dal punto di vista narrativo che, complice lo stile impeccabile, rende il lettore piacevolmente coinvolto all’interno dell’intera vicenda, permettendogli d’immedesimarsi facilmente nella personalità di Meredith, vivendo con lei i suoi dubbi, i suoi timori, le sue ansie.
Ritengo tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro, brava.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 3/5 + Frase 5/5
Non sono rimasta molto colpita dall’utilizzo che hai fatto del prompt, che avrei preferito fosse un elemento più ricorrente all’interno della vicenda, anche sei hai tenuto a sottintenderlo spesso: ognuno dei membri presenti nella storia ha fatto sacrifici e rinunce per giungere fin lì, per cui sei riuscita comunque ad impiegarlo discretamente, facendo anche intuire l’idea degli sforzi di ognuno per giungere fino a quel momento.
Ho adorato, invece, l’utilizzo della frase. Davvero ottima l’evocazione che hai fatto, e mi ha conquistato tantissimo anche la scena in cui l’hai inserita, con Brianna incapace di ricordarsi precisamente la frase e Meredith che la cita a memoria. Mi è davvero piaciuta, specie con la frase: «Ha ragione. Sembra che parli di noi, noi tutti in questo talent. Forse vinceremo, forse no. Ma l’importante è ciò che saremo dopo. Ciò che diventeremo dopo questa esperienza. Perché ci cambierà, che lo vogliamo o no. Ci segnerà per sempre.» La frase esprime perfettamente il significato che gli attribuisce Brianna, il che rende l’intera citazione di Ruskin una specie di sintesi delle loro vite. Bravissima, non saprei che altro dirti.

Gradimento personale: 4/5
La premessa è che, oltre alla storia in sé e per sé che ho trovato davvero godibile dal punto di vista della lettura, Peculiar Kind Of Sanity è la canzone che preferisco degli Infected Rain, quindi non nascondo la piacevole sorpresa di ritrovarmela all’interno di questa storia. Credo davvero che tu abbia fatto un bellissimo lavoro, sia per il contesto generale, sia per quanto riguarda i personaggi.
Davvero brava!

TOTALE: 43.4/50
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14/05/2020 15:30
 
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7° CLASSIFICATO - IL TEMPO CHE HO PERSO di NaoYoshikawa


Titolo: 3/5
Un titolo azzeccato sicuramente per la storia che si va a raccontare. Esprime senza mezzi termini ciò che poi verrà rivelato nella storia, lasciando un po’ intuire cosa potrebbe succedere.

Grammatica, stile e sintassi: 8/10
Dunque, sicuramente è una storia ben scritta e si vede molto l’attenzione che hai dedicato allo stile, tuttavia ho da sottolinearti alcune cose.
“[…] come fosse giusto o meno reagire, comportarsi, parlare.” O meno andrebbe utilizzato con una ipotetica, per cui sarebbe corretto dire piuttosto “se fosse giusto o meno reagire” o più semplicemente eliminarlo dalla frase, “come fosse giusto reagire”.
“[…] Harry tornò poco dopo con tra le mani un vassoio […]” Sarebbe sempre opportuno non separare mai le locuzioni di un complemento, per cui sarebbe: “con un vassoio tra le mani”.
“[…] Tra lui ed Harry c’era una tensione particolare, in verità c’era sempre stata. Erano sempre stati attratti […]” In questo caso v’è la ridondanza “sempre stato” che dà un po’ fastidio alla lettura – colpa mia, sono un po’ fissata con le ripetizioni. Inoltre, nella frase “erano sempre stati attratti”, seppur sottinteso, non si apprezza bene il complemento di riferimento; sarebbe più corretto scrivere “erano sempre stati attratti l’uno dall’altro”.
“[…] sarebbe potuta finire molto male e o molto bene […]” Qui è un errore di battitura, c’è una e di troppo.
“[…] tempestando il suo collo di baci e sentendolo tendere ad ogni gesto […]” Il verbo tendere presuppone sempre un complemento diretto, per cui in questo caso, avendo un valore pressocché riflessivo, l’utilizzo corretto sarebbe tendersi.
“[…] Lo baciò di nuovo ed Draco si sentì debole […]” È sicuramente un errore di distrazione, ma ed come congiunzione si utilizza solo in presenza di una parola che inizia per vocale.
“[…] Erano ignari e inconsapevole che tra un po’ di tempo a quella parte […]” Inconsapevoli, errore di distrazione. Per quanto riguarda la locuzione temporale che segue, la corretta è “da un po’ di tempo a questa parte”. Essendo la tua storia al passato, tuttavia, sarebbe più corretto mantenere la forma “tra un po’ di tempo”.
“[…] come se dalla sua esistenza dipendesse ciò.” Non ho compreso il significato della frase, ma credo che volessi dire: “come se da ciò dipendesse la sua esistenza”, cioè dal fatto di baciare Draco dipendesse l’esistenza stessa di Harry.
“[…] Sono morto ogni giorno aspettandoti[1][…]” Qui manca il punto e a capo.
“[…] Si ricordò di cosa erano stati un tempo.” In questo caso erano all’imperfetto è sbagliato, è più opportuno utilizzare il congiuntivo fossero.
“[…] poi aveva incolpato a se stesso.” Errore di distrazione, c’è una a di troppo.
“[…] Draco si avvicino al suo viso […]” Errore di distrazione. Si avvicinò.
Nonostante alcune imprecisioni di carattere grammaticale, mi è molto piaciuto il tuo stile, sia per quanto riguarda in generale l’utilizzo corretto della punteggiatura che anche il modo scorrevole della scrittura, che rende la lettura piacevole e mai pesante. Dal punto di vista stilistico ti faccio davvero i complimenti, anche per la scelta dei dialoghi, che hai piazzato proprio nei punti opportuni. Brava davvero!

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Gran bel lavoro davvero. Quando leggo una Draco/Harry mi sale sempre l’ansia che i personaggi siano troppo OOC e v’è il serio rischio d’infarto ogni santissima volta. Proprio perché rappresentano una delle mie ship preferite, ho sempre un occhio di riguardo per la storia e soprattutto per la loro introspezione. E che dire: li ho adorati.
Non ti ho dato il punteggio pieno solo perché mi sarebbe piaciuto un po’ di più un approfondimento dal punto di vista di Harry, tuttavia via mi sento soddisfatta di entrambi i personaggi, che tra l’altro trovo perfettamente incastonati nell’arco narrativo.
Draco Malfoy penso che sia uno dei personaggi che adoro di più nei libri, per cui sono abbastanza severa sul modo in cui viene delineato nelle storie. Qui abbiamo un giovane uomo distrutto per due cose: la prima, quella che considera la perdita del suo amore. La seconda, e ben più rilevante, è quella di rivangare un passato che l’ha visto antagonista del suo amore. Molto toccante la scena finale: “«Tu sulla mia», Draco sospirò, sollevato, come se un pezzo del suo cuore fosse tornato al proprio posto. «Allora adesso che dovremmo fare? Ricominciare? Insomma… il salvatore del mondo magico insieme ad un ex Mangiamorte?»”. Sarò pure una tipa sentimentale, ma questa è una sintesi assolutamente perfetta di questo rapporto fatto di alti e bassi, amore e odio insieme. Perdersi e ritrovarsi, i rimpianti per le scelte passate e la paura di ciò che deve ancora accadere. Ho molto apprezzato anche il flashback che hai introdotto per staccarti dalla sequenza temporale principale: assistiamo alla presenza di due Draco. Il primo, quello giovane e aitante, che dell’arroganza se ne fa un vanto ed è convinto che nulla possa abbatterlo. Il secondo, quello del “presente”, più maturo e pensieroso, che riflette sulle sue discutibili scelte di vita. Questo cambiamento di prospettiva l’ho apprezzato oltre ogni modo.
Anche Harry, sebbene un po’ meno approfondito, mi è piaciuto: lui, in fondo, non è neanche poi tanto cambiato. È sempre il placido ragazzo di un tempo, un po’ impacciato e combinaguai, che però dà prova d’esser cresciuto, attraverso le parole di conforto per Draco, attraverso i gesti e nella sequenza erotica che ho trovato davvero molto ben scritta e per nulla volgare.
Insomma, uno shift temporale di sette anni e mezzo che ha cambiato per sempre la vita dei due protagonisti, pur rendendoli sempre gli stessi nella loro più intima essenza. Veramente brava!

Originalità: 9/10
Di storie su loro due ne ho lette un’infinità, ma questa è diversa. C’è un angst di fondo che ti ha permesso di conquistarmi! Nelle storie mi piace sempre di più la sequenza introspettiva che quella più meramente dialogata o descrittiva. In questo caso il dolore e il senso d’impotenza di Draco mi hanno davvero soggiogata, poche volte si assiste alla dipartita di questo personaggio, che in questa storia reca i connotati del classico sconfitto. Nonostante questo e l’inadeguatezza di ciò che è stato, di quello che fatto, m’è piaciuto tantissimo il loro incontro, specie perché appunto non è avvenuto per puro “caso”: è stato Draco a sceglierlo, pur consapevole dell’errore e delle conseguenze che tutto questo avrebbe generato. Per tutta la storia Malfoy non fa che essere confuso, preda della sofferenza e del rimorso, e solo grazie ad Harry riesce a trovare un po’ di pace per quel suo animo tormentato, che in alternativa magari sarebbe stato in grado di autodistruggersi. Ho gradito molto anche il finale aperto, che lascia intendere un proseguo che non ci è dato sapere.
Insomma, non saprei che altro dirti, se non brava, perché parlare di loro due e contemporaneamente scrivere qualcosa di diverso non era affatto una cosa semplice! Complimenti.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 4/5 + Frase 5/5
L’utilizzo del prompt è stato usato molto bene: parli dell’attrazione reciproca in più punti, manifestandola apertamente durante il corso della storia e rendendola un punto chiave della vicenda: questi due non sono solo innamorati, si desiderano ardentemente e questa cosa s’evince praticamente subito, dal tremolio delle mani alla strozzatura della voce al nervosismo, tutto ben scritto e delineato. Per quanto riguarda la frase, anche qui, non ho di che lamentarmi, anzi: è stata una scelta meravigliosa farla dire ad Harry in quel momento. Dà proprio l’idea di una separazione solamente fisica, perché entrambi non hanno mai smesso di guardare nella stessa direzione. Pensa, ho apprezzato tantissimo anche la frase che hai aggiunto dopo: “Eri sulla mia strada”. Fornisce al lettore un’idea quasi d’intralcio, come se fosse inevitabile per entrambi scontrarsi, più che incontrarsi. Scontrarsi, d’altronde, è più nella natura genuina e fedele dei due protagonisti.
Per cui anche qui, sto gongolando di gioia. Brava!

Gradimento personale: 5/5
Bella. Diversa, ovviamente in senso positivo, s’intende. Un’idea completamente stravolta dei due protagonisti che bisticciano persino una volta ritrovatisi, in eterna antitesi eppure incapaci di potersi davvero separare. Ritengo che sia anche stato il tuo stile a conferire alla narrazione un alone nostalgico e malinconico, una cosa che – per una drammaturga come me – è pane quotidiano. Davvero brava.

Totale: 43.5/50
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14/05/2020 15:34
 
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6° CLASSIFICATO - TRUTH BE TOLD di adamantina


Titolo: 3/5
Di per sé l’ho trovato un titolo adatto alla storia che vai a raccontare. Esprime perfettamente ciò che si andrà a leggere, per cui direi molto azzeccato.

Grammatica, stile e sintassi: 9.3/10
Ho riscontrato solo qualche errorino sulla grammatica, nulla di serio. Al contrario, ti faccio davvero i complimenti perché è raro trovare una mini-long così ben scritta, si nota la dedizione che hai dedicato nella stesura, davvero brava.
“[…] a investigare le persone scomparse a Watson […]” Investigare, a meno che non si utilizzi licenza poetica in prosa, si utilizza con il “su”. Per cui, investigare sulle persone scomparse a Watson.
“[…] ogni singola parola che Dean era stato costretto a pronunciare che gli risuonava in testa ripetutamente.” Il secondo che esplicativo si può omettere.
“«Volevo allontanarmi da papà e della caccia, non da te.»” Dalla caccia, ma è chiaramente un errore di battitura.
“[…] se piangere di gelosia o entrare nella doccia e farsi una doccia […]” Di per sé non è un errore, ma è una ridondanza troppo vicina, potresti ovviarla con l’eliminazione del superfluo “entrare in doccia” (se si fa una doccia ghiacciata è sottinteso l’idea dell’entrare in doccia).
“«Cristo, pensavo che dopo tutto questo tempo fosse in grado di controllarvi, almeno quando c’è il lavoro di mezzo.»” Foste in grado. Errore di battitura.
“[…] l’unico suono nella stanza la voce di John che continuava a leggere le parole in latino […]” Anche qui non è considerato grammaticalmente un errore omettere il verbo, però ammetto di aver riletto il periodo una seconda volta perché non mi ritrovavo. Sarebbe più facilmente esplicativo con il verbo, quindi “l’unico suono nella stanza era la voce di John […]”.
“[…] doveva trovarsi all’ospedale.” A ed in sono entrambe preposizioni che indicano uno stato in luogo, tuttavia quando si parla di un luogo specifico sarebbe preferibile utilizzare in invece di a. Doveva trovarsi in ospedale.
“Batté le palpebre contro la luce della lampada al neon sulla propria testa e la girò lentamente per cercare Dean.” Si fatica a comprendere chi sia il soggetto di girò – potrebbe riferirsi sia alla lampada che alla testa. Sarebbe preferibile utilizzare un pronome relativo (sulla propria testa, che girò lentamente per cercare Dean).
Un’altra puntigliosa (perdonami) accortezza è l’utilizzo che fai della parola papà fuori dal contesto dialogato. Anche qui, sarebbe preferibile utilizzare nella sequenza narrativa la parola padre, “papà” esprime un contesto colloquiale ch’è tipo della sequenza parlata.
Dal punto di vista stilistico, invece, sono rimasta davvero colpita, soprattutto dai dialoghi, che hai inserito in maniera davvero meticolosa e precisa. Mi è piaciuta in toto ogni scelta che hai fatto in ambito stilistico, davvero un lavoro certosino e ben fatto. Complimenti.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ho trovato la storia davvero eccezionale dal punto di vista introspettivo di entrambi i due protagonisti. Si parla in primis di Sam, e devo dire che ho sempre preferito Dean a quest’ultimo, tuttavia sei riuscita incredibilmente a farmelo piacere.
Il dolore di Sam appare reale, forse anche più di quello del fratello: ha sognato una vita normale, vincolandosi a credere che il concetto di normalità fosse l’avere una fidanzata, ottimi voti, un futuro lavoro e dei progetti da portare a termine. Poi arriva Dean e si ricomincia tutto daccapo, dimenticandosi nuovamente del suo scopo principale, salvo poi comprendere che ciò che per gli altri viene definito normale, per lui non lo è affatto.
Ho apprezzato tantissimo Dean nel crogiolarsi quasi nella sua frustrazione, nel non poter mentire, nell’apparire scoperto di fronte all’ineluttabilità di quella maledizione ch’è nata anche dai suoi sentimenti.
E poi, il paradosso: per liberarsene, doveva solo essere sincero. Fa quasi ridere che una maledizione che faccia dire la verità nasconda in realtà il vero proposito. Ho davvero molto apprezzato questa scelta narrativa.
Le emozioni, il vietarsi di esporsi al sentimento che entrambi provano l’uno per l’altro, la rabbia di Dean e l’impotenza di Sam sono davvero elementi cardine di un racconto che è andato ben oltre le mie aspettative.
Eppure, realizzò Sam, per la prima volta nella vita sentiva di avere davvero tutto quello di cui avrebbe mai avuto bisogno. Ed era ironico rendersi conto che era l’unica cosa – l’unica persona – che aveva avuto fin dal primo momento.
Questa frase finale mi ha davvero steso – in senso buono ovviamente. L’idea che finalmente Sam abbia capito che sarebbe stato inutile continuare a fuggire da un sentimento che, in fin dei conti, aveva sempre provato, che c’era sempre stato. Ed ecco che fuggire non rappresenta più una liberazione, ma una condanna.
Davvero un finale d’effetto e che fa riflettere. Complimenti davvero.

Originalità: 8.5/10
Sarò sincera, pensavo di averne “fin sopra i capelli” di Sam e Dean – li adoro, ma ormai ogni fanfiction che leggo è su loro due. Eppure, questa storia mi ha davvero colpita. Sicuramente per il tuo stile narrativo che non permette al lettore di annoiarsi, ma soprattutto per quelle sequenze dialogate molto d’effetto ed evocative, questo racconto ha sicuramente qualcosa in più da dire rispetto a molti altri. Ho apprezzato l’intermezzo di questi giorni d’attesa, noiosi e tuttavia fondamentali per far comprendere ai protagonisti le loro emozioni, così come mi è piaciuto l’utilizzo che hai fatto di John, che praticamente è risultato essere l’effettivo climax di questa storia – Dean si confessa più a lui che al fratello, per cui la figura paterna diventa quasi un capro espiatorio per “vomitare” addosso tutto ciò che avevano creduto di tenergli nascosto.
Hai fatto davvero un buon lavoro, brava.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 5/5
Il pacchetto è stato rispettato perfettamente, sia dal punto di vista del prompt, che dal punto di vista della citazione. Hai usato la citazione per esprimere al meglio quello che era il pensiero prima del ritorno di Dean: Sam utilizza questa frase per convincersi di ciò che ha fatto – andarsene di casa, trovarsi una fidanzata, vivere una vita semplice – e apparentemente sembra scendere a patti con quella parte di sé, nascosta e vulnerabile, che sa che non è affatto come lui crede. Di per sé, la frase esprime perfettamente l’idea di cambiamento forzato, perché in realtà Sam è incapace di lasciare andare il passato e, con esso, Dean.
Prompt rispettatissimo. Le conseguenze si osservano dappertutto in questo racconto. Ricalchi più volte l’utilizzo di questa parola, che rimane latente in ogni singolo momento: le conseguenze delle azioni di Sam, di quelle di Dean, il monito della strega e le conseguenze che dovranno ancora avvenire a seguito della decisione dei due fratelli di rimanere insieme.
Lavoro davvero eccellente.

Gradimento personale: 4/5
È una bella storia, ricca di elementi narrativi innovativi e interessanti. Ottima l’introspezione dei personaggi – non ci posso fare niente, sono fissata con il carattere dei protagonisti – e la successione degli eventi, che non annoiano il lettore, invogliandolo a continuare nella lettura.
Brava.

Totale: 44.8/50
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14/05/2020 15:37
 
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5° CLASSIFICATO - L’INCROCIO di Pain au chocolat


Titolo: 4/5
Titolo molto evocativo, che si riaffaccia benissimo anche ai titoli di ciascun capitolo: il vicolo cieco e le strade parallele, che riprendono anche in parte l’idea di “direzionalità” che vuole esprimere la citazione del pacchetto. Ma il titolo non si limita solo a questo, perché esprime perfettamente quella che è l’implicita emotività del protagonista, che sembra accordarsi perfettamente ad essi come se fossero l’astrattezza della sua stessa personalità. Veramente molto azzeccato, brava.

Grammatica, stile e sintassi: 9.9/10
A livello grammatica, ti segnalo solo questa imprecisione – è inesatto definirlo errore.
“[…] Io ho sempre guardato a te, Sasuke-kun.” Il verbo guardare è sempre seguito da un complemento oggetto, se si eccettua determinati costrutti sintattici (es. Guardare a vista un prigioniero, non guardare a spese, etc.). In alcuni casi è possibile utilizzare il costrutto che hai usato come una licenza poetica, ma essendo un testo in prosa e a scopo narrativo ho preferito segnalartelo. Sarebbe “Io ho sempre guardato te.”
Per quanto riguarda lo stile, non posso che farti i miei più sinceri complimenti. Hai uno stile accattivante e fluidissimo, possiedi un vocabolario ricco e molto ricercato, utilizzando dei termini che sono perfetti sia dal punto di vista descrittivo che narrativo. Le sequenze dialogate sono ben scelte e amalgamate perfettamente all’interno della storia, ma ciò che mi ha colpito di più è in assoluto la tua incredibile capacità di descrizione per quanto riguarda il set ambientale: veramente, sembra di trovarsi a Konoha, distesi sull’erba, ad osservare il firmamento mentre tira una leggere brezza a scombussolare il prato. Veramente assurdo, un’immagine così ben delineata e accorta da immergere completamente il lettore nel contesto di riferimento, aiutandolo a spezzare il ritmo con sequenze precise di dialoghi.
Credo davvero che tu abbia fatto un lavorone, complimenti davvero.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Il protagonista principale è Sasuke, che mi è risultato davvero perfettamente IC. Sei stata incredibile nel delinearlo nella sua interezza, scindendolo quasi a metà: il lato nascosto della sua personalità che non ha fatto altro che voltarsi sempre verso Naruto e il lato esterno, quella scorza durissima che mostra perfino a se stesso, dopo tanti anni, e alla quale non vuole rinunciare, per paura che si comprenda ciò che davvero prova. I sentimenti di Sasuke sono in eterno conflitto con la sua personalità schiva e introversa, ma alla fine non possono fare a meno di emergere in presenza dell’unica persona che riesce a suscitare in lui l’emozione più segreta. Emozione che poi, diciamolo, tanto segreta non è, perché Sakura è stata in grado di vederla: “In tutti questi anni io ho fissato unicamente la tua schiena, mentre tu, beh … tu fissavi Naruto”. Questa frase mi ha colpita moltissimo, perché anche se è un personaggio secondario, hai descritto con minuzia anche la personalità di Sakura, che non ci appare come una persona “sconfitta”, ma semplicemente come una donna innamorata che si è rassegnata ai sentimenti di un uomo che non la ricambia affatto, ma che vuole stare con lei per amore di un altro. Può apparire una sciocchezza, ma questo esprime perfettamente il sentimento viscerale e puro di Sakura per Sasuke, l’assoggettarsi alla volontà di quest’ultimo non perché vuole egoisticamente averlo, ma perché sa che per far felice l’uomo che ama, deve aiutarlo nella sua realizzazione. È un pensiero che fa davvero molto riflettere e che ho trovato davvero affascinante – sebbene Sakura sia un personaggio che non ami particolarmente, credo di averla apprezzata molto di più grazie a questa tua storia.
Sasuke, tuttavia, non può esimersi dal provare quei sentimenti per Naruto, che ci appare fatto e sputato – concedimi la poca raffinatezza del concetto, ma dovevo dirlo così – a come è sempre stato: sembra quasi di vederlo con quel suo sorriso ebete e gli occhi assottigliati, magari con un accenno di rughe ai lati delle palpebre. E, sebbene sia l’antitesi perfetta del nostro nukenin, Sasuke lo ama. Lo ama, ma non lo dice. Nessuno dei due, a dire il vero, lo fa. Ho trovato questa decisione davvero molto calzante: non sarebbe stato nella natura di nessuno dei due dichiararsi con palese sentimento, sia per ciò che entrambi hanno vissuto sia perché non avrebbe rispecchiato l’indole di nessuno dei due. Tuttavia, ammetto di aver trovato tenerissimo il modo impacciato di Naruto di far capire a Sasuke che i suoi sentimenti non sono cambiati. “Persino il mio desiderio di sedere sullo scranno di Konoha finiva per scolorire, dinanzi alla necessità di riportarti indietro. Quasi che una cosa escludesse l’altra”, quando ho letto questa frase mi sono venuti gli occhi lucidi, perché è proprio vero, ciò che Naruto ha sempre visto in ogni sua scelta è stata la speranza di poter riavere indietro Sasuke, arrivando persino ad annullare se stesso per il compagno.
Sasuke, dal canto suo, non è da meno: “Benché cercasse di trattarla alla stessa maniera delle altre – innumerevoli – cicatrici che si portava addosso, imparare a convivere con tale consapevolezza gli stava risultando più difficile del previsto; perché quello stupido, stupidissimo coglione pareva divertirsi a toccare l’argomento?” Sappi che questa è stata la frase per la vita. L’ho sottolineata in sei colori diversa per quanto è bella, vivida e incredibilmente perfetta per il nostro nukenin, che quando è con Naruto non riesce – non può – a nascondere ciò che prova. L’amico è una cicatrice, perché gli fa male esattamente come le altre. E gli fa male per l’ignobile consapevolezza di non poter essere altro se non ciò che già è, la sua spalla, la persona che può stargli a fianco, ma senza sfiorarlo.
Oh, davvero, sei stata superba. Bravissima!

Originalità: 9.5/10
Sasuke e Naruto li abbiamo visti insieme un sacco di volte, il fandom è tempestato di loro due, ma questa storia l’ho trovata tremendamente originale. Perché? Semplice: perché è semplice – perdona il gioco di parole. Sasuke e Naruto, in questa storia, non si scambiano neppure un bacio, eppure c’è molto più amore in questa storia che in molte altre. L’amore, un sentimento che per natura è votato all’egoismo, in questa tua storia si manifesta nella sua forma più pura e ancestrale: i due protagonisti si sacrificano per Konoha, buttando alle ortiche ciò che provano, fermi nelle loro convinzioni e tuttavia così consapevoli di ciò che sentono l’uno per l’altro.
Le loro adorabili schermaglie, le loro speranza, ciò che i ricordi trasmettono loro; questa storia è permeata di tutto questo, vi è una sorta di implicita malinconia, un che di nostalgico e affettuoso che fa sorridere e al tempo stesso riflettere.
Dei due protagonisti che hai descritto, rimane ben poco dei due ragazzini che abbiamo visto all’inizio, eppure sono sempre loro: Naruto con la sua indole ingenua e spensierata, pur vittima degli eventi, e Sasuke, schivo e irremovibile sulla sua rigida disciplina, che però s’è aperto ad un sentimento che non è in grado di controllare – forse per la prima volta. Questi due non si possono non amare, non si può non sorridere nel vederli. In pratica, non narri nulla di “nuovo”, ma è come se riavvolgessi il nastro delle loro storie, prospettandoceli in maniera del tutto inaspettata. Davvero, anche qui, complimenti.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 2/5 + Frase 5/5
Il prompt era attrazione, ma non è presente in nessuno dei due capitoli. Tuttavia lo si può facilmente intuire all’interno della vicenda, mediante l’utilizzo di alcune frasi che rendono evidente come sia impossibile per Sasuke non rispondere al richiamo che lo trascina verso Naruto. “[…] che sembrava volerlo avocare a sé con gentile ma, al contempo, decisa persistenza.” Mi è piaciuta moltissimo questa frase perché esprime bene il concetto che vuole denotare il prompt, tuttavia esso non è presente all’interno della storia.
La citazione l’ho adorata. Davvero, è qualcosa di superlativo. Il concetto di guardare nella stessa direzione è proprio alla base di questa tua storia: per certi versi, le loro strade s’incrociano e si separano, salvo poi procedere in direzione parallela, senza sfiorarsi ma guardando entrambi lo stesso orizzonte. Delinea perfettamente l’idea di un amore non meramente fisico e materialista, ma è il voler sentirsi appagati della felicità dell’altro, pur consapevoli di quelle due linee rette che non s’incrociano più. È un concetto profondo, essenziale, che grazie al modo in cui hai reso la storia si esprime in tutta la sua più grande potenza. Davvero eccezionale, bravissima.

Gradimento personale: 5/5
Io ADORO Sasuke e Naruto, per cui sarei una bugiarda a dire che questa storia non mi abbia presa fin dall’inizio. Ho sempre ritenuto che ‘sti due dovessero stare insieme, ma le mie aspettative di vita – sì, mi accontento di poco – non sono state realizzate da Kishimoto – cosa anche abbastanza ovvia. Con questa tua storia hai reso perfettamente giustizia all’opera originale, è stata fluffosissima e malinconica al tempo stesso, fa sorridere e qualche volta intristire, salvo poi ritrovare conforto nelle parole dei due protagonisti che quasi sottintendono di non separarsi più, nonostante le loro differenze.
È stata, per me, così bella da essere una delle migliori storie su loro due che io abbia letto. Davvero, sei riuscita ad incantarmi come non mi capitava da tempo – almeno sul fandom Naruto.
Davvero meravigliosa, bravissima!

Totale: 45.4/50
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14/05/2020 15:40
 
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4° CLASSIFICATO - RIAH – IL VENTO DEL DESERTO di =Morgana di Avalon=


Titolo: 4/5
Molto evocativo e suggestivo, di per sé lascia molto all’immaginazione del lettore, che può solamente intuire il contesto ambientale di riferimento senza però che vi sia una reale spiegazione di quello che si andrà a raccontare. Mi è piaciuto molto.

Grammatica, stile e sintassi: 9.5/10
Dal punto di vista grammaticale ho da segnalarti veramente poco, solo qualche errorino sparso qua e là ma che si evince essere dovuto soprattutto alla distrazione. In particolare:
“[…] alle porte della mura […]” Delle mura, errore di distrazione.
“[…] controllare che nessuno li disturbi […]” Essendo il complemento oggetto rivolto alla danzatrice del vento, sarebbe la disturbi, ma anche questo credo sia un semplice errore di distrazione.
“[…] e Naila di arrabbiava […]” Si arrabbiava, errore di battitura.
“[…] chiunque gli capitasse sotto mano.” Sottomano è una parola unica.
Dal punto di vista stilistico il racconto mi ha suggestionata moltissimo, ma ti do solo un piccolo consiglio per quanto riguarda le scene dialogate: così vanno benissimo, tuttavia a volte, essendo che le inserisci come inciso all’interno del contesto narrativo, sarebbe meglio scinderle e andare qualche volta a capo, per evitare un affaticamento della lettura. Non fraintendermi, la tua storia è davvero scritta benissimo, ma ogni tanto nei dialoghi ho avuto difficoltà a comprendere chi stesse parlando a chi e ho dovuto magari rileggere il periodo più di una volta. Nonostante questo, la lettura procede spedita e ben strutturata. Brava.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
La caratterizzazione dei personaggi c’è ed è buona, tuttavia mi sarebbe piaciuto osservare un po’ di più l’introspezione della danzatrice del vento. Capisco che non fosse il tuo scopo, perché chiaramente il punto di vista principale è quello di Haroon, che come personaggio è ben delineato e si comprendono bene le sue sensazioni, i suoi sentimenti e persino le sue azioni, il suo conflitto tra l’essere un soldato e anche un uomo innamorato. Sarò onesta: se questa storia continuasse, sicuramente continuerei a leggerla. Non tanto per comprendere come va a finire tra i due, quanto più per avere una visione d’insieme più completa, magari anche del loro passato, di ciò che provano realmente e avere così una vaga comprensione anche dei reali sentimenti di Naila, che in questa storia sono vagamente accennati prima del suo congedo definitivo dall’amico d’infanzia.
È molto evocativa anche la figura di Ghiyaad, che credo sia un personaggio davvero singolare, sia nel suo modo di porsi nei confronti di Haroon, sia nella sua indole appena delineata, che però esprime al meglio la sua personalità forte, dai caratteri a volte puerili e tuttavia sagaci, abbastanza da comprendere qualcosa che i due protagonisti avevano tenuto nascosto. Insomma, un po’ come il famoso detto delle orecchie da mercante – sarà assurdo, ma per come l’hai delineato a me è parso davvero un falso scemo, concedimi la banalità del termine.
In linea di massima sono rimasta davvero molto soddisfatta di questa caratterizzazione, che guadagna punti soprattutto per come hai tratteggiato Haroon, nel suo complesso della divisa che sfocia in un amore tutt’altro che felice e sereno: il sentimento più nobile diviene un abominio, quasi una bestia nera che addirittura Haroon pensa di dover “domare”. Qualcosa solitamente bello, diviene la rovina dell’eroe. Davvero suggestivo, specie se si fa riferimento a quanto questo proposito venga abolito proprio dallo stesso protagonista, perché se una parte del soldato che è ha già accettato questa condizione, dall’altro l’uomo che ama Naila non può esimersi dal provare ancora sentimenti per una donna che non potrà mai avere e che non sarà mai sua.
Che dire, questa parte è davvero descritta benissimo.

Originalità: 10/10
Quando si tratta di queste storie, v’è sempre il sottile rischio di trattare un pericoloso cliché: d’altronde se ne leggono a bizzeffe di amori impossibili – alla Romeo e Giulietta, giusto per intenderci. Se non si è abbastanza bravi si finisce quasi sempre per fare dei fac-simile di storie già scritte e riscritte, ma sono lieta di annunciarti che non è affatto questo il caso, anzi.
Questa storia porta davvero molto lontano con la mente, in una di quelle fiabe arabiche delle Notti d’Oriente, catapultando il lettore in un mondo fatto di vento, sabbia, sole, tamarindi e stoffe esotiche, dai colori vivaci e dal calore del deserto.
Non c’è nulla da fare, io adoro questa atmosfera, e adoro il modo in cui hai saputo descrivere questo amore “sbagliato”, all’ombra delle imponenti colonne del palazzo. È stato un po’ come perdersi tra quegli intarsi e spiare come un viandante una storia d’amore che non era mai stata destinata a nascere. Come dire, Haroon e Naila sono i protagonisti perfetti a questo contesto idilliaco, così perfetto che qualcosa doveva per forza andare storto: quel qualcosa è proprio il sentimento che li lega.
Ti dirò, ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui hai voluto concludere la storia: se avessi scelto di far incrociare i due protagonisti in qualche modo, sicuramente non avrei apprezzato la storia come ho fatto. Perché questo lo reputo un finale molto più intenso e realistico di un banalissimo “e vissero per sempre felici e contenti” che, ammettiamolo, in un contesto simile avrebbe stonato come le campane a mezzogiorno.
Qualora non si fosse ancora capito, rivango il concetto che questa storia è stata davvero un capolavoro dal punto di vista soprattutto descrittivo e narrativo. Bravissima.

Utilizzo pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 5/5
Anche qui sei stata eccezionale, davvero. Partiamo dal prompt: Attrazione. Beh, chiunque legga questa storia non può non ammettere che questa storia trasudi attrazione da ogni singola frase.
Haroon non è banalmente innamorato di Naila, Haroon la desidera, di quell’attrazione autentica e spietata che si porta dietro con rabbia e disperazione, perché Naila non è mai stata sua e non lo sarà mai. Questa attrazione, che lui prova anche per la sensualità con cui delinei Naila, che definisci appunto come una fata dalla bellezza singolare e dai capelli setosi, diviene quasi la rovina stessa del protagonista, che si crogiola nella sua dannazione per non poter avere la donna che ama. Hai inteso perfettamente il concetto che volevo che si esprimesse con questo termine: non un banale amore platonico e puro, ma il desiderio malvisto di poter concepire ciò che si ama come qualcosa di proprio, esponendo quella che è una delle tante realtà dell’amore, ossia l’egoismo del sentimento.
La citazione, d’altro canto, fa anch’essa bella figura. La riprendi più volte, e possiede un che di profetico: Naila la dice ad Haroon quasi come per congedarsi, ma anche per infondergli speranza, celando in parte quel sentimento che prova anche lei per lui – ho amato tantissimo la frase “e tu sarai sempre il mio orizzonte”, davvero una continuazione meravigliosa. Questa frase viene ripresa anche alla fine, ma assume sempre una sfumatura differente, perché il suo significato si accentua: entrambi, seppure impossibilitati a stare insieme, hanno sempre guardato nella stessa direzione, verso l’orizzonte.
Ho apprezzato molto questa idea dell’orizzonte, che si sposa benissimo col contesto ambientale. Se si pensa alle bionde dune sabbiose, non si può fare a meno d’immaginare la lontana linea di terra che demarca il confine tra la sabbia e il cielo, e tu hai descritto perfettamente questa sensazione, bravissima.

Gradimento personale: 5/5
Questa storia, ripeto, mi ha portato molto lontano. Non è quello che dovrebbero fare le storie?
Mi è sembrato di essere dietro ad una colonna a spiare i protagonisti, mi è sembrato di andare a bere dell’idromele insieme ad Haroon e Ghiyaad e di comprendere il tormento del primo nei confronti di una donna a cui non è stato destinato. Alla faccia del filo rosso del destino. Non ho potuto fare a meno di darti il punteggio pieno, era da un bel po’ che non leggevo di una storia che avesse la capacità di farmi appassionare come quando ero bambina.
Che dire, complimenti.

Totale: 47.5/50
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14/05/2020 15:42
 
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3° CLASSIFICATO - LA PERSISTENZA DELLE LUCCIOLE di Juriaka


Titolo: 5/5
Il miglior titolo di tutto il contest, senza dubbio. Non accenna minimamente a ciò che si andrà a leggere, non spoilera, tuttavia lascia un’ingenua curiosità che invoglia nella lettura, salvo poi far commuovere quando finalmente si comprende il perché della persistenza delle lucciole. Un titolo strabiliante e geniale, l’ho trovato perfetto per questa storia.

Grammatica, stile e sintassi: 9.2/10
Grammaticalmente non ho riscontrato moltissimi errori, quelli più evidenti te li segnalo qui – sono tutt’al più di distrazione in realtà.
“[…] e se avrebbero vinto si sarebbe fatto avanti.” Avessero vinto, ma dato che subito dopo hai utilizzato la forma giusto ho pensato che fosse un errore dovuto alla distrazione.
“[…] spuntando qualche chicco di riso sull'erba.” Sputando, errore di battitura.
“La gente pensa che sia una medusa, ma è in realtà è un sifonoforo!” C’è un è di troppo.
“Non si lasciano andare per tutta la visita, e Atsumu quel giorno scopre l'esistenza […]” Qui c’è stato uno shift nella consecutio, dove sei passata dalla narrazione al passato remoto a quella presente.
“[…] perfetta davanti palmo della mano.” Manca un al davanti a palmo.
“[…] tu mi mi stai davvero aiutando […]” Il mi doppio è ovviamente un errore di distrazione.
Dal punto di vista stilistico, non ho assolutamente nulla da segnalarti, se non che questa storia è stata scritta davvero benissimo. Hai utilizzato uno stile semplice e tuttavia molto suggestivo, che riesce facilmente ad evocare immagini e sensazioni quasi con banalità. Ci si perde nel racconto, specie in alcune frasi che sembrano fatte per essere toccate, così plastiche da risultare reali. Ho trovato azzeccatissimi i flashback che hai impiegato e la perfetta armonia tra le parti narrative e quelle dialogate, che hai trattato perfettamente e al momento opportuno. La lettura non è affatto forzata, e la storia scorre via fluida e senza intoppi. Bravissima.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Assieme al titolo, credo che questo parametro sia stato davvero il punto di forza della tua storia. Lo dico per due ragioni, la prima è che Atsumu credo sia davvero uno dei personaggi più complicati di Haikyuu, ma soprattutto perché una crack-pairing così è un azzardo che o si è in grado di fare o non si è in grado di fare. Io ritengo che questa storia sia magnifica proprio per le interazioni di questi due protagonisti, ma andiamo per gradi.
Partiamo da Atsumu: come dicevo è un personaggio di difficile introspezione, ma tu sei riuscita a renderlo al cento per cento. Ci sono stati dei veri e propri momenti in cui non ho potuto fare a meno di pensare cose del tipo “se ciò accadesse, lui farebbe proprio così”. Davvero, alcune scene sembravano la netta prosecuzione del manga vero, e la cosa mi ha soddisfatta nella maniera più assoluta. “Atsumu, al contrario, rimase perfettamente immobile, le labbra socchiuse in un'espressione incredula, mentre Shouyou veniva trascinato via in barella.” Questa è la frase in assoluto tra le mie preferite: Atsumu non si arrabbia, non fa calca insieme agli altri compagni, non impreca. È talmente scioccato da rimanere perfettamente immobile, senza neanche la capacità di razionalizzare quanto appena accaduto. Per tutto il resto della storia vi sono state delle scene che mi hanno fatta ridere e al tempo stesso sprofondare in qualche lacrimuccia – il fascino per il dramma mi ha fatto apprezzare queste scene più di altre.
«Ti aiuterò a vedere dall'altra parte. Te lo prometto.» Dialogo eccelso, concedimelo. Per un istante ho pensato proprio che questa frase calzasse a pennello. In un contesto diverso, Atsumu l’avrebbe detta ad Hinata riferendosi ad un muro durante una partita. Ma in questo caso non è così, poiché l’unico muro rimasto è proprio quella coltre nera che descrivi così bene durante la storia. Il dolore d’Hinata sembra colpirlo per la sua natura tristemente ambivalente, poiché Atsumu si sente addolorato per l’amico ed in colpa per aver sbagliato l’alzata. In questo senso, ciò che il lettore percepisce del protagonista non sono semplicemente le sue emozioni per il compagno, ma anche il lato tenebroso del rimorso, della rabbia malcelata e della paura. Veramente un capolavoro, davvero.
Hinata, dal canto suo, è completamente IC: se al nostro amatissimo pel di carota si togliesse la pallavolo, probabilmente ne morirebbe. Lui è un po’ così che si sente. Dapprima sperduto, poi distrutto, arrabbiato e infine capace, per quanto possibile, di accettare la sua condizione, concedendosi ad altre svariate attività – lui che strimpella con la chitarra è stata un’emozione unica. Quando poi ho letto la frase: “Però non hanno le ali. A differenza dei maschi, non possono volare. Rimangono a terra finché non muoiono”, avevo già capito che cosa avrebbe detto e mi è venuto un magone terrificante, perché lui non può esimersi dal sentirsi simile a loro, adesso che ha le ali spezzate.
Insomma, potrei andare avanti per un’ora ma sarebbe inutile, ci sono talmente tante scene che mi hanno fatto fare la classica smorfia di chi sta per scoppiare a piangere che non saprei proprio da dove partire. È stata una storia intensa e piena di riflessioni, in cui entrambi i protagonisti – con Bokuto e Akaashi che sono delle spalle perfette, a parere mio – sono scesi a patti con i loro sentimenti, le loro emozioni più nascoste.

Originalità: 10/10
Inutile dirlo: di storie con Atsumu e Hinata non ne ho mai lette. Sarà perché ogni volta che leggo Kageyama mi fiondo come una fangirl bimba scema. Tuttavia, adoro il personaggio di Atsumu e vederlo in questa storia mi ha reso particolarmente sorpresa. Questa storia ha tutto quello che dovrebbe avere un racconto: fluff, angst, introspezione, romanticismo, riflessioni… non v’è nulla che sia fuori luogo. Si alternano dei momenti in cui si ride – non so chi legge, ma personalmente alla frase “La gente pensa che sia una medusa, ma in realtà è un sifonoforo!” ho riso come un’imbecille nell’immaginarmi Hinata tutto entusiasta – a scene dove si sfiorano le lacrime, al pensiero che Shouyou non potrà più giocare a pallavolo. E i pensieri di Atsumu sono perfetti per questo tipo di contesto che si viene a creare, conferendo alla storia il giusto clima: è giusto rattristarsi e deprimersi per qualcosa che non si è riusciti a superare, o peggio, che non si è riusciti a controllare, a gestire.
I sentimenti di Atsumu sono sinceri, come sincera è la sua preoccupazione, che impacciatamente non riesce a nascondere – per esempio quando Hinata gli chiede di giocare a volley. La scena delle lucciole è stata davvero grandiosa, molto evocativa e a tratti capace di dare speranza, anche se Hinata non è certamente il tipo da lasciarsi distruggere passivamente dagli eventi. Ancora una volta Atsumu ha ragione: è il tipo di persona che riesce ad ammaliare gli altri e lo fa perché ama così ardentemente la vita da berla tutta d’un fiato, persino di fronte alla drammatica ineluttabilità del suo futuro.
Anche qui, davvero bravissima.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 3.5/5 + Frase 5/5
Il prompt è stato impiegato, mi sarebbe piaciuto che fosse più presente, tuttavia comprendo che quando si sceglie di trattare un personaggio dalla solarità spinta come Hinata sia quasi sottinteso, per cui nonostante questo rimango soddisfatta del suo utilizzo, specie perché inserito all’interno di un set ambientale che esprime calma, familiarità e un’intimità che coinvolge tutti i protagonisti.
L’utilizzo della citazione, neanche a dirlo, l’ho adorato con tutta me stessa per due principali motivi: il primo, più banale, è che hai riadattato perfettamente questa frase su Hinata, sembra essere perfetta per il suo status non solo fisico, ma soprattutto emotivo. La seconda, più inaspettata e gradita, è che l’hai fatta precedere da quello stupendo “Però non voglio arrendermi”. Se avevi intenzione di farmi venire gli occhi lucidi ci sei pienamente riuscita. Questa frase sembra fatta apposta per il nostro Shouyou, e la cosa è stata resa ancora più solenne da questa consapevolezza di non volersi fermare nonostante tutto.
Brava, brava, brava.

Gradimento personale: 5/5
Io sono una patita delle coppie strambe, l’ho sempre detto e sempre lo dirò. Credo che per uno scrittore, a volte, sia necessario andare un po’ controcorrente, sperimentare. Questo credo sia dovuto al fatto che solamente così si è in grado di crescere dal punto di vista emotivo, e credimi se ti dico che sono fermamente convinta che questa storia non sarebbe stata altrettanto bella se avessi scelto, per dire, Kageyama ad Atsumu – e lo dice una fan di Kageyama, eh. Per cui davvero bravissima, è stata una delle storie che ho apprezzato di più, sia dal punto di vista dell’originalità, sia dal punto di vista dell’introspezione, bravissima.

Totale: 47.7/50
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14/05/2020 15:43
 
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2° CLASSIFICATO - A VOLTE PER FUGGIRE BISOGNA RESTARE IMMOBILI di GiuniaPalma


Titolo: 4.5/5
Non sono una grande amante dei titoli “lunghi”, ma ammetto che questo titolo rispecchi perfettamente la storia a cui appartiene, anzi, dovrei dire che ne è la morale vera e propria. Una specie d’epifania della protagonista, un monito implacabile e suggestivo, ancor di maggiore effetto dopo aver letto il racconto. Cos’altro dire? Bravissima.

Grammatica, stile e sintassi: 9.7/10
A livello grammaticale ci sono un paio d’imprecisioni che tuttavia non invalidano affatto la lettura – sono semplici errori di distrazione. Te le riporto qui di seguito:
“[…] si mostra allarmata e trasale senza ritegno.” Il verbo trasalire, benché un composto di salire, si coniuga come il verbo tradire, per cui nel testo dovrebbe essere trasalisce. Tuttavia credo sia un errore dovuto alla distrazione.
“E… Lucius per quanto restarà ad Azkaban?” Resterà. Errore di battitura.
“[…] per tentare di riannodare i file di quello […]” Fili, anche qui errore di battitura.
A livello stilistico, tranne forse per qualche virgola che avrei aggiunto in alcuni punti per rallentare la lettura, sono stata davvero soddisfattissima. Tanto di cappello soprattutto per il tuo magistrale utilizzo degli incisi: contrariamente a ciò che le persone pensano, credo che il loro utilizzo sia particolarmente ostico, specie in queste storie a carattere introspettivo. Tu sei stata bravissima, gli incisi seguono in massima parte il flusso dei pensieri della protagonista, rendendo il lettore partecipe delle sue convinzioni, delle sue azioni. Insomma, un po’ come se fosse la coscienza stessa di Andromeda ad infilarceli quasi di prepotenza, come a voler emergere ripetutamente per dare il proprio punto di vista. Davvero ottimo lavoro, non saprei cos’altro dirti.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Di fondo il protagonista è solamente uno, Andromeda. Ammetto, un personaggio su cui non mi sono mai particolarmente soffermata, ma che tu sei riuscita a rendere al cento per cento in ogni singola sfumatura caratteriale. Fin dalle prime righe questa giovane ragazza appare tutta pepe e anche sfacciatamente arrogante: il suo ego, così voglioso di misurarsi con qualcosa che trascende il normale, sfida addirittura il fato, convinta di poter uscire indenne dalla profezia. Tuttavia, nonostante la sua convinzione, Andromeda manifesta fin da subito un’insicurezza malcelata: “Stringe le mani a pugno e conficca in silenzio le lunghe unghie nei palmi”, ho apprezzato molto questa frase e il suo ingiustificato sentimento di odio nei confronti di Lucius, specie perché lei non lo disprezza in quanto persona, ma solo perché vincolata dal destino di essere sua moglie. E, sebbene la parte più nascosta di Andromeda sappia perfettamente che ciò che la lega a Malfoy risiede in tutt’altro sentimento, il suo ingiustificato orgoglio vuole sopperire al destino, divenendo lei stessa la propria rovina. Sembrerà un po’ azzardato e forse fuori luogo, però credo che Andromeda in questa storia rispecchi perfettamente l’idea dell’Homo Faber Fortunae Suae umanistica, con quella coscienza sfrenata e scissa dalla morale che la porta non solo a dubitare, ma anche a distruggere un destino che le era stato affibbiato senza che dipendesse da lei.
E per voltare le spalle al destino, Andromeda diventa irrazionale, buttandosi tra le braccia di Ted piuttosto che assecondare la ruota della Fortuna: non le interessa la consapevolezza che quanto fa sia sbagliato, vuole solo poter ridere in faccia alla profezia e dirle che aveva ragione. “E lei confonde lo sgambetto al destino con la promessa di felicità”, la frase più bella ed evocativa di tutto il racconto, a parer mio. Esprime perfettamente la condizione di Andromeda, il suo accettare la proposta di Ted solo per un mero atto di ribellione, che farà soffrire non solo lei, ma anche altre persone e lo stesso Lucius.
Andromeda si ritrova infine privata di tutto, e non può fare a meno di pensare al fatto che, forse, la colpa è proprio la sua. Sua, perché s’è appropriata di un destino che non le apparteneva e che, per giusta punizione, l’ha privata di tutto, e persino della felicità della sorella Narcissa, che si è adeguata ai suoi scarti – ho apprezzato tantissimo anche questa scena.
Nel finale aperto, che ci lascia ben speranzosi che la protagonista possa finalmente intuire cosa si celi dietro il concetto di felicità, Andromeda fa tutto il contrario di ciò che ha fatto in passato: mentre s’era sempre limitata a rispondere prontamente nonostante le incertezze, di fronte all’unica certezza che le rimane esita. E qui si scorge la crescita caratteriale del personaggio, forgiato dal tempo e dai ripetuti fallimenti.
Un singolo personaggio, con così tanto da raccontare. Davvero una caratterizzazione accurata e molto raffinata, ti faccio i complimenti.

Originalità: 10/10
Sarò onesta, una storia Lucius/Andromeda non me la sarei immaginata neanche per sbaglio. Per cui davvero una storia stupenda, accattivante e che ha molto da dire.
Faccio un ragionamento a parte per quei titoli di paragrafo sulla ruota della Fortuna che ho trovato eccezionali ed evocativi, specie perché coincidono con i “cambi di personalità” della protagonista: si assiste ad un’Andromeda grintosa e volenterosa di riscattarsi dalla sua condizione iniziale, poi alla rovina consapevole del suo piano, alla rabbia e alla frustrazione, infine all’accettazione della sua condizione e alla possibilità di ricominciare. La Ruota della Fortuna, in questo senso, viene intesa proprio nella sua accezione latina. La fortuna è il destino, il fato, contro cui non ci si può opporre in alcun modo. Per cui un’idea davvero geniale, scandisce benissimo la storia e la rende di un’originalità senza precedenti.
Credo che tu abbia scelto dei concept narrativi davvero suggestivi e importanti, perfetti per questo racconto. Ho apprezzato moltissimo anche gli spezzoni di dialogo che si scindono dal resto del complesso narrativo, come fossero momenti a parte in cui, non solo le persone che si rivolgono a lei, ma anche la sua stessa coscienza la implora di rispondere a delle domande di cui solo Andromeda conosce le risposte. Peccato che lei si limiti ad ignorarle, consapevole della verità e tuttavia così spietatamente incapace di ammetterla.
Credo che sia una delle storie di Harry Potter più originali che abbia mai letto, un po’ per la sorpresa di una ship a cui non avevo mai pensato, un po’ per la tua sorprendente narrazione che rende la lettura davvero piacevole ed entusiasmante. Bravissima.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 4/5 + Frase 5/5
Il prompt è stato impiegato molto bene, tuttavia avrei preferito insistessi ancora su questo concetto dell’incertezza, seppur essa si manifesti fin dall’inizio come uno status emotivo perenne della protagonista. Addirittura associ il prompt proprio quando si parla di Ted, quasi a voler sottolineare come sia proprio lui la principale causa delle mille esitazioni che fanno parte di Andromeda, rendendo la cosa ancora più evidente quando la protagonista incontra nuovamente Lucius.
La frase è stata perfetta. Praticamente la punta di diamante di tutto il racconto, perché sembra proprio che la storia prenda vita dalle parole: “Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo”. È esattamente quello che è accaduto alla tua protagonista, che infervorata e irrazionale nei confronti di un destino che pensava fosse malevolo non si accorge d’essere incappata proprio in ciò che le era stato detto. Andromeda non è felice e s’incastra inesorabilmente in un matrimonio senza amore. Senza amore proprio per colpa sua, che non ha avuto l’umiltà di chinare il capo a quei sentimenti contro i quali ha voltato le spalle. Se si pensa a questo, la frase di Maestro Oogway diviene essa stessa una triste profezia. Bravissima davvero.

Gradimento personale: 5/5
Io ho un debole assurdo per le crack pairing, e più mi appaiono paradossali più mi piacciono. Proprio perché improbabili, credo sia davvero ostico scrivere una crack e che ciò richieda un grande sforzo per lo scrittore nel saper delineare sagacemente il profilo caratteriale di ciascun personaggio, la sua mappa emotiva, perfino il suo status sociale. Tutte cose che di fronte all’ovvietà d’una canon è anche possibile omettere.
In questa storia vi è tanta passione, l’ho percepita in ogni cosa: dallo stile ricercato e puntiglioso, alla figura di Andromeda e persino al titolo. Hai trattato tutto con dovizia di particolari, e se ad una crack si aggiunge la raffinatezza d’una storia ben curata, beh, allora mi hai completamente conquistata. Ed è esattamente quello che hai fatto tu, complimenti davvero!

Totale: 48.2/50
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14/05/2020 15:43
 
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1° CLASSIFICATO - I BAGLIORI DELL’ORO di Freya_Melyor


Titolo: 4/5
La verità? All’inizio ero convinta che questo titolo fosse abbastanza banale, ma l’ho completamente rivalutato alla fine della storia. Credo che sia un titolo perfetto per questa storia, un’immagine attraente e direi quasi mefistofelica, se si pensa alla figura di Cersei Lannister mentre osservare il luccichio della ricchezza, che per il mondo è simbolo indiscutibile di potere e forza. Davvero molto d’effetto, credo sia stata una scelta ponderata e calzante.

Grammatica, stile e sintassi: 10/10
Chiunque abbia partecipato ad uno dei miei contest, sa perfettamente che questo è uno dei parametri a cui tengo di più. Me lo dico da sola: sono una pesantona, ma davvero tengo tantissimo all’aspetto stilistico e grammaticale. Sarò sincera: la tua storia è quella che ho letto più volte, alla ricerca del più piccolo e banale errore. Ma niente, è davvero perfetta.
Non parlo ovviamente solo dell’aspetto grammaticale, ma anche di quello stilistico. Le frasi sono perfette, bene evidenziate e avvalorate da un eccellente utilizzo della punteggiatura che rende la lettura piacevolissima e affascinante, mediante l’utilizzo di termini ricercati che si vede perfettamente non essere lì per caso. Immagini evocative e d’effetto, suggestioni create dalla mente della protagonista. Tutto s’incastra perfettamente, in un puzzle stilistico davvero di un livello altissimo.
Ti sarò risultata noiosa, ma davvero complimenti, questa storia è stata in assoluto la migliore dal punto di vista di questo parametro.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Anche qui, mi hai aiutato a comprendere come una storia relativamente corta non significhi una scarsa introspezione dei personaggi. Cersei l’hai resa così IC da fare quasi paura, davvero. Una donna forte, indipendente, che non ha mai avuto paura – né mai l’avrà – di sporcarsi le mani. Una donna che ha fatto tutto quello che ha fatto per mostrare a tutti la sua potenza, la sua capacità incredibile di stare sempre un passo avanti agli altri, nella sua incrollabile consapevolezza d’essere una stratega capace di tutto, perfino di uccidere, salvo poi scoprirsi – sia emotivamente che fisicamente – di fronte all’unico uomo che ama, sebbene consapevole dello sbaglio commesso.
Vi sono state delle frasi incredibili, soprattutto quelle più corte, che mi hanno fatto venire la pelle d’oca: “A tal pensiero una smorfia ti contrae il velluto del viso”, una frase perfetta. Perché Cersei Lannister non ha un sorriso dolce e pacato come ci si aspetterebbe da una donna del suo calibro, al contrario. È proprio una smorfia, dovuta quasi sempre a pensieri che esulano dal semplice amore materno. Lei vuole rivendicare ciò che è suo, soddisfacendo in parte il suo lato più corrotto ed egoista, che si rende maggiormente noto attraverso frasi come: “Tuo marito non ha mai detenuto il potere, non effettivamente.” Cersei lo sa, sa che lei è una donna superiore alle altre, non un mero vessillo che porta in grembo la prole di uno sciocco qualunque. Non ha stima di suo marito che considera alla stregua di un sacco di patate, tuttavia ha una dote che dovrebbe avere qualsiasi buon stratega: Cersei sa aspettare, e lo fa con dignità e aggiungerei quasi maestosità. Non si piega, non si spezza. È stata capace di attendere anni prima di concepire il suo piano, nell’ottica di un disegno più grande e definitivo. Anche questo aspetto della sua personalità sei riuscita a farlo emergere con sagacia e disinvoltura, senza forzare in alcun modo la narrazione, davvero bravissima.
“Ma pensi, non smetti mai di farlo.” Questa è stata la frase che ti ha valso il punteggio massimo. Un’introspezione eccellente, in un periodo composto da sole sette parole. Una frase che racchiude ciò che è Cersei Lannister, una macchina borbottante di piani, strategie, pensieri, che non si distrae neanche quando dovrebbe. Persino in presenza di Jaime non è in grado di lasciarsi completamente andare a lui, troppo presa da ciò che lei è, da cosa rappresenta: il simbolo sottaciuto dei Lannister, colei che più di tutti mette in mostra la potenza della casata.
Davvero, sei stata eccezionale, ho avuto i brividi per tutta la lettura – tenendo conto che non sono mai stata una grande amante del personaggio, ma questa storia rappresenta una squisita eccezione.
Complimenti.

Originalità: 9.5/10
Ne ho lette molte di storie su Cersei, ma un’introspezione del genere non l’ho mai trovata in nessuna storia. Cersei – ahimè – credo che sia stato uno dei personaggi più odiati in assoluto di GoT, proprio per questa sua capacità d’essere come una specie di deus ex machina, capace sempre di stare un passo avanti agli altri.
Questo è un racconto puramente introspettivo, che ha la capacità di soffermarsi su delle scene sorprendentemente d’effetto ed evocative, che portano il lettore ad immedesimarsi perfettamente nella figura che descrivi. L’aspetto narrativo, in senso stretto, coincide con quello analitico della protagonista: “Alzi il calice d'oro che tieni in mano e ti perdi in quei bagliori radiosi che quasi ti accecano sotto i riflessi aurei.” Questa è una delle tante immagini che danno, per così dire, una percezione quasi plastica, di conformazione reale. È come trovarsi lì ed essere accecati da quello sfavillio.
Un’altra trovata che ho apprezzato moltissimo e di cui pochissimi autori si fanno cruccio è l’utilizzo della seconda persona. L’ho sempre trovato un azzardo, ma tu sei stata perfettamente in grado di gestire la narrazione, rendendo il lettore partecipe della figura di Cersei Lannister, nella quale, nonostante tutto, riesce facilmente a mettersi nei panni. Oltre a ciò, la seconda persona ha permesso anche di comprendere al meglio quelli che sono i pensieri della protagonista, suscitando la capacità di poter simpatizzare con questo personaggio – che, come ripeto, non è particolarmente amato.
Davvero un lavoro ben fatto, brava anche qui.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 5/5
Il matto era, a parer mio, una delle carte in assoluto più difficili, soprattutto per l’utilizzo della citazione che risultava essere piuttosto “nebulosa”. In base a questo, vi era l’alta probabilità che uscisse qualcosa di molto banale. Grazie ancora per avermi fatto sbagliare!
Prompt e citazione sono stati utilizzati perfettamente, anzi. A ben guardare, credo che questa citazione sia perfetta per Cersei Lannister, descrivendola con minuzia di particolari: Cersei critica tutto e tutti, salvo poi nascondere i propri scheletri nell’armadio, ma qui sta il bello. Non è un’irresponsabile, ma una stratega, certo. Perché lei fa tutto questo non per mero auto-compiacimento, ma perché ha uno scopo ben più grande, quello di diventare abbastanza potente da poter far chinare il capo agli altri, esprimendo una forza di volontà nettamente superiore a quelli che la circondano. Davvero un utilizzo preciso ed efficace, perfetto per la protagonista che tratti.
Il prompt piacere è stato ampiamente soddisfatto, addirittura lo utilizzi in due occasioni: quando si parla del tramonto e quando si parla di Jaime. In entrambi i casi la funzione che impieghi è sempre la stessa. C’è un affascinante edonismo che permea la storia, conferendo a quella parola il significato più primitivo e a tratti lascivo: perdere il controllo, sia dal punto di vista cognitivo, allentando la presa sulle macchinazioni sempre in atto, che emotivo, lasciandosi andare alle carezze dell’amante. Anche qui, davvero un ottimo lavoro.

Gradimento personale: 5/5
Qualora non fossi stata ancora abbastanza schietta, ho adorato questa storia, sotto ogni singolo punto di vista. Sei riuscita a creare un piccolo sipario di Cersei Lannister, la leonessa dei Lannister, mettendo in luce ogni singolo aspetto del suo carattere cinico e privo di scrupoli, votato all’edonismo e alla voluttà del potere. Ogni tratto di demarcazione è stato dettagliato e permeato di minuscoli dettagli che hanno fatto la differenza, sia in ambito narrativo che introspettivo. Eccezionale davvero, ti faccio i complimenti perché non saprei come altro esprimere il mio entusiasmo per questa fantastica storia.
Bravissima!

Totale: 48.5/50
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Post: 858
Giudice*****
14/05/2020 15:47
 
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Vi chiedo ancora una volta scusa se i giudizi vi appaiono un po' troppo pesanti e puntigliosi, spero mi perdonerete! 🤣

Ricapitolando:

3° Classificato | Juriaka - 1 Recensione | 🌟
2° Classificato | GiuniaPalma - 2 Recensioni | 🌟🌟
1° Classificato | Freya_Melyor - 3 Recensioni | 🌟🌟🌟

Ovviamente se volete la valutazione come recensione alla vostra storia basta dirmelo e ve la posto in un momento! 💗
[Modificato da _Vintage_ 26/05/2020 17:47]
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Post: 1.334
Giudice*****
14/05/2020 15:57
 
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Ciao Vintage! Intanto, complimenti a tutti quanti i partecipanti. Poi, grazie mille per la tua velocità, sei stata un fulmine e soprattutto sei stata accurata, quindi ti ringrazio davvero moltissimo. Sono felicissima che la mia storia ti sia piaciuta fino a questo punto, la coppia AtsuHina sul fandom italiano è ancora ignorata totalmente, tu invece sei riuscita a dare tanto valore a questa storia e ciò non può che farmi piacere! Sono letteralmente saltata di felicità, non hai idea. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, anche per l'osservazione sul prompt, hai pienamente ragione. Per gli errori di battitura mi sarei voluta mangiare le mani, ma semplicemente perchè di solito ho una cura praticamente maniacale per i refusi, in questo caso invece me ne sono sfuggiti parecchi! Il congiuntivo mi ha fatto sanguinare gli occhi HAHAHAHAH, giuro che di solito non li sbaglio 🤣🤣🤣.
Comunque no, non emerge tutta la mia felicità da questa risposta, ma non hai idea di quanto sia felice per il risultato e semplicemente perchè hai dato spazio a una coppia del genere. Io li amo alla follia (nonostante sia una grande fan della KageHina, ovviamente), e insomma sono contenta di sapere che abbia appassionato anche te! E grazie mille per i complimenti sul titolo, di solito sono il mio tallone d'Achille, quindi ti ringrazio proprio tantissimo! E insomma grazie davvero per tutte le belle parole, dette da te poi significano davvero moltissimo. Per la recensione premio vai ovviamente dove vuoi, anche se ti sconsiglio la Hogwarts!AU su haikyuu perchè è piuttosto demenziale, e anche 'Dear Florida' che pure è un po' scema (ma è KageHina, quindi davvero vedi tu!). Ovviamente mi piacerebbe avere la valutazione come recensione, sono proprio felicissimissimissimissimissima! Grazie per la fantastica opportunità, un abbraccio fortissimo. 💖💓😭
Edit: per le recensioni premio non leggere quelle con scritto 'in fase di revisione' perchè sono oscene HAHHAH
Edit 2: ovviamente se ti piace il genere puoi leggere anche la Hogwarts!AU su haikyuu, eh! Te l'ho sconsigliata perchè lo stile è molto semplice e spesso cretino, ma cioè se vuoi passare qualche minuto a pensare a cavolate e a cose più divertenti ovviamente va benissimo!! Poi è KageHina 🤣
[Modificato da Juriaka 14/05/2020 16:22]
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Post: 779
Giudice*****
14/05/2020 16:14
 
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Ciao! ^^
Innanzitutto ti ringrazio per aver indetto questo contest, a dir poco stupendo. Scegliere tra i vari tarocchi è stato abbastanza difficile ma alla fine sono comunque soddisfatta del risultato.
Al di là della classifica, sono strafelice che la storia ti sia piaciuta, che tu abbia apprezzato il modo in cui ho parlato di Ban e dei suoi sentimenti. Avevo una paura matta di non riuscire a centrare il personaggio perché, come ho già detto, è la primissima volta in assoluto che scrivo su questo fandom!
Ragion per cui... grazie, grazie mille!
Per quanto riguarda gli errori ti devo dare ragione, se non altro mi sono accorta di aver coniugato male il verbo di quella fantomatica frase solo dopo avertela mandata e non sai quanto mi sia mangiata le unghie per questo.
E poi... beh, ho basato l'intera storia sulla frase di Antoine de Saint-Exupery e mi sono semi-persa con il prompt, ma va bene così.
Mi sono divertita con quest'esperimento ^^ e mi piacerebbe avere la valutazione come recensione.
Ti ringrazio ancora una volta e vorrei complimentarmi anche con tutti gli altri!
[Modificato da Laila_Dahl 14/05/2020 16:14]
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Post: 221
14/05/2020 16:25
 
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_Vintage_, 14/05/2020 15:30:

7° CLASSIFICATO - IL TEMPO CHE HO PERSO di NaoYoshikawa


Titolo: 3/5
Un titolo azzeccato sicuramente per la storia che si va a raccontare. Esprime senza mezzi termini ciò che poi verrà rivelato nella storia, lasciando un po’ intuire cosa potrebbe succedere.

Grammatica, stile e sintassi: 8/10
Dunque, sicuramente è una storia ben scritta e si vede molto l’attenzione che hai dedicato allo stile, tuttavia ho da sottolinearti alcune cose.
“[…] come fosse giusto o meno reagire, comportarsi, parlare.” O meno andrebbe utilizzato con una ipotetica, per cui sarebbe corretto dire piuttosto “se fosse giusto o meno reagire” o più semplicemente eliminarlo dalla frase, “come fosse giusto reagire”.
“[…] Harry tornò poco dopo con tra le mani un vassoio […]” Sarebbe sempre opportuno non separare mai le locuzioni di un complemento, per cui sarebbe: “con un vassoio tra le mani”.
“[…] Tra lui ed Harry c’era una tensione particolare, in verità c’era sempre stata. Erano sempre stati attratti […]” In questo caso v’è la ridondanza “sempre stato” che dà un po’ fastidio alla lettura – colpa mia, sono un po’ fissata con le ripetizioni. Inoltre, nella frase “erano sempre stati attratti”, seppur sottinteso, non si apprezza bene il complemento di riferimento; sarebbe più corretto scrivere “erano sempre stati attratti l’uno dall’altro”.
“[…] sarebbe potuta finire molto male e o molto bene […]” Qui è un errore di battitura, c’è una e di troppo.
“[…] tempestando il suo collo di baci e sentendolo tendere ad ogni gesto […]” Il verbo tendere presuppone sempre un complemento diretto, per cui in questo caso, avendo un valore pressocché riflessivo, l’utilizzo corretto sarebbe tendersi.
“[…] Lo baciò di nuovo ed Draco si sentì debole […]” È sicuramente un errore di distrazione, ma ed come congiunzione si utilizza solo in presenza di una parola che inizia per vocale.
“[…] Erano ignari e inconsapevole che tra un po’ di tempo a quella parte […]” Inconsapevoli, errore di distrazione. Per quanto riguarda la locuzione temporale che segue, la corretta è “da un po’ di tempo a questa parte”. Essendo la tua storia al passato, tuttavia, sarebbe più corretto mantenere la forma “tra un po’ di tempo”.
“[…] come se dalla sua esistenza dipendesse ciò.” Non ho compreso il significato della frase, ma credo che volessi dire: “come se da ciò dipendesse la sua esistenza”, cioè dal fatto di baciare Draco dipendesse l’esistenza stessa di Harry.
“[…] Sono morto ogni giorno aspettandoti[1][…]” Qui manca il punto e a capo.
“[…] Si ricordò di cosa erano stati un tempo.” In questo caso erano all’imperfetto è sbagliato, è più opportuno utilizzare il congiuntivo fossero.
“[…] poi aveva incolpato a se stesso.” Errore di distrazione, c’è una a di troppo.
“[…] Draco si avvicino al suo viso […]” Errore di distrazione. Si avvicinò.
Nonostante alcune imprecisioni di carattere grammaticale, mi è molto piaciuto il tuo stile, sia per quanto riguarda in generale l’utilizzo corretto della punteggiatura che anche il modo scorrevole della scrittura, che rende la lettura piacevole e mai pesante. Dal punto di vista stilistico ti faccio davvero i complimenti, anche per la scelta dei dialoghi, che hai piazzato proprio nei punti opportuni. Brava davvero!

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Gran bel lavoro davvero. Quando leggo una Draco/Harry mi sale sempre l’ansia che i personaggi siano troppo OOC e v’è il serio rischio d’infarto ogni santissima volta. Proprio perché rappresentano una delle mie ship preferite, ho sempre un occhio di riguardo per la storia e soprattutto per la loro introspezione. E che dire: li ho adorati.
Non ti ho dato il punteggio pieno solo perché mi sarebbe piaciuto un po’ di più un approfondimento dal punto di vista di Harry, tuttavia via mi sento soddisfatta di entrambi i personaggi, che tra l’altro trovo perfettamente incastonati nell’arco narrativo.
Draco Malfoy penso che sia uno dei personaggi che adoro di più nei libri, per cui sono abbastanza severa sul modo in cui viene delineato nelle storie. Qui abbiamo un giovane uomo distrutto per due cose: la prima, quella che considera la perdita del suo amore. La seconda, e ben più rilevante, è quella di rivangare un passato che l’ha visto antagonista del suo amore. Molto toccante la scena finale: “«Tu sulla mia», Draco sospirò, sollevato, come se un pezzo del suo cuore fosse tornato al proprio posto. «Allora adesso che dovremmo fare? Ricominciare? Insomma… il salvatore del mondo magico insieme ad un ex Mangiamorte?»”. Sarò pure una tipa sentimentale, ma questa è una sintesi assolutamente perfetta di questo rapporto fatto di alti e bassi, amore e odio insieme. Perdersi e ritrovarsi, i rimpianti per le scelte passate e la paura di ciò che deve ancora accadere. Ho molto apprezzato anche il flashback che hai introdotto per staccarti dalla sequenza temporale principale: assistiamo alla presenza di due Draco. Il primo, quello giovane e aitante, che dell’arroganza se ne fa un vanto ed è convinto che nulla possa abbatterlo. Il secondo, quello del “presente”, più maturo e pensieroso, che riflette sulle sue discutibili scelte di vita. Questo cambiamento di prospettiva l’ho apprezzato oltre ogni modo.
Anche Harry, sebbene un po’ meno approfondito, mi è piaciuto: lui, in fondo, non è neanche poi tanto cambiato. È sempre il placido ragazzo di un tempo, un po’ impacciato e combinaguai, che però dà prova d’esser cresciuto, attraverso le parole di conforto per Draco, attraverso i gesti e nella sequenza erotica che ho trovato davvero molto ben scritta e per nulla volgare.
Insomma, uno shift temporale di sette anni e mezzo che ha cambiato per sempre la vita dei due protagonisti, pur rendendoli sempre gli stessi nella loro più intima essenza. Veramente brava!

Originalità: 9/10
Di storie su loro due ne ho lette un’infinità, ma questa è diversa. C’è un angst di fondo che ti ha permesso di conquistarmi! Nelle storie mi piace sempre di più la sequenza introspettiva che quella più meramente dialogata o descrittiva. In questo caso il dolore e il senso d’impotenza di Draco mi hanno davvero soggiogata, poche volte si assiste alla dipartita di questo personaggio, che in questa storia reca i connotati del classico sconfitto. Nonostante questo e l’inadeguatezza di ciò che è stato, di quello che fatto, m’è piaciuto tantissimo il loro incontro, specie perché appunto non è avvenuto per puro “caso”: è stato Draco a sceglierlo, pur consapevole dell’errore e delle conseguenze che tutto questo avrebbe generato. Per tutta la storia Malfoy non fa che essere confuso, preda della sofferenza e del rimorso, e solo grazie ad Harry riesce a trovare un po’ di pace per quel suo animo tormentato, che in alternativa magari sarebbe stato in grado di autodistruggersi. Ho gradito molto anche il finale aperto, che lascia intendere un proseguo che non ci è dato sapere.
Insomma, non saprei che altro dirti, se non brava, perché parlare di loro due e contemporaneamente scrivere qualcosa di diverso non era affatto una cosa semplice! Complimenti.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 4/5 + Frase 5/5
L’utilizzo del prompt è stato usato molto bene: parli dell’attrazione reciproca in più punti, manifestandola apertamente durante il corso della storia e rendendola un punto chiave della vicenda: questi due non sono solo innamorati, si desiderano ardentemente e questa cosa s’evince praticamente subito, dal tremolio delle mani alla strozzatura della voce al nervosismo, tutto ben scritto e delineato. Per quanto riguarda la frase, anche qui, non ho di che lamentarmi, anzi: è stata una scelta meravigliosa farla dire ad Harry in quel momento. Dà proprio l’idea di una separazione solamente fisica, perché entrambi non hanno mai smesso di guardare nella stessa direzione. Pensa, ho apprezzato tantissimo anche la frase che hai aggiunto dopo: “Eri sulla mia strada”. Fornisce al lettore un’idea quasi d’intralcio, come se fosse inevitabile per entrambi scontrarsi, più che incontrarsi. Scontrarsi, d’altronde, è più nella natura genuina e fedele dei due protagonisti.
Per cui anche qui, sto gongolando di gioia. Brava!

Gradimento personale: 5/5
Bella. Diversa, ovviamente in senso positivo, s’intende. Un’idea completamente stravolta dei due protagonisti che bisticciano persino una volta ritrovatisi, in eterna antitesi eppure incapaci di potersi davvero separare. Ritengo che sia anche stato il tuo stile a conferire alla narrazione un alone nostalgico e malinconico, una cosa che – per una drammaturga come me – è pane quotidiano. Davvero brava.

Totale: 43.5/50

Beh che dire, grazie per questa valutazione 😄
Sono molto contenta che la storia ti sia piaciuta, essendo questa una delle mie coppie preferite. Visto che la caratterizzazione dei personaggi mi sta molto a cuore, sono felice che ti sia piaciuta anche quella. Mi piacerebbe avere la valutazione come recensione, se possibile 😄
Detto ciò, complimenti a tutti e a te per le valutazioni così dettagliate :)
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Post: 730
Giudice****
14/05/2020 16:37
 
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Non so veramente cosa dire *__*

Non credevo minimamente, ma nella maniera più assoluta, di poter ottenere il primo posto... non con questa storia!
Ti svelo un piccolo segreto: stavo per ritirarmi 😅
L'ispirazione era quella che era, quasi inesistente; in più non è da me scrivere così poco. Pensavo di aver combinato un pastrocchio, anche perché Cersei è un personaggio la cui personalità è veramente complessa, nonostante là per là appaia semplicemente spietata. Ma quando ho letto il pacchetto, è stata lei la prima a venirmi in mente; così alla fine ho deciso che - se avessi partecipato - l'avrei fatto solamente con una storia incentrata su di essa (questo è uno dei miei tanti problemi mentali: se mi dico una cosa, quella deve essere!, a costo di perderci anni di vita). Alla fine ho pensato "o la va, o la spacca" e ho consegnato.

Credo di essere ancora sotto shock per la posizione ma anche e soprattutto per la valutazione. Non sai come mi abbia riempito di gioia (e di orgoglio, devo ammetterlo) aver letto le tue belle parole e, soprattutto, aver ottenuto punteggio pieno per quanto riguarda Grammatica, Stile e Sintassi 😍
Solitamente mi sfugge sempre qualcosa, qualche refuso che non noto mai, oppure mi salgono spesso dubbi su quale forma verbale suoni meglio. E' vero che cerco di non ripetermi, di utilizzare termini un po' più ricercati, di posizionare correttamente punti e virgole (come ognuno di noi, del resto); per cui GRAZIE di cuore per aver notato tutto questo! Anch'io sono pesantona come te, principalmente con me stessa; capisco benissimo il tuo discorso e, a maggior ragione, mi sento lusingata ❤

Ti ringrazio per aver indetto questo contest meraviglioso! Benché credessi di aver in parte toppato, è stato divertente e intrigante dar vita ai pensieri di Cersei, immergersi in una psiche fuori dal comune, forte e subdola, tanto paziente quanto spietata. Di tutto l'universo di GoT, lei è l'unica che - per quanto incredibilmente crudele - non sono mai riuscita a odiare al cento percento; nonostante fosse atroce, ho sempre provato rispetto nei suoi confronti, per essersi imposta non solo come sovrana ma soprattutto come donna. E sono stata felicissima di constatare che anche questo aspetto sia trapelato! Amo le introspezioni, le amo da morire, ma non sempre è facile destreggiarsi nella loro stesura.
Grazie per tutto!!! ❤

Mi piacerebbe molto se lasciassi la valutazione come recensione alla storia *__*
[Modificato da Freya_Melyor 14/05/2020 16:38]
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Giudice*****
14/05/2020 16:47
 
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Ciao Vintage, sono davvero sopresissima dal risultato (ancora più che contenta). Ho letto la risposta di Freya prima di me e sottoscrivo anche io la sua confessione: anche io stavo per ritirarmi, ho cambiato idea mille volte e non ero certa del risultato che questo azzardo potesse avere.
Quindi sono davvero contenta che tu abbia apprezzato la ripartizione del testo, l'idea di trama e soprattutto l'introspezione di Andromeda. Avevo già avuto modo di vedere quanto le tue valutazioni fossero accurate e qui riconfermo questa sensazione. Grazie per aver notato tutto quello che volevo comunicare - come quel riferimento all'Homo Faber fortunate suae!

Ovviamente voglio la valutazione come recensione e per quanto riguarda le recensioni premio, vai pure dove vuoi - se ami i crack pairing troverai tantissime cose in questo senso sul mio profilo (sono allergica al canon) ahah:)
Grazie ancora e complimenti anche a tutti gli altri partecipanti!
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Giudice**
14/05/2020 17:18
 
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_Vintage_, 14/05/2020 15:20:

10° CLASSIFICATO - THE DEAD DON’T TALK, THEY LISTEN di DakotaDeveraux


Titolo: 3.5/5
All’inizio non capivo per quale motivo la storia si chiamasse così, e mi è piaciuto particolarmente proprio perché si deve arrivare alla fine della storia per capirlo appieno. Credo sia anche un chiaro riferimento a ciò che avviene nell’ultimo paragrafo, quasi un monito che si ripropone dopo tanti anni e che non riguarda più semplicemente la madre, ma proprio lo stesso Dean. Mi è piaciuto, preciso per questa storia.

Grammatica, stile e sintassi: 8.5/10
Vi sono dei piccoli errori di distrazione e di battitura, niente che renda la lettura sgradevole, ma ritengo comunque opportuno segnarteli.
“[…] la mancanza che gli riempe lo stomaco.” Gli riempie, errore di battitura che i ripete anche in: “[…] gli riempe la cassa toracica all’idea di alzarsi […]”.
“[…] in quel momento nel volto di suo fratello.” Sul volto, sarebbe più appropriato, ma credo sia stato un errore di distrazione perché in altri casi l’hai usato correttamente. Lo ripeti anche in: “[…] scherno né gioco nel suo volto.”
“[…] rischi di di diventare come quello stupido gatto […]” Il di è ripetuto due volte, errore di distrazione.
“[…] mentre stanno cercando papà […]” Di norma la parola papà è di carattere colloquiale, e viene impiegata generalmente solo in contesti dialogativi. Per cui sarebbe più adatto dire padre, ma ho notato che nel resto della storia utilizzi proprio quest’ultimo vocabolo, tranne quando scrivi: “[…] mattina quando litigava con papà […]”.
“[…] glie lo racconta […]” Glielo è tutto attaccato.
“[…] se l’era prese di santa ragione da suo fratello […]” Premetto, è una forma corretta e non ha costituito alcuna penalità, ma ci tenevo a darti il mio consiglio. Se l’era prese va bene, ma all’orecchio sarebbe più fluido scrivere la aveva prese, perché risulta poi spontaneo domandarsi “da chi?”, introducendo quello che poi costituisce il complemento d’agente. Ripeto, non ha costituito sottrazione di punteggio.
“[…] impattando con l’asfalto […]” Impattare può essere utilizzato con le preposizioni su e contro. Per cui, impattando contro l’asfalto, oppure – sarebbe meglio – impattando sull’asfalto.
“[…] riflette sulla lieve imposizione nascosta, sulla lieve punta di egoismo […]” Sulla lieve viene ripetuto due volte, senza che vi sia un inciso per il quale si possa giustificare una effettiva ridondanza. Per esempio, nel caso di: “[…] si siedono ad uno squallido tavolino di uno squallido locale dell’Arkansas […]” la ridondanza non viene penalizzata perché viene impiegata come figura retorica, quindi per rafforzare il significato che il locale fosse particolarmente squallido.
Un altro piccolo appunto riguarda i dialoghi. Sono trattati benissimo, tuttavia in alcuni dialoghi a fine periodo mancano i punti fermi. Esempio: “Però seriamente, Sammy: questa storia deve finire. Sta diventando estenuante prendere a pugni ogni persona che dice che sei strano” In questo caso ci vuole sempre il punto fermo a fine frase, anche se è costituita da una sequenza dialogata.
Per quanto riguarda lo stile mi è piaciuto molto, tranne qualche volta in cui ho fatto fatica a leggere dei periodi intervallati da incisi troppo lunghi, che a volte rendono faticoso riprendere il filo del discorso principale. In alcuni punti ho dovuto rileggere più di una volta per comprendere il significato, ma nel complesso la storia si fa leggere ed è piacevole, specie negli ultimi due paragrafi. Brava.

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Nel suo complesso vi è un’ottima caratterizzazione dei personaggi, sebbene il punto di vista meglio analizzato sia quello di Dean: Sam all’inizio è il “mocciosetto”, che lo stesso Dean non riesce a fare a meno di viziare, sebbene questa parola non sia del tutto corretta, perché in realtà non fa altro che metterlo al primo posto nell’ottica di ciò che considera una necessità. Si preoccupa costantemente per lui, lo difende in situazioni scomode, salvo poi fargli la paternale sull’essere più sicuro di sé. Se la si guarda in quest’ottica d’idee, Dean è stato – oltre che un fratello maggiore – una vera e propria figura di stampo paterno, sostituendosi in toto al genitore sempre assente a causa della caccia.
I punti di vista di Sam sono ben precisi, intervallati dalle parentesi nelle quali il più piccolo ripensa a quanto accaduto col fratello, e hai sottolineato perfettamente il rapporto tra i due come un qualcosa che va ben oltre la semplice fratellanza. Dean non riesce neanche a pensare ad una vita senza Sam, lo si lascia intendere soprattutto quando continua a ripetergli che non se ne andrà. Questo rapporto, che di base appare sempre positivo e vede Dean come una sorta di sempiterno protettore, diviene quasi morboso e ossessivo, lasciando intuire che, nonostante l’amore che li leghi, vi sia anche un conflitto in corso, che probabilmente c’è sempre stato.
Sam, se dapprima l’osserviamo come un bambino ingenuo e incapace di contestualizzare le scelte del fratello – esempio lampante quando gli chiede se ha mangiato e si beve la bugia del fratello –, con la crescita questa sua personalità diviene più vispa e attenta, tanto quasi da contrastare la figura di Dean, invece che assecondarla.
“Sam non può fare a meno di trattenere il sorriso che gli affiora sulle labbra questa volta, perché certe cose non cambiano proprio mai e, dannazione, ovviamente prende nota di ricordargli quell’episodio, la prossima volta che si vanta di essere bravo con i bambini.” Questa frase mi è piaciuta particolarmente, sia per il momento in cui l’hai introdotta, sia perché sintetizza molto bene il legame affettuoso e tuttavia votato spesso agli screzi e alle prese in giro. Si assiste ad un capovolgimento delle due figure, con Sam che sembra “crescere” molto più del fratello dal punto di vista emotivo, divenendo in grado d’essere lui quello che fa la paternale.
Dean, al contrario, appare quasi che non cresca mai all’interno della storia. Ci si chiede perché, salvo poi rendersene conto alla fine: Dean non ha bisogno di crescere, perché era già grande fin da piccolo. Ha dovuto sopperire alle mancanze di una madre morta e di un padre sempre assente, ha badato lui a Sam, indi per cui fin da piccolo ha mostrato d’esser già un adulto – sebbene la sua personalità sia canzonatoria e decisamente immatura. La riprova della sua crescita si cela proprio nel senso di colpa di Sam, ch’è consapevole del fatto che il fratello si sia sempre sacrificato, fino alla fine, solamente per lui.
Davvero un buon lavoro, brava.

Originalità: 8/10
Dean e Sam sono le prime persone a cui si pensa quando si parla di Supernatural, il fandom pullula di storie su loro due e spesso si ha davvero molta difficoltà ad inquadrare una storia che sia davvero super originale. Questo racconto sicuramente da questo punto di vista presenta qualche elemento già visto, ma a dirla tutta credo che non sia poi un grande problema: sono contraria a chi dice che una storia che magari presenta delle cose già viste, allora non è una buona storia. Questa ne è la prova lampante, perché è davvero una fanfiction ben scritta e pensata in un certo modo, lo si denota in ogni singolo paragrafo: l’infanzia dei protagonisti, la loro adolescenza, il loro passaggio all’età adulta, i cambiamenti che lo scorrere del tempo porta, le riflessioni dei due sull’altro. Sì, sono cose che sono già state scritte, ma questo non significa che perdano di valore solamente perché le si analizza in un’ottica differente.
A maggior ragione se si pensa che hai scelto dei momenti molto particolari per narrare tutto questo, perché ognuno esprime e analizza in maniera certosina e puntigliosa quello che è un rapporto che ormai si dà quasi per scontato, per cui anche qui ritengo che tu sia stata particolarmente brava.
Sono rimasta molto colpita – su tutto il resto – dalla scena finale. ““Le tombe servono a chi resta, Sammy” aveva affermato il maggiore, scetticismo misto a dolore a impregnargli la voce. “I morti non parlano. E se parlano, fratellino, è solo un problema da risolvere” è una frase che lascia davvero l’amaro in bocca, così come la risposta di Sam che appare quasi come un monito al lettore, più che al fratello maggiore, il quale ha la stessa reazione che avrebbe chiunque.
Far finire la storia con Dean che si ammutolisce l’ho trovata davvero una bella idea, che si ricollega in maniera perfetta anche al titolo: è come se Sam avesse detto al fratello di prendere esempio dai morti e di smetterla di aggiungere cose che non vale la pena dire.
Quindi, nonostante la trama non spicchi per originalità, io l’ho trovata comunque una storia molto degna di nota.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 4/5
Mi è piaciuto sia l’utilizzo del prompt che della citazione. Ritengo che la parola sacrificio sia alla base di tutta la storia, poiché è proprio sulla base dei sacrifici che Dean fa per Sam che s’incentra la trama. Mi sarebbe piaciuto che tu lo impiegassi anche per spiegare cosa ne pensi effettivamente Dean di questo suo continuo sacrificarsi – se la veda anche lui in quest’ottica d’idee o meno –, tuttavia sono davvero soddisfatta del suo utilizzo.
L’uso della citazione mi è piaciuto, ma l’ho trovato un po’ approssimativo: la frase viene detta in un contesto molto ben delineato e mostra anche il suo effetto, perché descrive il paradosso di ciò che si cela spietato nella mente di Sam, che guarda ciò che possiede e si chiede se davvero sia quello il ricavato di tutti quegli anni di rinunce, sforzi e fatica. Di per sé è un buon utilizzo della frase, tuttavia mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più analizzato il suo significato, perché appare più come un breve attimo di logicità nella testa di Sam, e passa quasi inosservata se non si pone abbastanza l’attenzione. Nonostante questo, tuttavia, anche di questo utilizzo non sono affatto dispiaciuta.

Gradimento personale: 4/5
È una bella storia, che analizza con precisione il rapporto affettuoso e a tratti conflittuale dei fratelli Winchester. La parte che ho adorato di più – neanche a dirlo – è la scena finale, quando Sam pensa alla reazione che potrebbe avere Dean se osasse rovinare la sua preziosissima Impala. Mi piacciono molto i finali misti, quelli scritti con un po’ di nostalgica malinconia e che ti fanno pensare alle sensazioni e alle emozioni celate nei personaggi – sì, sono una melodrammatica nata. Per cui la tua storia, seppure non originalissima, mi è comunque piaciuta molto proprio per questa tua squisita capacità di poter delineare con accuratezza e delicatezza i tratti dei due protagonisti, nei quali è facile identificarsi e per cui è facile provare una forte empatia.
Brava davvero.

Totale: 42.5/50

Ciao! Sono contenta che ti sia piaciuta e concordo con la maggior parte degli appunti sulle sviste, che correggerò. Io utilizzo sempre il termine papà per riferirsi a John perché lo faccio quasi sempre spiegando un punto di vista: ho la sensazione che se non lo facessi, verrebbe meno il focus interno. Sulla ripetizione del "lieve" magari non è risultato, ma era pura enfasi ed era voluta.
Per il resto concordo.
Sull'originalità, ovviamente questa storia non è granché originale, quindi concordo con il punteggio: senza girarci troppo intorno, Dean passa la sua vita a sacrificarsi per Sam e lo sappiamo tutti dal principio, anche quello sull'inedia è uno dei più grandi headcanon - ma è davvero solo un HEADcanon? - del fandom e quindi non mi aspettavo chissà quale punteggio, anzi è persino troppo alto.
Sono contenta che tu abbia apprezzato la caratterizzazione, è un aspetto a cui tengo molto.
Concordo anche sull'utilizzo della frase: è un po' en passant...
Nonostante la posizione, hai fatto un ottimo lavoro con le valutazioni: stavo già adocchiando il tuo contest su villain da un po', quindi vado ad iscrivermi haha

Gradirei il giudizio come recensione! Alla prossima!

Desy
[Modificato da DakotaDeveraux 14/05/2020 17:20]
Kim WinterNight
[Non Registrato]
14/05/2020 19:23
 
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Eccomi!

Ciao Vintage ^^
Wow, la tua valutazione è stata molto bella e accurata, ti ringrazio tantissimo!
Sono molto contenta del giudizio anche se sono arrivata ottava, perché nel complesso la storia ti è piaciuta e i punteggi sono stati abbastanza alti in tutti i parametri!
Ahahah, in realtà nella long precedente a questa OS avevo soltanto accennato del rapporto tra loro due, quindi in realtà questa è stata la prima vera storia dedicata alle ragazze :D
Non sapevo ti piacessero gli Infected Rain, ma dai *___*
Okay, comunque mi piacerebbe molto avere la valutazione come recensione, così potrò risponderti bene su EFP ^^
Grazie per tutto il lavoro che hai fatto, per la rapidità e l'accuratezza, spero di riuscire a partecipare presto a un altro tuo contest!
Complimenti ancora a te e a tutti gli altri partecipanti, alla prossima ♥
14/05/2020 19:31
 
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Re:
_Vintage_, 14/05/2020 15:40:

4° CLASSIFICATO - RIAH – IL VENTO DEL DESERTO di =Morgana di Avalon=


Titolo: 4/5
Molto evocativo e suggestivo, di per sé lascia molto all’immaginazione del lettore, che può solamente intuire il contesto ambientale di riferimento senza però che vi sia una reale spiegazione di quello che si andrà a raccontare. Mi è piaciuto molto.

Grammatica, stile e sintassi: 9.5/10
Dal punto di vista grammaticale ho da segnalarti veramente poco, solo qualche errorino sparso qua e là ma che si evince essere dovuto soprattutto alla distrazione. In particolare:
“[…] alle porte della mura […]” Delle mura, errore di distrazione.
“[…] controllare che nessuno li disturbi […]” Essendo il complemento oggetto rivolto alla danzatrice del vento, sarebbe la disturbi, ma anche questo credo sia un semplice errore di distrazione.
“[…] e Naila di arrabbiava […]” Si arrabbiava, errore di battitura.
“[…] chiunque gli capitasse sotto mano.” Sottomano è una parola unica.
Dal punto di vista stilistico il racconto mi ha suggestionata moltissimo, ma ti do solo un piccolo consiglio per quanto riguarda le scene dialogate: così vanno benissimo, tuttavia a volte, essendo che le inserisci come inciso all’interno del contesto narrativo, sarebbe meglio scinderle e andare qualche volta a capo, per evitare un affaticamento della lettura. Non fraintendermi, la tua storia è davvero scritta benissimo, ma ogni tanto nei dialoghi ho avuto difficoltà a comprendere chi stesse parlando a chi e ho dovuto magari rileggere il periodo più di una volta. Nonostante questo, la lettura procede spedita e ben strutturata. Brava.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
La caratterizzazione dei personaggi c’è ed è buona, tuttavia mi sarebbe piaciuto osservare un po’ di più l’introspezione della danzatrice del vento. Capisco che non fosse il tuo scopo, perché chiaramente il punto di vista principale è quello di Haroon, che come personaggio è ben delineato e si comprendono bene le sue sensazioni, i suoi sentimenti e persino le sue azioni, il suo conflitto tra l’essere un soldato e anche un uomo innamorato. Sarò onesta: se questa storia continuasse, sicuramente continuerei a leggerla. Non tanto per comprendere come va a finire tra i due, quanto più per avere una visione d’insieme più completa, magari anche del loro passato, di ciò che provano realmente e avere così una vaga comprensione anche dei reali sentimenti di Naila, che in questa storia sono vagamente accennati prima del suo congedo definitivo dall’amico d’infanzia.
È molto evocativa anche la figura di Ghiyaad, che credo sia un personaggio davvero singolare, sia nel suo modo di porsi nei confronti di Haroon, sia nella sua indole appena delineata, che però esprime al meglio la sua personalità forte, dai caratteri a volte puerili e tuttavia sagaci, abbastanza da comprendere qualcosa che i due protagonisti avevano tenuto nascosto. Insomma, un po’ come il famoso detto delle orecchie da mercante – sarà assurdo, ma per come l’hai delineato a me è parso davvero un falso scemo, concedimi la banalità del termine.
In linea di massima sono rimasta davvero molto soddisfatta di questa caratterizzazione, che guadagna punti soprattutto per come hai tratteggiato Haroon, nel suo complesso della divisa che sfocia in un amore tutt’altro che felice e sereno: il sentimento più nobile diviene un abominio, quasi una bestia nera che addirittura Haroon pensa di dover “domare”. Qualcosa solitamente bello, diviene la rovina dell’eroe. Davvero suggestivo, specie se si fa riferimento a quanto questo proposito venga abolito proprio dallo stesso protagonista, perché se una parte del soldato che è ha già accettato questa condizione, dall’altro l’uomo che ama Naila non può esimersi dal provare ancora sentimenti per una donna che non potrà mai avere e che non sarà mai sua.
Che dire, questa parte è davvero descritta benissimo.

Originalità: 10/10
Quando si tratta di queste storie, v’è sempre il sottile rischio di trattare un pericoloso cliché: d’altronde se ne leggono a bizzeffe di amori impossibili – alla Romeo e Giulietta, giusto per intenderci. Se non si è abbastanza bravi si finisce quasi sempre per fare dei fac-simile di storie già scritte e riscritte, ma sono lieta di annunciarti che non è affatto questo il caso, anzi.
Questa storia porta davvero molto lontano con la mente, in una di quelle fiabe arabiche delle Notti d’Oriente, catapultando il lettore in un mondo fatto di vento, sabbia, sole, tamarindi e stoffe esotiche, dai colori vivaci e dal calore del deserto.
Non c’è nulla da fare, io adoro questa atmosfera, e adoro il modo in cui hai saputo descrivere questo amore “sbagliato”, all’ombra delle imponenti colonne del palazzo. È stato un po’ come perdersi tra quegli intarsi e spiare come un viandante una storia d’amore che non era mai stata destinata a nascere. Come dire, Haroon e Naila sono i protagonisti perfetti a questo contesto idilliaco, così perfetto che qualcosa doveva per forza andare storto: quel qualcosa è proprio il sentimento che li lega.
Ti dirò, ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui hai voluto concludere la storia: se avessi scelto di far incrociare i due protagonisti in qualche modo, sicuramente non avrei apprezzato la storia come ho fatto. Perché questo lo reputo un finale molto più intenso e realistico di un banalissimo “e vissero per sempre felici e contenti” che, ammettiamolo, in un contesto simile avrebbe stonato come le campane a mezzogiorno.
Qualora non si fosse ancora capito, rivango il concetto che questa storia è stata davvero un capolavoro dal punto di vista soprattutto descrittivo e narrativo. Bravissima.

Utilizzo pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 5/5
Anche qui sei stata eccezionale, davvero. Partiamo dal prompt: Attrazione. Beh, chiunque legga questa storia non può non ammettere che questa storia trasudi attrazione da ogni singola frase.
Haroon non è banalmente innamorato di Naila, Haroon la desidera, di quell’attrazione autentica e spietata che si porta dietro con rabbia e disperazione, perché Naila non è mai stata sua e non lo sarà mai. Questa attrazione, che lui prova anche per la sensualità con cui delinei Naila, che definisci appunto come una fata dalla bellezza singolare e dai capelli setosi, diviene quasi la rovina stessa del protagonista, che si crogiola nella sua dannazione per non poter avere la donna che ama. Hai inteso perfettamente il concetto che volevo che si esprimesse con questo termine: non un banale amore platonico e puro, ma il desiderio malvisto di poter concepire ciò che si ama come qualcosa di proprio, esponendo quella che è una delle tante realtà dell’amore, ossia l’egoismo del sentimento.
La citazione, d’altro canto, fa anch’essa bella figura. La riprendi più volte, e possiede un che di profetico: Naila la dice ad Haroon quasi come per congedarsi, ma anche per infondergli speranza, celando in parte quel sentimento che prova anche lei per lui – ho amato tantissimo la frase “e tu sarai sempre il mio orizzonte”, davvero una continuazione meravigliosa. Questa frase viene ripresa anche alla fine, ma assume sempre una sfumatura differente, perché il suo significato si accentua: entrambi, seppure impossibilitati a stare insieme, hanno sempre guardato nella stessa direzione, verso l’orizzonte.
Ho apprezzato molto questa idea dell’orizzonte, che si sposa benissimo col contesto ambientale. Se si pensa alle bionde dune sabbiose, non si può fare a meno d’immaginare la lontana linea di terra che demarca il confine tra la sabbia e il cielo, e tu hai descritto perfettamente questa sensazione, bravissima.

Gradimento personale: 5/5
Questa storia, ripeto, mi ha portato molto lontano. Non è quello che dovrebbero fare le storie?
Mi è sembrato di essere dietro ad una colonna a spiare i protagonisti, mi è sembrato di andare a bere dell’idromele insieme ad Haroon e Ghiyaad e di comprendere il tormento del primo nei confronti di una donna a cui non è stato destinato. Alla faccia del filo rosso del destino. Non ho potuto fare a meno di darti il punteggio pieno, era da un bel po’ che non leggevo di una storia che avesse la capacità di farmi appassionare come quando ero bambina.
Che dire, complimenti.

Totale: 47.5/50




Beh, non so davvero come ringraziarti per un giudizio così accurato e preciso 😊
Correrò subito a correggere gli errori di battitura che - ahimè - nonostante abbia riletto duecento volte la storia, mi sono sfuggiti XD
Sicuramente hai centrato il punto, lo so che di Naila si intuisce ben poco, rispetto ad Haroon. Probabilmente, riflettendoci a posteriori, avrei potuto puntare qualcosa in più sulle sue sensazioni e su come reagisce lei a questo amore potente e tuttavia impossibile da vivere.
E te lo confesso... ho amato Ghiyaad da quanto ho scritto il suo nome la prima volta 🤣 Non so, l'ho visto come uno di quei personaggi "secondari" che tuttavia sono indispensabili per la trama. Quindi non posso che essere super contenta che tu lo abbia apprezzato.
Indipendentemente del risultato, sono davvero molto soddisfatta e ti ringrazio per aver creato dei pacchetti meravigliosi con cui cimentarsi 💖 E' stato davvero appassionante!
Congratulazioni alla vincitrice e al prossimo contest!
Morgana
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Giudice*****
14/05/2020 20:08
 
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Re:
Juriaka, 14/05/2020 15:57:

Ciao Vintage! Intanto, complimenti a tutti quanti i partecipanti. Poi, grazie mille per la tua velocità, sei stata un fulmine e soprattutto sei stata accurata, quindi ti ringrazio davvero moltissimo. Sono felicissima che la mia storia ti sia piaciuta fino a questo punto, la coppia AtsuHina sul fandom italiano è ancora ignorata totalmente, tu invece sei riuscita a dare tanto valore a questa storia e ciò non può che farmi piacere! Sono letteralmente saltata di felicità, non hai idea. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, anche per l'osservazione sul prompt, hai pienamente ragione. Per gli errori di battitura mi sarei voluta mangiare le mani, ma semplicemente perchè di solito ho una cura praticamente maniacale per i refusi, in questo caso invece me ne sono sfuggiti parecchi! Il congiuntivo mi ha fatto sanguinare gli occhi HAHAHAHAH, giuro che di solito non li sbaglio 🤣🤣🤣.
Comunque no, non emerge tutta la mia felicità da questa risposta, ma non hai idea di quanto sia felice per il risultato e semplicemente perchè hai dato spazio a una coppia del genere. Io li amo alla follia (nonostante sia una grande fan della KageHina, ovviamente), e insomma sono contenta di sapere che abbia appassionato anche te! E grazie mille per i complimenti sul titolo, di solito sono il mio tallone d'Achille, quindi ti ringrazio proprio tantissimo! E insomma grazie davvero per tutte le belle parole, dette da te poi significano davvero moltissimo. Per la recensione premio vai ovviamente dove vuoi, anche se ti sconsiglio la Hogwarts!AU su haikyuu perchè è piuttosto demenziale, e anche 'Dear Florida' che pure è un po' scema (ma è KageHina, quindi davvero vedi tu!). Ovviamente mi piacerebbe avere la valutazione come recensione, sono proprio felicissimissimissimissimissima! Grazie per la fantastica opportunità, un abbraccio fortissimo. 💖💓😭
Edit: per le recensioni premio non leggere quelle con scritto 'in fase di revisione' perchè sono oscene HAHHAH
Edit 2: ovviamente se ti piace il genere puoi leggere anche la Hogwarts!AU su haikyuu, eh! Te l'ho sconsigliata perchè lo stile è molto semplice e spesso cretino, ma cioè se vuoi passare qualche minuto a pensare a cavolate e a cose più divertenti ovviamente va benissimo!! Poi è KageHina 🤣



Non ci credo! 😂 I titoli sono il tuo tallone d'Achille, ma vorrai scherzare?!
Comunque a parte tutto, ho amato tantissimo questa storia. Che poi ammettiamolo: Atsumu e Hinata non mi paiono poi così tanto assurdi visti insieme, anzi.
Bestemmierò pure, ma per certi versi forse "quagliano" anche meglio di Kageyama - però lui lo amo, quindi mi rimangio quanto appena detto 🤣.
Bravissima ancora, appena potrò ti lascerò la recensione! ^^

Laila_Dahl, 14/05/2020 16:14:

Ciao! ^^
Innanzitutto ti ringrazio per aver indetto questo contest, a dir poco stupendo. Scegliere tra i vari tarocchi è stato abbastanza difficile ma alla fine sono comunque soddisfatta del risultato.
Al di là della classifica, sono strafelice che la storia ti sia piaciuta, che tu abbia apprezzato il modo in cui ho parlato di Ban e dei suoi sentimenti. Avevo una paura matta di non riuscire a centrare il personaggio perché, come ho già detto, è la primissima volta in assoluto che scrivo su questo fandom!
Ragion per cui... grazie, grazie mille!
Per quanto riguarda gli errori ti devo dare ragione, se non altro mi sono accorta di aver coniugato male il verbo di quella fantomatica frase solo dopo avertela mandata e non sai quanto mi sia mangiata le unghie per questo.
E poi... beh, ho basato l'intera storia sulla frase di Antoine de Saint-Exupery e mi sono semi-persa con il prompt, ma va bene così.
Mi sono divertita con quest'esperimento ^^ e mi piacerebbe avere la valutazione come recensione.
Ti ringrazio ancora una volta e vorrei complimentarmi anche con tutti gli altri!



Purtroppo ti comprendo perfettamente, a volte quando rileggiamo settemila volte la storia - e le scrittrici che ci tengono la rileggerebbero all'infinito - capita di farsi sfuggire le cose più basilari.
A me è capitato un sacco di volte di non rendermi conto di alcune sviste, sono cose che capitano continuamente! ^^
Ovviamente io adoro Ban, penso un po' tutte noi amiamo il nostro non-morto 💗. E tu sei stata davvero bravissima nella sua descrizione, a maggior ragione perché era la prima volta che scrivevi nel bando!
Ti ho appena scritto la valutazione anche sulla storia, grazie ancora per la tua storia! 😁

NaoYoshikawa, 14/05/2020 16:25:

Beh che dire, grazie per questa valutazione 😄
Sono molto contenta che la storia ti sia piaciuta, essendo questa una delle mie coppie preferite. Visto che la caratterizzazione dei personaggi mi sta molto a cuore, sono felice che ti sia piaciuta anche quella. Mi piacerebbe avere la valutazione come recensione, se possibile 😄
Detto ciò, complimenti a tutti e a te per le valutazioni così dettagliate :)



Ed io ringrazio te sia per aver partecipato che per la storia! ^^
Ti ho già aggiunto la valutazione come recensione 😉, a presto!

Freya_Melyor, 14/05/2020 16:37:


Non credevo minimamente, ma nella maniera più assoluta, di poter ottenere il primo posto... non con questa storia!
Ti svelo un piccolo segreto: stavo per ritirarmi 😅
L'ispirazione era quella che era, quasi inesistente; in più non è da me scrivere così poco. Pensavo di aver combinato un pastrocchio, anche perché Cersei è un personaggio la cui personalità è veramente complessa, nonostante là per là appaia semplicemente spietata. Ma quando ho letto il pacchetto, è stata lei la prima a venirmi in mente; così alla fine ho deciso che - se avessi partecipato - l'avrei fatto solamente con una storia incentrata su di essa (questo è uno dei miei tanti problemi mentali: se mi dico una cosa, quella deve essere!, a costo di perderci anni di vita). Alla fine ho pensato "o la va, o la spacca" e ho consegnato.

Credo di essere ancora sotto shock per la posizione ma anche e soprattutto per la valutazione. Non sai come mi abbia riempito di gioia (e di orgoglio, devo ammetterlo) aver letto le tue belle parole e, soprattutto, aver ottenuto punteggio pieno per quanto riguarda Grammatica, Stile e Sintassi 😍
Solitamente mi sfugge sempre qualcosa, qualche refuso che non noto mai, oppure mi salgono spesso dubbi su quale forma verbale suoni meglio. E' vero che cerco di non ripetermi, di utilizzare termini un po' più ricercati, di posizionare correttamente punti e virgole (come ognuno di noi, del resto); per cui GRAZIE di cuore per aver notato tutto questo! Anch'io sono pesantona come te, principalmente con me stessa; capisco benissimo il tuo discorso e, a maggior ragione, mi sento lusingata ❤

Ti ringrazio per aver indetto questo contest meraviglioso! Benché credessi di aver in parte toppato, è stato divertente e intrigante dar vita ai pensieri di Cersei, immergersi in una psiche fuori dal comune, forte e subdola, tanto paziente quanto spietata. Di tutto l'universo di GoT, lei è l'unica che - per quanto incredibilmente crudele - non sono mai riuscita a odiare al cento percento; nonostante fosse atroce, ho sempre provato rispetto nei suoi confronti, per essersi imposta non solo come sovrana ma soprattutto come donna. E sono stata felicissima di constatare che anche questo aspetto sia trapelato! Amo le introspezioni, le amo da morire, ma non sempre è facile destreggiarsi nella loro stesura.
Grazie per tutto!!! ❤

Mi piacerebbe molto se lasciassi la valutazione come recensione alla storia *__*



Cioè, tu volevi ritirarti, quoque tu, Freya? Ma anche no, eh!
Non avrei potuto leggere questa meraviglia, ma stiamo scherzando?! Io sono riuscita a provare - per la prima volta in tutta la mia vita - simpatia per quello scorpione avvelenato di Cersei e tu mi dici su due piedi che volevi ritirati, pazzesco! 🤣
Certo ti do ragione, Cersei è il classico personaggio che puoi odiare solamente a livello emotivo, ma se vai a vedere le sue azioni non puoi che toglierti il cappello e ammettere la sua incrollabile forza d'animo! Sulle introspezioni, poi, figurati: io le adoro, per cui mi hai incantata davvero con questa storia 💗!
Ah, dimmi pure se c'è qualche storia che gradisci che io recensisca o se posso usare il self service! 😃

GiuniaPalma, 14/05/2020 16:47:

Ciao Vintage, sono davvero sopresissima dal risultato (ancora più che contenta). Ho letto la risposta di Freya prima di me e sottoscrivo anche io la sua confessione: anche io stavo per ritirarmi, ho cambiato idea mille volte e non ero certa del risultato che questo azzardo potesse avere.
Quindi sono davvero contenta che tu abbia apprezzato la ripartizione del testo, l'idea di trama e soprattutto l'introspezione di Andromeda. Avevo già avuto modo di vedere quanto le tue valutazioni fossero accurate e qui riconfermo questa sensazione. Grazie per aver notato tutto quello che volevo comunicare - come quel riferimento all'Homo Faber fortunate suae!

Ovviamente voglio la valutazione come recensione e per quanto riguarda le recensioni premio, vai pure dove vuoi - se ami i crack pairing troverai tantissime cose in questo senso sul mio profilo (sono allergica al canon) ahah:)
Grazie ancora e complimenti anche a tutti gli altri partecipanti!



Ma come!? Anche tu, Giunia, non dire una simile blasfemia, meno male che non ti sei ritirata!
Sono contenta che la valutazione ti sia piaciuta, esprime al cento per cento quella che considero davvero una delle storie di Harry Potter più belle che abbia letto.
E' diversa, e sono una di quelle che apprezza moltissimo chi si diletta a sperimentare cose nuove (da qui l'ossessione per le crack).
Ti ho appena lasciato la valutazione come recensione, appena posso andrò sul tuo profilo a spulciarmi qualche altra succulenta coppia stramba! 💗

DakotaDeveraux, 14/05/2020 17:18:

Ciao! Sono contenta che ti sia piaciuta e concordo con la maggior parte degli appunti sulle sviste, che correggerò. Io utilizzo sempre il termine papà per riferirsi a John perché lo faccio quasi sempre spiegando un punto di vista: ho la sensazione che se non lo facessi, verrebbe meno il focus interno. Sulla ripetizione del "lieve" magari non è risultato, ma era pura enfasi ed era voluta.
Per il resto concordo.
Sull'originalità, ovviamente questa storia non è granché originale, quindi concordo con il punteggio: senza girarci troppo intorno, Dean passa la sua vita a sacrificarsi per Sam e lo sappiamo tutti dal principio, anche quello sull'inedia è uno dei più grandi headcanon - ma è davvero solo un HEADcanon? - del fandom e quindi non mi aspettavo chissà quale punteggio, anzi è persino troppo alto.
Sono contenta che tu abbia apprezzato la caratterizzazione, è un aspetto a cui tengo molto.
Concordo anche sull'utilizzo della frase: è un po' en passant...
Nonostante la posizione, hai fatto un ottimo lavoro con le valutazioni: stavo già adocchiando il tuo contest su villain da un po', quindi vado ad iscrivermi haha

Gradirei il giudizio come recensione! Alla prossima!

Desy



Ciao Dakota, ho appena lasciato la valutazione come recensione. Sono contenta che il giudizio ti sia piaciuto, perdonami se qualche imprecisione grammaticale non sia stata in grado di comprenderla, ma sono comunque contenta che il giudizio ti sia piaciuto.
La tua storia credo che superi il suo limite per mezzo di un'introspezione ricca e ben delineata, come ti ho detto - anche a scapito di una trama non originalissima - credo che questa storia meriti davvero di essere letta e apprezzata, perché con questa introspezione ve ne sono poche in giro.
Complimenti davvero e ti ringrazio per aver partecipato al contest - ti aspetto a quello sui villain allora!

Kim WinterNight, 14/05/2020 19:23:


Ciao Vintage ^^
Wow, la tua valutazione è stata molto bella e accurata, ti ringrazio tantissimo!
Sono molto contenta del giudizio anche se sono arrivata ottava, perché nel complesso la storia ti è piaciuta e i punteggi sono stati abbastanza alti in tutti i parametri!
Ahahah, in realtà nella long precedente a questa OS avevo soltanto accennato del rapporto tra loro due, quindi in realtà questa è stata la prima vera storia dedicata alle ragazze :D
Non sapevo ti piacessero gli Infected Rain, ma dai *___*
Okay, comunque mi piacerebbe molto avere la valutazione come recensione, così potrò risponderti bene su EFP ^^
Grazie per tutto il lavoro che hai fatto, per la rapidità e l'accuratezza, spero di riuscire a partecipare presto a un altro tuo contest!
Complimenti ancora a te e a tutti gli altri partecipanti, alla prossima ♥



Kim! 😄
Sono contenta che la valutazione ti sia piaciuta, mi sono ripromessa che appena avrò un attimo di tempo mi dedicherò alla lettura di SOAD-Factor, tanto so già che non me ne pentirò 💗.
Gli Infected Rain mi sono cominciati a piacere per effetto "osmotico": li ascoltava in continuazione mio cugino - avrò sentito Dancing Alone qualcosa come un milione di volte. Alla fine hanno cominciato a piacermi e figurati il piacere e la sorpresa nel ritrovarmeli qui 🤣.
Grazie per aver partecipato al contest e spero a presto!

=Morgana di Avalon=, 14/05/2020 19:31:


Beh, non so davvero come ringraziarti per un giudizio così accurato e preciso 😊
Correrò subito a correggere gli errori di battitura che - ahimè - nonostante abbia riletto duecento volte la storia, mi sono sfuggiti XD
Sicuramente hai centrato il punto, lo so che di Naila si intuisce ben poco, rispetto ad Haroon. Probabilmente, riflettendoci a posteriori, avrei potuto puntare qualcosa in più sulle sue sensazioni e su come reagisce lei a questo amore potente e tuttavia impossibile da vivere.
E te lo confesso... ho amato Ghiyaad da quanto ho scritto il suo nome la prima volta 🤣 Non so, l'ho visto come uno di quei personaggi "secondari" che tuttavia sono indispensabili per la trama. Quindi non posso che essere super contenta che tu lo abbia apprezzato.
Indipendentemente del risultato, sono davvero molto soddisfatta e ti ringrazio per aver creato dei pacchetti meravigliosi con cui cimentarsi 💖 E' stato davvero appassionante!
Congratulazioni alla vincitrice e al prossimo contest!
Morgana



Ed io sono contentissima di aver letto questa storia e soprattutto che la valutazione ti sia piaciuta - fammi pure sapere se vuoi che te la inserisca come recensione!
Haroon è stato davvero qualcosa di magico, così come appassionanti e molto esotiche sono state le tue descrizioni accuratissima, ti faccio ancora i complimenti! Ghiyaad poi, vabbè. Lo amo. Io adoro questi personaggi, sotto certi aspetti divengono quasi più importanti dei protagonisti! 🤣
Grazie ancora per la tua meravigliosa storia e per aver partecipato a questo contest, a presto!
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